L’incontenibile Cristiana Alicata, armata come al solito solo della sua penna e della sua inesauribile energia, scrive ad Alemanno e finisce dritta dritta sulla homepage di Repubblica. Non vedo l’ora di leggere la risposta.
L’incontenibile Cristiana Alicata, armata come al solito solo della sua penna e della sua inesauribile energia, scrive ad Alemanno e finisce dritta dritta sulla homepage di Repubblica. Non vedo l’ora di leggere la risposta.
12 risposte a “Caro Alemanno”
Lettera bella e condivisibile. Punto.
Sono a casa con la febbre…altro che incontenibile energia. La lettera l’ho scritta tra i deliri della febbre questa notte.
Grazie Ivan, sapevo che ti sarebbe piaciuta…e dalle lettere che sto ricevendo penso proprio che la rivoluzione gentile sia la strada giusta.
Bacio ovunque tu sia.
Cara Cristiana,
se la febbre ti fa questo effetto, butta via le aspirine!
Un abbraccione … e un caro saluto a Ivan
che dire di più?
totalmente condivisa, nei toni e nelle argomentazioni.
lo scrive: biagio di lernia TRANI ex provincia Barletta andria Trani
Caro Ivan…perdiamo di vista i fatti importanti..il Tuo partito…dipartito…adesso non svincoliamo con queste storie..sono le solite ogni qualvolta il gaypride va in onda in qualsiasi latitudine..
Stai seguendo cosa succede nel Tuo partito? Stai vedendo cosa ha scritto Travaglio, stai seguendo il caminetto…senza…legna di Veltroni?
E Dalema dove lo collochi? adesso vi fa le scarpette a tutti e vi manda a ramengo…altre che gaypride…
Lo sapevo…ve ne state già sbattendo del PD…
Non hai inserito nel Tuo blog..la smentita! E’ opportuno farlo! Per correttezza..no? Veltroni ha fatto una telefonata..e Scalfari che ha fatto?
“Ho un presentimento: il centrosinistra vincerà sia alla Camera sia al Senato. Fino a pochi giorni fa pensavo il contrario, che non ce l’avrebbe fatta. Ebbene ho cambiato idea. Ce la fa. Con avversari di questo livello non si può perdere. Gli elettori cominciano a capirlo. Io sono pronto a scommetterci.”
Eugenio Scalfari su Repubblica
Biagio ex BAT, attento all’OT per favore.
Grazie.
Biagio non è che se uno parla di politica se ne fotte del PD. E’ proprio quello che abbiamo sbagliato fino ad ora. La questione omosessuale è una delle molte questioni.
Stia certo che Ivan è al lavoro.
sono andato a scavare gli *OT* su google ed altri motori di ricerca…io sono un pochettino terra terra..per cui il fuori tema è la mia passione!
Non voglio essere un rompi..ma se non vi date da fare Voi *Novelli* a scardinare la nomeklatura del PD..chi lo deve fare…Marina Sereni che sta da vent’anni alla Camera?
E poi…tantissimo di cappello a Cristiana Alicata…sono andato sul suo Blog..mi piace…
Se non volete più i miei post…me lo dite…e mi ritiro…
Considero comunque Ivan Scalfarotto..un outsider eccezzionale..per cui lo seguirò sempre…
E poi..il Tuo blog è *tematico giornaliero* per cui dobbiamo sempre seguire la *traccia*..io a scuola andavo sempre OT
Un cordialissimo saluto
biagio di lernia
sempre da TRANI ex BAT
Ciao Ivan,
Incollo anche qui la mia risposta (spero non OT) allla lettera di Cristiana (messa sul suo blog).
Cara Cristiana,
Le tue parole “Troverà centinaia di migliaia di cittadini e cittadine romani, che sfilano con i vestiti di tutti giorni. ” mi sono piaciute molto.
L’anno scorso, vivendo in Svizzera ho partecipato al gay pride di Losanna. Mi ha molto colpito la prima parte della manifestatione con un lungo corteo di uomini e donne unificata nell’eguaglianza di maschere bianche, vestiti normalmente, con cartelli al collo: Sono il tuo medico; Sono il tuo avvocato;… etc etc Ciascuno ne aveva uno diverso.
L’ho trovato molto utile e molto simbolico per evidenziare il punto che noi non siamo una minoranza in qualche maniera esterna a questa società. Ne siamo parte, nella sua interezza. Questo peraltro è il motivo per cui è difficile pensare ad una rappresentanza GLBT. C’è il parrucchiere come l’operaio, il piccolo imprenditore come il precario, etc etc.
Difficile trovare un minimo comun denominatore a parte quello della sofferenza di non poter vivere (almeno secondo alcuni) una vita normale. C’è chi in qualche modo ci identifica come altre minoranze, religiose, etniche etc etc.
Non c’entra niente. Noi siamo l’unica minoranza al mondo che non esiste per autoproclamazione, per un desiderio insito della minoranza stessa, per poter mantenere un certo numero di riti tradizioni et similia.
Noi siamo minoranza, e minoranza calpestata, solo e soltanto perchè qualcuno ci calpesta.
Ma il nostro desiderio profondo sarebbe di poter godere degli stessi diritti come degli stessi doveri. Di non aver bisogno di nessuna quota o trattamento speciale. Noi siamo quindi in fondo come la minoranza di italiana dai capelli rossi. Che non ha mai scelto di avere i capelli rossi. E che non ha niente da difendere nell’avere i capelli rossi se non la propria stessa pelle. Che, purtroppo o perfortuna, non possiamo cambiare.
Il gay pride, piú della sfida alla società, con le sue esibizioni piú colorate, dovrebbe essere secondo me questo. L’orgoglio di avere “i capelli rossi”. E di non volerne mascherare il colore. L’orgoglio di voler essere stessi, esattamente come tutti gli altri cittadini.
Francesco
Scusate eh, ma se si voleva fare il gay pride non era meglio aiutare ad eleggere Rutelli, che sara’ antipatico con una moglie antipatica ma almeno il gay pride lo avrebbe fatto fare, invece che vantarsi di avere aiutato ad eleggere Alemanno per poi mandargli letterine tanto mielose quanto inutili implorandolo di fare quello che ha sempre detto (non e’ una sorpresa) che non avrebbe fatto?
Perche’ questo modo di fare politica mi ricorda tanto il massimalismo ideologico inconcludente ed egocentrico dei Turigliatto e dei Diliberto?
Ho letto la lettera di Cristiana Alicata e questo èil commento che le ho lasciato; lo pubblico anche qui così indirettamente rispondo anche a Lei.
” Cara Cristiana
Ho letto con attenzione la sua lettera e perciò le dico che non mi è piaciuta. Per niente.
Il Pride è una giornata importante di ORGOGLIO GAY e di rivendicazione dei diritti che non dobbiamo più elemosinare, ma PRETENDERE. Pure in Uruguay hanno il riconoscimento delle coppie gay. Pensiamoci, noi ridicoli Italiani.
Io al Pride ho partecipato diverse volte, sperando ogni volta in un movimento gay unito, convinto e deciso. L’hanno scorso sembrava la volta buona, e invece…
Forse voi (i dirigenti sich!) li avete dimenticati i discorsi dal palco, ma noi ce li ricordiamo. E, per un attimo, ci avevamo creduto che le cose sarebbero state diverse.
E invece, Lei, il sig. Mancuso, e tanti altri siete qui a chiedere sobrietà, normalità, ordine (bella parola eh?).
A chiedere al sindaco Alemanno di venire a vedere come siamo ragazzi per bene, e di buona famiglia, puliti e sbarbati, orgoglio delle nostre mamme e delle nostre nonne, col vestito della prima comunione. Ma per favore…
La bellezza di un gay pride e la gioia di esserci sta proprio nella festa di colori, nella varietà di abbigliamenti, nella musica, nella schiuma sparata dai carri, nei ragazzi e nelle ragazze che ballano in costume da bagno, nelle trans che si atteggiano a ballerine del “Moulin Rouge”, nei gruppi leather che portano con disinvoltura lattice e borchie, in chi ostenta pettorali scolpiti e bicipiti tatuati, in chi fa vedere le tette e, perché no?, in chi porta la cravatta. Questo è il bello. Che ognuno sia libero di interpretare il Pride come meglio crede. E poi dopo un anno di duro lavoro nelle associazioni una festa ce la meritiamo pure.
“In questi giorni Aurelio Mancuso, presidente di Arcigay Nazionale, ha chiesto alla comunità GLBT di sfilare al prossimo pride bolognese con il vestito del proprio mestiere”
Io sono un educatore… che vestito dovrei mettermi? Ho la tentazione di indossare piume e paillettes… posso?
Nel mio paese in giacca e cravatta e capo chino si va ai funerali. A meno che si voglia celebrare il funerale del Movimento gay quest’anno… ma allora ditelo chiaro.
E che le tv facciano vedere quello che le pare… tanto abbiamo smesso di guardarle da un pezzo. E d’altronde esiste ancora (per poco?) la libertà di stampa, che, come lei giustamente chiede, venga un pochino limitata sennò chissà cosa fanno vedere e poi il Papa ci resta tanto male.
Il suo moralismo poi si evidenzia ulteriormente nella frase seguente: “le strade di Roma sono teatro di esibizionismo sessuale ben peggiore. […] Mi auguro che come sindaco la sua priorità sia difendere quelle donne dallo sfruttamento punendo chi crea pericolo alla cittadinanza”
Il sindaco Alemanno ha detto ad “Otto e mezzo” che si occuperà del problema. Facendo in modo che la prostituzione avvenga in appartamento. Così le povere ragazze che le stanno a cuore potranno essere sfruttate, pestate, violentate e brutalizzate allo stesso modo, però al calduccio in un bell’appartamentino ammobiliato. Occhio non vede, cuore non duole. Con il vantaggio che il padre di famiglia non intaserà più il traffico, eviterà il rischio di venire sgamato dai conoscenti e potrà farsi pure un bel bidet a lavoro ultimato.
Lei ha difeso la croce celtica: ha fatto bene. I ragazzi di Colle Oppio, o chi per loro, per ringraziarla hanno spaccato la lapide in ricordo dei martiri delle Fosse Ardeatine a Ostia, mentre nella romantica Verona un gruppo di naziskin massacravano di botte un giovane ragazzo. Però come erano vestiti bene!
Sinceramente le auguro di fare un buon lavoro, ce n’è bisogno. Per i GLBT e per questa “Povera Patria”. Np
Auguro anche a lei di fare un buon lavoro, lei è persona intelligente, ma penso sia meglio mettere da parte il Savoir Faire e iniziare a lottare veramente.
Grazie. Np