17 Maggio 2008

Ombre cinesi

Diario

ombrecinesi.jpgDicevo qualche giorno fa che il governo-ombra, se non altro, sarebbe stato un eccellente espediente per darsi una rinfrescata, per rifarsi il trucco. Dato che siamo, e parecchio, appannati nell’immagine si sarebbe potuto utilizzare questo strumento per poter dare un’idea al paese dello sforzo concreto di pianificazione per il futuro messo in atto dal Partito Democratico. 

I risultati mi sono sembrati come ho già avuto modo di dire abbastanza poveri. Tra composizione dello shadow cabinet e costituzione del fantomatico coordinamento è sembrato evidente che la classe dirigente del partito (anzi dei vecchi partiti, DS e Margherita) non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro e di riconoscere la sconfitta lasciando il campo ad una nuova generazione che si prepari a correre, con buone probabilità di successo, nel 2013 per governare poi fino al 2023. E’ quello che hanno fatto i conservatori britannici dopo la terza vittoria di Blair scovando Cameron (e anche quello che fecero i laburisti dopo la terza vittoria Thatcher scovando Blair e assicurandosi così più di 10 anni di fila di governo): è così che si conquista il futuro e si vince, se si vuol vincere.


Mi sono chiesto quindi che tipo di governo-ombra mi aspettavo Veltroni mettesse insieme perché io potessi sentirmi un po’ più ottimista circa le sorti del partito e del paese e così, un po’ per celia un po’ non morire, mi sono messo a pensare ai nomi, alle caselle, ai ministeri, e di sotto trovate cosa è venuto fuori da questo gioco. 

So che, come per la nazionale di calcio, le formazioni possibili sarebbero una sessantina di milioni, ma questa è la mia. Sentitevi liberi di commentare e di continuare a giocare. In fondo alla lista commento anch’io e, tra parentesi, trovate le scelte che ha fatto Veltroni. 
Buon divertimento! 
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO Walter Veltroni 
INTERNO Giovanna Melandri 
ESTERI Federica Mogherini 
ECONOMIA Francesco Boccia 
INFRASTRUTTURE Gianni Cuperlo 
BENI CULTURALI Luca Formenton
ISTRUZIONE Simona Milio 
RIFORME PER IL FEDERALISMO Marta Meo 
*AMBIENTE E POLITICHE AGRICOLE Giuseppe Civati 
AFFARI REGIONALI Laura Puppato 
DIFESA Roberta Pinotti 
GIUSTIZIA Giovanni Guzzetta 
SVILUPPO ECONOMICO Francesco Giavazzi 
POLITICHE COMUNITARIE Alessia Mosca 
COMUNICAZIONI Anna Puccio 
LAVORO Pietro Ichino 
*SALUTE Ignazio Marino 
PARI OPPORTUNITÀ Anna Paola Concia 
SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA Salvatore Vassallo 
ATTUAZIONE PROGRAMMA Marco Simoni 
POLITICHE GIOVANILI Irene Tinagli 
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E INNOVAZIONE Stefano Ceccanti 
Commento: 
  • Innanzi tutto ho cercato di mettere insieme facce nuove e persone con esperienza, quelli che superati di molto i 40 anni, sono ancora definiti i “giovani” della politica italiana (Melandri, Cuperlo). Gente che dovrebbe secondo me ormai puntare dritta dritta alla segreteria del partito e alla candidatura alle politiche 2013. 
  • Un paio di fuori quota, come nell’under 21: Giavazzi e Ichino. Una coppia cosi indica chiaramente la strada per le liberalizzazioni, altro che protezionismo tremontiano! Suona a destra uno squillo di tromba? A sinistra risponda uno squillo.
  • Altra coppia ben assortita mi pare quella Vassallo-Ceccanti, per un uno-due innovazione/semplificazione. 
  • C’e anche una mesolanza di esperienze tecniche (Ichino, Giavazzi, Marino, Formenton, Tinagli, Puccio, Guzzetta) e di profili più politici pur senza perdere in competenza (Mogherini, Mosca, Boccia, Pinotti, Civati, Meo, Concia). 
  • Veltroni ha rispecchiato in pieno il Governo Berlusconi ma ha introdotto le Comunicazioni per Giovanna Melandri. Mi sono dunque permesso di fare una piccola modifica anch’io accorpando Ambiente e Politiche Agricole e Forestali e restituendo dignità di Ministero alla Salute. Che si sa, quando c’e la salute, c’e tutto. 
I singoli ministeri (tra parentesi le scelte di Veltroni): 
Interno: Giovanna Melandri (Marco Minniti). Ministro a 36 anni, ora che ne ha 46 può (deve?) aspirare ad assumere un ruolo di primaria importanza nella politica italiana e perché no?, anche aspirare, tra 5 anni, ad essere tra i candidati a fare il capo del governo. Quando lo dico in privato taluni mi dicono che non ha il calibro, ma io penso che se non avesse avuto il calibro non starebbe dove sta. Si è guadagnata il seggio in un collegio uninominale impossibile nel 2001, dimostrando una sicura presa tra gli elettori. Al ministero degli interni farebbe la scuola giusta per la leadership. 
Esteri: Federica Mogherini (Piero Fassino). Gli esteri sono il suo pane quotidiano, è in grande ascesa nel partito, è brillante, è deputata, parla uno splendido inglese. Cosa le manca?
Economia: Francesco Boccia (Pierluigi Bersani). Eccellente curiculum, esperto di finanza pubblica, già Assessore del Comune di Bari nella giunta Emiliano, fu proditoriamente sacrificato contro Vendola e mai risarcito per la sorprendente sconfitta alle primarie in Puglia, dovuta ad un dubbio impegno di chi avrebbe dovuto lealmente sostenerlo. E’ appena diventato, con grande merito, deputato. 
Infrastrutture: Gianni Cuperlo (Andrea Martella). Ottimo politico, misurato, attento, intelligente. Stesso discorso che per Melandri: un politico di razza, in attesa del ricambio generazionale. Poi c’e anche da dire che di Andrea Martella non sappiamo molto. 
Beni Culturali: Luca Formenton (Vincenzo Cerami). Formenton è un editore molto rispettato e un eccellente imprenditore. Unirebbe la conoscenza dei temi culturali con le capacità organizzative. Insegna “Organizzazione e gestione delle imprese culturali” all’Università di Roma-La Sapienza: meglio di così? 
Istruzione: Simona Milio (Mariapia Garavaglia). Poco più di 30 anni, Simona insegna a London School of Economics, esperta della valutazione dei fondi strutturali, e si è appena assicurata 8 mila preferenze nel Collegio Estero. 
Riforme per il federalismo: Marta Meo (Sergio Chiamparino). Architetto, veneziana, blogger, fondatrice del “Campo dell’Unione” e della sezione DS “Merlin” di Venezia, Marta è la responsabile della questione settentrionale per il PD del Veneto. Una scelta obbligata per questo ministero-ombra. 
Ambiente e politiche agricole: Giuseppe “Pippo” Civati (Ermete Realacci + Alfonso Andria). 32 anni, blogger, consigliere regionale della Lombardia, stravotato nei difficili territori di Monza e della Brianza, Pippo Civati ha fatto dell’ambientalismo una delle sue principali, coerenti e migliori battaglie in Regione. Ha un solido background filosofico che lo aiuta. Anche qui non sappiamo molto di Alfonso Andria. 
Affari regionali: Laura Puppato (Mariangela Bastico). Ho conosciuto la Bastico a Modena e mi è piaciuta molto, ma ho una candidata che sento di preferire, anche per ragioni geo-politiche. Si chiama Laura Puppato ed è il sindaco di Montebelluna, in provincia di Treviso. Uno dei pochissimi sindaci di centro-sinistra, se non la sola, della provincia di Treviso. Tosta, grande esperienza di amministratrice, amatissima dalla sua gente, ha dato un contributo decisivo nella Commissione Statuto del PD. Dimostra che anche a Treviso, se abbiamo la gente giusta e l’approccio giusto, possiamo vincere. 
Difesa: Roberta Pinotti (Roberta Pinotti). Visto che stiamo facendo la formazione, vi dirò che in difesa mi tengo la Pinotti. 
Giustizia: Giovanni Guzzetta (Lanfranco Tenaglia). Tra Mastella (passato), Alfano (presente) e Tenaglia (futuro), mi pare che questo ministero non se la passi troppo bene. Io propongo Giovanni Guzzetta, inventore dei quesiti referendari e presidente del comitato promotore del referendum elettorale. Un omaggio alla tecnica impeccabile e alla grande intuizione politica. 
Sviluppo Economico: Francesco Giavazzi (Matteo Colaninno). Le vogliamo fare queste liberalizzazioni? Ci crediamo davvero nella meritocrazia? Vogliamo aprire questa società? L’uomo ce l’abbiamo, il ministero pure. Giavazzi allo Sviluppo Economico, senza ulteriori discussioni. 
Politiche comunitarie: Alessia Mosca (Maria Paola Merloni). Neo-deputata talentuosa e giovane, dirigente di vertice del PD (è responsabile nazionale per i temi del lavoro), esperta di politica internazionale, con esperienza a Bruxelles. La poltrona delle Politiche Comunitarie non può che essere sua. 
Comunicazioni: Anna Puccio (Giovanna Melandri). Melandri agli interni e Anna Puccio (già AD e DG di Sony Ericcson Italia), una delle rarissime donne che sieda da indipendente nei Consigli di Amministrazione in Italia, alle Comunicazioni. 
Lavoro. Pietro Ichino (Enrico Letta). Ichino. Basta la parola. 
Pari Opportunità: Anna Paola Concia (Vittoria Franco). Francamente questo è il ministero che mi sarebbe piaciuto tenere per me (che, datemi retta, la Carfagna me la mangiavo) ma dato che non è bello autonominarsi e dato che ho comunque una candidata perfetta per il ruolo, rinuncio volentieri. La mia ministra è Paola Concia, portavoce del tavolo GLBT del partito, donna e lesbica. Questo anche per dire che le pari opportunità non hanno a che fare solo con le questioni di genere, come sembrerebbe capirsi dalla nomina di Vittoria Franco (già responsabile delle donne dei DS) che non mi è sembrata molto attiva su nessuno degli altri temi legati alle differenze durante i lavori della Commissione Statuto. 
Semplificazione normativa: Salvatore Vassallo (Beatrice Mignoli). Fosse stato per Vassallo anche lo Statuto del PD sarebbe stato più semplice e snello. E’ la persona giusta per questa poltrona (anzi, sono sorpreso che non ci abbia pensato Veltroni). 
Attuazione del Programma: Marco Simoni (Michele Ventura). Marco Simoni, 34 anni, dalla London School of Economics, è senza ombra di dubbio la persona adatta a questo ruolo. Intelligenza politica senza pari e buona fede cristallina. Se qualcuno a sinistra avesse la stessa abilità del Cavaliere si accorgerebbe di sicuro che abbiamo già in casa a casa uno importante e decisivo come Gianni Letta, ma buono. Se vi pare di tenerlo a Londra a insegnare e di mettere al suo posto questo Michele Ventura (che ha già avuto 4 legislature alle spalle per lasciare un segno, con questa 5) beh, questo la dice lunga sulla situazione del centro sinistra e del Paese. 
Politiche giovanili: Irene Tinagli (Pina Picierno). Anche qui, tra Giorgia Meloni e Pina Picierno io tiro fuori un pezzo da 90. Irene Tinagli, toscana, 33 anni, lavora alla Carnagie Mellon University a Pittsburgh con Richard Florida. Sogna un’Italia innovativa e meritocratica e ha appena scritto “Talento da svendere” per Einaudi. E’ componente del Coordinamento Nazionale del Partito Democratico. 
Pubblica Amministrazione e Innovazione: Stefano Ceccanti (Linda Lanzillotta). Costituzionalista, neo-senatore, bravissimo. Un altro “fit” perfetto per la carica.

40 risposte a “Ombre cinesi”

  1. Filippo l'altro ha detto:

    scorrevo il post e dicevo ma ivan alle pari opportunità ?
    (cosa che avevo pure scritto in un post mai andato in linea)
    visto che tu non lo puoi dire chiaramente , lo dico io in un Governo Ombra autorevole e credibile
    alle pari opportunità dovrebbe starci niente popo’ di meno che: Ivan Scalfarotto!
    Anche perché senno’ quel ministero resta appannaggio di sole donne. Perché dovrebbe essere cosi’?

  2. Filippo l'altro ha detto:

    scorrevo il post e dicevo ma ivan alle pari opportunità ?
    (cosa che avevo pure scritto in un post mai andato in linea)
    visto che tu non lo puoi dire chiaramente , lo dico io in un Governo Ombra autorevole e credibile
    alle pari opportunità dovrebbe starci niente popo’ di meno che: Ivan Scalfarotto!
    Anche perché senno’ quel ministero resta appannaggio di sole donne. Perché dovrebbe essere cosi’?

  3. Filippo l'altro ha detto:

    scorrevo il post e dicevo ma ivan alle pari opportunità ?
    (cosa che avevo pure scritto in un post mai andato in linea)
    visto che tu non lo puoi dire chiaramente , lo dico io in un Governo Ombra autorevole e credibile
    alle pari opportunità dovrebbe starci niente popo’ di meno che: Ivan Scalfarotto!
    Anche perché senno’ quel ministero resta appannaggio di sole donne. Perché dovrebbe essere cosi’?

  4. Marco Simoni ha detto:

    Attuazione del programma?? Ma se è l’unico ministero che non ho mai capito che faccia! Ah, ho capito, è per darmi una mano e finalmente farmelo capire! ahahahha
    Comunque esercizio carino e illuminante.

  5. Giovanni Fontana ha detto:

    Ti si nomina noi, va.
    Mi piacciono le schedine, buttarla lì. Fare nomi.

  6. Marta Meo ha detto:

    Wow! Ora vado dal parrucchiere.
    E comunque Ivan mi hai convinta che non è mica detto che di Governo Ombra ce ne debba essere uno solo, no?
    A questo punto però io ti propongo per la Presidenza del PD ombra, perché detto tra noi, forse non ce ne siamo ancora accorti ma mi sa che siamo diventati i costituenti ombra del PD.

  7. Valter Gallo ha detto:

    Belle persone e bell’esempio propositivo. Più che ombre, purtroppo, parlerei di rabbuiati o di eclissati (dagli altri).

  8. Corrado ha detto:

    Visto che è un gioco…
    da bravo komunista del fondo del cuore, Giavazzi non mi va giù. Ci metterei Stefano Fassina, brillante economista della cucciolata di Bersani. Alle comunicazioni invece uno come Stefano Quintarelli, uno esperto davvero di reti.
    Infine, la giustizia: Guzzetta non è proprio fra i miei preferiti, ma non ho chiara l’alternativa…

  9. kamillo ha detto:

    oh, che bello!
    io domani porto il lego, così cominciamo a fare l’alta velocità e anche un po’ di case popolari,che ne dite?
    poi ho anche billy e carlos, i bambolotti gay, porto anche loro così li facciamo sposare ….
    peccato però, ho perso le banconote del monopoli, avremmo poturo aprire delle linee di credito agevolato ai giovani
    con un’idea di impresa.
    accidenti…perchè sono così disordinato!
    voi cosa portate?

  10. colletivo Durruti ha detto:

    “Comunicazioni: Anna Puccio (Giovanna Melandri). Melandri agli interni e Anna Puccio (già AD e DG di Sony Ericcson Italia), una delle rarissime donne che sieda da indipendente nei Consigli di Amministrazione in Italia, alle Comunicazioni”
    Sì, è vero. Si occupava delle suonerie dei telefonini. Diciamo che grazie alle sue competenze avremmo avuto da scegliere tra il classico “drin-drin” (adatto per le serate chic, per esempio per il dopo teatro), il più simpatico e frizzante “Funky gallo”, per l’aperitivo in piedi della donna manager (consigliato l’abito informale) e la mai tramontata “Marcia trionfale dell’Aida” per le colazioni al circolo del tennis.
    “Lavoro. Pietro Ichino (Enrico Letta). Ichino. Basta la parola”
    Vero anche questo. E azzeccato il giudizio. Infatti è bastata la parola per convincere i lavoratori dipendenti a non votare il PD. Qualche maleducato (ma ovviamente ci dissociamo e lo biasimiamo) quando sente “la parola” aggiunge “Te e tua sorella”.

  11. alberto biraghi ha detto:

    Senza alcuna ironia (a parte quella che va di default quando si discute sulla buffonata del “governo – si fa per dire – ombra”) trovo questa lista quasi peggiore del patetico governo “farlocco” … ops, “ombra” di Walter, MA ANCHE del governo vero di Silvio & fascisti (fortemente voluto anche dal Piddì tutto).
    Mi spiego. Un governo di (si fa per dire) centrosinistra – ancorché “ombra” quindi ridicolo per definizione – non può essere espressione della volontà di pochi, tantomeno può basarsi su persone che hanno riscosso un qualche successo professionale e morta lì. In qualche modo significa avallare l’idea (peraltro anche mia) che chiunque sappia fare qualcosa è meglio di un politico.
    Ma se è così, allora che ci fanno Cuperlo e Melandri, partitocrati della peggior specie, collusi con le trame più bieche? Né si capisce perché Giavazzi e Mosca debbano sostituire due star degli affari come la Merloni (donna tosta, la miglior testa nell’ultima generazione di Fabriano) e Colaninno (ma non era lui in nuovo più nuovo? Già non lo volete più?)
    Riassumo il mio pensiero. A furia di fare schedine di nomi belli in perfetto stile Mediaset, qui ci sta che la destra rimanga al potere per secoli. Tanto poi c’è la scusa che è colpa dell’andazzo europeo o della Sinistra Arcobaleno, cialtroni che non hanno capito quanto s’è fiki nel Piddì.
    Mi azzardo a ricordare quella cosa un po’ fanè che si chiama “democrazia”, da ripristinare – a partire da questi luoghi di periferia – adesso, subito. Per cominciare a scardinare i meccanismi perversi che hanno portato alle indegne candidature (appunto Ichino, Colaninno, Veronesi e altri del tutto incompatibili con i presupposti di “centrosinistra” nell’accezione comune) e alle pratiche oligarchiche responsabili della sconfitta.
    No, perché se la soluzione del problema Veltroni deve chiamarsi Cuperlo, cari miei siete (siamo!) messi davvero male. Anzi, ho paura siamo messi anche peggio.

  12. carcamanno ha detto:

    la melandri nooooo, mi ha rovinato il resto della lista che non e’ male.

  13. Marco Esposito ha detto:

    La Melandri???
    Fammi capire….la Melandri….
    La solita Melandri…..
    Cosa abbiamo fatto di male…

  14. scrooge ha detto:

    la melandri NO.
    Stefano Fassina SI

  15. scalpha ha detto:

    L’Italia è uno dei paesi al mondo dove le donne trovano più difficoltà per fare strada nel mondo delle imprese e equiparare una donna, anche la più qualificata, ad una cretina che si occupa di suonerie mi pare aiuti solo a rafforzare il pregiudizio maschilista, clericale e fascista tipico del nostro paese.
    Insomma non vedo nessuna differenza tra Berlusconi che dice che le donne devono fare le crostate e il collettivo Durruti che dice che l’ex Amministratore Delegato della Sony Italia si occupava di suonerie. E, dato che so che il collettivo Durruti è una persona sensibile e intelligente, me ne stupisco assai.

  16. persio ha detto:

    Egr. Scalfarotto,
    i ministeri sono cariche politiche. Che la dott.ssa Puccio si occupasse di suonerie o meno (tra parentesi: se ne occupava) o che fosse Amministratore delegato della Sony non è il punto. E lei lo sa bene. Il punto è che nessuna di queste qualità è necessaria per ricoprire il ruolo di ministro. Anzi, nessuna delle due è la qualità richiesta per fare il ministro, non importa se delle comunicazioni, della sanità, dell’industria e via così.
    Se il governo fosse un’azienda, forse. Ma i governi non sono aziende, sono organi politici. Perciò, le qualità necessarie ai ministri non sono competenze tecniche ma competenze politiche. Ora, io e il collettivo Durruti, che pure cerchiamo di seguire con attenzione appassionata la cronaca politica, ignoriamo quali siano le competenze politiche della dott.ssa Puccio, per rimanere sull’esempio che lei ha colto per distribuire patenti di maschilismo e di fascismo.
    Qualche mese fa, la dott.ssa Puccio si presentò su Onemoreblog dicendosi a favore di Letta (Enrico) e contro la legge 40. Dopo breve dibattito venne fuori che la dott.ssa Puccio ignorava che Letta si fosse schierato a favore della legge 40 e avesse invitato all’astensione, ammise questa cappella e la motivò scrivendo che non era (Letta) uno dei più visibili sulla questione. Dal che si desume, ma mi corregga se sono troppo tranchant, che la dott.ssa Puccio non aveva idea di quale fosse la politica che Letta sosteneva in merito a una questione che lei stessa definiva di importanza centrale.
    Ora, se per lei dire che questa persona non è adeguata a fare il ministro, neppur il ministro del Monopoli, è essere fascisti, clericali e maschilisti, vorrei che ci spiegasse il passaggio logico che la induce a compiere questa equazione.
    Ma torniamo al punto: le competenze tecniche di Puccio non sono in discussione. Prendiamole per buone, perché se l’hanno messa a fare l’amministratore delegato significa che (fino a prova contraria) le possiede. Quali, però, sono le competenze politiche, quelle necessarie a fare il ministro, non è dato saperlo. Né lei ce le dice. Rilegga il suo post, non ve n’è traccia.
    Infine, non so su quali basi lei equipari l’occuparsi di suonerie a essere “una cretina”. Mi pare un giudizio offensivo nei confronti di chi si occupa di suonerie, del tutto gratuito e fuori luogo. Non so se qualcuno che si occupa di suonerie legga il suo blog. Nel caso, adesso sa che cosa lei, da Mosca, pensa di lui.

  17. alberto biraghi ha detto:

    Piccolo OT per rispondere pubblicamente a un appunto che mi ha fatto Ivan in privato. “Collettivo Durrutii” è il nome collettivo di un gruppo di riflessione politica di cui faccio parte e che (per ora) è ospitato da OMB. Il fatto che tecnicamente io di tanto in tanto posti con quel nome è conseguenza solo di ragioni logistiche. Si propone, si discute, si elabora, poi chi è connesso posta il testo concordato. Se devo dire un’opinione mia, firmo con nome e cognome, come ho sempre fatto.

  18. Andrea ha detto:

    Onida e Zagrebelsky, no eh? Ivan non fare reverse discrimination in base all’età! Competenze prima di tutto!

  19. Luca Gambetti ha detto:

    Tre osservazioni.
    1) Il curriculum di Anna Puccio è spaziale (vedi in calce). Le osservazioni sulle “suonerie” sono puerili.
    2) L’incarico di Amministratore Delegato in una multinazionale è un incarico politico, non tecnico.
    3) La gaffe sulla legge 40 non credo sia sufficiente a stabilire l’incompetenza di una persona al ruolo di ministro, ancorché ombra.
    Sottoscrivo quindi la scelta di Ivan par il Fanta_Shadow_Cabinet…
    Ciao,
    Luca
    “Anna Puccio vanta una lunga esperienza in molti settori, dal largo consumo, ai beni di lusso, alla telefonia mobile, maturata in importanti aziende multinazionali. Inizia nel 1988 la sua carriera in Microsoft negli Stati Uniti, e dal 1990 intraprende una carriera decennale in Procter&Gamble dove ricopre, sia a livello italiano che internazionale, incarichi sempre più importanti fino alla nomina di Direttore Marketing europeo.
    Nel 2001 Anna Puccio entra nel gruppo scandinavo di telecomunicazioni Telia-Sonera nella business unit mobile entertainment, prima come Amministratore Delegato di Sonera Zed Italia e poi come Direttore Generale di Zed Europa.”

  20. Persio ha detto:

    La gaffe sulla legge 40 è la sola cosa che, di politico, si abbia notizia in quanto detta da Puccio.
    Non è cosa secondaria, come Gambetti sostiene, proprio perché Puccio si presentò dicendo “Sono contro la legge 40” e, contestualmente “appoggio Letta”. Da essa si desume che Puccio non avesse la benché minima idea di quale fosse la politica che, appoggiando Letta, avrebbe appoggiato. Vale la prova contraria, che a tutt’oggi non si è vista.
    Il curriculum di Puccio è sterminato. Bene. Buon per lei e buon per chi la prende come amministratore delegato.

  21. Raoul ha detto:

    A me viene un po’ da ridere quando sento parlare alcuni di “competenze politiche”, ma cosa sono le competenze politiche, leggere il giornale e sapere cosa ha detto Letta sulla legge 40? E questa e’ competenza? In quale vocabolario? Se poi si intende all’americana essere dei grandi comunicatori allora ok, ma certo per fare i ministri non si richiede di essere dei grandi comunicatori. Il grande comunicatore deve essere il leader, non certo la sua squadra. All’opposto di quello che sostiene Biraghi, nei paesi Anglosassoni il sistema del “governo del presidente” o del premier in UK consente di avere una squadra almeno potenzialmente molto qualificata scelta dal presidente, con persone che rappresentano un mix di competenze tecniche, esperienze diplomatiche etc. Certo non sempre e’ oro quello che viene fuori, dipende anche dal presidente, ma il sistema lo consente. Proprio come ha fatto Ivan qui (non entro nel merito delle polemiche e giudizi sulle singole persone). Certo non il nostro manuale cencelli con i burocrati di partito (spesso pure vecchi) spacciati per “competenti della politica”.

  22. Filippo ha detto:

    Capisco il giochino, Ivan, da cittadino proverei un’altra schedina del genere, da politico come tu sei invece mi guarderei bene dal farla, nonostante le ingenue giustificazioni che leggo su alcuni nomi di amici e conoscenti.
    Anyway, sulla lista ho un dubbio: Melandri all’interno come scuola per futuri leader? Ma e’ la stessa Melandri che e’ deputata dal 1994 (14 anni), dirigente nazionale del PDS fin dal 1991 (17 anni fa) e che ha guidato la fallimentare “lista2 – rinnovamento” pro-Veltroni alle primarie del 14 ottobre 2007 ottenendo un ritorno di voti bassissimo?
    14 anni di deputato, +3 anni di dirigente nazionale non sono sufficienti?

  23. Ernesto ha detto:

    continuate così!!!
    un gruppetto oramai sui 40, che si sente solo via internet, è convinta di contare molto e non conta nulla, nelle segreterie, nelle imprese, nei salotti buoni, non ha voti e ne sposta sostanzialmente pochissimi.
    si lamenta sempre e giubila per essere stati messi in posizioni non eleggibili a far cornice.
    poi si fa le proprie nomine al governo ombra scandalizzandosi di non venir chiamati.
    solo che manco sanno chi siete
    saranno anche pessimi e hanno stufato tutti, ma la classe dirigente al comando è molto meglio di quella dopo
    per questo nessuno riesce a mandarla a casa

  24. Filippo l'altro ha detto:

    @ ernesto: tempo al tempo
    @ l’altro me stesso: concordo su te su tutta la linea, con una piccolo sfumatura, secondo me la melandri piu’ che guidare la”lista2 – rinnovamento”, la lista l’ha vampirizzata, che é peggio.
    se si fosse tirata indietro lanciando dei discepoli, c’avrebbe fatto un figurone.

  25. Filippo l'altro ha detto:

    @ ernesto: tempo al tempo
    @ l’altro me stesso: concordo su te su tutta la linea, con una piccolo sfumatura, secondo me la melandri piu’ che guidare la”lista2 – rinnovamento”, la lista l’ha vampirizzata, che é peggio.
    se si fosse tirata indietro lanciando dei discepoli, c’avrebbe fatto un figurone.

  26. Filippo l'altro ha detto:

    @ ernesto: tempo al tempo
    @ l’altro me stesso: concordo su te su tutta la linea, con una piccolo sfumatura, secondo me la melandri piu’ che guidare la”lista2 – rinnovamento”, la lista l’ha vampirizzata, che é peggio.
    se si fosse tirata indietro lanciando dei discepoli, c’avrebbe fatto un figurone.

  27. Stefano G. ha detto:

    Caro Ernesto,
    se sei contento di questa classe dirigente, mandiamo te a spiegare ai Napoletani sommersi di pattumiera, ai giudici che dedicano la loro vita alla lotta alla mafia e che piangono i loro morti (i nostri..), ai precari che si rompono la schiena per vedersi calpestati i propri diritti di base, alle famiglie che non arrivano a fine mese, alle giovani coppie che non fanno figli, all’ISTAT a spiegare che non siamo un paese economicamente declinante, alle vittime dei mille piccoli soprusi ed inefficienze quotidiani, a chi vuol fare giornalismo seriamente e viene censurato, eccetera eccetera eccetare,dicevo , mandiamo te a spiegar loro che abbiamo una buona classe dirigente?
    A tutti color che starnazzano sulle “competenze politiche”, vorrei ricordare il caso Cina, un paese che marcia con passo eccezionale e nelle cui posizioni dominanti siedono brillanti tecnocrati.
    Non voglio affatto sublimare la depoliticizzazione (altrimenti addio democrazia e diritti individuali), ma qualche tecnico in più e qualche politicante in meno farebbero assai bene al nostro Paese.

  28. Filippo l'altro ha detto:

    @ Stefano: “qualche tecnico in più e qualche politicante in meno farebbero assai bene al nostro Paese”.
    Concordo. Quoto. Una certa dose di tecnici non guasta mai.
    Pero’ non lo dire al povero TPS con tutto il letame che gli hanno tirato addosso, additandolo di molte delle colpe dell’esecutivo guidato da Prodi…

  29. Filippo l'altro ha detto:

    @ Stefano: “qualche tecnico in più e qualche politicante in meno farebbero assai bene al nostro Paese”.
    Concordo. Quoto. Una certa dose di tecnici non guasta mai.
    Pero’ non lo dire al povero TPS con tutto il letame che gli hanno tirato addosso, additandolo di molte delle colpe dell’esecutivo guidato da Prodi…

  30. Filippo l'altro ha detto:

    @ Stefano: “qualche tecnico in più e qualche politicante in meno farebbero assai bene al nostro Paese”.
    Concordo. Quoto. Una certa dose di tecnici non guasta mai.
    Pero’ non lo dire al povero TPS con tutto il letame che gli hanno tirato addosso, additandolo di molte delle colpe dell’esecutivo guidato da Prodi…

  31. Gianni ha detto:

    Ma perche’ non assumiamo la McKinsey? Un partner presidente del consiglio e una trentina di neolaurati sottopagati ai ministeri. Il loro business model, insomma. Giovani, competenti, parlano inglese e forse prenderebbero anche piu’ voti della Puccio.

  32. jonny ha detto:

    Non è roba mia (tratto da: http://www.dossiercemim.it) ma la trovo intrigante, e voi? (ps: non sparate sul pianista!!).
    Il Governo Ombra – 23 –
    29 aprile 2008
    “La paura e la speranza”
    Da questa settimana, inutilmente, continuiamo ad attendere un “decreto” sul ridimensionamento dei privilegi,
    pardon “giusti diritti”, assegnati in nome del popolo sovrano ai “Nostri” rappresentanti politici. A dire il
    vero chiacchiere molte, fatti pochi ed il contenuto comunque desolante: è purtroppo evidente come il sistema
    politico non abbia mai fatto la sintesi tra i problemi e le risorse della gente continuando a parlarsi addosso
    per risolvere i propri irrisolvibili ed irreali problemi. Il fatto che si continui a parlare di PIL e non di qualità
    della vita dei sudditi, pardon “cittadini”, è la conferma più evidente della lontananza tra politici e sudditi,
    pardon “cittadini”.
    A proposito dell’ICI è opportuno eliminarla senza compensazioni ai Comuni. Basta infatti eliminare gli assessori
    non consiglieri, le nomine in aziende partecipate, le consulenze esterne, le varie nomine di direttori
    generali, ecc, per ripianare abbondantemente i mancati introiti dell’ICI da parte dei Comuni e nel contempo
    assicurare una maggiore disponibilità economica ed un miglioramento effettivo dei servizi prestati da parte
    degli stessi. Appare del tutto opportuna anche l’eliminazione delle tasse di scopo ed una robusta riduzione
    delle aliquote per addizionali comunali e regionali: la spesa che ciascuno di noi sostiene per sostenere questi
    inutili carrozzoni non è lontanamente paragonabile alla povertà dei servizi forniti ed alla grandiosità dei benefici
    a favore dei politici, dei loro amici e degli amici dei loro amici, giornalisti compresi. Presto gli italiani
    cominceranno a guardare meglio i conti e le tasse sui loro stipendi rendendosi conto della realtà, ovvero delle
    cifre notevoli versate a stato, regioni, comuni, ecc. in cambio di nulla o delle solite, robuste, rotture di coglioni.
    Non intendiamo dilungarci sulle quote versate ai sindacati, rileviamo solo che a fronte delle quote a carico
    dei lavoratori più alte d’Europa, dei sindacati più grandi d’Europa per numero di iscritti, per numero dei
    sindacalisti e per numero di dipendenti, riscontriamo gli stipendi dei lavoratori più bassi d’Europa. La sinistra
    è morta per questo. Il PD non ha avuto i voti della Margherita che non ha votato la politica e i politici della
    Ns vecchia controparte al potere e l’elettorato della sinistra ha cercato di compensare questa perdita finendo
    con il distruggere parte della stessa sinistra.
    La crisi demografica si affaccia all’orizzonte in tutta la sua drammaticità. L’Africa rischia l’estinzione dell’uomo
    a causa dell’AIDS in circa 40 anni. L’India e la Cina a causa del successo, oltre ogni previsione, delle
    campagne di controllo delle nascite vedranno ridurre in pochi anni la loro popolazione a ben poca cosa: scenari
    attendibili ottenuti attraverso analisi sofisticate sulle curve di natalità e di mortalità/sopravvivenza danno
    come probabile una popolazione mondiale intorno a 500 milioni di persone nel 2050. Per questo motivo gli
    scenari prospettati nel libro cui si rifà il Ns titolo odierno ci appaiono inverosimili. Sbagliate le premesse,
    sbagliato lo svolgimento e quindi sbagliate le conclusioni. L’attuale “crisi dei prezzi” è solo una crisi speculativa
    indotta dalla necessità di trovare liquidità in un mondo non più disposto a donarla “gratis”. La cura tuttavia
    è errata perché, come noto, il petrolio non lo si può mangiare e a breve, riducendo ulteriormente i consumi,
    chi detiene le scorte non saprà più che farsene e come disfarsene. La speculazione “improvvidamente”
    portata oltre ogni ragionevolezza, in presenza dell’unica vera crisi, quella demografica, non riuscirà a recuperare
    le somme “distribuite” nella crisi dei mutui americani: questa è la fine definitiva del “liberismo economico”,
    almeno così come lo conosciamo.
    Il pensiero di Platone, la rivoluzione francese (che non si è (ancora) verificata nel mondo islamico il cui pensiero
    è paragonabile al pensiero metafisico), il pensiero metafisico, il pensiero marxista e lo stesso pensiero
    scientifico sono in grave e probabilmente irrimediabile contraddizione. E’ tuttavia possibile superare e risolvere
    le contraddizioni insite, per esempio, nel pensiero scientifico e, citando “a caso” due famosi teoremi “logici”
    quali il teorema di Touring ed il teorema dell’incompletezza si rileva che essi possono effettivamente
    essere superati e dimostrati falsi, ma questo richiede l’abbandono della “stupidità” in domande a loro volta finalizzate
    alla realizzazione di antinomie, paradossi e contraddizioni ed il riconoscimento, cosa “molto grave”
    per alcune delle forme di pensiero sopra elencate e per i teoremi conseguenti, di “verità assolute”, ovvero di
    verità che devono essere accettate, non in modo acritico e non postulate, ma semplicemente accettate “così
    come sono”: come dire che il problema talvolta non è nella risposta ma nella domanda.
    A proposito di domande, se le elezioni servissero a qualcosa non le avrebbero forse già abolite?

  33. Mondo ha detto:

    Io lo trovo un caos completo, c’è dentro di tutto e di più e parecchie cose discutibili. Ad esempio secondo me chi l’ha scritto probabilmente il teorema dell’incompletezza non l’ha capito…
    Tornando in argomento, a cosa serve questo “governo ombra seconda edizione”? E’ semplicemente un esercizio di stile? Oppure c’è la volontà di muovere e organizzare qualcosa, fare sentire la propria voce?

  34. Anellidifumo ha detto:

    Caro Ivan, è meglio se torni ai cubi di legno. Ma anche rimanere alle schedine su internet del governo-ombra-ombra, tutto sommato, ti si addice.

  35. Pino Timpani ha detto:

    Il penultimo post può essere preso come chiave di lettura e di analisi, per indagare la vittoria di Berlusconi.
    Senza affidarsi a sofisticati studi di sociologia, risparmiando bei soldini, si può bene intravedere, attraverso le cazzate atomiche sparate, che cosa passa, o non passa nelle menti.
    Ho notato che questi modelli analitici sono diffusi un pò ovunque, compresi i livelli anarcoidi e neo-grillisti.
    Si può vedere chiaramente l’apoteosi della fine della politica, intesa come capacità cognitiva di relazionamento sociale.
    Tutti sono protesi a sottolineare innumerevoli errori e devianze dell’ex centro-sinistra, quasi mai viene menzionato un merito dello schieramento vincitore. Anche se, azzardandosi a rilevare l’arretratezza culturale di questo paese si viene subbisssati di critiche moraliste, all’alba dei miei 50 anni ormai ho capito che non è cambiato molto dal sistema imperiale, quello che costruiva il consenso con il pollice verso al Colosseo, sul carro del vincitore.
    Cambiano i secoli ma la solfa rimane: fanno tante belle critiche però poi, nel nascosto del privato, s’infilano negli infiniti meandri delle clientele, strutture portanti della politica nazional-popolare.
    Il governo ombra è un pò datato, presuppone anche una completa accettazione dell’alternanza, perchè il confronto in questo caso viene riportato solo ed esclusivamente su chi è capace di far meglio le cose. Quello che manca è contenuto nel post che ho spietatamente giudicato: un’idea diversa del futuro, dei rapporti politici e sociali, per dirla in breve, ribaldare il concetto popolare della frase __ i soldi fanno soldi, i pidocchi fanno pidocchi__.
    L’unica cosa a favore del post-moderno è che nel 3° millennio, contrariamente agli stati generali di Parigi, non ci sono più pidocchi nelle parrucche.
    Pino

  36. Andrea Ballabeni ha detto:

    L’indicazione da parte di Ivan di una sua lista di ministri mi sembra una azione trasparente, coraggiosa e molto pragmatica.
    Ci lamentiamo sempre dei giri di parole di certi politici e dovremmo essere contenti quando ci sono persone che fanno nomi e cognomi in modo chiaro.
    Per quanto riguarda la lista fatta da Ivan aspetto di saperne di piu’ perche’ di quella lista ne conosco pochi e i pochi che conosco non li conosco abbastanza per giudicarli.
    Una cosa che posso dire e’ che mi piace molto che ci sia Giavazzi.
    Altre due considerazioni dopo una veloce lettura dei commenti…
    Un commento diceva di stare attenti a non fare “reverse discrimination” favorendo i giovani solo perche’ giovani. Sono d’accordo. Guardiamo prima di tutto alle qualita’.
    Un commento parlava delle “qualita’ politiche”. Sono anche io d’accordo che per fare politica bisogna prima di tutto avere qualita’ politiche. Cosa sono le qualita’ politiche? Penso che siano una somma di tante diverse qualita’. Ad esempio capacita’ di integrazione di diversi interessi, conoscenze, sensibilita’ e modi di vedere. Ad esempio saper comunicare. Ad esempio saper mediare. Ad esempio sapere come funziona uno stato (che, ricordiamocelo sempre, e’ molto diverso da come funziona una azienda). Ed altro ancora.

  37. Nando Biondini ha detto:

    TI SEI DIMENTICATO DEI rEPUBBLICANI!
    PER CORTESIA O PARI CONDITIO AGGIUNGERE LUCIANA SBARBATI!!!
    Grazie.
    Nando

  38. lucrezia ha detto:

    Io penso che il governo ombra serva a trasformare il nostro programma elettorale in progetti di legge e a dare visibilità mediatica al partito democratico dal momento che ormai è assodato che la politica si fa in televisione. La cosa non mi entusiasma per niente, anzi, se devo dire la verità, da semplice militante politica da sempre impegnata, non me ne frega niente. Sto invece aspettando che i nostri massimi dirigenti e il nostro caro walter, decidano che cosa dovrà essere da grande il pd. Un partito fluido?, un partito solido? un partito delle primarie sempre e comunque? un partito solo delle tessere , un partito delle tessere e dei movimenti, un partito solo dei movimenti? Un partito federale anche dal punto di vista delle entrate dei rimborsi elettorali? La classe dirigente di questo nuovo partito ci dovrà dire, prima o poi, come si fa a ritornare ad essere un “partito legato al territorio” , od ognuno di noi si inventa un metodo e quindi in pratica non faremo proprio un bel niente salvo poi metterci a piangere quando riperderemo le prossime elezioni? La base militante potrà contribuire e in che modo a costruire il nuovo partito od invece tutto sarà deciso dall’alto come è avvenuto fino ad oggi? Ultima annotazione: visto che abbiamo perso sonoramente le elezioni, perchè nessuno ha sentito la necessità di prendersi, non dico tanto, ma un po’ di colpe, e si è dimesso?
    lucrezia

  39. Mondo ha detto:

    @ Andrea Ballabeni
    Infatti quello che volevo sapere era esattamente se questa lista fosse solo un giro di parole o qualcosa di più concreto 😀

  40. rotafixa ha detto:

    un paio di giorni fa ho mandato un commento su questo argomento. siccome conteneva delle parole poco “polies”, le cosiddette “parolacce”, ivan mi ha scritto chiedendomi argomentare con maggior educazione.
    ora, siccome l’immenso deserto politico rappresentato da queste puerili fesserie, id est il governo ombra a cui se ne aggiunge ora uno stilato da un deputato ombra (ivan non te ne avere, non sei stato eletto e sei ombra tanto quanto waltere che non ha avuto il governo), non mi stimola altro che il turpiloquio, non risposto quel commento (anche perché non ne trovo traccia dopo la censura di scalfarotto).
    io spero solo di arrivare al termine della legislatura in vita, in buona salute e di non trovare mai più candidati ombra di una generazione ombra a proporre neanche l’ombra di una politica degna, se non “vota me che io so’ più giovane de lui”.
    il piddì sta facendo di remo gaspari un gigante della politica.