Concludo la Carfagneide (almeno per ora) con le parole di Emily Thornberry, la deputata laburista di Islington South and Finsbury (che poi sarebbe il mio collegio quando abitavo a Londra), durante il dibattito alla Camera dei Comuni terminato con il voto che ha abrogato il dovere per le cliniche che praticano la fecondazione artificiale di riconoscere “the need for a father” per i bambini e riconoscere invece l’esistenza di “supportive parenting”, che vuol dire più o meno semplicemente capire se il bambino avrà dei genitori che lo ameranno e lo aiuteranno a crescere.
Emily ha detto: “I come from a family where I had just a mother who brought me and my brothers up. Quite frankly I’m all right and my brothers are all right. Of course we relied on other adults that were brought into our life via our mother and via our experience of life. There are many role models available to children.”
“You cannot make blanket judgments about children and families in this way. You should not be penalising such large numbers of children.”
“It is wrong to make judgments about families and to tell one family they are normal and another family that they are abnormal. It is wrong for a seven-year-old to be pushed to the edge of a playground and to be teased or to be vilified. It is wrong to vilify single parents. It is wrong for the law to discriminate against lesbian couples.”
Il parlamento britannico ha così concluso la tre giorni di votazioni su temi etici dichiarando la libertà di ricerca, la protezione del diritto delle madri a decidere della loro maternità e il diritto di ogni famiglia di essere considerata normale.
35 risposte a “I'm all right”
E adesso, tutti a Londra. Grande Emily from Islington, che era anche il mio quartiere di residenza quando studiavo oltremanica 🙂
chiudendo anche io qui sulla Ministra più bona der mondo (almeno epr ora), leggetevi questo articolo sulla stampa TURCA!
http://italiadallestero.info/archives/166
chiudendo anche io qui sulla Ministra più bona der mondo (almeno epr ora), leggetevi questo articolo sulla stampa TURCA!
http://italiadallestero.info/archives/166
Non mi faccio illusioni sulle capacità della Carfagna di capire, non dico tanto, un quarto del messaggio della Thornberry e il significato delle deliberazioni del parlamento britannico.
Ma i nostri? Uòlter? Rutelli ? D’Alema ? Qualcuno, dico, ci sarà che potrebbe capire ? O è meglio non farsi illusioni neanche nel nostro caso ?
MPs voted by 292 to 217, a majority of 75, to reject an amendment by the former Conservative leader Iain Duncan Smith that would have strengthened existing legislation to ensure that IVF clinics had to consider the “need for a father and a mother”.
Three Catholic cabinet ministers – Ruth Kelly, Andy Burnham and Paul Murphy – voted for the Duncan Smith amendment.
Mi chiedo se qualcuno del Labour ha chiesto di espellere i “Three Catholic cabinet ministers” che hanno votato contro il loro governo e il capo del loro partito.
Ognuno ha le sue Binetti, a quanto pare. E non mi pare proprio che le posizioni di Duncan siano tanto piu’ progressiste di quelle della Carfagna.
MPs voted by 292 to 217, a majority of 75, to reject an amendment by the former Conservative leader Iain Duncan Smith that would have strengthened existing legislation to ensure that IVF clinics had to consider the “need for a father and a mother”.
Three Catholic cabinet ministers – Ruth Kelly, Andy Burnham and Paul Murphy – voted for the Duncan Smith amendment.
Mi chiedo se qualcuno del Labour ha chiesto di espellere i “Three Catholic cabinet ministers” che hanno votato contro il loro governo e il capo del loro partito.
Ognuno ha le sue Binetti, a quanto pare. E non mi pare proprio che le posizioni di Duncan siano tanto piu’ progressiste di quelle della Carfagna.
Gianni, c’era libertà di voto, non c’erano posizioni di partito.
Gianni, c’era libertà di voto, non c’erano posizioni di partito.
Lucia, certo che c’era liberta’ di voto, ma per questa ragione:
Brown had given Labour MPs a free vote on the so-called “need for a father” section of the bill after Catholic cabinet ministers threatened to rebel against the government.
Mi chiedo perche’ Brown abbia dato liberta’ di voto a fronte delle minacce dei cattolici invece di espellere i ribelli dal partito, come qualcuno suggeriva di fare con la Binetti (me lo chiedo retoricamente: io la risposta la so).
Ognuno ha le sue Binetti, a quanto pare (cit.). E non solo Binetti cattoliche:
Geraldine Smith, the Labour MP for Morecambe and Lunesdale, supported Duncan Smith.
Io penso che se riuscisse a guardare a quello che avviene oltre Ponte Chiasso senza soavi provincialismi da italiani in gita, si riuscirebbe a comprendere di piu’. Tra le altre cose, si capirebbe anche come deve funzionare un partito moderno, riformista, democratico e maggioritario.
Lo dico anche per coloro che hanno votato contro il PD, cosi’ il PD perde, cosi’ la “feccia” teodem” scappa, cosi’ la prossima volta si puo’ votare un PD puro e limpido, e lo hanno fatto senz’ altro compiacendosi del genio innovativo espresso con la loro strategia.
Lo so, si tratta di posizioni di un infantilismo scoraggiante, non abbastanza serie nemmeno per essere classificate tra i fondamentalismi: ma sono proprio idiozie come quelle che mi fanno trovare rinfrescante quest’ articolo su come si fa politica sui temi etici in partito serio e moderno come il Labour di Gordon Brown.
Lucia, certo che c’era liberta’ di voto, ma per questa ragione:
Brown had given Labour MPs a free vote on the so-called “need for a father” section of the bill after Catholic cabinet ministers threatened to rebel against the government.
Mi chiedo perche’ Brown abbia dato liberta’ di voto a fronte delle minacce dei cattolici invece di espellere i ribelli dal partito, come qualcuno suggeriva di fare con la Binetti (me lo chiedo retoricamente: io la risposta la so).
Ognuno ha le sue Binetti, a quanto pare (cit.). E non solo Binetti cattoliche:
Geraldine Smith, the Labour MP for Morecambe and Lunesdale, supported Duncan Smith.
Io penso che se riuscisse a guardare a quello che avviene oltre Ponte Chiasso senza soavi provincialismi da italiani in gita, si riuscirebbe a comprendere di piu’. Tra le altre cose, si capirebbe anche come deve funzionare un partito moderno, riformista, democratico e maggioritario.
Lo dico anche per coloro che hanno votato contro il PD, cosi’ il PD perde, cosi’ la “feccia” teodem” scappa, cosi’ la prossima volta si puo’ votare un PD puro e limpido, e lo hanno fatto senz’ altro compiacendosi del genio innovativo espresso con la loro strategia.
Lo so, si tratta di posizioni di un infantilismo scoraggiante, non abbastanza serie nemmeno per essere classificate tra i fondamentalismi: ma sono proprio idiozie come quelle che mi fanno trovare rinfrescante quest’ articolo su come si fa politica sui temi etici in partito serio e moderno come il Labour di Gordon Brown.
Difatti l’Italia è tanto diversa e distante dal Regno Unito, per cultura religione costituzione costumi sociali abitudini civili diritti&doveri, quanto il PD dal Labour Party.
Il 90% dei dirigenti di questo PD oltre Ponte Chiasso non c’è proprio stato mai, con il cervello mai.
Difatti l’Italia è tanto diversa e distante dal Regno Unito, per cultura religione costituzione costumi sociali abitudini civili diritti&doveri, quanto il PD dal Labour Party.
Il 90% dei dirigenti di questo PD oltre Ponte Chiasso non c’è proprio stato mai, con il cervello mai.
Gianni, va bene l’amore per la polemica, ma ci vuole davvero una bella fantasia o una notevole cattiva fede per paragonare i ministri cattolici del governo britannico con la Binetti. Se la Binetti si limitasse ad esprimere il suo dissenso in modo civile nessuno penserebbe lontanamente di espellerla da alcunche’. Il fatto e’ che la Binetti dice cose che mai e poi mai i ministri cattolici del governo Brown si sognerebbero di dire. Se un politico inglese dicesse che i gay sono dei malati mentali gli si rovescerebbero addosso le cataratte dell’opinione pubblica. In alcuni paesi particolarmente civilizzati le dichiarazioni della Binetti sarebbero considerate un reato. Qui non e’ in questione il dissenso, e’ in questione la possibilita’ di esprimere opinioni neonaziste in un partito di centro-sinistra. Per cui, per favore, piantala.
Gianni, va bene l’amore per la polemica, ma ci vuole davvero una bella fantasia o una notevole cattiva fede per paragonare i ministri cattolici del governo britannico con la Binetti. Se la Binetti si limitasse ad esprimere il suo dissenso in modo civile nessuno penserebbe lontanamente di espellerla da alcunche’. Il fatto e’ che la Binetti dice cose che mai e poi mai i ministri cattolici del governo Brown si sognerebbero di dire. Se un politico inglese dicesse che i gay sono dei malati mentali gli si rovescerebbero addosso le cataratte dell’opinione pubblica. In alcuni paesi particolarmente civilizzati le dichiarazioni della Binetti sarebbero considerate un reato. Qui non e’ in questione il dissenso, e’ in questione la possibilita’ di esprimere opinioni neonaziste in un partito di centro-sinistra. Per cui, per favore, piantala.
Enrico, I ministri cattolici del Labour dicono che un bambino non puo’ essere educato in maniera appropriata se non puo’ fare riferimento ad una figura “maschile”. Non mi serve essere una lesbica per trovare questa posizione di un razzismo ributtante, oltre che una ovvia discriminazione non solo verso le lesbiche, ma anche verso madri single. E non e’ solo che lo pensino: votano contro il loro governo e il loro partito e minacciano ribellioni se non e’ permesso loro farlo.
E’ significativa la tua indulgenza verso i fondamentalismi che non ti riguardano personalmente.
Triplo salto carpiato con doppio avvitamento e capriola finale…
…eh, lo so, a volte brucia rimanere a boccheggiare senza argomenti..
Ma Gianni, abbi pazienza: in un patetico tentativo di arrampicarti sugli specchi prima difendi il diritto della Binetti di dire le sue oscenita’ e poi trovi i ministri inglesi “ributtanti” solo per aver civilmente espresso la propria opinione in un “free vote” in parlamento…. Ma dai!
Ma c’e’ un’ultima cosa che voglio dire. Quanto al fondamentalismo contro le lesbiche che non mi riguarderebbe personalmente, vorrei dirti che essendo etero non mi riguarda nemmeno quello sui gay e che le mie condizioni personali dovrebbero essere l’ultimo dei tuoi pensieri.
Inoltre il fatto che tu pensi che le mie opinioni siano guidate dalla situazione personale che tu arbitrariamente mi attribuisci oltre che essere massicciamente stupido, non sapendo tu nulla di me, e’ anche molto offensivo e la dice molto lunga.
Enrico, della tua situazione personale non so nulla e vorrei che rimanesse in questo modo. E’ evidente che quando parlavo dei fondamentalismi che non ti riguardano personalmente mi riferivo al fatto che non ti riguardano come elettore italiano. Questo giusto per chiarire chi e’ lo stupido, e quanto lunga sia la tua coda di paglia.
Nel merito, io ribadisco la mia opinione: sono fortemente contrario alle opinioni espresse dai cattolici del Labour inglese e sono fortemente contrario alle opinioni della Binetti sugli omosessuali, che mi sembrano tra l’ altro molto simili. Non capisco dove sia la contraddizione.
Rilevo pero’ che nessuno nel Labour ha proposto di espellere i cattolici che avevano votato contro al loro partito e al loro governo, mentre qui una rumorosa quanto irrilevante minoranza ha sberciato appunto di espulsioni a causa di avvenimenti analoghi. Preferisco il modo di fare politica della maggioranza del Labour (che e’ identica a quella della maggioranza del PD) a quella della minoranza del PD (che non mi pare abbia un equivalente nel Labour). Spero sia lecito.
Nell’ ambito di questa valutazione, ho colto l’ occasione per dimostrare come la “strategia” sostenuta da alcuni di danneggiare il PD per danneggiare la componente a loro dire “parassitaria” teo-dem sia quindi una squillante idiozia. E credo di esserci riuscito molto bene, grazie mille.
Ivan e’ sempre apprezzabile prendere gli spunti dall’estero, pero’ il rischio maggiore nel presentare continuamente le “isole felici” straniere e’ di finire nel disfattismo o di vederle poi come dei paradisi terrestri. E tutti vogliono andare ad abitare in Spagna. E anche quando Zapatero fa sparare ai marocchini e tira su i muri, poi finiamo noi per essere i razzisti.
Sicuramente la nostra fama internazionale, aggravata da questo governo, non e’ delle migliori e non senza motivi validi.
Pero’ facciamocene una ragione, il materiale umano e sociale in italia e’ diverso, bisogna lavorare su quello e o si utilizza pragmatismo e si tira un po’ a campare cercando di sistemare le cose poco alla volta, oppure serve veramente la ruspa. E se c’e’ la Carfagna al governo e’ colpa nostra che abbiamo questa sinistra, Binetti inclusa. E se la Carfagna dice cazzate e tutti dicono, “pero’ almeno e’ gnocca”, ci siamo dentro fino al collo.
carcamanni, sei proprio sicuro che una sinistra “di sinistra” – cioe’ purgata di Binetti, Boba e selezionando i candidati con le primarie – avrebbe vinto alla elezioni?
Il governo vara soluzioni imabrazzanti inrenti la sicurezza, gil immigrati, i campi rom.
La politica del Pd, che dovrebbe opporsi a certe idiozie, continua con il pacatamente e serenamente.
Fortuna che ci sono cittadini di buona volontà.
Vi invito a leggere il documento diffuso da un gruppo di credenti di Torino. Se lo ritenete interessante potete anche sottoscriverlo: http://chiccodisenape.wordpress.com/2008/05/22/il-volto-di-ogni-uomo-e-immagine-di-dio/
Filippo, magari non avrebbe vinto comunque queste elezioni, pero’ forse le prossime politiche e le europee. E magari avrebbe fatto delle battaglie chiare per arrivare ad essere un paese civile. E magari avrebbe iniziato dagli enti locali a costruire un paese decente. Invece, vedi genova, e’ tutto come prima, anzi peggio.
Indubbiamente l’Italia e’ molto distante dall’UK su questi temi.
Anche una ipotetica maggioranza PD non penso avrebbe la forza di varare le misure varate dal parlamento UK.
E’ un fatto culturale e chi (come me) vorrebbe avvicinarsi alle posizioni di UK o della California deve sapere che di strada da fare ce ne e’ ancora molta. L’importante e’ non demordere e portare avanti le proprie idee.
L’importante e’ anche far capire agli italiani quello che succede fuori Italia, visto che molti italiani non lo sanno (pochissimi leggono i giornali e tanti si informano solo con le cinque televisioni controllate dal Primo Ministro in carica).
Enrico, te probabilmente oltre Ponte Chiasso ci sei stato, ma oltre oceano mai. Altrimenti sapresti che per le dichiarazioni fatte dalla Binetti, in Canada sarebbe in galera sulla base della legge che punisce con il carcere chi promuove l’odio di genere. Una posizione che non è stata neanche lontanamente avvicinata dai ministri cattolici di Brown.
Gianni, Anelli Enrico e Carcamanno,
il problema non è tanto la Binetti, che è una minoranza ma Fassino, D’Alema &Co. Cioè a me va pure bene che in un grande partito ci sia qualche estremista cattolico (anche se non ne vedo la necessità). Ma se invece l’intero gruppo dirigente la pensa come Calderoli (anche se non lo dice) mi è difficile credere che una tale compagine potrà mai vincere. E per fortuna, ad essere onesti, almeno finchè si perde c’è la possibilità che qualcuno si renda conto dell’errore. Immaginatevi che sarebbe stato discutere di ste cose se Rutelli avesse vinto a Roma. Saremmo visti come dei visionari sciocchi.
Il punto, e questo è soprattutto x Gianni, che dove la sx vince, il gruppo dirigente fa delle scelte (non tutte ottime) che fanno pensare almeno allo zoccolo duro, che qualcuno li rappresenta.
Il PD non ha uno zoccolo duro, perchè non ha un’idea che sia una. Poi si potrà anche accettare il dissenso ma una volta che sarà chiato qual’è il mainstream di un partito. Io, a forza di MA ANCHE, non l’ho ancora capito.
Cioè va bene il compromesso, ma sapendo chi si è e perchè lo si accetta. Altrimenti la definizione piú precisa è BANDERUOLA.
Fra
@Fra,
a me pare che il New Labour sia un bell’ esempio di sinistra vincente, se non altro perche’ governa da tre lustri una delle piu’ grandi e vibranti democrazie del mondo. Mi rendo conto delle evidenti differenze culturali tra l’ UK e il nostro paese, e della diversissima situazione politica, ma non vedo perche’ non si dovrebbe prendere spunto dalle loro best practices. Anzi, mi pareva che il padrone di casa implicasse proprio questo, compiacendosi di postare una bella notizia proveniente da quel parlamento.
Io proverei a capire quali sono gli elementi del NL che lo fanno un partito vincente e riformista, e proverei ad imitarli. Secondo me, l’ elemento piu’ importante, tra altri, e’ la capacita’ di saper rappresentare settori diversi dalla societa’ e di proporre una sintesi. Questo implica che il partito sia gestito da una maggioranza e da una minoranza, e che al suo interno esistano posizioni diverse.
Questo articolo ci dimostra che e’ proprio cosi’: il NL ha le sue brave Binetti, che sostengono posizioni secondo me sbagliate, portatrici (-tori) di un dissenso che e’ stato espresso pubblicamente e formalmente. Come risultato di questo processo, quel decreto e’ stato approvato e nessuno si e’ fatto male. E’ stato cosi’ per molte altre buone leggi per quindici anni, ormai.
Nel PD, fortunatamente, succede la stessa cosa. Io non sono d’accordo su molte cose che esprime la Binetti (sono invece d’accordissimo con lei sui temi della pace e dell’ accoglienza ai migranti, per esempio) ma sono contento che ci sia anche lei sia nel PD (come Gordon Brown sara’ contento ci siano le “sue” Binetti, immagino). Altri vorrebbero espellerla dal partito, denunciarla alla magistratura o metterla in galera. Curiosamente, costoro sono gli stessi che lamentano mancanza di democrazia interna, oppure che il PD non lo hanno proprio votato, ma sono comunque ansiosi di darci buoni consigli.
Io, semplicemente, non sono d’accordo con loro, e mi tranquilizzo osservando che la Binetti non ha mai chiesto di espellere nessuno.
Uhmm…molta carne al fuoco.
Cominciamo dalle best practices. Ignoro tutto del caso in esame, perciò domando: ma questa questione era oggetto del programma elettorale? o del programma di governo? O è un problema che il governo britannico si è trovato a dover affrontare “per via” diciamo, magari di fronte ad iniziative parlamentari? Questo è ciò che fa la differenza.
‘E ovvio che su qualsiasi decisione all’interno del governo ci può sempre essere dibattito ed eventualmente dissenso di alcuni, poi si vota e si vede.
Ma se si tratta di cose su cui la maggioranza si è impegnata chiedendo su di esse il voto ai suoi elettori, o su cui il governo si è impegnato chiedendo la fiducia al parlamento, allora chi è in dissenso ha la responsabilità di dirlo prima, traendone evidentemente le conseguenze; non può usare quella maggioranza o quel governo, che hanno già preso una posizione, come un tram per farsi trasportare in posizione di potere dalla quale poi sconfessare quegli impegni.
______________________
Più in generale sulla natura dei partiti. Va bene la democrazia interna: anzi andrebbe bene se ci fosse (oggi in Italia c’è un deficit pazzesco di reale democrazia interna). Quindi chiaro che ci saranno sempre maggioranze, minoranze, consenso alla linea dominante, dissenso ecc. Anzi ben venga il dissenso! ci mancherebbe altro.
Tuttavia ciò non significa che un partito possa essere un’accozaglia informe, una metafora dell’ora di ricreazione o del carnevale in cui a ognuno licet insanire. Un partito deve avere un’organizzazione (a base democratica appunto), ed una disciplina di partito. E infatti anche il pd se le è date (anche se per ora mi paiono alquanto lettera morta ma questo è altro tema). C’è uno statuto e c’è un codice etico. Le regole, pur con tutta l’elasticità suggerita dalla duttilità politica, devono essere fatte valere. L’espulsione sarà riservata ovviamente a casi estremi. Certo fra velleitarie richieste di espulsione, e indifferente acquiescenza ci possono essere tante vie di mezzo (altro che espulsioni! i teodem sono stati pluripremiati con candidature blindate…mi accontenterei che evitassero cose così).
_______________________
Sulla questione Binetti, ha ragione chi ha detto che il problema politico non è certo solo la Binetti. Già lo dissi altre volte. La Binetti è assurta anche troppo a simbolo; ma in realtà certe idee e tendenze politiche vanno ben oltre lei. Quindi espellere la Binetti o tizio o caio, come se tutto si potesse risolvere con pochi, individuali “provvedimenti chirurgici”, quand’anche fosse possibile o legittima in base allo statuto (e io non lo ritengo) sarebbe un falso problema politicamente parlando. Il problema, per chi la pensa diversamente, è cercare di marginalizzarli politicamente e culturalmente. Ma bisogna sapere di avere davanti non solo la Binetti, Bobba ecc., non solo cioè 5 o 6 persone singole per così dire, ma un’area piuttosto vasta.
________________________
Poi sempre sul versante politico, ma più in generale, ossia sulla questione laici-clericali o progressisti-conservatori e fondamentalisti nel pd. Vexata quaestio. Ma come mai Gianni la ritiri fuori qua? Forse perchè la lingua batte dove il dente duole: ahimè le elezioni hanno dimostrato palesemente che la “Binetti” (simbolicamente appunto) è proprio una “componente parassitaria” per riprendere le tue parole: non porta e non sposta un voto.
Ma la questione merita altre riflessioni, pur già fatte, mentre ora mi devo interrompere: ci ritorno.
Fra, io non credo che degli estremisti integralisti religiosi (islamici o cattolici “me da igual”, come dicono gli spagnoli) possano far parte di un partito politico (riformista). Però hai ragione quando dici che il problema non sono le sue assurde posizioni d’odio, quanto le posizioni egemoniche nel PD, che sono quelle di Veltroni, D’Alema e Fassino, e sono posizioni subalterne alla cultura di Destra. Banderuole, anche, ma soprattutto plagiate e subalterne.
Il punto è che nel PD la subalternità alla cultura di Destra è una cosa che si tocca con mano e si rispecchia nelle politiche che oggi si perseguono sugli zingari (vedi nel mio blog), sugli omosessuali, sugli immigrati e sul lavoro precario. Questo è precisamente il motivo per cui io penso che il PD debba morire e non debba essere votato. Non considero realista la posizione di chi dice: colonizziamolo e facciamo cambiare l’idea alla maggioranza del partito. Anche perché poi chi lo dice è il primo a non avere né le palle di una lotta interna (Adinolfi escluso) né l’alba di cosa significhi fare una battaglia politico-culturale (forse Simoni escluso). Per il resto sono persone inesperte, ingenue e impotenti, che più di scrivere cose ogni tanto pure condivisibili nel loro blog, non sanno, non possono e forse non vogliono fare, in nome del tener caldo lo strapuntino che si sono arraffati con le unghie. In tal caso decade pure la buona fede. Insomma, chi attende che la cricca gerontocratica si dimetta sua sponte per far posto ai propri avversari politici, a cominciare dal signor Cuperlo, che scrive di “essere in attesa di una convocazione della corrente dalemiana”, è uno stupido, oppure un ingenuo e un illuso. Oppure è parte della cricca e attende la sua briciolona di tornaconto.
Può darsi che oggi non ci sia alcuna alternativa, ma nell’arco di sei mesi secondo me a Sinistra si creerà una nuova cornice nella quale ognuno potrà portare la sua pennellata. Il PD mi dà quasi la stessa fiducia che mi dà il PDL.
Noto che, dopo l’adesione di Ivan all’attacco ingiurioso (…querela…) di D’Avanzo a Travaglio, Ivan non sarà più tra i relatori della presentazione del libro di Travaglio a Padova…
Oh mamma, per favore non diciamo scemenze. Io non vado a Padova solo perché la cosa si fa di mercoledì e e io come noto lavoro a Mosca, dunque in mezzo alla settimana a Padova proprio non ci posso andare.
Fine dell’OT.
Ivan, la mia non era una scemenza e nemmeno un’affermazione falsa.
Semplicemente:
1) figuravi tra i relatori dell’incontro di Padova con Travaglio
2) hai scritto che condividevi il primo articolo di D’Avanzo (critico nei confronti di Travaglio)
3) non figuri più tra i relatori dell’incontro di Padova con Travaglio
Ti ringrazio per averci comunicato che non vi è relazione tre il secondo ed il terzo punto.
Scusa per l’OT.
Andrea, scusami ma se i tre fatti che indichi sono in qualche modo veritieri le conclusioni alle quali sei giunto erano del tutto arbitrarie. E’ interessante che proprio conversando della polemica tra Travaglio e D’Avanzo tu stesso ci dimostri nella pratica che anche semplicemente riportando i fatti per quelli che sono delle volte si puo’ maliziosamente condurre il lettore a conclusioni completamente travisanti.
Nel nostro caso la verita’ storica era che l’organizzatore dell’evento, Armando Della Bella, mi ha cortesemente invitato e che io, con dispiacere mio e dell’organizzazione, ho dovuto declinare per motivi di lavoro. Da come l’hai messa giu’ tu sembrava che Travaglio avesse chiesto, ottenendola, la mia testa su un piatto d’argento a causa del fatto che io avessi osato prendere posizione contro di lui oppure che io mi rifiutassi di sedere con lui in una riunione pubblica.
Quanto alla mia vera posizione in quella polemica, beh, e’ decisamente piu’ complessa della mera adesione ad un accusa “ingiuriosa”, come tu l’avevi sbrigativamente definita.
Probabilmente ricorderai che nel mio post avevo detto chiaramente che la moglie di Cesare in Italia e’ lungi dall’essere una brava signora, con il che volevo dire che Travaglio denuncia una situazione nella quale la politica naviga in acque assai torbide senza che nessuno minimamente si scandalizzi. Se ci fosse in Italia un’etica pubblica di tipo anglosassone e uno scrutinio morale sui candidati comparabile a quello che fa dimettere i ministri negli USA perche’ non hanno pagato i contributi alla colf, Travaglio non sarebbe probabilmente costretto a fare il lavoro che fa.
Ha ragione dunque Travaglio a dire nella sostanza che la nostra politica ha una morale e una reputazione piu’ che discutibili, ma ha anche ragione D’Avanzo a dire che nel metodo – come ci ha dimostrato il nostro piccolo battibecco – qualche volta la mera esposizione dei fatti puo’ ingannare il cittadino-lettore-elettore e farlo diventare la vera vittima finale di una situazione in cui ciascuno degli attori porta qualche responsabilita’.
Spero di aver chiarito.
Caro Ivan,
ti ringrazio davvero per aver chiarito. Era proprio ciò che volevo ottenere: una spiegazione alla “scomparsa” del tuo nome tra quelli dei relatori all’incontro di domani.
Il mio primo messaggio era, come giustamente affermi, sbrigativo. Il rischio opposto sarebbe stato quello di fare un papiro telematico che pochi, difficilmente, avrebbero letto per intero. D’altronde si sa – Aristotele docet – l’ideale è il famoso “to metron”: in medio stat virtus.
Tornando al caso in questione, non ero giunto ad alcuna conclusione, anzi avevo un grosso dubbio: decisione di Ivan, di Travaglio o degli organizzatori? Ed il motivo? Ora ho, anzi abbiamo, la risposta.
E sono doppiamente felice:
1) hai risposto al mio commento (e quindi non rendi inutile commentare i tuoi post)
2) hai dato una risposta che non scredita ai miei occhi né te, né Travaglio né gli organizzatori.
Infine è vero, questo piccolo episodio (dai, non è un battibecco) ci fa capire che i fatti da soli a volte dicono poco e possono indurre in interpretazioni erronee: la soluzione migliore è quella di sentire tutte le persone coinvolte e poi formarsi un’opinione. D’altronde: più informazioni (più punti di vista) = opinioni (e quindi decisioni) più consapevoli.
Grazie, Ivan.
Continua così.
Andrea
Dice il saggio: “Tutto è bene, ciò che finisce bene” (e l’ultimo, chiuda la porta).