Eccellente review dei film italiani a Cannes (needless to say: quello dal libro di Roberto Saviana e quello su Giulio Andreotto) da parte del critico del Guardian: “Both are outstanding films, and both will be must-see releases”.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
3 risposte a “L'idiosincrasia degli inglesi per le vocali”
non ho visto i film..e non li andrò mai a vedere al cinema…aspetto che arrivino in TV…
I premi vengono dati all’Italia per la crudezza delle nostre situazioni….
Peccato…dove sono finiti i film di Monicelli…Olmi….Steno….Leone…Sordi..Manfredi.. ed altri del realismo italiano..
Sì, facevano vedere le pecche dell’Italia…ma finivano con un monito di speranza…
Questi film premiati…non hanno questo monito….e quindi premiamo l’Italia in horror
Come siamo bravi a darci le martellate sulle…..
Non ho visto il film su Andreotti… e Gomorra non mi è piaciuto. In sintesi:
di Gomorra (il libro) ho apprezzato:
– l’avere messo in luce le dimensioni e la gravità del fenomeno camorra
– l’avere evidenziato il consenso sociale di cui tale fenomeno purtroppo gode
di Gomorra (il libro) non mi è piaciuto:
– il mix, difficile da districare, tra fatti realmente accaduti e quelli romanzati
di Gomorra (il film) ho apprezzato:
– i titoli di coda, che sintetizzano il messaggio del libro
– l’enfasi sul denaro (mazzette di banconote passano continuamente di mano, a simboleggiare quali siano i “valori” di fondo dei personaggi.
di Gomorra (il film) non mi è piaciuto:
– tutto il resto. I fatti realmente accaduti descritti da Saviano sono spariti, e la denuncia è rimasta nei titoli di coda.
I film li ho visti; ho la fortuna di essere un’amica di Ivan, di vivere a Cannes e di lavorare in un liceo dove si studia anche cinema (le tre cose nell’ordine da me scelto).
Gomorra mi è piaciuto non poco, ma ammetto che forse senza aver divorato il libro sarei stata un po’ persa di fronte alla camorra raccontata in un film.
Il Divo è un film geniale, e non è necessario essere italiani per apprezzarlo. I francesi con cui l’ho visto l’hanno trovato molto interessante. Vedere Sbardella e Cirino Pomicino come in un film pulp è divertente. E’ girato, montato in un modo intelligente.
Inoltre, la giuria di Sean Penn ha avuto il coraggio di dare la Palma d’oro a un film girato in una classe di una scuola media, di quelle dette “difficili, sensibili”. Complimenti a tutti.