21 Giugno 2008

Un mese, per fare

Diario

mese.jpgQui nel frattempo è scoppiata l’estate e Pippo Civati, assai costruttivamente, propone un cessate il fuoco. Un mese, per giocarsela fino in fondo.

4 risposte a “Un mese, per fare”

  1. riccardo ha detto:

    Anche io penso che sia un saggio suggerimento. Ma il fatto impressionante e’ che un partito che e’ nato circa 1 anno fa, gia’ si ritrova in queste condizioni di conflitto e di spaccatura.
    Capisco la mazzata delle elezioni e la necessita’ di discuterne le cause e le conseguenze. Ma non mi sembra che questo stia avvenendo, mi sembra piu’ un ritorno al vecchio modo di fare politica, all’interno di una casta chiusa e con logiche e dinamiche abbastanza incomprensibili al resto dei cittadini italiani.
    Il fatto che la recente assemblea del PD sia andata mezza deserta, immagino sia dovuto in parte alla disorganizzazione (che, di per se’, e’ difficile da accettare da parte di un partito che si candida a guidare il Paese) ma anche al livello di motivazione di molti delegati. Il tuo caso, Ivan, mi sembra emblematico. In particolare, per quello che racconti del modo in cui tale assemblea e’ organizzata e guidata.
    Vorrei tanto avere una soluzione, ma non me ne viene in mente nessuna. Di certo, non vorrei ritornare alla situazione tipo “mini-minoranza pulita” del tormentone “gli italiani non capiscono nulla, solo noi pochi(ssimi) eletti abbiamo capito tutto”, che ovviamente e’ sempre stata sterile e ha prodotto autostrade per Berlusconi & C. Ma, d’altra parte, non me la sento anche di perdere tempo con un partito che dopo un anno riproduce dinamiche simili al vecchio correntismo democristiano, con corrispettivo uso di un linguaggio per iniziati.
    Qualche volta penso che la via di mezzo sia di fare battaglie su temi specifici (eg. educazione, ambiente, legalita’…), in una specie di “lobbismo democratico”, e di usare il partito come cassa di risonanza di tali battaglie. Ma non sono sicuro che questo modo di agire abbia qualche successo – o sia addirittura capito – nel PD..
    Take care
    Riccardo

  2. Lorenzo ha detto:

    Ma il PD è già minoranza. E se non ci saranno scissioni né espulsioni, lo sarà sempre di più, perché ci sono personaggi dentro che contraddicono il progetto di un partito di centro-sinistra moderno ed europeo (per esempio gli integralisti stile Binetti, o i raccomandati stile Madia), e che sabotano il progetto dall’interno. Ma i geni che stanno in direzione non se ne accorgono perché non parlano più se non con i loro cortigiani, i quali riferiscono con grande autonomia che tutto va bene e che il popolo di sinistra ama il suo re. Peccato che tra poco sarà il 14 luglio. Fossi in loro, rinforzerei le mura della Bastiglia.

  3. ilprimocerchio ha detto:

    Non si corre il rischio di rimanere immobili?

  4. ilprimocerchio ha detto:

    Non si corre il rischio di rimanere immobili?