Mentre Alitalia, bruciati in pochi mesi i nostri 300 milioni di euro, prosegue dritta dritta nella sua rotta verso il fallimento, British Airways e Iberia cominciano le trattative che le porterà ad una rapida e proficua fusione. L’emblematica storia di un paese governato con la logica delle canzoni di Apicella: il piano industriale e quello finanziario non si vedono nemmeno col binocolo ma per fortuna lo slogan ce l’abbiamo già “ed è una buona partenza”, come ha detto Berlusconi sfoggiando il sorriso radioso di chi ha risolto un dramma nazionale facendosi la barba la mattina. Abbiamo lo slogan, ed è una buona partenza… Raccontatelo ai passeggeri, ai dipendenti, ai fornitori di Alitalia, e raccontatelo ai risparmiatori e ai contribuenti italiani se in questa situazione lo slogan è o non è una buona partenza.
Ma ditemi, quanto dev’essere disperato un paese per essere disposto a farsi prendere per i fondelli in questa maniera?
9 risposte a “Lo slogan”
Un paese disperatissimo,
ma nessuno lo sente proprio.
Tutti a lamentarsi , tutti a disperarsi MA nessuno fa nulla.
NULLA.
Riposto qui la mia nota al precedente tuo post su Casini e Cuperlo. Piero
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Ivan, ho posto la domanda a Cuperlo sul suo blog e ti giro integralmente la sua risposta. Aggiungo che sono certo che sia andata così e sono dispiaciuto che anche la Meli, che stimo, si sia lasciata prendere dalla fregola del mini-scoop.
Ciao.
# 86 commento di gianni cuperlo – lasciato il 29/7/2008 alle 15:53
per piero filotico: la cosa di Casini è nata così. io passeggiavo in transatlantico e Maria Teresa Meli (del Corriere) mi ha chiesto davanti a un paio di giornalisti se era possibile l’idea (circolante) di una candidatura Montezemolo alla guida del centrosinistra. Io ho risposto che non era cosa perché il nome del candidato (Lucacorderodimontezemolo) non sarebbe stato nei margini dei manifesti e dunque era da escludere. Allora lei mi ha detto: e Casini? e io ho risposto, “Casini è più breve, nei manifesti ci sta e si può votare”. Così sono diventato un sostenitore di Casini! ma è colpa mia (e devo imparare a stare zitto). Però, se puoi, avvisa Ivan dell’equi8voco. ciao
ottimo e amarissimo Massimo Riva su repubblica…
http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/economia/alitalia-23/alitalia-guarda/alitalia-guarda.html
ottimo e amarissimo Massimo Riva su repubblica…
http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/economia/alitalia-23/alitalia-guarda/alitalia-guarda.html
Dario Di Vico, dal corriere: “L’Alitalia, si è concluso, è risanabile ma solo se ci sarà una forte discontinuità gestionale e se si avrà il coraggio di fare gli interventi e gli investimenti necessari per rendere la compagnia competitiva su un mercato sempre più difficile.”
Ovviamente vale anche per l’Italia e non solo Alitalia. Ci riuscissero, saremmo di fronte ad una svolta epocale. Gia’.
Sto iniziando ad avere disistima degli italiani…mentre la disistima per coloro che non sono riusciti a fornire un’alternativa credibile a questi idioti è, per me, anche ai massimi livelli
Sto iniziando ad avere disistima degli italiani…mentre la disistima per coloro che non sono riusciti a fornire un’alternativa credibile a questi idioti è, per me, anche ai massimi livelli
Gli italiani hanno la memoria corta. L’informazione, televisiva e stampata, dovrebbe porre l’accento sul raddoppio degli esuberi rispetto alla ipotesi Air France piuttosto che su inutili slogan. Bisognerebbe che qualcuno spiegasse la differenza tra la proposta del governo attuale (per quello che se ne sa) e l’accordo proposto da Air France. Bisognerebbe spiegare che altri 700 milioni di euro sono niente rispetto al piano di investimenti di diversi miliardi di euro ipotizzato da Air France.
Bisognerebbe che il PD ricoprisse in qualche modo questo vuoto informativo. Ivan fai sentire la tua voce.
Bravissimo Ivan.
La cosa tristissima e’ che c’e una parte di italiani (sono in genere gli italiani che non sfogliano un giornale e si informano solo con le televisioni pochissimo libere di “Raiset”) che non ha ancora capito quanto Silvio Berlusconi stia da 15 anni prendendo in giro l’Italia e quanto l’Italia sia ridotta male.
Evidentemente c’e’ molta gente a cui piace cosi’.
Per me c’e’ da piangere
Andrea