Un altro colpetto al soffitto di vetro nel mondo dell’editoria. Dopo Concita De Gregorio alla Direzione de L’Unità, Monica Mondardini diventa Amministratore Delegato dell’Editoriale L’Espresso.
Cerca nel blog
Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
8 risposte a “Soffitti”
Bene, ma non saranno i colpetti a sistemare il problema dell’informazione in Italia.
In questi giorni si è reso evidente che il conflitto d’interessi di Berlusconi ed altri, unito al controlle ferreo della Rai da parte dei partiti, impedisce agli italiani di maturare dei giudizi equi.
Hai presente il caso Alitalia? Tutti gli osservatori competenti dicono che il piano italiano è un regalo dei contribuenti a pochi imprenditori, e che era meglio vendere ad AirFrance. Quanto di quest’opinione giunge agli orecchi dell’italiano medio che si informa solo via televisione?
E perché?
Sarà bene che il PD si svegli Ivan…altrimenti qua si mette male davvero.
Bene, ma non saranno i colpetti a sistemare il problema dell’informazione in Italia.
In questi giorni si è reso evidente che il conflitto d’interessi di Berlusconi ed altri, unito al controlle ferreo della Rai da parte dei partiti, impedisce agli italiani di maturare dei giudizi equi.
Hai presente il caso Alitalia? Tutti gli osservatori competenti dicono che il piano italiano è un regalo dei contribuenti a pochi imprenditori, e che era meglio vendere ad AirFrance. Quanto di quest’opinione giunge agli orecchi dell’italiano medio che si informa solo via televisione?
E perché?
Sarà bene che il PD si svegli Ivan…altrimenti qua si mette male davvero.
Bene, ma non saranno i colpetti a sistemare il problema dell’informazione in Italia.
In questi giorni si è reso evidente che il conflitto d’interessi di Berlusconi ed altri, unito al controlle ferreo della Rai da parte dei partiti, impedisce agli italiani di maturare dei giudizi equi.
Hai presente il caso Alitalia? Tutti gli osservatori competenti dicono che il piano italiano è un regalo dei contribuenti a pochi imprenditori, e che era meglio vendere ad AirFrance. Quanto di quest’opinione giunge agli orecchi dell’italiano medio che si informa solo via televisione?
E perché?
Sarà bene che il PD si svegli Ivan…altrimenti qua si mette male davvero.
Bene, ma non saranno i colpetti a sistemare il problema dell’informazione in Italia.
In questi giorni si è reso evidente che il conflitto d’interessi di Berlusconi ed altri, unito al controlle ferreo della Rai da parte dei partiti, impedisce agli italiani di maturare dei giudizi equi.
Hai presente il caso Alitalia? Tutti gli osservatori competenti dicono che il piano italiano è un regalo dei contribuenti a pochi imprenditori, e che era meglio vendere ad AirFrance. Quanto di quest’opinione giunge agli orecchi dell’italiano medio che si informa solo via televisione?
E perché?
Sarà bene che il PD si svegli Ivan…altrimenti qua si mette male davvero.
A proposito del cambio all’Unita’ vorrei segnalare la opinione di Marco Travaglio (che molti immagino avranno gia’ letto)
http://temi.repubblica.it/micromega-online/marco-travaglio-le-cose-che-non-si-dovevano-dire/
Travaglio tra le altre cose dice: “…………l’intervista di Walter Veltroni al Corriere della Sera che, all’indomani dell’acquisto dell’Unità da parte di Renato Soru, auspicava un “direttore donna”, cioè il licenziamento di Padellaro (che purtroppo è maschio). Lì s’è avvertita la prima, violenta rottura: non è usuale che un segretario di partito licenzi un direttore di giornale e indichi le caratteristiche del successore, specie se quel giornale non appartiene né a lui nè al suo partito. Se, nell’autunno del 2002, pur provenendo da tutt’altra storia e tradizione, accettai con gioia la proposta di Colombo e Padellaro, mediata dal comune amico Claudio Rinaldi, di collaborare all’Unità con una rubrica quotidiana, fu proprio perché l’Unità non era più un giornale di partito, ma un giornale libero, che rispondeva soltanto ai suoi editori, direttori e lettori. Infatti in questi sei anni mi sono sentito libero di scrivere in assoluta autonomia, senza mai subire le benchè minima censura. Ora quel fatto da troppi trascurato – l’intervista di Veltroni – comporta una svolta non da poco, un peccato originale destinato inevitabilmente a incombere sul futuro. Il secondo fatto è che l’uscita di scena di Padellaro segue, a tre anni di distanza e in qualche modo completa, quella di Colombo, l’altro direttore che aveva resuscitato l’Unità……………..”
@ Andrea Ballabeni. L’avevo letto infatti il commento “preventivo” di Marco Travaglio su L’Unità, e l’ho riletto, trascritto integralmente, su Micromega on line.
La prima volta mi aveva interessato, insieme a quanto scritto il giorno prima (dopo?) da Furio Colombo. Però avevo notato che, alla uscita da direttore dello stesso Colombo, nessuno aveva alzato un sopracciglio. Nemmeno lo stesso Colombo.
Sono un po’ di giorni che De Gregorio firma il giornale. Marco Travaglio scrive tutti i giorni la sua rubrica e, se conosco il mondo, lo fa perché nessuno lo limita in niente. Non mi pare il tipo da accettar censure. Allora: non aveva ragione a temere per la sua libertà di espressione.
Altra presenza fissa, messa in bella evidenza, è Furio Colombo: non aveva ragione nemmeno lui.
Sì, non l’avevo capita nemmeno io la sostituzione di Padellaro. Ma la avevo accettata, come avevo accettato quella di Colombo.
Allora?
Non ti pare possibile che, in questo caso, la immissione di una donna, giovane, bionda, carina, abbia spaventato qualcuno?
Detto fra noi, la leggi L’Unità? Non ti pare un pochino più . . . dinamica?
I due maggiori critici, Travaglio e Colombo, sono stati smentiti dai fatti, sono sempre molto presenti, scrivono le loro idee, e non protestano più.
Vuoi vedere che . . . . ?
Omar
la mia era solo una nota di informazione aggiuntiva, senza pretese di dari giudizi.
Al momento infatti non sono in grado di giudicare perche’ non ne so abbastanza.
Faccio solo notare che Travaglio non si e’ mai lamentato della sua diminuita liberta’ di espressione con la De Gregorio (anzi, ha detto che lui continua ad avere liberta’ come ne aveva prima). Travaglio sottolinea invece altre cose.
Ivan non dirlo ad alta voce. Sono in pochi a parlarne. Quindi ssssshhhhhhh…..Ma non vedi che i media non ne hanno dato grande importanza a questo cambio di direzione nel giornale? E poi hai notato a Ballarò del 9 settembre come Concita De Gregorio stava seduta? Sembrava quasi che non volesse disturbare con la sua sola presenza. Dai Concita, su con le spalle, sii più orgogliosa di te stessa, non hai rubato il posto a nessuno, te lo sei meritato quello che hai ottenuto. In bocca al lupo e buon lavoro!