15 Ottobre 2008

A Genova, le parole di Roberto

Diario

roberto saviano.jpgI miei amici di Laboratorio 8 a Genova hanno letto, si sono indignati e hanno deciso d’acchito di vedersi domani pomeriggio a Piazza De Ferrari dalle 17 per leggere ad alta – che dico: altissima – voce le parole di Roberto Saviano. Generosità, creatività e azione: la politica come piace a me. Se siete a Genova, non mancate. 

12 risposte a “A Genova, le parole di Roberto”

  1. Giulia ha detto:

    Sì, ecco, con tutto il rispetto: provassero ad andare a leggerle in piazza a Casal di Principe, per vedere in quanti minuti gli sparano in fronte.
    Saviano ha ragione, questo è un paese incivile, e lui ha già fatto anche troppo. Sono d’accordo con lui, parta, si rifaccia una vita, li lasci annegare tutti. CI lasci annegare tutti. L’Italia non merita Roberto Saviano.

  2. Luca Romeo ha detto:

    ciao, sono uno degli organizzatori della manifestazione del LAB8 a cui fa riferimento Ivan e quindi mi sembra giusto risponderti. Avremmo il coraggio di andare a leggere Gomorra al centro di Casal di Principe? Non lo so. Probabilmente no. Ho vissutto la Palermo degli anni ’80 prima di andare a vivere al nord e anche da bambino percepisci nell’aria un senso di inquietitudine, una cappa di cose non dette, azioni non spiegate che chi è nato al nord non può capire. Con questa iniziativa del sit in di lettura non vogliamo essere più coraggiosi o più bravi di Saviano o di altri, non ci vogliamo fare belli. Semplicemente sentiamo che in questo momento è la cosa giusta da fare, la decisione giusta da prendere. Le mafie non sono immutabili ed invincibili realtà. Sono imperi economici fondati sulla paura e sul capitalismo più sfrenato e dirlo, ripeterlo è sempre rivoluzionario.

  3. Anellidifumo ha detto:

    Sì, scusate se io come al solito sono pratico e prosaico, ma proprio oggi ho scritto al mio preside chiedendo se può offrire una cattedra a Saviano qui a Toronto. L’Italia non merita Saviano, siamo d’accordo, ma non merita nemmeno persone che hanno fatto molto meno di lui.

  4. Anellidifumo ha detto:

    Sì, scusate se io come al solito sono pratico e prosaico, ma proprio oggi ho scritto al mio preside chiedendo se può offrire una cattedra a Saviano qui a Toronto. L’Italia non merita Saviano, siamo d’accordo, ma non merita nemmeno persone che hanno fatto molto meno di lui.

  5. Luca Romeo ha detto:

    L’idea mi pare ottima ma credo che sia lo stesso Saviano a non volerlo, del resto lui vuole fare lo scrittore, dall’intervista di ieri a Matrix mi pare di capire che stia scrivendo un Gomorra international, per i rapporti internazionali del cartello dei Casalesi

  6. michela ha detto:

    In prima barttuta ho pensato che fosse un bene non nasconderlo anzi….
    dargli la massima visibilità! Perchè non offrirgli un posto da parlamentare EU?
    poi ho pensato al “consiglio” che Emma Bonino mi aveva dato in occasione di un incontrio organizzato da Emilyguria a Genova: ci si può avventurare in politica solo se lo si vuole personalmente, perchè ciasuno di noi mette tutto se stesso e conosce i propri obiettivi e priorità. Ecco mi piacerebbe che Roberto Saviano riflettesse su qiesto e ne parlasse con noi!
    A genova piove: leggiamo Gomorro aprendo i nostri ombrelli per difendere le ns idee!

  7. michela ha detto:

    In prima barttuta ho pensato che fosse un bene non nasconderlo anzi….
    dargli la massima visibilità! Perchè non offrirgli un posto da parlamentare EU?
    poi ho pensato al “consiglio” che Emma Bonino mi aveva dato in occasione di un incontrio organizzato da Emilyguria a Genova: ci si può avventurare in politica solo se lo si vuole personalmente, perchè ciasuno di noi mette tutto se stesso e conosce i propri obiettivi e priorità. Ecco mi piacerebbe che Roberto Saviano riflettesse su qiesto e ne parlasse con noi!
    A genova piove: leggiamo Gomorro aprendo i nostri ombrelli per difendere le ns idee!

  8. Marta Meo ha detto:

    Ne ho scritto anche io da me, ma quella di Lab8 mi pare una splendida idea che ora rilancio anche dalle mie parti.

  9. Luca Romeo ha detto:

    Ciao!
    Vi scrivo dell’iniziativa di oggi del LAB, hanno partecipato un centinaio di persone e la lettura a testa è stata molto emozionate, dovremmo ripeterla in ogni città e in ogni quartiere e leggere più forte! Se siete curiosi e volete prendere spunto dalla nostra iniziativa potete trovare video e foto sul gruppo del LAB su facebook e sulla pagina dell’evento “le parole non si uccidono” sempre su Facebook
    è stato molto emozionante come momento è intervenuto anche Nando dalla Chiesa insieme a tanti cittadini

  10. Luca Romeo ha detto:

    Ciao!
    Vi scrivo dell’iniziativa di oggi del LAB, hanno partecipato un centinaio di persone e la lettura a testa è stata molto emozionate, dovremmo ripeterla in ogni città e in ogni quartiere e leggere più forte! Se siete curiosi e volete prendere spunto dalla nostra iniziativa potete trovare video e foto sul gruppo del LAB su facebook e sulla pagina dell’evento “le parole non si uccidono” sempre su Facebook
    è stato molto emozionante come momento è intervenuto anche Nando dalla Chiesa insieme a tanti cittadini

  11. Leo Perutz ha detto:

    Non si puo’ stare sempre a spaccare il capello.
    Leggere e rileggere Gomorra, in privato come in pubblico, e’ un gesto semplice di partecipazione che merita di essere compiuto indipendentemente dalla sua validita’ politica, poiche’ e’ stato “un libro” e “quel libro” il veicolo unico e totale di una esperienza mentale che ha coinvolto l’intero lettore, non solo il suo senso civile e morale. Non ha caso molti hanno parlato di Gomorra in termini letterari piu’ che giornalistici e di Saviano come scrittore piu’ che di giornalista.
    Davanti alla scelta umana, comprensibilissima, di Saviano, di “occultarsi” per vivere, la cosa piu’ semplice con la quale molti di noi vogliono esprimere partecipazione allo scrittore e alla societa’ e’ rivivere quelle emozioni di lettura, condividerle, moltiplicarle. Si scende in piazza, spontaneamente, per opporsi, lo si puo’ fare anche per rivivere e promuovere una emozione di sdegno.
    La speranza segreta e’ che esse si trasformino da emozioni in attitudini morali ed etiche e trovino definitiva, scontata cittadinanza nei nostri discorsi politici e nelle modalita’ di essere paese che noi vorremmo riformare.
    Insomma, dovunque se ne vada Saviano e qualunque cosa scelga di fare, leggiamo periodicamente ‘sto libro per ricordarci che, al di la delle belle chiacchiere su “visibilita’, immagine, forza di comunicazione, leadership, gggiovani, creativita’, cervelli in fuga, fare e non fare, correnti”, non esistera’ nessun progetto PD, se questo non contemplera’ di fare i conti, di scontrarsi volontariamente ed apertamente con la realta’, assai lontana dai nostri salotti, descritta nel romanzo.

  12. Luca Romeo ha detto:

    Sono d’accordo con Leo Perutz, la lettura del libro è un gesto simbolico, come le donne di plaza de Majo o i lenzuoli bianchi di Palermo in più è diffusione di idee, di sensazioni e di esperienze. La rete in questa è meravigliosa per capacità e velocità di diffusione tanto che arriva in posti non previsti, come allo stesso Saviano, che dopo aver letto uno degli sms del sit del LAB di ieri ci ha voluto mandare un breve messaggio, lo trovate al link qua sotto:
    http://www.pdlaboratorio8.it/wpdir/?p=440