22 Ottobre 2008

Il caso Cosentino

Diario

L'Espresso.jpgDa L’Espresso: “Lo stesso Paese che si mobilita contro i piani camorristici per uccidere Roberto Saviano, non si scandalizza per la poltrona occupata da un politico di Casal di Principe che cinque diversi pentiti hanno indicato come ‘a disposizione dei casalesi'”.

Dimissioni subito, please.

5 risposte a “Il caso Cosentino”

  1. Leo Perutz ha detto:

    Sig. Scalfarotto,
    dimissioni subito, immediate, lo pensiamo chiaramente tutti, lo dovrebbe pretendere il capo del governo di un paese normale e lo dice finalmente anche il capo dell´opposizione ma, come accade spesso ultimamente, le parole del (nostro) leader non sono mai completamente cristalline e marmoree. Sono come una condotta sforacchiata dalla quale si disperde l´acqua buona ed entra invece un tantinello di sporcizia.
    Lo ha sentito parlare ieri al video forum di Repubblica?
    Ha sentito come ha non-risposto alla obiezione che viene dal “suo popolo” ? Obiezione che gli e´stata riportata in ambascia da Giannini e che in soldoni suonava cosi´:
    ” L´ elettorato del partito non vede di buon occhio il divorzio da Di Pietro e gli approcci che il PD sta tentando con l´UDC di Casini, perche´non accetta l´idea di allearsi con gente del calibro di Toto´ vasa-vasa”.
    Corra a vedersi il video (http://tv.repubblica.it/videoforum/walter-veltroni/25375?video) se non lo ha ancora fatto e ci dica se non si tratta di schizofrenia.
    Saluti

  2. Aureo ha detto:

    Grande Silvio! Usa le occupazioni delle scuole per far risaltare le contraddizioni dei progressisti, ma….
    L’occupazione della scuola e dell’Università è illegale. L’Italia spende di più della media dell’OCSE ( e della Germania, dove si pensa che tutto funzioni benissimo), con risultati inferiori. C’è grande preoccupazione per i tagli all’istruzione e alla ricerca, che sono alla base dello sviluppo di un Paese. Con le occupazioni si ritiene di difendere un diritto, quello dello studio, sancito dalla costituzione, mentre con lo sgombero forzato degli istituti occupati si vuole difendere il diritto allo studio per coloro che non vogliono aderire all’occupazione.
    Il fine appare comune, la difesa del diritto allo studio, ma con due interventi diversi, uno legale (l’uso delle forze di polizia), l’altro formalmente illegale (l’occupazione), meno tollerato della devastazione di mezzi di trasporto e interi quartieri da parte di pseudotifosi. Il presidente del consiglio con questa mossa tenta di prendere due piccioni con una fava: usa le contraddizioni del centro sinistra (difesa aprioristica degli insegnanti, livello d’istruzione modesto) per cercare consenso tra il suo elettorato (ordine e disciplina, eliminare gli sprechi causati dal centrosinistra) e minimizzare il dissenso. Non bisogna stare al suo gioco.
    Possiamo scegliere di continuare la protesta solamente per arrivare a un confronto aperto sui temi dell’istruzione e della ricerca, ma sospendendo le occupazioni e continuare il dibattito incominciato nelle scuole dovunque sia possibile riunirsi: piazze, bar, sale…Senza bandiere di partito o sindacato, perché questa è una richiesta legittima di civiltà che riguarda tutti e non può essere catalogata come di parte. E se manda la polizia, andremo a parlare con le forze dell’ordine, che hanno anche loro figli e coniugi impegnati nel mondo della scuola. Aureo

  3. neurobi ha detto:

    Perché il politico non deve fare sold out della terza ristampa e soprattutto non ha i diritti su un film candidato all’oscar.
    Ci sono tanti modi di mangiare con la Camorra…

  4. scalpha ha detto:

    Neurobi, non cancello il tuo commento da sciacallo solo per dare un’occasione a coloro che passano di qui di riflettere su come si possa ammazzare una persona anche soltando usando le insinuazioni, le calunnie sottili e l’abbandono. Sono disgustato.

  5. scalpha ha detto:

    Neurobi, non cancello il tuo commento da sciacallo solo per dare un’occasione a coloro che passano di qui di riflettere su come si possa ammazzare una persona anche soltando usando le insinuazioni, le calunnie sottili e l’abbandono. Sono disgustato.