C’era una vecchia pubblicità del WWF che diceva “Anche quest’anno ci siamo giocati l’Austria”, ricordandoci così che la superficie della foresta amazzonica ogni anno sacrificata per il disboscamento equivale alla superficie di un medio stato europeo. Una cosa che mi colpisce ogni volta che vado a Roma è l’uso originalissimo e scriteriato che i partiti fanno dei manifesti in città. Non si tratta solo dei manifesti per le campagne elettorali, no, è proprio che i partiti comunicano con gli elettori come nella Pechino della rivoluzione culturale, con la tecnica del dazibao. Come dice Francesco Costa, Roma è “la capitale mondiale del manifesto inutile” (qui e a lato un esempio luminoso). Io penso che come PD potremmo anche smettere di buttar via i soldi e gli alberi per la carta in questo stupido modo anche con effetto immediato. Mi piacerebbe che Roberto Morassut annunciasse quanto prima una bella moratoria unilaterale: penso che molti elettori romani si compiacerebbero per la sorpresa e la ritrovata sobrietà.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
15 risposte a “Moratoria sui manifesti a Roma”
E che ne parliamo a fare?
Ieri passeggiavo (per quella che speravo essere una Roma semideserta, ma ahimè no) e ad un certo punto mi “incanto” davanti a questo manifesto.
Ed in un momento di bontà estrema derivante dalla lunga scia di feste ho preferito lasciar perdere i costi di produzione, lasciar perdere l’ambiente, lasciar perdere gli alberi…lasciamo perdere tutto. MA la banalità del messaggio quella non l’accetto. Quella no. Roba che se fossi stata israeliana o palestinese avrei dato fuoco al manifesto.
E’ una di quelle cose per cui mio padre mi avrebbe detto: A star zitti si fa più bella figura.
cheers,
grazia
sono abbastanza d’accordo sulla bruttura di tutti questi manifesti (roma ne è veramente strapiena)
però, vivendo in una città di destra perennemente tapezzata di manifesti di AN e simili (simili molto più a destra) non sono proprio convinta che siano inutili
Pienamente d’accordo.
Pienamente d’accordo.
d’accordissimo, ci stavo giusto pensando l’altro giorno prima di partire.
Che abbia “cominciato” AN non mi pare poi un buon motivo per fare sempre lo stesso … l’inferiorità “culturale” si vede anche da queste cose secondo me. E più che inutili direi che sono proprio dannosi questi manifesti.
Si sa che al PD interessa soprattutto fare come la destra, solo un pochino meglio. Un pochino meno manifesti, attaccati un pochino meno alla cazzo, in posti un pochino più defilati, con messaggi un pochino più buoni (in questi stessi giorni a Roma i manifesti della destra vantano oltre seimila espulsioni di clandestini)
Si sa che al PD interessa soprattutto fare come la destra, solo un pochino meglio. Un pochino meno manifesti, attaccati un pochino meno alla cazzo, in posti un pochino più defilati, con messaggi un pochino più buoni (in questi stessi giorni a Roma i manifesti della destra vantano oltre seimila espulsioni di clandestini)
Mi faccia capire, Mister Scalfarotto, poiche’ da qualche mese Lei, Costa e Sofri Baby, bazzicate per loft nel salotto buono della capitale, pensate che tanto spreco di buona celluloide sia l’ennesima prova della demenza cerebrale con il quale il mesto PD romano affronta i “fatti della vita”.
Ecco, Mister Scalfarotto, se lei, come il Costa o il Sofri baby, vi foste premurati di andare un po’ a ritroso nel tempo che precede le vostre preziose esperienze personali, vi sareste resi conto che tanta apparente scemenza viene da lontano e che tappezza i muri scrostati della capitale con cronometrica regolarita’ per lo meno da 30 anni.
Lei era un bimbetto ma a Roma, nella zona tra Ponte Duca d’Aosta e Piazza del Gesu’, i derby a 4 ( PCI, DC, MSI e PSI) a colpi di manifesti “botta e risposta” in stile facebook, li si giocava gia’ ai tempi di Berlinguer e della giunta Argan, di Sbardella e Signorello per capirci ( per tacere di Almirante e Rauti).
Io rammento addirittura una interrogazione parlamentare di un deputato DC che protestava per un errore arbitrale subito dalla Lazio, nel 1984, stampata su un manifesto a Piazza Farnese.
Se non fosse per questo gioco di rimbalzo giocato tra i 4 cantoni della bloggheria millina, mi verrebbe da definire il suo post un ” post che non lo era” e lo derubricherei a tale ma e’ troppo divertente questa inerzia mentale con la quale si ricama su un qualcosa che non ha contorni, per non farla notare a chi legge.
Un buon professore di economia ricordava ai suoi studenti che due eventi “correlati” non sono necessariamente legati da relazioni di causa-effetto. Se lo dovrebbe riguardare anche lei il concetto.
Se incontrassi io lo “scandaloso” Morassut avrei altro da chiedergli, altro che un resoconto sull’uso scriteriato dei muri capitolini per fare comunicazione politica, altro che sobrieta’ ecologica e “moratoria muratoria”.
Mi dovrebbe spiegare, il Morassut, come si e’ spartito il piano regolatore con i palazzinari della capitale e come, negli anni della giunta Veltroni, abbia potuto dare vita a quello che gli urbanisti hanno gia’ definito il terzo sacco di Roma, guadagnandosi solo per questo (si fa per dire) la poltrona di deputato.
Bentornato in Italy, mister Scalfarotto e non si preoccupi, il PD, a seguito della sua richiesta, provvedera’ subito a rendere piu’ britisch gli angoli barocchi della capitale.
…e Perutz non ti ha nemmeno ricordato di tutti i manifesti che gli Orazi affissero contro i Curiazi, e viceversa, di cui pure lui si ricorda benissimo! Non vorrai mica irritare la Sovrintendenza alle Belle Arti con le tue assurde richieste? Ha proprio ragione Perutz: lei e’ un tipo bizzarro, Mr Scalfarotto.
…e Perutz non ti ha nemmeno ricordato di tutti i manifesti che gli Orazi affissero contro i Curiazi, e viceversa, di cui pure lui si ricorda benissimo! Non vorrai mica irritare la Sovrintendenza alle Belle Arti con le tue assurde richieste? Ha proprio ragione Perutz: lei e’ un tipo bizzarro, Mr Scalfarotto.
Sig. Paoletta,
Scalfarotto, Costa e Sofri Baby (questo intendevo dire) vita di partito e di sezione ( la “fanga”, come la definisce qualcuno)non l’anno mai fatta, altrimenti saprebbero come funzionano i meccanismi affazzonati di stampa e attacchinaggio e se ne meraviglierebbero spocchiosamente assai meno. Ammesso e non concesso che Roma sia la capitale del manifesto inutile, essa lo e’ da tempo remotissimo, tanto remoto che, senza arrivare ad Orazi e Curiazi, scagiona completamente il PD capitolino che Scalfa & Associati da tempo mettono sottoaccusa (si fa per dire!) per la questione.
Scendere a Roma e “sturbarsi” a tal modo e a ripetizione sulle paginette bianche dei propri blog per il contenuto “osceno” di un pezzo di carta impastato a colla da parati, tanto da volerne conferire con il Vicere’ in persona, e’ risibile, totalmente ridicolo, sommamente puerile anche se i manifesti osceni arrivassero un giorno a rivestire la facciata stessa di Trinita’ dei Monti, se, come accade, e’ il Vicere’ stesso che da circa 8 anni e in maniera assoluta e indiscussa e’ stato protagonista, in quanto assessore alla Urbanistica delle giunte Veltroni, di uno degli scempi urbanistici piu’ gravi dall’ inizio del XX secolo. Ad un uomo che e’ accusato di essersi spartito milioni e potere con i peggiori palazzinari romani, di essersi solo per questo guadagnato la poltrona in parlamento e quella di responsabile del PD del Lazio, si va a chiedere idealmente una “moratoria” attacchinara quando invece, Scalfarotto e Associati, per essere davvero conflittuali, avrebbero da chiedere ben altro!
Ma questo lo abbiamo compreso: ognuno, dipendentemente dalle circostanze e dai giornali su cui scrive, intende il conflitto a modo suo.
Egr.Sig.Leo Perutz,
con questo intervento succinto e preciso Ella ha TUTTO IL MIO PLAUSO.
Ciò non toglie che l’argomento, per quanto di minore importanza rispetto a quanto da Lei espresso,
rimandi fedelissimamente all’immagine di una politica ( e di un partito che, autoincensandosi, definisce se stesso democratico) in cui i vertici decidono e la base “attacchina”,
alla faccia dell’ambientalismo e pure della democrazia.
Ma d’altra parte se alla base togli pure l’attacchinaggio, della “politica” che gli rimane?
Cordialmente
Egr.Sig.Leo Perutz,
con questo intervento succinto e preciso Ella ha TUTTO IL MIO PLAUSO.
Ciò non toglie che l’argomento, per quanto di minore importanza rispetto a quanto da Lei espresso,
rimandi fedelissimamente all’immagine di una politica ( e di un partito che, autoincensandosi, definisce se stesso democratico) in cui i vertici decidono e la base “attacchina”,
alla faccia dell’ambientalismo e pure della democrazia.
Ma d’altra parte se alla base togli pure l’attacchinaggio, della “politica” che gli rimane?
Cordialmente
e che si dice sulle cimici napoletane?
http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/cronaca/arresti-napoli-3/pd-cimici/pd-cimici.html
e che si dice sulle cimici napoletane?
http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/cronaca/arresti-napoli-3/pd-cimici/pd-cimici.html