14 Gennaio 2009

Caro Furio

Diario

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Nello scorso numero di Diario, Furio Colombo se l’è un po’ presa con me. Gli ho quindi risposto nel numero ora in edicola.

“Ho incontrato Furio Colombo durante l’episodio di Crozza Italia successivo all’elezione di Obama: una puntata di celebrazione del nuovo presidente e di quello che rappresentava per il modo intero. 


Tutti gli ospiti si erano detti ammiratori del rinnovamento e della capacità degli Stati Uniti di far emergere figure dai ranghi più bassi della politica per lanciarle in tempi brevi verso grandi responsabilità. Così, d’accordo con gli autori e avendolo avvisato prima della trasmissione, sulla sigla finale ho chiesto scherzosamente a Colombo se non si fosse accorto della grande occasione che aveva di favorire concretamente e personalmente il ricambio generazionale anche in Italia cedendo a me, che sono il primo dei non eletti nel suo collegio elettorale, il suo seggio parlamentare. 


Leggo su Diario che Colombo se ne è avuto a male e voglio affettuosamente rassicurarlo. La mia battuta non era rivolta a lui in quanto più anziano degli eletti a Milano, né, meno che mai perché lo ritenga “un prodotto scaduto“. Figuriamoci: non mi farebbe grande onore considerare “scaduto” uno che riesce a produrre la montagna di cose che Colombo riesce a fare. Se la battuta è stata rivolta a lui è stato molto più banalmente per il fatto che fosse lì e che per tutta la sera si fosse così unanimemente glorificato il ricambio generazionale. L’effetto comico era imperdibile e chi conosce Crozza sa che non si sarebbe mai perso un’occasione del genere. 

Detto questo, però, nel leggere l’articolo di Colombo ho pensato che la distanza tra noi fosse più prospettica che sostanziale: il fatto che io, un signore brizzolato di 43 anni, sia “il giovane” della vicenda dice infatti delle cose. Qui a Londra, per dire, hanno la mia età il ministro degli esteri e il capo dell’opposizione. Colombo dice del resto una cosa che io ritengo sacrosanta: “Il ‘non cambiamento’ è certamente il tratto più tipico della vita pubblica italiana. Ma il ‘non cambiamento’ appare governato e preservato con cura da una potente ‘mezza età’ politica e anagrafica saldamente in controllo”. Vero: basti pensare che Veltroni, assai più giovane sia di Prodi che di Berlusconi, ha corso da primo ministro all’età in cui Blair andava in pensione dopo dieci anni a Downing Street. 

Il problema è allora chiedersi come si scardini il sistema di potere di una generazione che in Italia, soprattutto nel centro-sinistra, ha – tra leggi elettorali, norme statutarie dei partiti e un uso irresponsabile della cooptazione – sapientemente blindato lo status quo sancendo di fatto l’incontendibilità della leadership di questo Paese. Io credo che la generazione dei Colombo (e degli Zavoli) abbia in questo frangente un importantissimo contributo da dare che è quello di aiutare, mettendo sul tavolo tutta la sua autorevolezza, il ricambio generazionale e lo sviluppo di un sistema meritocratico. Magari anche sottraendosi alla lusinga di chiamate in servizio che servono più a togliere le castagne dal fuoco ai nostri mediocri comandanti che a mettere a frutto l’esperienza dei generali della riserva. 

Due caratteristiche appartengono indiscutibilmente alle nuove generazioni: la capacità di leggere più fedelmente i fenomeni del proprio tempo e l’interesse materiale a che le decisioni prese oggi siano positive per il domani. Un paese che rinuncia ad allevare una nuova classe dirigente perde entrambe le opportunità e la gravità del danno che ne deriva, oggi sotto gli occhi di tutti, non può sfuggire soprattutto ai ragazzi che videro nascere la nostra repubblica.”

3 risposte a “Caro Furio”

  1. claudio ha detto:

    Caro Ivan,
    che fai? lanci il sasso e nascondi la mano?
    🙂

  2. Anellidifumo ha detto:

    Sincerità per sincerità, io penso che Furio Colombo faccia meglio in Parlamento di quanto faresti tu. Però condivido il tuo ragionamento generale sulla necessità di un ricambio generazionale. Occorerebbe cercare di mantenere solo quei generali che hanno dimostrato di avere competenza anche sul presente, oltre che sul passato, e di portare avanti quei giovani che hanno una visione delle cose e non si accontentano di fare i peones del XXI secolo.

  3. Anellidifumo ha detto:

    Sincerità per sincerità, io penso che Furio Colombo faccia meglio in Parlamento di quanto faresti tu. Però condivido il tuo ragionamento generale sulla necessità di un ricambio generazionale. Occorerebbe cercare di mantenere solo quei generali che hanno dimostrato di avere competenza anche sul presente, oltre che sul passato, e di portare avanti quei giovani che hanno una visione delle cose e non si accontentano di fare i peones del XXI secolo.