Trovo questo intelligente appello in rete. E’ un appello per le primarie, il maggioritario, il collegio uninominale, il bipartitismo, tutte cose che in qualche modo – qualcuna più, qualcuna meno – sostengo da tempo. Penso di firmarlo. Poi guardo alla lista dei promotori, sulla sinistra della pagina, e ci trovo trentasei nomi di uomini su trentasei firmatari. E non lo firmo più.
Cerca nel blog
Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
22 risposte a “Bucce di banana”
Ivan, firma per favore. Cosa ti fa esser certo che i trentasei signori abbiano respinto le firme femminili?
Piero
Ciao Ivan!
Capisco la tua posizione e concordo sul fatto che la presenza femminile in politica (o meglio nelle posizione di leaderscip) in Italia sia infima.
Pero’ c’e’ da dire che, se condividi lo scopo per cui e’ stato creato quell’appello, secondo me dovresti firmare.
Altrimenti, uno potrebbe obbiettare sull’opportunita’ di stare in un partito, il PD, che accetta le posizioni della Binetti e che, almeno fin’ora, e’ stato piuttosto timido nell’affrontare alcuni temi chei ti (ci) stanno a cuore.
In fondo, avere le elezioni primarie come un’istituzione e non come libera iniziativa di un partito, darebbe comunque la possibilita’ a tante donne di lottare ad armi pari per una candidatura, cosa che attualmente non e’ loro permessa.
Mancherebbe anche che le avessero respinte! Non se ne sono nemmeno accorti, il che è anche peggio.
Scusami, Piero, ma 0 su 36 è veramente una roba vergognosa. Non ho voluto fare un problema dell’età dei 36 firmatari, ma pure quella mi pare preoccupante. Il fatto che si mettano insieme un numero di firme senza nemmeno rendersi conto di sembrare un vecchio club inglese per soli uomini di mezza età ti fa capire che in Italia anche le migliori iniziative nascono con un vulnus enorme, con un’assenza totale di sensibilità, con una modalità assolutamente autocentrata, con una mentalità paternalistica da “noi ce la cantiamo e noi ce la suoniamo” che va risolta immediatamente.
In nessun paese di Europa si collezionerebbero 36 firme di soli uomini per un’iniziativa che ha per titolo “per la democrazia”: ma quale democrazia?! Quella in cui le donne non avevano diritto di voto?!
Mi si faccia capire: siccome l’iniziativa viene da soli uomini allora le primarie, il bipartitismo e tutto il resto non sono piu’ cose valide e meritevoli?
Se domani un gruppo di imprenditori proponesse un appello per abolire la legge30 (o legge Biagi) perche’ mortifica la professionalita’ tu gli dici di no, perche’ ci sono solo imprenditori e non precari (i quali magari non promuovono per paura di ritorsioni)?
Immagino che il padrone di casa, prima di scrivere questo post, abbia avuto cura di contattare i promotori e chiedere lo spiegazioni. Giusto?
Scusa, ma che senso ha?
Adesso un appello, per essere valido, dev’essere firmato da diciotto donne, diciotto uomini, venti ggiovani, otto gay, un transessuale, cinque cattolici, un musulmano, sei lombardi, due napoletani, dieci mancini e uno coi capelli rossi?
Mi dispiace ma qui confondi veramente il dito e la luna. Anche perché si sta parlando proprio di strumenti democratici per far emergere finalmente l’Italia “vera”, che è proprio quella fatta da donne uomini giovani gay transessuali cattolici ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.
Scusa la franchezza.
Possiamo benissimo non essere d’accordo, ma se la democrazia non la si pratica nei comportamenti resta solo una parola vuota. Fare lo sforzo di riunire queste trentasei persone senza nemmeno accorgersi di quanto queste persone siano omogenee tra di loro vuol dire non avere nemmeno la consapevolezza che la società è cambiata rispetto a 50 anni fa. Quando si tratta di ricordarci che “gli uomini sono stati creati uguali” come ci ricorderebbe Obama, qui da noi sembra sempre di dire qualcosa di originale ed eccentrico. Però, invece, allo stesso presidente del consiglio è consentito prendersi la libertà di fare continuamente battute da avanspettacolo. Il combinato disposto del lassez-faire di sinistra (ben simboleggiato dalla sedicente luna di Luca Gras qui sopra) e del machismo di destra (sugellato dallo strapotere mediatico, politico e culturale della Chiesa Cattolica, istituzione discriminatrice verso le donne par excellence) lascia le donne italiane in uno stato di soggezione, con gravissimo danno per il paese stesso. Leggetevi Meritocrazia di Abravanel, se non lo avete ancora fatto.
Per Antonio: sì, ho scritto a Mario Segni su Facebook. Questa è lo scambio di battute, visibile sulle pagine mia e di Segni.
– “Mario, posso dichiarare una grave perplessità? Ma è possibile che nella lista dei 36 (trentasei) promotori di http://www.perlademocrazia.it non ci sia nemmeno una donna che sia una? Ma che paese è mai questo se anche le cose più sensate e intelligenti nascono viziate da limiti così gravi?”
– “Hai ragione Ivan, ma fra le risposte per fortuna ce ne sono moltissime e quindi le valorizzeremo”.
Guarda che io sono d’accordo sulle “quote rosa” (purtroppo: ma mi rendo conto che nel nostro Paese sono ancora necessarie). Non sono un fanatico del “politically correct” (anche se cerco di applicare, quando parlo e quando scrivo, quei valori di rispetto e di apertura che il migliore “politically correct” vorrebbe esprimere), ma ti assicuro che il machismo, in qualunque accezione (a cominciare dalle battute di Berlusconi), mi fa schifo.
Certo mi chiedo anch’io come mai nessuno abbia proposto a una donna di essere tra i promotori: anche perché me ne vengono in mente tante che avrebbero potuto stare “almeno” alla pari dei 36. Qualcuna posso pensare che, interpellata, abbia rifiutato, tutte mi sembra strano. Ma al tempo stesso mi sembra anche ridicolo accusare i 36 di maschilismo. Diciamo la verità: qualcuno più avvertito avrebbe “messo dentro” qualche donna, “che ci sta bene”. E magari qualche giovane e così via. Insomma, un maquillage stile liste delle politiche del 2008…
Quel che penso è che per valorizzare l’Italia “reale”, da cui la classe politica (in particolare, ahimé, di centrosinistra) si è così pericolosamente scollata, l’unica soluzione sia proprio prevedere un livello sempre più alto di democrazia e di meritocrazia nelle istituzioni che la rappresentano, a cominciare proprio dai partiti. Che è esattamente quello che viene proposto nell'”appello”. Solo per questo ho parlato di dito e luna.
Luca, secondo me siamo d’accordo.
Ivan
Sono convinta che lo spirito dei promotori sia proprio quello dei signori di mezza età del club inglese: stanno bene fra loro e non c’hanno proprio pensato a dirlo a qualcun altro! Un po’ mi sconforta un po’ mi fa sorridere…
L’ho notato anch’io e al volo ho scritto a Mario Segni e a Gramellini, tra i 36 firmatari:
“Vorrei porle una domanda: ha notato che i primi 36 firmatari sono tutti uomini e più o meno di mezza età? Possibile non ci fosse nemmeno una donna degna di comparire in cotanto elenco?
Temo che chi ha promosso l’iniziativa non abbia nemmeno avvertito l’anomalia.
L’Italia è un’altrA.”
Gramellini non mi ha risposto, Mario Segni ha subito replicato “E’ vero e l’ho notato anch’io. Ma è solo una pattuglia iniziale. Per questo la sua adesione è doppiamente importante. Contiamo di avere un gruppo di donne nutrito. Grazie”
Non solo: ieri controllavo l’elenco dei componenti il Consiglio Provinciale di Pavia: su 30 consiglieri, una sola donna.
ebbbbasta !
Hai davvero ragione Scalpha, e come te chi si scandalizza perché questo appello è firmato da 36 vecchi uomini (e non solo vecchi anagraficamente, ma ormai consumati politicamente).
C’è però una cosa su cui riflettere. Come mai solo 36 vecchi uomini, consumati, sono in grado, oggi, di impegnarsi per sostenere i 5 punti dell’appello? Come mai un’iniziativa del genere non è nata all’interno del PD, o da un gruppo di trentenni, uomini e donne?
Purtroppo la sensibilità verso questi argomeniti è stata ormai frullata dentro ad una discussione poitica che mette al centro l’interesse della casta, non certo quella dell’elettore. Ho sperato che la “vocazione maggioritara” del PD significasse un impegno serio per un ritorno all’uniminale, solo metodo che giustifica “primarie vere” e per ridare la parola ai cittadini. Inutilmente, direi. E’ più semplice stare a discutere di sbarramenti alle elezioni europee che di uninominale in quelle nazionali.
E’ un peccato, ma questi 36 vecchi uomini consumati sono il meglio che si trova sulla piazza, oggi… e questo la dice lunga sullo stato della nazione! Aspettando di poter firmare un appello con gli stessi contenuti di 36 giovani uomini e donne innocenti, ho dovuto accontentarmi e firmare questo.
Mario Segni??? Quello che ha fatto l’eurodeputato per Alleanza Nazionale? Quello che all’inizio degli anni Novanta doveva salvare l’Italia da ogni male? Io non firmerei niente che abbia firmato anche lui.
Ivan hai proprio ragione. E la risposta di piero filotico la dice lunga! Lui pensava che il problema da te denunciato poteva essere che addirittura le avessero respinte!! hahaha roba da ridere se non da piangere.
In effetti con la tua sensibilità hai messo il dito nella piaga. Hai detto bene: certi valori bisogna praticarli oltre che proclamarli.
Ad Antonio direi: ma scusa, inversamente allora se si è d’accordo sulle cose che vanno bene, non si possono criticare e sottolineare quelle che vanno male? Che senso ha dire che nel merito l’appello è giusto? Appunto, Ivan non ha criticato il merito. Ma ci ha tenuto a fare un post per evidenziare che in italia anche gente “degna” e che ha da proporre buone idee, tuttavia si muove secondo certe logiche che evidenziano i loro limiti.
Certo che non sono machisti. Come ha detto bene ivan manco ci pensano. ‘E proprio una questione di società, di come sono strutturati i rapporti sociali e quindi di come siamo abituati a viverli. Per cui viene naturale agire in un certo modo “escludente” senza manco accorgersene.
Proprio per questo ha fatto bene a farlo notare.
Bisogna smuoverle le acque stagnanti di questa italia.
Dopodichè, quando il club si sarà “riequilibrato”, l’appello si può firmare benissimo.
Io aggiungerei questo punto:
-democrazia INTERNA dei partiti, secondo il dettato costituzionale mai attuato (“metodo democratico” art. 49 cost.)
Il riferimento alle primarie non basta. Infatti si può intendere primarie per la scelta dei candidati alle cariche elettive, senza coinvolgere il tema della organizzazione interna dei partiti.
Oggi uno dei più gravi deficit di democrazia del paese è dato dal fatto che i partiti contano al 100% nel determinare la politica nazionale, attraverso le loro pur legittime “delegazioni” negli organi costituzionali, ma al loro interno sono delle oligarchie, quando non delle monarchie.
leggo l’intervento di Ivan Scalfarotto e leggo “l’intelligente appello”
concordo con chi solleva l’obiezione secondo cui i valori per i quali ci si batte devono essere vissuti in prima persona e non solo tradotti in parole, concordo cioè nel fare questioni di principio quando meno sono attese e quando il consenso è un riflesso dato per scontato
se all'”intelligente appello” avesse aderito una pluralità di rappresentanze non l’avrei firmato comunque perchè non concordo sul contenuto
e con questo chiudo il cerchio
ivan, in questo paese, in questo momento, con questo governo, piuttosto che niente è meglio piuttosto.
manuela, meno male che ci sei, con le tue intelligenti osservazioni ed il tuo humour. Grazie davvero.
piergiorgio, devo dire che siamo proprio alla frutta se anche il gusto del paradosso è defunto.
questa discussione puo’ esistere solo tra un gruppo di Italiani che si ritrovano online. Siamo gli unici in grado di trovare motivi di disaccordo sulla forma anche quando si e’ in piena totale accordo sulla sostanza. Mi dispiace che questo “nonsense” venga da Ivan, che ammiro. Ma capisco. Ivan in fondo sa che sti appelli non contano nulla, e quindi la sua utilita’ marginale nel polemizzare con questi signori su un motivo-per lui- di principio e’ maggiore rispetto all’utilita’ che si estrarrebbe nel sostenere quei 5-6 punti di buon senso elencati nell’appello. un ragionamento da homo economicus 😉
il perche’ non contera’ nulla, il perche’ in Italia nulla cambia, il perche’ immaginarsi un gruppo di signori che da soli mettono in moto un movimento per cambiare qualcosa e’ descritto in modo profondo ed acuto qui:
http://www.youtube.com/watch?v=AXYKkma9nnY
enjoy
@ Ivan: Spero anch’io che siamo d’accordo.
ll problema (alcuni giustamente l’hanno evidenziato qui) è sempre: e adesso cosa facciamo?
Luca, non capisco bene la domanda. Cosa facciamo chi? Io cosa faccio lo so (e se vuoi dare una mano c’è solo l’imbarazzo della scelta): sono in giro per l’Italia con La Carovana del PD (dopo Milano e Genova domani sera a Cremona, poi sarò a Bari e a Pisa, stiamo organizzando per Torino, Roma, Rimini), tengo questo blog, scrivo sull’Unità, vado in televisione quando mi invitano e ora che sono in Italia continuerò a lavorare con maggior disponibilità di tempo sulle cose che dico da tempo. Su Facebook c’è un gruppo de La Carovana che ha 800 iscritti, ci sono iMille che lavorano sul web e sul territorio (da Pistoia a Pavia, a Milano, Roma e anche a Parigi), c’è il Circolo Obama. Tu cosa fai?
Ne faccio anch’io di cose, ti assicuro che ne faccio anch’io (al mio paese e sul web), anche se questo non è esattamente il periodo in cui mi ritrovo con più tempo libero. Ma la mia non era assolutamente una critica né una provocazione: ammetto che, buttata lì, sembrava piuttosto una domanda del cavolo.
Quello che noto è che nel Pd ci sono parecchi fermenti che vorrebbero cambiare la situazione attuale ma, anche se tra essi ci sono molte convergenze, fanno molta fatica a “quagliare”. Penso anche che questa divisione più o meno artificiosa in “veltroniani” e “dalemiani”, ma in generale l’incasellamento nelle correnti, non aiuti affatto la chiarezza (si può non essere né l’uno né l’altro? si possono semplicemente porre delle questioni di merito e di metodo?).
Personalmente mi considero alquanto vicino a I Mille su tutte le questioni “di metodo”, ma non su tutte quelle “di contenuto” (passami la divisione, un po’ brutale): cosa che frena un po’ il mio impulso a collaborare (ti assicuro che ci ho pensato spesso).
Per intenderci mi ritrovo pienamente nella mozione che una pattuglia di “coraggiosi” presentò alla Direzione nazionale del PD di dicembre (la conosci già: http://www.wittgenstein.it/2008/12/19/la-mozione/). Mi ci ritrovo nel merito e nel fatto di aver riunito quella piccola accolita di persone di provenienze così diverse. Vorrei che tutto questo avesse un seguito, penso anche che potrebbe avere molta forza, ma all’orizzonte non succede niente e non so come operare per farlo accadere. Questo volevo dire. Grazie per l’attenzione.
Caro piero se la frase era ironica chiedo venia. Però guarda che non si capiva molto, difatti anche scalpha aveva risposto con un “e ci mancherebbe pure!”
E mettici una smile, scusa, tipo “;-p” hehehe…
Ho sottoscritto quell’appello perchè condivido il merito consapevole però del limite di questo tipo di iniziativa e di ciò che, giustamente, denuncia Ivan. Però questo è quello che passa il convento! Nel senso che del tema della riforma della politica e del sistema istituzionale/eletterole non parla più nessuno. Nemmeno il PD, anzi! Il partito a vocazione maggioritaria non si sa che fine abbia fatto: è semplicemente sparito. L’Ulivo conteneva nel proprio progetto di innovazione e modernizzazione del paese proprio il sistema eletterolale maggioritario e, come logica conseguenza, l’adozione delle primarie per la scelta dei candidati. Nel PD questa scelta è sparita a favore di sistemi elettorali di impronta proporzionale e la discussione, quando emerge, riguarda il tipo di alleanze. Tutto questo per dire che per chi, come me, crede che il paese per uscire dalle difficoltà dovrebbe darsi, appunto, l’obiettivo di “riformare” l’assetto politico istituzionale nel senso indicato dai firmatari dell’appello è costretto a rivolgersi alle poche voci che dicono queste cose. Pronto, però, a sostenere chiunque nell’area di centro sinistra voglia prendere in mano la bandiera di un “riformismo” forte e chiaro capace di indicare all’elettorato una strada. La Carovana di Ivan ed altri sta girando l’Italia. La Carovana, se ho capito bene, parla di un PD che non c’è e che dovrebbe esserci, ma non si dice come -almeno io non ho capito. Ecco io credo, per tornare all’appello, che se la Carovana -fatta di uomini e donne, di giovani e meno giovani ma soprattutto di persone che non hanno alle spalle lunghe storie politiche- facesse propri quei contenuti e sulla base di essi chiedesse adesioni ad una lotta per fare nascere quel PD che non c’è, allora i soliti nomi che hanno firmato l’appello sarebbero messi da parte Continuare a lasciare nelle mani di questi “vecchietti” le parole d’ordine del rinnovamento significa solo aver perso in partenza. Cari ragazzi avete una grossa responsabilità.
Anche io ho firmato l’appello conscio dei imiti dell’iniziatibva e completamente d’accordo con Scalpha…pero’ l’attuale PD è ributtante e non lo voterei neanche col cappio la collo. MA DICO COME SI PUO’ VOTARE ALLE ELEZIONI PER IL PARLAMENTO EUROPEO UN PARTITO CHE ANCORA NON HA DECISO LA SUA COLLOAZIONE IN QUELL’ASSISE? C’è qualcuno in grado di darmi una risposta? Vi IMPLORO!
A me piacerebbe un partito laico-liberale-socialista. APPREZZO GLI SFORZI DI SCaLPHA E SOOGNO CHE VOI ABBIATE SUCCESSO….purtroppo sono molto pessimista…..