Sono a Roma, nella sede del PD di Via Sant’Andrea delle Fratte (quella famosa delle “targhe alterne”) alla riunione degli “Autoconvocati” di Roma. Gran bella riunione, sento dire cose di grande chiarezza e buon senso e anche di amore per questo nostro partito e per l’idea che lo ha generato. E’ disarmante verificare come le cose che sembrano così difficili e complicate nelle grandi alchimie della politica diventino poi così semplici, evidenti e in qualche modo naturali nelle parole di chi la politica la fa senza perdere il contatto con il mondo reale. Il paese e il partito che sento descritti qui questa mattina sono entità che mi sono familiari, che mi pare naturalmente di conoscere. Davanti a me, appeso al tavolo della presidenza, uno striscione che dice “partecipazione, democrazia, primarie vere”. E da lì che si deve ripartire, e subito.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
6 risposte a “Autoconvocarsi un giorno a Roma”
http://www.unita.it/news/82544/pd_autoconvocati_e_sinistra_ripartire_dalla_partecipazione
Oggi 08/03/2009 le primarie del PD per la candidatura a Presidente della Provincia di Pordenone hanno visto la vittoria del nuovo che non viene dai partiti sostenuto dalla base contro il vecchio politico navigati sostenuto da tutti i vertici… non dico altro.
mah, io qualche cosa di sensato (non al 100% certo) la sento paradossalmente dire dal solo Grillo.
spero onestamente nelle sue liste civile per dare una scrollatina al sistema
http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/politica/grillo-liste/grillo-liste/grillo-liste.html
Grillo fonda un partito che non si presenta seriamente alle elezioni per poi dire che i partiti sono pieni di gente marcia, ma a chi giova se non a chi vuole far aumentare l’astensionismo, in modo da controllare una parte minoritaria dell’elettorato, ma decisiva per stare al potere?
Grillo è complice del non cambiamento dei partiti e della democrazia. La nostra Costituzione basa la democrazia sui partiti in fondo.
Se proprio vuole, che fondi un partito che si presenta alle elezioni, ma poi si scopre che è uguale agli altri come è successo a Di Pietro o a Bossi o a tutti i demagoghi di turno.
C’è tanta frustrazione in giro e coltivarla è facile.
De Bortoli non intende lasciare Il Sole 24 Ore. Ma Franceschini lo ha sentito prima di proporlo alla presidenza della Rai ? Ennesima brutta figura del PD. Ma dove vive questa gente ? Mah….
facce nuove a me non basta, io voglio idee, proposte, progetti della società in cui vogliamo vivere.