Siamo a Piombino a provare a far partire il viaggio del PD una volta e per tutte. Con Sandro (Gozi), Pippo (Civati), Paola (Concia) e Luca (Sofri) abbiamo provato a portare un po’ di gente qui a pensare al nostro partito, all’Italia, a una proposta per il Partito Democratico che sia alternativa in modo limpido e cristallino a questo Paese che davvero non ci assomiglia più.
In calce all’articolo de L’Unità che racconta di questo nostro “ritiro”, uno dei tanti commentatori ha lasciato scritto: “Sono d’accordo, è finalmente una iniziativa positiva su tutti i fronti, ed è bene che si confrontino e che imparino. Ma mi raccomando fare assolutamente squadra e niente personalismi. Auguri.” Ben detto.
Alla fine della prima giornata di lavori ci siamo ritrovati in una dozzina a vedere D’Alema raccontare a Daria Bignardi che, nonostante l’attuale periodo negativo, la sua generazione avrebbe governato bene l’Italia. Io invece credo che questo paese sia ad un passo dal disastro: economico, morale, sociale e democratico e che D’Alema e l’attuale gruppo dirigente portino una grave responsabilità politica per tutto questo e per averci consegnato mani e piedi al berlusconismo imperante. La goffa scusante che abbiamo ascoltato per l’assenza in questo Paese di una legge sul conflitto di interessi è stata la testimonianza finale di uno storico fallimento.
La distanza plastica tra noi e lo schermo al plasma da cui D’Alema ci parlava e le nostre comuni espressioni davanti a quello schermo sono il miglior viatico per il lavoro che faremo. Facendo squadra e senza personalismi secondo le indicazioni di Silvano, anonimo lettore de L’Unità che ci ha lasciato un’importante responsabilità e a cui rivolgo – alla fine di questa lunga ed appassionante giornata – un pensiero commosso e grato.
6 risposte a “Fare squadra e niente personalismi”
Beh, mi pare che questo post dimostri la scelta di fare gruppo (cosa legittima, ma molto diversa dall’auspicato “fare squadra”) e, cosa meno legittima e meno intelligente, di perseguire il peggiore anti-personalismo (nel senso di “prendersela” direttamente contro qualcuno, sia esso Bassolino, Cofferati, Enzo Bianco o D’Alema…)
Ottime premesse, si’ ma per distruggerlo il PD….
Criticare, e non “prendersela con”, Bassolino, Cofferati, Enzo Bianco e D’Alema non è verso le singole persone ma verso una classe dirigente che non mi pare proprio abbia saputo fare “squadra” (vedi, tra l’altro, la difficile situazione in cui si è trovato Walter Veltroni), e più che di critiche mi pare si tratti di mere constatazioni. Rilevare che questa classe dirigente ci abbia condotto alla situazione attuale e ci abbia consegnato al berlusconismo imperante è un dato di fatto. Senza nulla togliere ai singoli personaggi ed a quanto hanno saputo fare, ma anche(guarda un po’) hanno saputo non fare, è venuto il momento di guardare al presente ed al futuro. Che sia benvenuta la riunione di Piombino, anzi direi proprio “finalmente, era ora!”, e che sia l’inizio di un nuovo percorso.
Sandro di Roma
Criticare, e non “prendersela con”, Bassolino, Cofferati, Enzo Bianco e D’Alema non è verso le singole persone ma verso una classe dirigente che non mi pare proprio abbia saputo fare “squadra” (vedi, tra l’altro, la difficile situazione in cui si è trovato Walter Veltroni), e più che di critiche mi pare si tratti di mere constatazioni. Rilevare che questa classe dirigente ci abbia condotto alla situazione attuale e ci abbia consegnato al berlusconismo imperante è un dato di fatto. Senza nulla togliere ai singoli personaggi ed a quanto hanno saputo fare, ma anche(guarda un po’) hanno saputo non fare, è venuto il momento di guardare al presente ed al futuro. Che sia benvenuta la riunione di Piombino, anzi direi proprio “finalmente, era ora!”, e che sia l’inizio di un nuovo percorso.
Sandro di Roma
Ho letto del vostro incontro a Piombino e questa cosa mi ha dato una grande speranza, non ho paura di quello che ci aspetta ed ho molta fiducia nel futuro, sono convinta che nel nostro partito le cose vecchie presto cadranno come le foglie secche!
Io non sono giovane, sono della stessa generazione di D’Alema, ma malgrado ciò mi sento una freschezza d’animo, una curiosità, una forza e un senso di positività che spero siano presenti in tutti voi. Per questo vi dico l’età anagrafica a volte non conta!!
Senza dubbio non posso non sentirmi responsabile della situazione attuale però sappiate che la nostra generazione ha avuto il merito di tante lotte : diritti di operai e impiegati, diritti civili, emancipazione delle donne, laicizzazione di molte istituzioni , da raccontare ci vorrebbe un’eternità.
Però ad un certo punto ci siamo ripiegati su noi stessi, c’è stato il terrorismo che ci ha ferito mortalmente, e poi quando abbiamo avuto l’opportunità non abbiamo saputo gestire il potere e questo è stato un grosso limite che ha lasciato spazio alla lega ed a Berlusconi, l’errore ora di certi leader è di voler salvare a tutti i costi ciò che non è difendibile.
Sono stata fortunata perché non ho dovuto superare i legami coi partiti del passato PC e DC. Non avevo mai aderito a nessun partito ed ora il PD per me non è una chiesa, la chiesa l’ho lasciata da giovane e non ho più voluto averne un’altra, credo molto nei rapporti personali che sono importanti quanto il bene pubblico anzi ne fanno parte.
Noi vecchi(!) liberi, ci sentiamo di fare parte con i giovani di quel movimento all’interno del partito che crede nell’autonomia e nella fantasia. I valori che hanno animato il ’68 : laicità, fantasia, creatività, partecipazione , il personale è politico ecc..secondo me sono ancora e sempre validi!!
Alla prossima dove spero di esserci anch’io e Buon lavoro!
Forse è il Partito Democratico che non assomiglia a me e a gran parte dei miei connazionali italiani. Personalmente credo che l’alternativa all’ignavia dell’attuale classe dirigente del PD e dell’attuale governo non si possa seriamente combattere coltivando la speranza di occupare una poltrona più comoda attraverso uno spocchioso schermo al plasma.
D’Alema, insieme a pochi altri, ha impedito che la sinistra, dopo il 1989 e dopo tangentopoli nel 1992 , fosse ASFALTATA, portandola persino nel 1996, per la prima volta nella storia d’Italia, al governo del paese.
D’Alema, Prodi e questo gruppo dirigente ha riportato la sinistra al governo nel 2006.
Poi nel 2007 c’è stato uno che ha deciso che, insieme, la sinistra non doveva più presentarsi, perchè la sinistra non esiste è concetto del secolo scorso e che Berlusconi lo poteva sconfiggere, ma anche no, da solo.
Se cio che vi unisce è “la plastica distanza” e l’incomprensione dei processi politici e di potere degli ultimi 20 anni , direi pure io che siete un gruppo, un gruppetto ( appunto come quelli del 68) e rischiate di lasciare solo pallide tracce.