18 Aprile 2009

Il gioco del lotto

Diario

Il mio post per il blog de iMille.

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Siamo tutti giustamente indignati per il fatto che Berlusconi si faccia a casa sua l’organigramma dei principali concorrenti delle sue aziende. Cose da fuori di testa per qualsiasi Paese che si rispetti, ma ordinaria amministrazione da noi. Questa volta le vittime sono la libertà di informazione e la libertà d’impresa: sarà pure il Popolo della Libertà, ma di quali libertà questi stiano parlando, io ancora non l’ho ancora capito. Dal canto nostro, potremmo forse cominciare rinunciando unilateralmente a lottizzare la RAI la prossima volta che torniamo al governo. Tanto per cominciare a stabilire qualche differenza chiara e netta tra l’Italia del Signor B. e quella del PD.

7 risposte a “Il gioco del lotto”

  1. Anellidifumo ha detto:

    Ivan, la lottizzazione delle aziende pubbliche esiste in tutte le democrazie; l’anomalia è che in Italia una delle parti politiche possiede tre reti tv, case editrici, giornali, riviste ecc.
    E poi c’è modo e modo di lottizzare. Un modo intelligente è di nominare una personalità di prestigio non ostile alla propria parte a direttore della tv di Stato e dargli carta bianca. Alla fine, farà come vuole, ma si muoverà in un’ottica di non belligeranza verso il potere politico che lo ha nominato. Perché nessuno è scemo.
    Pensare che la prossima volta che il PD vinca le elezioni (diciamo fra 10 anni) si possa fare il beau geste di non lottizzare la Rai, avendo di fronte una macchina come quella di Mediaset, è un errore politico.

  2. Selfs. ha detto:

    Dare tutta la colpa all’uomo nero non fa molta giustizia alla verità. Prima o poi la sinistra dovrà spiegare come e perché ha rinunciato a dare battaglia sul conflitto di interessi; come mai Europa 7 debba difendersi da sola dai soprusi della Mediaset; cosa hanno guadagnato quelli che c’erano all’epoca della spartizione delle frequenze; cosa hanno prodotto gli anni di presidenza del compagno Petruccioli alla Rai. La favola del PD-Biancaneve non funziona più. Le regole sono queste. La sinistra non le ha cambiate: significa che vanno bene. Se poi ha deciso di giocare, e di perdere, è perverso prendersela con chi ha vinto.

  3. Selfs. ha detto:

    Ho appena sentito su youtube le parole di Giorgio Merlo (PD) su Santoro e Vauro. Dalle sue parole non emerge alcuna differenza rispetto alle opinioni di Capezzone e Berlusconi. Su temi importanti come la censura e la libertà di informare e di essere informati il PD non ha una linea distinta da quella del governo. Altro che le “differenze nette” di cui parla Scalfarotto.

  4. Filippo l'altro ha detto:

    Zapatero, ultimamente é un po’ in crisi e manca di smalto, ma se ha avuto un merito questo é stato con la gestione della Tv pubblica: dopo gli abusi a cui si era prestato il governo Aznar, invece di rifare la stessa cosa (tipo il centro sinistra italiano) ha deciso di riformatrela RTVE (la “RAI” locale), cambiandone la struttura, prevedendo un nuovo meccanismo di nomina del direttore. Il direttore é stato poi consensuato da maggioranza ed opposizione. E ‘ evidente che poi la TV pubblica sia un po’ piu’ vicina a chi sta al governo come dice Sciltian, ma ora le cose vanno altrimenti che in epoca Aznar. Ora tutto é piu’ sottile. Meno rozzi, piu equilibrati.
    E cosi’ mi tocca dire che il TG1 italiano é ai livelli del peggior tiggi’ spagnolo (che comunque …. é il piu’ visto o comunque il secondo, quello di Antena 3)

  5. Filippo l'altro ha detto:

    Zapatero, ultimamente é un po’ in crisi e manca di smalto, ma se ha avuto un merito questo é stato con la gestione della Tv pubblica: dopo gli abusi a cui si era prestato il governo Aznar, invece di rifare la stessa cosa (tipo il centro sinistra italiano) ha deciso di riformatrela RTVE (la “RAI” locale), cambiandone la struttura, prevedendo un nuovo meccanismo di nomina del direttore. Il direttore é stato poi consensuato da maggioranza ed opposizione. E ‘ evidente che poi la TV pubblica sia un po’ piu’ vicina a chi sta al governo come dice Sciltian, ma ora le cose vanno altrimenti che in epoca Aznar. Ora tutto é piu’ sottile. Meno rozzi, piu equilibrati.
    E cosi’ mi tocca dire che il TG1 italiano é ai livelli del peggior tiggi’ spagnolo (che comunque …. é il piu’ visto o comunque il secondo, quello di Antena 3)

  6. Filippo l'altro ha detto:

    Zapatero, ultimamente é un po’ in crisi e manca di smalto, ma se ha avuto un merito questo é stato con la gestione della Tv pubblica: dopo gli abusi a cui si era prestato il governo Aznar, invece di rifare la stessa cosa (tipo il centro sinistra italiano) ha deciso di riformatrela RTVE (la “RAI” locale), cambiandone la struttura, prevedendo un nuovo meccanismo di nomina del direttore. Il direttore é stato poi consensuato da maggioranza ed opposizione. E ‘ evidente che poi la TV pubblica sia un po’ piu’ vicina a chi sta al governo come dice Sciltian, ma ora le cose vanno altrimenti che in epoca Aznar. Ora tutto é piu’ sottile. Meno rozzi, piu equilibrati.
    E cosi’ mi tocca dire che il TG1 italiano é ai livelli del peggior tiggi’ spagnolo (che comunque …. é il piu’ visto o comunque il secondo, quello di Antena 3)

  7. Filippo l'altro ha detto:

    Zapatero, ultimamente é un po’ in crisi e manca di smalto, ma se ha avuto un merito questo é stato con la gestione della Tv pubblica: dopo gli abusi a cui si era prestato il governo Aznar, invece di rifare la stessa cosa (tipo il centro sinistra italiano) ha deciso di riformatrela RTVE (la “RAI” locale), cambiandone la struttura, prevedendo un nuovo meccanismo di nomina del direttore. Il direttore é stato poi consensuato da maggioranza ed opposizione. E ‘ evidente che poi la TV pubblica sia un po’ piu’ vicina a chi sta al governo come dice Sciltian, ma ora le cose vanno altrimenti che in epoca Aznar. Ora tutto é piu’ sottile. Meno rozzi, piu equilibrati.
    E cosi’ mi tocca dire che il TG1 italiano é ai livelli del peggior tiggi’ spagnolo (che comunque …. é il piu’ visto o comunque il secondo, quello di Antena 3)