A maggio i parlamentari europei dovranno decidere se approvare o meno il famigerato pacchetto Telecom (non ha che fare con l’azienda Telecom), un insieme di direttive per regolamentare e uniformare il funzionamento delle telecomunicazioni negli stati membri. Il testo è stato oggetto di una forte contestazione a causa di alcuni emendamenti che distruggeranno di fatto la neutralità della rete. Se verranno approvati, infatti, i provider potranno legittimamente filtrare i contenuti e le applicazioni, dando un accesso preferenziale a certi servizi e bloccandone altri, oppure acconsentirne l’accesso solo su pagamento. Alcuni siti verranno quindi favoriti, e altri danneggiati in base agli interessi delle società di telecomunicazioni, mentre gli utenti non potranno accedere a qualsiasi sito a proprio piacimento. La rete come la conosciamo ne verrebbe stravolta, smettendo di essere quel grande detonatore di democrazia e libertà che la rendono così innovativa e preziosa. Mi auguro che i parlamentari europei votino no, evitando così di rendersi protagonisti dell’approvazione di un principio così profondamente dannoso e obsoleto.
Intanto i cittadini di tutta Europa non sono certo rimasti con le mani in mano, e si sono subito mobilitati con petizioni, lettere, raccolte di firme per convincere i parlamentari europei a bocciare il pacchetto Telecom. L’ultima iniziativa è una lettera aperta promossa da Opennet Coalition, che trovate sul sito di Assoprovider.
In Italia, possiamo almeno rallegrarci per l’abrogazione dell’emendamento D’Alia, che prevedeva la possibilità di oscurare i siti accusati di istigazione a delinquere: sarà un buon segno?
Una risposta a “Sotto a chi tocca”
Ma i parlamentari europei votano cose cosi’ importanti per tutti i cittadini europei a un mese dalla scadenza del loro mandato?
Speriamo che i prossimi eletti, frutto di una società dove la rete è molto più importante rispetto a quanto lo fosse 5 anni fa, non votino questo tipo di provvedimenti.