Fiat è in rapida espansione. Dopo aver acquisito una corposa partecipazione nell’americana Chrysler, oggi si discute l’offerta per Opel. Solo pochi mesi fa Fiat ha ricevuto ingenti aiuti di stato. Francia, Germania e Stati Uniti hanno fatto altrettanto e con anche maggiore generosità verso le proprie compagnie nazionali. Giustamente non si può lasciare che un settore industriale chiave come quello dell’auto venga divorato dalla crisi.
Tuttavia Berlusconi non si è ancora pronunciato su alcuni dei termini necessari all’accordo. Questo governo deve infatti ricordare chiaramente ai dirigenti del Lingotto un principio cui attenersi: vada per gli aiuti, ma a patto che i fondi siano usati in misura necessaria per la riconversione ecologica delle strategie di Fiat. La svolta verde è matura, già da tempo è uno dei punti principali del programma di Obama.
L’intervento dello Stato non può e non deve ridursi ad essere un’elemosina della mano pubblica, ciambella di salvataggio per un settore in difficoltà. Deve tradursi invece in uno stimolo per un’opportunità formidabile: rilanciare sul lungo periodo Fiat e il potenziale mercato verde che le graviterà attorno. Il pacchetto clima dell’Ue recentemente approvato oltre alla riduzione delle emissioni di Co2 del 20%, all’aumento dell’efficienza energetica del 20% e all’incremento della quota di fonti rinnovabili del 20%, introduce nuove regole per auto piú pulite in Europa. Ci guadagneremmo tutti: Fiat, l’ambiente e i nostri polmoni.
4 risposte a “Guadagnarci tutti”
Perfettamente d’accordo.
Con in più l’aggravante che la svolta verde è l’unica possibilità per consentire ai produttori di auto una crescita a medio / lungo termine che si tradurrebbe in posti di lavoro e benessere.
Il mercato dell’auto, e Marchionne lo sa bene, è saturo; c’è una sovraproduzione incoerente rispetto alle necessità dei potenziali consumatori. Se vengono prodotte auto sempre più raffinate e con meno difetti (ma al tempo stesso più costose), mi dite per quale motivo un consumatore medio dovrebbe comprarne una nuova se non dopo averla sfruttata per almeno 150.000/200.000 Km? E tutte quelle auto nuove sui piazzali a chi verranno mai vendute?
Per anni la crescita del settore automobilistico è stata legato ad eventi importanti: l’espansione si è avuta con l’auto di famiglia, poi per mantenere il mercato ci hanno imposto la seconda auto di famiglia, negli ultimi vent’anni il livello di produzione è stato più o meno mantenuto in vita con i ridicoli incentivi sulla rottamazione; accanto a tutto ciò il solito balletto della privatizzazione degli utili e socializzazione delle perdite.
Ora bisogna dare un motivo vero e valido ai consumatori per stimolarli all’acquisto di una nuova auto; una tecnologia innovativa che non sia il petrolio e che ci permetta anche di sperare in un mondo meno inquinato per i nostri figli …….se no sarà sempre la solita elemosina a brevissimo termine!
Bravo Ivan!
Il metodo Obama insegna.
Da quello che scrivi tu ne avrebbero tutti da guadagnare: azienda, operai, paese.
Quello che non capisco è perchè a sinistra del PD si continui a catechizzare la Fiat, mentre si dovrebbe cercare di costruire insieme un modello di sviluppo stabile e profittevole per tutti, spingendo lo Stato ad assumersi le sue responsabilitá.
Come dici tu, questa puó essere un’opportunitá storica!!
Provo a dare una risposta:
costruire “un modello di sviluppo stabile e profittevole per tutti” significa per una grande azienda come la Fiat (ed altre) riconvertire; riconvertire significa ristrutturare; ristrutturare significa riorganizzare l’azienda. Certe cose non le decidi il giorno prima e le metti in pratica il giorno dopo senza un minimo di sbattiment.
Ed è proprio il verbo riorganizzare che spaventa: un passo del genere significa in ogni caso toccare degli equilibri e dei diritti acquisiti e quindi il ventre molle della sinistra, del sindacato e di parte del PD.
Finchè si penserà che l’applicazione delle buone idee non passi anche per un sacrificio ed una messa in discussione delle attuali certezze, beh rimangono solo parole …
…anzi come diceva la canzone dei Jalisse “Fiumi di parole”
Pienamente d’accordo con Zanna Bianca
Fiat sta andando (deve andare!!) verso la riconversione, pena la morte.
Obama sta ponendo in marcia un nuovo modello di sviluppo del settore.
L’Italia, ovviamente, se continua in questo modo (aggiungendo anche le patetiche minacce di Scajola) avrá da perdere piú degli altri.
Ma è coerente con un Paese che la prima cosa che taglia sono i fondi per Ricerca e Sviluppo…