Grazie al voto di fiducia il Parlamento non potrà discutere il provvedimento di legge sulle intercettazioni – destinato a rapidissima approvazione – ma in compenso i rappresentanti del popolo italiano potranno utilizzare tutto il tempo risparmiato ascoltando in aula un discorso di Gheddafi.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
7 risposte a “Esercizi di democrazia”
Bravissimo Ivan,
bravissimo che hai sottolineato, oltre a Gheddafi, lo scandalo dei limiti strettissimi alle intercettazioni.
Sarebbe ora che il PD insistesse di piu’ su alcune battaglie (come ad esempio quella sulle intercettazioni). Lo dovrebbe fare per prima cosa perche’ sarebbero battaglie giuste e sacrosante (che in qualsiasi altro paese si farebbero) e poi anche perche’ sarebbe l’unico modo per riprendersi quel 4% di elettori che e’ passato a IdV.
In particolare, alcune battaglie potrebbero e dovrebbero essere fatte proprio assieme a IdV.
Andrea
In un paese NORMALE l’intercettazione si usa per confermare sospetti o accuse. E’ uno strumento molto potente, estremamente invasivo di un diritto costituzionale del cittadino, art.15 per la precisione, un diritto tutelato a livello costituzionale dovrebbe essere importante, no?
Se le cifre fornite dal sole 24ore sono giuste, ci sono 134.000 italiani sotto intercettazione telefonica. I quali parlano con quante persone al giorno? Diciamo 4 per stare stretti? mezzo milione (per difetto) d’intercettazioni al giorno. E questo per cercare reati, non per provare reati, ma per cercarli.
A parte l’orrore costituzionale, questo rappresenta una spesa di circa 200 – 250 milioni di euro all’anno (sempre per difetto). Mica male, no? ossia il 25% – 30% delle spese extra per la giustizia.
Gentilmente, qualcuno mi può trovare un altro paese al mondo con queste cifre?
In compenso mancano PM, non c’è informatizzazione nei tribunali (eclatante il caso di un rinviato a giudizio da 15 anni, morto da 10. Un piccolo collegamento con l’anagrafe no?).
Riguardo Gheddafi, è a capo di un paese? Sì. E’ presidente dell’unione Africana? Sì. E’ uno dei nostri principali fornitori di petrolio? Sì. E’ uno degli interlocutori per limitare l’immigrazione clandestina magari, invece che con la repressione, creando opportunità in Libia? Sì. E’ capo carismatico all’interno del mondo islamico? Sì (documentatevi, se non mi credete)
E allora perché non dovremmo ascoltarlo? Sentiamo cosa ha da dire, sempre liberi di mandarlo a quel paese dopo.
Smettiamola con posizioni di principio e cerchiamo di essere realisti se no, per inseguire il 4% di antiberlusconiani, il PD perderà sempre quel 10-15% di liberali che ritengono il PD inconcludente e poco concreto.
Se in Italia non ci fossero stati degli sciagurati magistrati che hanno stra-abusato della capacità di indagine tramite intercettazione telefonica, arrivando al ledere il sacro principio della segretezza delle comunicazioni, forse non si sarebbe dato in mano a Mr. B. un pretesto così forte per approvare una legge come sempre a suo uso e consumo.
La realtà è che tolti i procedimenti penali a suo carico, gran parte dei P.M. sono stati tanto irresponsabili da usare le intercettazioni a tappeto semplicemente per trovare una “notitia criminis”; e questa è davvero la morte della democrazia.
Se a ciò poi aggiungiamo che costoro, non paghi, hanno poi provveduto a distribuirle massivamente ai mass media, descriviamo l’austero ritratto di una categoria (quella dei magistrati) tanto potente quanto irresponsabile da un punto di vista civico e poco incline a una ben che minima discussione su un riassestamento dei loro metodi: in altre parole una casta.
Ivan, ora la campagna elettorale è finita, ma secondo te da liberale quale sei, non ci sarebbe da fare una sana azione di rinnovamento all’interno di una delle caste più potenti e arroccate dell’Italia quale la magistratura?!?
Gheddafi …bah.
E’ un personaggio assurdo; comunque sarei felice se l’Italia diventasse famosa nel mondo anche perchè permetta a tutti, dico tutti, di esprimersi.
Invece che succede? Viene di fatto proibito al Papa di parlare alla Sapienza, ma al tempo stesso si acclama Arafat quando parla alla Camera dei Deputati con la pistola nella fondina.
Scusate, dimenticavo, è anche azionista di riferimento FIAT, Unicredit e Tamoil.
E certo. Se il governo mette la fiducia per impedire la pubblicazione degli atti pubblici da intercettazioni, e in pratica impedisce ai magistrati di usare le intercettazioni nei processi, indovina di chi è la colpa? Ma dei magistrati, ovviamente.
Zanna Bianca, rispetto al ministro Alfano hai solo dimenticato di aggiungere “magistrati comunisti”.
Ciao Anelli,
se i magistrati fossero stati leggermente più responsabili non avrebbero permesso a Mr. B di farsi l’ennesima vergognosa legge ad personam.
Sono tante le intercettazioni non rilevanti ai fini processuali ma finite sui giornali ad alimentare i più pelosi gossip.
E a fronte di questi episodi di sputtanamento che ledono uno dei diritti costituzionalmente garantiti dell’individuo, hai mai visto qualcuno che abbia pagato per queste “fughe di notizie”?
No, mai nessuno.
Ti prego però, non cercare di sminuire il mio messaggio, se ti va discutiamone.
Rimane un dato di fatto: l’ordine giudiziario non è in grado di fare pulizia al proprio interno per degli episodi deplorevoli.
E il Berlusca, ovviamente, ne sta furbescamente approfittando per farsi per l’ennesima volta i cavoli suoi alla faccia nostra.
@ Zanna
E mi sa che hai proprio ragione 🙁
A parte quelli che comunque, in qualunque caso, in qualunque situazione lo odiano, per tutti gli altri mediamente moderati (escludiamo dunque i Bondi et affini) passa per uno martirizzato da accanimento giudiziario. E i numeri gli danno ragione e, ancora più grave, gli elettori gli danno ragione.
L’opposizione si fa con le idee e le persone, non con i magistrati e il gossip.