19 Giugno 2009

Penati a Milano, sì ai referendum

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Fare argine a questa destra da basso impero. Votare domenica e lunedì per Penati a Milano, per Renzi a Firenze, per Delbono a Bologna, per Corada a Cremona e per tutti gli altri candidati progressisti.

In particolare a Milano, una città in cui la destra governa da anni senza aver mai avuto un’idea, una visione, una politica. La vicenda dell’Expo, che terrà puntati gli occhi del mondo su Milano e sull’Italia, è sintomatica di un’incapacità, di un’inettitudine, di un’approssimazione e di un dilettantismo che non hanno pari in nessuna altra grande città europea. A più di un anno dall’assegnazione della manifestazione a Milano possiamo tranquillamente dire che qui non è ancora accaduto nulla.

Bisogna dunque fare assolutamente in modo che la Provincia di Milano non cada nelle mani della destra, regalandole così tutti i livelli di governo di quella che dovrebbe essere la città più europea d’Italia.

L’amministrazione Penati nei cinque anni che sono trascorsi si è guadagnata una solida reputazione in campo culturale, ambientale, sociale e nel campo del lavoro. Partiamo svantaggiati al ballottaggio, ma le possibilità di farcela sono più che concrete a condizione che si vada a votare in tanti domenica e lunedì. Anche sul piano simbolico a livello nazionale, riuscire a tenere Milano sarebbe un segnale importantissimo.

Andiamo a votare, dunque, e invitiamo i nostri amici e conoscenti a votare Penati a Milano e per i candidati progressisti in tutta Italia.

Quanto ai referendum, come componente del comitato promotore, io voterò certamente tre volte sì. Per la semplificazione del quadro politico, perché la legge attuale di fatto già consente al partito vincente di prendere il premio di maggioranza, per dare un chiaro segnale contro il porcellum e per cessare la vergogna delle candidature plurime dei leader di partito, di cui tanti esempi abbiamo avuto anche alle ultime europee.

Lo farò anche anche per incoraggiare il PD a non tornare indietro sulla sua vocazione maggioritaria e perché penso che il vero tema su cui dovremo lavorare nei prossimi mesi è un programma di governo forte e credibile al punto da convincere gli italiani a votare per noi qualunque sia la legge elettorale vigente.

14 risposte a “Penati a Milano, sì ai referendum”

  1. Paolo Briziobello ha detto:

    Molti componenti del comitato promotore dei referendum hanno modificato la propria opinione, visti i potenziali rischi derivanti dalla vittoria del “si” ai primi due quesiti alla luce delle ultime italiche vicende e della deriva populista del voto di due settimane fa.

    Pertanto sui primi due referendum l’astensione mi pare una scelta possibile e saggia, perchè ragionata.

    Sul terzo concordo a votare SI.

    Nell’insieme sono stupito, non poco, della tua ostinata difesa di quanto detto e fatto in passato (riguardo ai referendum questo lasci intendere).

    In un mondo dinamico, che dovresti conoscere, la modifica di alcune linee di condotta conseguenti ai fatti sono sinonimo di intelligenza, ferme restando ovviamente le linee guida.

    La difesa ad oltranza di principi come questo del referendum 1 e 2 mi paiono davvero fuori dalla realtà ed assolutamente contrari al buonsenso, anche in termini strategici.

    Infine, condivido il pieno appoggio ai candidati progressisti del centrosinistra ai ballottaggi di domani e lunedì.

  2. Anellidifumo ha detto:

    Se volete solo costringere il Parlamento a votare una riforma elettorale dopo al referendum, votate DISGIUNTO: http://anellidifumo.ilcannocchiale.it/2009/06/20/se_volete_costringere_il_parla.html

  3. Andrea Ballabeni ha detto:

    Abitando all’estero ho gia’ espresso il mio voto per i referendum e ho votato TRE VOLTE SI’.

    Sono quindi completamente d’accordo con quello che ha scritto, caro Ivan. L’Italia ha bisogno di semplificare il quadro politico. Uno dei modi per diminuire la frammentazione politica dovrebbe essere proprio quello di dare un premio di maggioranza al partito che ha ottenuto piu’ voti e non alla coalizione che ha ottenuto piu’ voti.
    E’ vero che il partito di Berlusconi potrebbe, vincendo, governare senza l’appoggio della Lega. Ma c’e’ un modo molto semplice e piu’ lineare per evitare questo scenario: lavorare per un PD che prenda piu’ voti degli altri partiti. Utopia? Niente affatto. Un anno fa il PD era al 33%, quota a cui si puo velocemente tornare facendo un certo tipo di politica e presentando un certo tipo di rinnovamento. Se lasciamo da parte la sindrome perdente e si ragiona con una mentalita’ vincente e maggioritaria, il PD potrebbe in un futuro non troppo lontano arrivare quindi attorno al 35% e giocarsi la partita col PdL (o quello che seguira’ al PdL quando Berlusconi uscira’ di scena, visto che immagino prima o poi uscira’ di scena anche lui).

    Quanto alle candidature multiple su questo non c’e’ nemmeno da commentare.

    Caro Ivan, sono quindi molto contento che tu sia rimasto dell’idea di votare 3 SI’. La tua decisione denota lungimiranza, ambizione e coraggio.

    Andrea

    ps
    quanto a Penati, abitassi ancora a Milano lo voterei sicuramente

  4. Michel ha detto:

    Per la prima volta, me ne sto a casa. Questa “semplificazione” si tradurrà in una bipartitizzazione, e nei due partiti confluirà di tutto… Semplicemente perchè rimaniamo un paese con una pluralità di voci inesistente altrove. Inoltre, che il primo partito si trovi oltre il 50% dei parlamentari anche solo con il 30/35% dei voti permette volendo allo stesso di cambiare la costituzione, se solo si aggiunge l’appoggio di un altro partito (leggi: PDL e Lega se riconfermati come alle Europee).

    Speriamo, ma davvero, che questa insana pulsione al Si’ non porti il 50% degli elettori a votare. E parlo pur sempre da tuo sostenitore, ma e’ anche bello avere opinioni diverse.

    (Le candidature multiple andrebbero abolite, ok, ma andare a votare per rifiutare due schede mette a dura prova la pazienza dell’elettore)

  5. Lorenzo ha detto:

    Per fortuna avete perso per astensione galoppante!
    Questo referendum ha messo in luce una volta di più che il PD gioca il ruolo del servo sciocco del PDL, quello che fa il lavoro sporco. Mentre Berlusconi non faceva campagna sul referendum per tenersi buona la Lega (possiamo solo immaginare in cambio di quali contropartite), il PD si è speso di nuovo su temi lontani dagli interessi dei cittadini, offrendo soluzioni nocive e controproducenti, sostenute con argomenti sbagliati.
    Grazie a questa consultazione referendaria, ho capito che non sarei un tuo elettore neanche nel caso (assolutamente ipotetico) che tu o uno degli altri “ggggiovani” presunti frondisti diventasse segretario del partito. Voi giovani piddini avete un difetto di base, appunto di essere piddini: cioè ircocervi senza un’idea coerente d’Italia da contrapporre a quello che in futuro verrà chiamato il “puttanesimo” berlusconiano.

  6. Francesco ha detto:

    Come mi dispiace dover leggere post come questo.
    Come mi dispiace vedere te e la Serracchiani alla corte di Renzi…. spero solo che sia cinica strategia in previsione del congresso….
    Mi sento sempre piu’ lontano dalle posizioni del Pd, peccato che sarebbe proprio gente come te che potrebbe dare linfa nuova al paese….

    Tanta cordialità

    Francesco

  7. piergiorgio ha detto:

    Risultati nel complesso discreti al secondo turno. Peccato per Penati che cmq ha fatto un’ottima figura dimostrando come le persone contino: con grande tenacia e capacità comunicativa è arrivato a un soffio dal colpaccio, riuscire a strappare la provincia di Milano, cuore del berlusconismo-leghismo, “partendo” da meno 8 ogiù di lì del primo turno.
    Naturalmente gli esiti dei ballottaggi sono anche certamente dovuti all’elevata astensione dunque il PD stia bene attento.

    Per i referendum sono contento.
    Mi sono convinto che sarebbe stato un errore oggi votare si (a parte il terzo che era sacrosanto, ma sappiamo bene che quelli che contavano sul serio erano i primi due).
    Alla fine credo sia stato onesto Guzzetta il quale, in una tribuna elettorale, ha ammesso che per lui comunque la legge elettorale che sarebbe uscita da un eventuale vittoria del si sarebbe stata migliore dell’attuale e dunque l’esito sarebbe stato positivo a prescindere dalla possibilità di successive modifiche in parlamento.
    Ecco.
    Questa è propria la differenza fondamentale con la mia posizione, e quindi il motivo per cui mi sono convinto di non andare a votare.
    E cioè: per me (e credo per molti italiani) il referendum aveva senso solo in quanto manifestazione di censura per la legge vigente, e stimolo al parlamento per modificarla.
    Non invece per il suo risultato diretto, per me inaccettabile.
    Poichè dunque in caso di vittoria del si la situazione sarebbe stata assai delicata con elevata probabilità (elevato rischio, per me) di nessuna modifica parlamentare per mancanza delle condizioni politiche, e poichè il pensiero degli stessi sostenitori dei referendum, (dichiarato apertamente nel caso di Guzzetta, un pò nascosto invece nel caso del PD, ma evidentemente presente) era: cmq la legge elettorale postreferendum a noi andrebbe bene così, ebbene meglio far fallire i referendum.

    Quanto al perchè il merito dei referendum non piacesse anche ad uno come me fautore della semplificazione del quadro politico, fautore del maggioritario, del sistema anglosassone, della governabilità ecc. è un discorso lungo.
    Non c’entrava cmq solo il rischio egemonia Berlusconi nell’immediato.
    Era inaccettabile in sé il sistema escogitato dai referendari.
    In due parole: un conto è un sistema maggioritario con collegi uninominali dove la persona del candidato conta, si batte in uno scontro democratico con gli altri candidati, e se vince “piglia tutto” (ossia piglia l’intera “rappresentanza” del collegio). Qui l’elettore sceglie, ha potere.
    Può darsi che poi a livello nazionale questo faccia anche sì che un partito che come totale dei voti ha preso meno del 50% , si ritrovi colla magigoranza dei seggi.
    Però appunto questo risultato viene ottenuto con scontri diretti collegio per collegio, in cui i candidati di quel partito (o coalizione) se lo guadagnano democraticamente il consenso.
    Ben altra cosa è un sistema da un lato proporzionale, dall’altro con un premio di maggioranza inusitato per cui basta un voto in più degli altri, quale che sia la quantità di voti presi per ritrovarsi col 55% dei seggi!!
    Qui la maggioranza diventa un puro “regalo”, senza guadagnarsi un bel nulla, e il cittadino elettore ha potere nullo: si vota in regime proporzionale, con tutte le forme e le conseguenze di questo, ma il primo dei vari partiti becca il 55% solo perchè ha un voto in più del secondo! assurdo.
    Con una pesante aggravante poi: l’attuale situazione ben poca democratica dell’italia sia sul fronte “esterno” (mezzi per fare politica, situazione dell’informazione ecc.) sia “interno” ai partiti.
    Calare quel sistema sbagliato nell’italia di oggi sarebbe stato ancor più pericoloso: i 2 maggiori partiti, protetti da un’informazione addomesticata e al loro interno scarsamente (PD) o per nulla (PDL) democratici, liberati infine grazie al referendum da ogni seria concorrenze immediata di altri, si sarebbero messi totalmente sugli allori, nascondendo sotto il tappeto ogni loro magagna interna e abbandonando ogni vero tentativo riformatore.l
    Le riforme vere fanno male alle rendite di posizione acquisite ai poteri costituiti= dunque se non si è “protetti” dalla concorrenza difficilmente si fanno: non è questo un pensiero sommamente liberale? credo che anche tu Ivan dovresti convenirne.

    Perciò meglio così.

  8. Ruggero ha detto:

    Non è che porti sfiga?
    caro Scalfarotto, capiamo tutti e in qualche misura apprezziamo tutti, il tuo entusiasmo e la tua capacità di rialzarti sempre, ma ti rendi conto che le hai PERSE proprio tutte?

    tu dici, votate si e c’è l’astensione del secolo, dici, vota Penati e Penati perde, dici votatemi e non ti segue nessuno, provi a far carriera nel PD e non solo nessuno ti considera, ma pure il PD rischia di sparire…

    mah

  9. scalpha ha detto:

    Può darsi, caro Ruggero: quindi che facciamo? Saltiamo sul carro del vincitore? Ci teniamo il porcellum a vita? Plaudiamo al nuovo podestà di Milano? Forse ricordi quella famosa battuta di Nanni Moretti in “Caro Diario”: “Anche in una società più decente di questa mi sa che mi troverò a mio agio e d’accordo sempre con una minoranza”… Ecco io invece penso che in una società più decente di questa mi troverei d’accordo forse con la maggioranza delle persone. E continuo a lavorare. Buona giornata.

    PS: Se come la legge prevedeva si fosse votato il 7 giugno forse l’astensione del secolo non si sarebbe verificata: sono io che porto sfiga o c’è qualcuno che cambia le regole del gioco in corsa?

  10. Daniela Santus ha detto:

    Sarà, ma credere alla sfiga mi sembra proprio pazzesco… a meno di credere anche ai tarocchi, agli oroscopi, ai fondi di caffè e scegliere di andare a farsi curare dagli stregoni…

    Anche perchè, caro Ruggero, se Ivan fosse dotato di questi poteri, sarebbe fantastico: basterebbe che dicesse “votate Berlusconi” e questo non beccherebbe più un voto.

    Piuttosto che criticare una persona di indubbio valore, perchè non ti rimbocchi le maniche e dai una mano?

    Ciao,
    Daniela.

  11. piergiorgio ha detto:

    Errata/corrige= ovviamente nell’ultima frase del mio post c’è una negazione di troppo, la frase era: “Se si è protetti dalla concorrenza, difficilmente si fanno le riforme”. E il referendum avrebbe rischiato di avere questo effetto “protezionistico”.

    —————

    Mi scusi Ruggero ma il suo commento, al di là della facile battuta, lascia trasparire un atteggiamento che è di quelli che danno proprio fastidio: preoccuparsi non di farsi un opinione (giusta o sbagliata, ma almeno meditata), bensì di posizionarsi là dove tira il vento,altrimenti ci si sente a disagio.

  12. Zanna Bianca ha detto:

    Ivan, parli di lavorare ad un “programma di governo forte e credibile”
    Speriamo di sentirlo presto questo programma e soprattutto ascoltarlo all’unisono da tutte quelle diverse anime del PD che sino ad oggi invece di testimoniare quanto la diversità delle idee sia una ricchezza, hanno rappresentato un palcoscenico di primedonne che si sgambettavano a vicenda.
    Reputo la situazione del PD veramente tragica; è di oggi l’assurdo delirio del Segretario che invece di ringraziare solo e soltanto quelle 4 p… prezzolate di Bari, descrive in termini trionfalistici una debaclè epocale al fine di mantenere la poltrona.
    Con l’aggravante che l’agenda politica del partito è legata ormai alle volontà di Repubblica e del suo proprietario.
    Chi ha ricavato di più da questo turno elettorale se non coloro che romanzando su un gossip da Novella 2000 hanno aumentato a dismisura le vendite ed il prezzo dei propri spazi pubblicitari?!?
    Idee, programmi e politica, please, ne abbiamo proprio bisogno.

  13. Franco PD Lecco ha detto:

    Ciao Ruggero,

    penso che le tue considerazioni siano alquanto anacronistiche. Poteva crederci il mio bisnonno un secolo fa a ciò che dici. E soprattutto credo che siano ingenerose e non costruttive. Anzi.

    Quante persone hanno detto di votare ai referendum e di votare Penati? Portano tutti sfiga.

    Il vero problema della sinistra italiana è che ci sono in giro tanti “cervelloni” con la verità in tasca pronti a massacrare chi tenta di cambiare qualcosa e pochi a rimboccarsi le maniche e fare politica tra la gente.

    Magari ci fossero persone con idee innovative come Ivan. Non staremmo quì a commentare la disfatta.
    Proviamo a domandarci invece come mai in tutta la Lombardia abbiamo perso ….

    Caro Ruggero,
    le critiche sono ben accette se però qualcuno sa fare di meglio.
    E’ troppo semplice criticare Veltroni e non dire che cosa si farebbe in alternativa alle sue proposte. Questo vale anche per le critiche a Berlusconi.

    Visto che tu hai la fortuna dalla tua parte e la politica e sopratutto le vittorie si basano su questo e non certo sui contenuti, spero tanto di vederti alle prossime elezioni candidato.
    Sono curioso di vedere quanti voti prendi.

    Ivan ha preso tanti voti che può riempire mezzo stadio di S.Siro. Tutti voti “spontanei” poichè non indicati dall’apparato.
    Ci sono invece persone che con critiche sterili e poco costruttive possono riempire lo sgabuzzino di casa… ma almeno senza portare sfiga al condominio!

  14. Marta ha detto:

    mi dispiace ma io me ne guardo bene dal votare Penati… immagino come risorgerebbe Milano con uno che regala case a ROM e investe soldi per l’integrazione degli immigrati che poi ringraziano nel modo in cui abbiamo visto.