Anne Maass mi invia una proposta che ha firmato con altre cinquanta persone alle quali mi aggiungo volentieri: utilizzare in modo intelligente la nostra disgraziata legge elettorale per farne venire addirittura fuori qualcosa di buono.
“Proponiamo una regola semplice e concreta che si può applicare ad ogni elezione nazionale, locale ed europea: il 2+3. Ogni lista elettorale del PD dovrà avere una donna ogni secondo posto e un giovane (inteso come under 40) ogni terzo. Per evitare che donne e giovani finiscano, com’è tipico, in fondo alle liste, uomini e donne si dovranno alternare e ogni terzo posto dovrà essere occupato da un/a candidato/a under 40. Fa eccezione il Senato dove, purtroppo, i giovani sono esclusi per legge e il limite di età per essere considerati “giovani” potrebbe essere posto a 45 anni. Ovviamente, per un eventuale Governo dovrà valere una regola analoga (con 50% dei ministeri, pesati con un loro coefficiente di importanza, alle donne e il 33% ai giovani). Il 2+3 costituisce un modello semplice, immediatamente implementabile, ed efficace per dare una possente spinta al rinnovamento del PD, per promuovere la partecipazione e per far rinascere l’entusiasmo di fare politica in gruppi finora artificialmente esclusi.”
Esattamente come recita la vecchia massima sulle qualità proprie del suino, anche del “porcellum” non si butta via niente.
2 risposte a “Del porcellum non si butta via niente”
[…] secondo racconta quello che ci dicono gli operai di Livorno e riprende una proposta per “ripulire” il porcellum e usarlo per favorire giovani e […]
assolutamente d’accordo. mi associo. chiara boeri