Un’intera giornata davanti da passare in una stanza in penombra, con una poltrona comoda e nel silenzio. Una montagna di giornali e un paio di libri eccellenti. Milioni di parole da leggere, racconti, pensieri e opinioni. Poi una frase, in una lettera a un giornale, che ha tutta la forza di spiegare in poche righe l’essenza di un qualcosa. Una semplice constatazione per spiegare con limpida evidenza cosa sia successo alla scuola italiana e quale danno il nostro paese soffrirà per decenni per aver colpevolmente buttato via l’istruzione pubblica. Un’insegnante scrive a Natalia Aspesi sul Venerdì di Repubblica: “Questa classe dirigente sta facendo scempio delle giovani menti, mortifica i talenti, le arti nobili, lo studio faticoso, il senso di responsabilità. Gli intellettuali non scrivono più libri per le scuole. Io ho studiato sui testi di Argan, Villari, Sapegno, ora i libri scolastici sono di scarso livello e pare che nessuno più creda nell’importanza di investire sui giovani.”
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
2 risposte a “Argan, Villari, Sapegno”
[…] discute con la Serracchiani e poi riporta una bella lettera sul bisogno di credere nei giovani del […]
Io l’ho fatto. Ma in inglese.