14 Ottobre 2009

Exit

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Se è vero che lo stato di salute di una democrazia si misura da come tratta le sue minoranze, la democrazia in Italia è in stato comatoso.

Ieri sera il nostro Parlamento ha, per l’ennesima volta, affermato che le persone GLBT (almeno il 5% della popolazione, secondo le stime più prudenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) in questo paese sono persone di serie B. La bocciatura della Legge Concia e la sua aberrante pretesa incostituzionalità sono la conseguenza logica di un sistema che ha rinunciato in partenza all’aspirazione all’uguaglianza propria di ogni democrazia degna di tal nome. Come ho provato a dire ieri a Exit a Castelli e Franceschini, l’odio omofobico è l’effetto di un messaggio molto chiaro che il sistema politico dà al Paese: che i cittadini GLBT sono cittadini di serie B. Questo legittima chiunque (specie qualche testa calda) a comportarsi di conseguenza.

Se si vuole eradicare l’omofobia, quindi, bisogna che cambino il linguaggio e la pratica della politica: le cose pazzesche che Berlusconi, Castelli e i loro accoliti dicono nell’indifferenza generale (come è successo anche alla Bindi a “Porta a porta” pure ieri da studio non mi è parso di sentire grandi parole in mia difesa mentre Castelli abbaiava) li costringerebbero all’esilio in qualsiasi altra parte d’Europa. Il Parlamento faccia poi leggi che equiparino completamente gli omosessuali e i transessuali agli eterosessuali, e lo stesso valga per tutte le altre minoranze e per le donne, che minoranza non sono ma soffrono ugualmente. Certo, se il PD non abbraccerà questa causa presto e totalmente, questo non accadrà mai. Ma che partito di sinistra è un partito che non si schiera con compattezza e convinzione per la parità e per l’uguaglianza?

E’ per questo che appoggio Ignazio Marino ed è per questo che credo che la laicità di Dario Franceschini sia un bluff: perché quando si parla di uguaglianza ci sono solo due opzioni: essere uguali o disuguali. Se Franceschini, come candidamente ha ammesso, non è favorevole ad approvare una legge che dia alle coppie gay il matrimonio o altra forma giuridica equipollente (come le civil partnership britanniche a cui Marino si ispira), questo vuol dire che Franceschini pensa e pratica che una coppia di due uomini o di due donne non abbia la medesima dignità di una coppia eterosessuale. Questo, per il Segretario di un Partito progressista socialista e democratico europeo è inconcepibile: chiedere a Zapatero, Brown, Papandreu. La logica è così stringente che ieri Dario per zittirmi ha dovuto ricorrerre all’autorità (“Ivan, sono il tuo segretario!”) che questo Partito non ha mai avuto utilizzare con nessuno, a partire da quella Paola Binetti che oggi Franceschini vuol cacciare dal Partito. Una delle tante cose che Franceschini vuole fare oggi e che non si capisce perché non abbia fatto ieri.

Se volete rinfrescarvi la memoria, la puntata di Exit è qui sotto (cliccare qui per la seconda parte e qui per la terza parte):

4 risposte a “Exit”

  1. […] Qui potete leggere il commento di Scalfarotto alla puntata, mentre qui il racconto di Andrea Sarubbi sulla votazione alla Camera. […]

  2. Anellidifumo ha detto:

    Bravo Ivan, era un bel po’ di tempo che non ti vedevo in forma in un intervento politico. Non dar retta alla reprimenda di Franceschini, è roba da congresso. Ti sei espresso bene, hai fatto bene ad alzare la voce, a essere chiaro e a parlare fino a fine del tuo discorso anche sulle voci altrui. In generale, cerca di accettare il meno possibile gli interventi non in studio, perché sono sempre una fregatura. Ho accennato al tuo intervento da me, all’interno di un discorso ben più ampio.

    Ho anche scoperto che dall’estero si può partecipare alle primarie del PD in modo davvero molto semplice e votando su internet. Ci farò un post prima del 25.

  3. Filippo l'al. ha detto:

    1) Ivan come dice Anelli efettivamente appari proprio in forma nel dibattito, fai una buona impressione: avanti cosi!;

    2) E questa è piu’ lunga… Sono stato rimuginando la storia della Binetti, e so che quello che diro’ non piacerà ad alcuni lettori-amici di questo blog. Ma tant’è. Sinceramente penso che la presenza di Berlusconi (che non puo’ eseere definito né un liberale, né un conservatore) ha finito per cristalizzare la sinistra. Mi spiego, un personaggio come quello, risulta cosi’ indigesto che ha finito per far confluire nella sinistra (o centro-sinistra) persone che poco hanno a che vedere con essa.

    In un paese europeo “normale” (eh!), una persona come P.Binetti avrebbe trovato il suo posto nelle frange dei conservatori. Senza troppe difficoltà. In Spagna starebbe alla destra del PP (che di per sé è già di destra), insieme a Ana Botella, la moglie di Aznar, ossia quella che paragonava gli omosessuali alle pere e che andava a sfilare contro i matrimoni gay ecc. In Francia, fino all’altro ieri avrebbe trovato il suo posto fra i gollisti (od alcuni centristi dell’UDF), ma oggi nel 2009 con quelle ideeil suo posto lo troverebbe forse solo con frange che con un eufemismo definirei radicalmente di destra (un tale De Villers). In Belgio poi forse starebbe con il Vlaams Belang (una specie di incrocio fra Forza Nuova e la Lega de “noantri fiamminghi”).

    Ecco, ora in nome dell’antiberlusconismo Rutelli & co. hanno traghettato a sinistra gente che c’entra poco assai con un partito riformatore. Gente il cui unico denominatore è Berlusconi “nun se po’ vedé”.

    Poi ci fanno la morale tirandoci fuori la storia del partito che deve rispettare le diversitàe , ma qui parliamo di una individuo che dopo aver messo a repentaglio la stabilità del governo Prodi (d’accordo non è stata lei l’artefice della caduta, pero’…. né è stata profeta), ora di nuovo! Non è accettabile. E’ lei che non rispetta il partito, perché c’entra poco con un partito riformatore. E’ stata superata “a sinistra” pure da una decina di deputati pidiellini. Il suo posto è nelle file dei conservatori. Punto. La rispetto pero lei deve smettere di ingannare se stessa e gli elettori del PD ed andare nel partito che (Berlusconi a parte) piu’ si avvicina al suo modo di vedere il mondo.

  4. Davide ha detto:

    Il video dell’intervento di Scalfarotto ad Exit si trova sul sito de La7: http://www.la7.it/trasmissioni/puntate_dettaglio.asp?Trasm=exit&video=31769&prop=adv