Dal sito di Repubblica, qui sotto il video di un omicidio di Camorra a Napoli con il commento di Roberto Saviano: quattro minuti di parole, di cui gli ultimi quattordici secondi assolutamente indelebili, come una cicatrice venuta male. Quattordici secondi, lasciati lì, quasi per caso, in coda ad un video praticamente terminato e che dicono tutto quello che si potrebbe mai dire. In una frase soltanto.
A bocce ferme, a congresso finalmente terminato, approfitto di questo video e di queste immagini assolutamente inaccettabili, per riprendere il tema della legalità e di quanto sia essenziale che il PD si ponga l’urgenza bruciante di trasformare la cultura di quell’enorme parte del nostro Paese in cui avvengono normalmente e quotidianamente scene come quella di questo video, e di cominciare a farlo dal nostro interno.
Durante le riunioni nei circoli ne ho parlato spesso, e l’ho fatto prendendo ad esempio certe percentuali bulgare che talvolta sono state espresse – per questa o per quella mozione, a questo punto davvero non importa: il problema appartiene a tutto il Partito – nelle regioni del sud. In quelle aree del paese dove il conformismo è la regola, dove omaggiare il potente è la norma, dove il conformismo è la migliore garanzia di una vita tranquilla, io credo che i nostri circoli debbano diventare proprio il posto dove invece abita il dibattito, dove è lecito e libero pensarla diversamente, dove la diversità di opinioni non è solo protetta ma è celebrata e valorizzata. I nostri circoli dovrebbero vivere in quelle zone quasi esclusivamente per dimostrare in concreto qual è la strada alternativa, essere la dimostrazione vivente di un modo diverso di poter vivere, pensare, esprimersi e interagire nella propria comunità.
Il nostro congresso è stato, io credo, un enorme valore per questo Paese perché ha dimostrato che anche nello stesso partito possono vivere opinioni diverse che non hanno paura di confrontarsi apertamente e di vivere assieme, l’una accanto all’altra. Essere riusciti a superare la nostra storica abitudine di mostrarci uniti all’esterno e di regolare i conti all’interno è stata a sua volta una grande conquista di maturità democratica. Ora dobbiamo dimostrare di esserne all’altezza in tutta Italia, che il voto di opinione non è un lusso o un vezzo che abita solo nel nord del Paese, che il voto di opinione è la regola perché la democrazia sta appunto nell’esprimersi liberamente e votare secondo le proprie opinioni. Del voto “d’appartenenza” bisogna diffidare, perché non si sa mai alla fine a quale appartenenza risponda.
“Resta un’immagine tragica soprattutto perché segnala come, in certe parti d’Italia, la vita non valga niente” è la fine del commento di queste immagini fatto da Roberto Saviano. Bastano pochi fotogrammi e quattordici secondi per demolire alla fine un intero Paese.