Una gran fatica, questi primi giorni dopo le primarie. Rutelli se ne va, e pensare che mi aveva fatto una telefonataccia rimproverandomi di voler mandarlo via quando, scherzando, avevo proposto uno scambio con Gianfranco Fini. Oggi capisco bene, e forse addirittura condivido lo spirito di certe sue riflessioni («Non aborro assolutamente la socialdemocrazia. Anzi: se fossimo nel 1982, le direi che la ammiro. Ma siamo nel 2009: è un’esperienza storica che non ha alcuna possibilità di parlare ai contemporanei. Non ci sono più le fabbriche, i sindacati, le strutture sociali del Novecento»), ma mi chiedo se Rutelli comprenda che nessun riformismo serio è possibile mettendo al centro del campo politico una grossa formazione di ispirazione clericale come quella che sta mettendo in piedi con Casini. Non è certo una formazione alla Kadima che sembra venir fuori da questi spostamenti di truppe: al massimo un blocco – vagamente conservatore sul piano economico ma radicalmente conservatore sul piano sociale – destinato a prendere ordini da Oltretevere. Lo si capisce anche dalla bella e scoraggiata intervista di Cacciari al Corriere della Sera. Resto dell’idea che in questo enorme riflusso in cui ci troviamo l’unica speranza di innovazione per il Paese siano le non trascurabili e agguerrite truppe mariniane in Assemblea Nazionale, come le ha descritte bene Lucia Annunziata su La Stampa appena dopo le primarie. Il 7 si riunisce l’Assemblea, verrà eletta la Direzione, vediamo che piega prende il dibattito nel PD.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
2 risposte a “Non è Kadima”
nessun riformismo serio è possibile mettendo al centro del campo politico una grossa formazione di ispirazione clericale
Tanto di cappello a una politica cosi’ alta. Fa il paio con “i froci non vanno in paradiso” della parte avversa.
Ok, ma ora niente accordi con l’UDC. Non facciamo rientrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta! (e viva la CEDU: no ai simboli religiosi negli edifici pubblici!)