Ricevo da i valentissimi avvocati di Rete Lenford e volentieri pubblico:
“La Corte d’appello di Firenze, in data 3 dicembre 2009, ha depositato un’ordinanza di remissione alla Corte costituzionale sul caso di una coppia di persone dello stesso sesso che si era vista rifiutare dal Comune di Firenze la richiesta di pubblicazioni matrimoniali.
Smentendo il Tribunale di primo grado – precisa Antonio Rotelli, presidente di Avvocatura per i diritti LGBT Rete Lenford – la Corte d’appello fiorentina ha affermato che il diritto di sposarsi è un diritto fondamentale, manifestazione della dignità umana e come tale riconosciuto dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea resa vincolante dal Trattato di Lisbona, in vigore dal primo dicembre scorso.
‘Il progresso della sensibilità comune – si legge tra l’altro nell’ordinanza – ha ormai felicemente emancipato l’omosessualità dal ghetto dell’emarginazione, se non di aperta repressione, in cui ideologie autoritarie del passato l’avevano confinata, facendo comprendere e rispettare alla generalità dei consociati un modo di essere che risponde a moti insindacabili dell’animo umano’.
‘Riconoscere dignità alle famiglie omosessuali – conclude l’avvocato Rotelli – è un passo fondamentale verso il rispetto dei singoli cittadini italiani gay e lesbiche, troppo spesso vittime di discriminazioni e violenze.’
Avvocatura per i diritti LGBT – Rete Lenford che sostiene la difesa della coppia fiorentina, invita tutti le coppie omosessuali a presentare presso il loro Comune di residenza una richiesta di pubblicazioni matrimoniali per poterla impugnare dinanzi ai tribunali in caso di rifiuto.”
2 risposte a “S.O.S. Consulta – Parte II”
Rotelli / Rutelli: Ah, la differenza che fa una O invece di una U !
Ivan: Qui va avanti coe nel dopoguerra con la Consulta a fare il lavoro che il parlamento, compiaciuto e fifone, non vuole fare: abolizione di pene fasciste prima ed ora l’affermazione di alcuni basilari diritti civili (fecondazione assistita, diritti di coppie omosessuali, ecc.)
Nel frattempo a Montecitorio & dintorni la maggior parte dei signorini continuano ad essere fra l’impapito ed l’imbranato. Vittime del loro bieco opportunismo e della loro totale assenza di coraggio (e di visione).