“Chi siete voi? Solo degli amici, e gli amici in questo caso gli amici non contano un cazzo” dice l’infermiera Milena Vukotic in una delle scene più belle di “Saturno contro”, uno dei capolavori di Ferzan Özpetek, che – armato di una congrua scorta di fazzolettini di carta – ho appena finito di rivedere. Un’emozione enorme ad ogni visione e la rappresentazione più chiara, tra le altre cose, di quello che può accadere in caso di disgrazia in assenza di una legge sulle unioni civili. E’ proprio la figura del padre di Lorenzo, la vittima, quella che in qualche modo mi colpisce di più: il tentativo onesto del padre di comprendere il legame tra Davide e suo figlio (“Lorenzo è suo ospite?”); il rispetto dell’indicazione di Davide che Lorenzo volesse essere cremato; il fatto che alla fine quel genitore decide imprevedibilmente di fare “come se” la legge esistesse e “come se” Davide fosse stato il marito di Lorenzo. Un film bellissimo, con un cast perfetto e moltissimi pensieri che restano su tutti quei casi della vita vera in cui i protagonisti non decidono di fare “come se”.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
Una risposta a “Come se”
Questo è uno di quei film che ti entrano dentro, ti lasciano un segno, come te, nonostante l’abbia visto e rivisto tantissime volte, ogni volta mi commuovo.
Una delle frasi che mi ha colpito di più è la seguente:
“Non si tratta di accettare, ma di condividere”
Sarebbero diverse le nostre realtà se tutti ci mettissimo sul piano della condivisione e dell’accoglienza anzichè del giudizio….
Marica