L’uscita di Enzo Carra e la diaspora dei cattolici dal PD mi preoccupano molto e mi preoccupa soprattutto l’intervista rilasciata ieri da Carra sul Corriere che in qualche modo diceva: “E che problema c’è? Io vado nell’UDC e poi da lì faccio una belle alleanza col PD, quindi si continua serenamente a lavorare insieme”. Peccato che così si faccia un bel salto nel passato rimettendo i motori indietro tutta e ritornando agli steccati identitari che esistevano prima della fondazione del PD. Se qualcuno pensa che costringere il paese a rivedere film già visti (l’ultimo in proiezione saranno le primarie Boccia-Vendola 5 anni dopo) sia un esercizio a costo zero, beh, si sbaglia. La politica che non dà mai risposte nasce proprio dall’incapacità di interpretare quello che accade oggi intorno a noi: le nostre leggi sul lavoro parlano di un mondo che non c’è più, così quelle sulla famiglia. Nostalgia del futuro, dice Civati. Ecco, ha ragione. Che nostalgia.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
9 risposte a “Indietro tutta”
Guardi che non è un gran problema se se ne vanno quattro fanatici dal Pd (i cattolici sono estremamente propensi al tradimento, lo sappiamo), basta non allearsi con Udc, Rutelli e altre schifezze del genere.
E poi che problema c’è sulle primarie in Puglia? Che problema c’è se i candidati sono gli stessi di 5 anni fa’? le facessero anche altrove le primarie! Almeno gli elettori Pd in Puglia possono scegliere.
vedila così:
il peggio della dc se ne sta andando, se cominciasse a fare le valigie anche il peggio del pci ci sarebbero buone speranze per il PD…
saluti, a presto
come si fa a nn quotare il commento di marco
Ivan hai ragione; marco non è così semplice.
Certo che di Carra, Binetti ecc., per come sono e si sono dimostrati nei fatti, faccio volentieri a meno anch’io. Però questo non esaurisce il discorso.
Il problema è la scarsità (non dico la mancanza) di un’altra dirigenza “cattolica” diversa dai carra, binetti ecc. Il problema è anche che gli ultimi anni hanno prodotto e continuano a produrre in casa “cattolica” i Rutelli, i carra, le binetti ecc.
Non possiamo lavarcene le mani per il motivo ben sintetizzato da Ivan.
Certo per fortuna poi gli elettori contano più della dirigenza…
Non me ne intendo molto di politica… ma posso dire che se la Binetti, Carra, e anche Follini, non fossero mai entrati nel PD, forse avrebbe avuto più elettori!
Un mio amico voleva addirittura convincermi a tesserarmi… ed io me ne ero quasi convinto… cosa mi ha fatto desistere? L’ultima intervista con la Binetti, con sotto la scritta “Partito Democratico”… si, ha ragione Marco… il peggio della vecchia DC è meglio che se ne vada!
E niente alleanza… troppo comodo avere i piedi in due comode staffe!
mi spiace un po’ per Lusetti, persona che non mi sta antipatica…e mi dispiace invece che la Binetti sia rimasta…dichiarando inoltre :”se vince Bonino vo via”. che vuol dire, che fa campagna perchè perda ?
la posizione di Marini e altri invece è stata ottima e andrebbe apprezzata anche da te.
comunque Bersani a malapena ha battuto ciglio, ottimo.
quanto all’alleanza…credo che sia inevitabile : c’è anche i centristi cattolici in italia, in qualche maniera ti ci devi rapportare, sennò non passi.
però da una posizione chiara : se i teodem sono fuori, è meglio.
Come dico da alcuni anni, pensare di mettere insieme gli ex PCI, i cattolici democratici e gli integralisti cattolici dei teo-dem era un processo politico sbagliato che è fallito.
Oggi, se non erro, è rimasta solo la Binetti nel PD, per il resto sono i DS meno l’ala di sinistra che faceva capo a Fabio Mussi. La Binetti rimane solo per impedire che entrino altri voti laici o di Sinistra nel PD. Finché ve la tenete, non sarete un partito politico, dal momento che lei poi vota per la Polverini nel Lazio, o contro la fiducia al governo Prodi in Parlamento. Quando anche la Binetti sarà messa alla porta o se ne sarà andata da sè, magari ci ritroveremo tutti nello stesso partito e proveremo a svecchiarlo dai vari D’alema e Veltroni.
Naturalmente, l’idea di fare politica contro D’Alema nel partito di D’Alema, che lo considera al 66% come “il più intelligente di tutti” sarà solo un esercizio di stile. Cioè saremo destinati a perdere, ma almeno partecipiamo e ci divertiamo.
Anelli, c’è rimasto “ancora” “qualche” altro cattolico democratico. Suvvia.
Luca Gras, ma come te ne esci? 🙂 Guarda che gli incompatibili con la modernità non sono mica i cattolici democratici… sono semmai i cattolici integralisti! Mi pareva ovvio, in un Paese che si dichiara per l’80% cattolico! Con la fuoriuscita di Carra, della Baio Dossi e degli altri dell’Opus Dei dovrebbe essere rimasta solo la Binetti di quella setta lì.