E’ stato bello, ieri a Piazza del popolo. La seconda uscita era sicuramente più difficile della prima: alcuni si aspettavano un flop, e invece c’era tanta gente. Persone di tutte le età, molti venuti da fuori, un lago di maglie, sciarpe e giacche viola ha occupato la piazza. Anche la presenza ufficiale dei partiti, anche se sfortunatamente spesso condensate (stoici mariniani a parte) in “toccate e fughe” attente soprattutto al posizionamento delle telecamere dei telegiornali, è stata alla fine un ottimo segno. Certo, la sensazione è sempre quella di essere una piccola parte resistente: con le cose che succedono oggi in Italia uno si immaginerebbe milioni di cittadini preoccupati e attenti, una bella rivoluzione civile per riappropriarsi del proprio paese. E invece sono andato via con la sensazione un po’ amara che il cerchio transennato di Piazza del popolo, circondato dai turisti portati a Roma dalla primavera incipiente e dai romani presi dallo shopping del sabato sera in centro, fosse come un bel batterio di senso civico fagocitato da un paese tutto sommato indifferente.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
Una risposta a “Piazza del popolo”
infatti ivan, ho pensato la stessa cosa pure io, il problema non è che eravamo in pochi a piazza del popolo, il problema è semmai dove erano gli altri: la maggioranza degli italiani che forse manco lo sapeva che c’era il no b. day bis… io credo che avere un presidente del consiglio che controlla 5 televisioni e mezzo su sei, ecco, questi sono gli effetti! ma cristosanto, vogliamo risolverlo o no questo conflitto di interessi, questo monopolio o come cavolo vogliamo chiamarlo??