Ho pensato fino ad oggi che in Direzione Nazionale del PD fossimo in tanti, poi ho visto che per riunire la Direzione Nazionale del PDL ci è voluto un cinema intero. Sarà stato sicuramente per meglio assistere al drammone che andava in scena. Abituati alle nostre riunioni di Direzione da cineforum anni 70 con le schermaglie alla Woody Allen, il dissenso psicanalitico in stile Bellocchio, le divagazioni lunari prese di peso da Moretti, l’incomunicabilità algida di un Antonioni, mi è venuta anche una certa qual invidia per il polpettone sangue e arena di questa mattina. Con uno spettacolo del genere ci volevano per forza delle poltrone belle comode e gli occhialini per il 3D. Chissà se era ammesso pure il pop-corn.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
31 risposte a “Multisala Italia”
E tuttavia, ha dato l’impressione di essere un confronto molto più vero e sincero quello nel PDL dei continui mezzi non dire degli scontri del PD.
Mi sarebbe piaciuto vedere D’alema, Veltroni, Prodi e la Bindi dirsene di santaragione in maniera pubblica, allo stesso modo di Fini e Berlusca.
No, per i loro sporchi giochi di potere, loro invece hanno preferito giocare in maniera viscida e melliflua riducendo in macerie l’unica idea di possibile alternativa a Berlusconi.
E come ultima goccia che fa traboccare il vaso, ecco una bella ed ineccepibile lezione di democrazia data da Fini e Berlusconi (pensa un pò!!!) a tutto il PD.
Non sono d’accordo. La scena di Fini e Berlusconi non è stata per nulla democratica, anzi. E’ stata l’evidenza dell’assenza di democrazia in quel partito. Vabbè che parlare male del PD è uno sport nazionale e vabbè che Zanna Bianca è per definizione in disaccordo con me ma per favore, dire che il PdL è democratico mi pare veramente una scemenza.
Due persone che si affrontano e se le dicono in faccia in pubblico; a mio avviso è una testimonianza di democrazia. Non so che idea tu abbia della democrazia, ma scambiarsi opinioni, anche duramente, è democrazia.
Se poi vogliamo dire che, solo in quanto PDL con il Berlusca e Fini che urlano, sia stato uno spettacolo squallido, beh è un classismo a mio avviso inaccettabile.
Comunque il mio punto era un altro, e riguardava l’incapacità del PD di dare vita a discussioni d questo tipo, a viso aperto, preferendo una politica del dico/non dico viscida e sotterranea che ha portato ai recenti esaltanti risultati. Perchè non parliamo di questo invece?
Da ultimo, ti invito ad evitare piagnerie del tipo “vabbè che Zanna Bianca è per definizione in disaccordo con me”, perchè primo non è vero e sul tuo blog ce ne sono di dimostrazioni che se vuoi ti prendo ad una ad una; secondo, se anche fosse vero, cosa preferiresti una platea di persona che plaudono il divo scalfarotto ad ogni sua esternazione?!? Magari etichettando come “troll” od “omofobo” coloro che semplicemente ed educatamente non la pensano come te?!?
Sinceramente quanto dici mi delude tantissimo, quindi fa meno il bambino ed accetta democraticamente il confronto sul tuo blog, anche quando le idee degli altri ti fanno un pò rosicare.
Se poi ti do così fastidio restringi gli accessi solo a coloro che la pensano come te (magari previo esame), così avrai la tua agorà pronta a dire sempre che sei il più bravo.
Piagnerie mie (e tue) a parte, resta comunque una scemenza.
Scalpha, stai straparlando, rilassati un attimo e leggi bene il mio primo intervento.
Io non ho mai scritto che “il PDL è democratico”!
Ho scritto che quella tra Berlusconi e Fini è stata una “ineccepibile lezione di democrazia”, che è cosa ben diversa da dire che il PDL è democratico.
Quindi smettila tu di inventare scemenze mettendole in bocca agli altri ed impara una volta per tutte che quando si guarda il mondo con gli occhi della prevenzione e del malanimo si percepisce una realtà diversa da quella reale.
Penso anche io che parlare di “lezione di democrazia” data da Fini e Berlusconi sia del tutto sbagliato.
Il PDL e’ il partito (?) di governo meno democratico che esista in un paese democratico.
Sempre a proposito di democrazia, vedremo ora il trattamento che telegiornali, quotidiani e settimanali posseduti o controllati dal premier (e anche questo e’ un caso unico tra le democrazie mondiali) riserveranno alla minoranza finiana. Se l’andazzo sara’ quello del passato dobbiamo aspettarci pestaggi aperti ed espliciti da parte di una parte di questi media e pestaggi meno espliciti e piu velati da parte da parte di altri.
Andrea
“La scena di Fini e Berlusconi non è stata per nulla democratica”
Definisci cosa è una scena democratica, allora.
Una scena e’ democratica quando e’ inserita in un contesto democratico.
Anche nelle dittature (e non sto dicendo che l’Italia sia una dittatura) si possono a volte scorgere momenti in cui c’e’ uno scambio di opinioni alla pari. Questo vuol dire che c’e’ democrazia? No.
Lo scambio di opinioni pubblico tra Fini e Berlusconi e’ arrivato dopo anni e anni di non dibattito pubblico.
Lo scambio di opinioni tra Berlusconi e Fini e’ una goccia in un mare di non democrazia o poca democrazia. Non e’ possibile pensare a quella goccia come ad una scena democratica. L’intorno e’ fondamentale.
E poi, anche se questi scambi di opinioni fossero piu frequenti, ricordiamoci sempre che non c’e’ democrazia finche’ c’e’ controllo dei media da parte di una fazione. La democrazia non e’ solo dare qualche volta la possibilita’ ad altri di parlare. Democrazia e’ anche dare a tutti gli stessi mezzi per raggiungere l’elettorato. Questa situazione di parita’ e’ del tutto assente in Italia e non a caso, come detto sopra, siamo in posizioni imbarazzanti nella classifica mondiale della liberta’ di stampa. Fini e la sua minoranza riceveranno ora il trattamento che gli spetta da parte dei media controllati da Berlusconi e lo scambio di opinioni di ieri verra’ usato dalla propaganda berlusconiana per far credere ai propri fedeli che nel PDL ci sia democrazia… un po come Striscia la Notizia viene usata per far credere agli stessi fedeli che Berlusconi abbia a cuore la liberta’ di informazione e sia un vero liberale.
Andrea
Scusami Andrea, sul fatto che fino a l’altroieri il PDL fosse il partito meno democratico al mondo, siamo tutti d’accordo e credo non ci sia nulla da eccepire.
Ieri è andata in onda però uno scambio forte e diretto in cui si parlava molto di politica. Il risultato, mi sembra, è che Fini rimarrà nel partito portando avanti una sua posizione.
Cosa c’è di strano in questo?
Mi spieghi ora il motivo per cui il loro scambio di idee non possa essere definito un esempio di democrazia interna, visto che si trattava anche di una direzione nazionale?
Grazie
@Andrea
Mi hai già risposto con il tuo post delle 3.52
In sintesi:
la scena è una scena democratica
l’intorno a questa scena è un oceano di non democraticità
i media sono tutti controllati dal presidente del consiglio
di qui a poco Fini e i suoi fedelissimi faranno in parlamento la fine di khasbulatov e Rutskoj
Già vista e già sentita come tattica: è quella che ci ha fatto perdere nel 1994, nel 2001 e nel 2008.
Solo in due occasioni non abbiamo perso, nel 1996 e nel 2006 e guarda caso quando c’era un certo signore che parlava di programmi e sapeva farsi ascoltare, e non adombrava la solita cantilena patetica usata da Santoro/Travaglio e anche da te.
Ma guarda caso, in entrambe le occasioni l’altissimo senso di democrazia della sinistra ha consentito il disastro che conosciamo bene.
Chissà, se magari Prodi Veltroni e D’alema si fossero verbalmente e pubblicamente aggrediti come il Berlusca e Fini, magari oggi eravamo a parlare d’altro, non credi??
ZB,
chi pensa che quella dei media controllati sia una “cantilena patetica” non ha, a mio avviso, capito bene quale sia lo stato del sistema di informazione in Italia e come in generale nel mondo funzionano i mezzi di informazione e la propaganda.
La situazione italiana e’ conosciuta da tutti i politologi del mondo per la sua anormalita’. Chiunque nel mondo segua la politica internazionale conosce il disperato caso italiano. Chiunque conosca come funziona la propaganda sa quanto sia importante il controllo delle televisioni.
A titolo di esempio allego il parere di Freedom House…
http://www.freedomhouse.org/template.cfm?page=251&year=2009
Che nel 96 e 06 si sia vinto non e’ la dimostrazione del fatto che in Italia ci sia parita’ di accesso ai mezzi di informazione e che i mezzi di informazione non contino.
Infatti sia nel 96 che nel 06 si sarebbe vinto con un margine molto maggiore se si fosse giocata una partita ad armi pari (soprattutto nel 2006).
Si, penso proprio che su questo punto Travaglio e Santoro abbiano perfettamente ragione cosi’ come hanno ragioni tanti altri milioni di italiani che pensano allo stesso modo.
Nessuno vuole sminuire i problemi del centrosinistra passati e presenti ma le competizioni elettorali italiane sono sempre sbilanciate. Non e’ una lagna. E’ un problema democratico reale e serio.
Nel tuo commento dici anche cose che non ho mai detto nei miei commenti sopra. Dispiace vedere che a volte si preferisce la ricerca dello scontro e della provocazione rispetto ad un pacato scambio di riflessioni.
A.
@Andrea Ballabeni
Rapporto di FreedomHouse??? Ancora???? Ma tutte le peggiori farloccate ve le recuperate purchè scritte in inglese? Scrivendo un rapporto come lo scrivono loro, sono in grado di dimostrare che Berlusconi è una donna e la Carfagna è John Lennon redivivo.
Ma almeno leggere le cose che citate sarebbe utile.
(E prima di rispondere: il rapporto l’ho letto, ho letto le metodologie, ho scritto alle persone che l’hanno redatto ed ho ottenuto risposte. Se dico che è un documento farlocco sono in grado di dimostrartelo in cinque minuti).
@Andrea
Non credo di averti provocato, e sei hai percepito questo me ne scuso xchè non era mia intenzione.
Comunque sul rapporto freedom house mi accodo a Bizzarri, sul resto sappi che quando parlvo delle elezioni del 96 e 06 mi riferivo non a periodi in cui c’era libertà di stampa (come erroneamente scrivi tu), ma a momenti i cui la sinistra aveva un leader con programmi e sopratutto con capacità di presentarli e comunicarli.
@Paolo Bizzari
Ciao Paolo, mi incuriosisce, mi spieghi perche’ il rapporto e’ farlocco? Ho provato a leggere la metodologia, ma diciamo sara’ la stanchezza, non ho capito dov’e’ l’ “inganno”.
@ZB
In generale a me sembra che ci sia un problema di controllo dei media, neanche velato, non ho colto se sei d’accrodo o no.
@Emanuele
Il fatto che misuri qualcosa senza averla definita? Il fatto che adotti come misura di un valore un sondaggio? Il fatto che pretenda di misurare questi valori con una precisione di una parte su 100?
Quel rapporto è poco più di un sondaggio: prendo un po’ di persone per ogni paese e gli faccio delle domande. Non sai a chi le hanno fatte, e non sai come sono stati trattati i risultati; vedi solo il dato sintetico e basta.
Ti dico solo questo: in quel rapporto, non c’è nessun effetto 11 Settembre sulla libertà di stampa negli Stati Uniti. NESSUNO. Niente giornalismo embedded in Iraq, niente autocensura dei media per la guerra al terrore, niente di niente.
Quello è un classico esempio di “cargo cult”: apparentemente si produce un oggetto scientifico, di fatto è fuffa.
E, per capirsi: questa è una contestazione scritta in cinque minuti. Una confutazione completa, oltre che inutile, occuperebbe dieci pagine, per evidenziare tutti gli errori metodologici compiuti.
Ma quanto è bello stare in un partito che non ascolta nemmeno lontanamente le istanze del proprio vicepresidente? Scalfarotto, non se ne dolga, ma le PD lei sembra uno stereotipo da presepe, anzi due: il giovane omosessuale. Poi le dichiarazioni riportate sono quelle del confuso Bersani e del clericale Aceto. Ora, confort economici a parte, che senso ha la sua permanenza? E’ una domanda retorica?
@Emanuele
Ciao Emanuele, sinceramente dire che in Italia non ci sia libertà di stampa e che ci sia un controllo dei media mi sembra sinceramente un’eresia. C’è un’anomalia chiamata berlusconi, ma questo non significa che costui controlli tutto ciò che viene diffuso al popolo.
E prova ne è Repubblica/L’Espresso/Ballarò/Lucia Annunziata/Santoro/Il fatto quotidiano ecc.ecc.
Diverso invece è il discorso delle aree di influenza; a mio avviso in Italia se di controllo sui media si vuol parlare, esso esiste in quanto i media appartengono per la quasi totalità ad aree di influenza ben precise. Gruppo Berlusconi / Gruppo De Benedetti
In sintesi c’è faziosità nel modo in cui ti da la notizia il Giornale, allo stesso modo in cui ti dà la notizia Repubblica: si fanno finti scoop da un lato, si fanno finti scoop dall’altro.
Chi ne paga le conseguenze sono quei piccoli movimenti di opinione che non rientrano nella sfera di influenza dell’una o dell’altra parte: vedi i RADICALI – e non ci si illuda dello spazion che è stato dato alla BOnino. solo xchè si è candidata con una parte politica ben precisa per la prima volta gli è stata data la visibilità che merita.
Un saluto
Zanna, in Italia c’è una libertà di stampa affievolita rispetto al resto dell’Occidente. Oltre a ciò, c’è una libertà d’impresa affievolita. Prendi in esempio ciò che ha dovuto fare Erik Gandini per trovare qualcuno che gli producesse il documentario “videocracy”. E’ dovuto andare in Scandinavia a trovare dei finanziamenti perché in Italia nessuno, ma dico nessuno, voleva mettersi contro il potere economico e politico del Sultano, sapendo che se avesse finanziato Gandini non avrebbe più lavorato in Italia.
Ora a questa situazione in Italia la gente si abitua e la ritiene normale, dopo un po’, ma normale non è proprio per nulla.
Anelli di Fumo parla di “liberta’ di stampa affievolita”.
A me non sembra se si permette di pubblicare in un blog un post dal titolo:
“CARFAGNA BxxxxxxxxxA”.
Forse Anelli di Fumo ha un’idea della liberta’ di stampa piuttosto peculiare.
(E anche sulla satira sembra avere le idee piuttosto confuse)
Trollonzò, Anellidifumo s’è limitato a riportare quel che un Senatore della Repubblica Italiana, gruppo PDL, ha scritto, poiché ribadito dalle intercettazione telefoniche pubblicate dalla stampa italiana e internazionale. Lo so che ti brucia tanto, ma è la pura verità e ti consiglierei vivamente di fartene una ragione e di passare ad altro. Continuando a insistere su questo fatto, non fai che rinverdire il fatto stesso. Cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/Mara_Carfagna
“Nei primissimi giorni del luglio 2008 la dirigente del Popolo della Libertà Margherita Boniver, in una dichiarazione rilasciata al quotidiano La Repubblica, afferma l’esistenza di intercettazioni telefoniche a carattere privato tra la Carfagna e il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, lasciando intendere un retroscena imbarazzante e facendo un chiaro riferimento al decreto anti-intercettazioni che in quel periodo era al vaglio del Governo[22]. Pochi giorni dopo, il giornale argentino El Clarín cita l’articolo di Repubblica, aggiungendo però alcuni dettagli espliciti mai menzionati dal quotidiano italiano: secondo la testata sudamericana, infatti, tra il Presidente del Consiglio e la neoeletta ministro delle Pari Opportunità vi sarebbe stato un colloquio riguardante prestazioni di natura sessuale e nella fattispecie un rapporto di sesso orale[23].
Alla pubblicazione di El Clarín fecero seguito alcune polemiche.
Il 2 novembre 2008 il senatore del Popolo della Libertà Paolo Guzzanti scrive sul suo blog riguardo alla Carfagna[24]
« È ammissibile o non ammissibile, in una democrazia ipotetica, che il capo di un governo nomini ministro persone che hanno il solo e unico merito di averlo servito, emozionato, soddisfatto personalmente? Potrebbe essere il suo giardiniere che ha ben potato le sue rose, l’autista che lo ha ben guidato in un viaggio, la meretrice che ha ben succhiato il suo uccello, ma anche il padre spirituale che abbia ben salvato la sua anima, il ciabattino che abbia ben risuolato le sue scarpe.[24] »”
Anelli di Fumo non si e’ limitato a riportare le altrui “allegations”: le ha declamate in tono diffamatorio intitolando un post:
“Carfagna BxxxxxxxxA”.
Quasi che il Ministro delle Pari Opportunita’ fosse stata condannata da un Tribunale della Repubblica per un reato che tra l’altro non esiste.
Sappiamo come li vorrebbe i Tribunali della Repubblica il signor Schiltian Gastaldi: li vorrebbe alla “Tonino di Pietro”, l’idolo di Anelli di Fumo dopo Veltroni e prima che rimanesse folgorato dalla barbetta di Beppe Grillo; cioe’ i tribunali dove gli indizi, le voci, le chiacchere, le intercettazioni, le calunnie, le malignita’ sono prove e dove le prove, nella patria del “diritto alla dipietrina”, possono anche basarsi sul fatto che il colpevole “non poteva non sapere”. Che ridere!
Perfino il Guzzanti, nel fare le sue allegations usa un linguaggio indiretto, allusivo; perfino El Clarin, il giornale argentino che per carita’ di patria sorvola sulla brillantissima carriera di Evita Peron nel partito fascista dei “descamisados”, usa il tempo condizionale per riferire le “un-supported allegations” sulla Ministra Carfagna.
Poi arriva il giornalista professionista Sciltian Gastaldi, quello che “va a pranzo con i piu’ grandi intelletuali italiani” e, con straordinaria capacita’ di sintesi, intitola perentoriamente il suo post:
“Carfagna BxxxxxxxxxA”.
Oltre che essere diffamazione e’ anche una volgarissima mancanza di stile. Roba da Leoncavallini.
Oddio, non immaginavo che bruciasse così tanto il mio pranzo col direttore della Normale di Pisa!
Il Direttore della Normale di Pisa te lo puoi anche portare a letto (se non lo hai gia’ fatto). A me e alla Carfagna quello che fai tu per fare carriera sono solo fatti tuoi. Nessuno verra’ ad intitolare un post:
“Gastaldi BxxxxxxxxxO”.
Senza le prove. Sulla base dei “si dice”. Sull’onda di presunte intercettazioni.
Quando, durante lo scandalo del “Camilla Sex Tape”, quello in cui il futuro Re d’Inghilterra, Capo della Chiesa Anglicana, il Papa del Protestantesimo Britannico, sposato alla futura Regina d’inghilterra, madre degli eredi al trono, sussurrava all’amante che avrebbe voluto essere un tampax per poter esplorare meglio gli anfratti piu’ reconditi di quella splendida vagina, i nastri di quelle registrazioni prima di essere dati in pasto al voyeristico pubblico anglosassone che di quelle scemenze si nutre, furono sottoposti ad analisi elettroniche sofisticatissime. E il governo mobilito’ l’intero controspionaggio militare nel tentativo di annullarne la veridicita’ e salvare la Monarchia dal collasso. Ma fu inutile. Erano autentiche.
La Guzzanti e’ bravissima a fare le imitazioni. E la faccenda D’Addario ci ha mostrato al di la’ di ogni ragionevole dubbio quanto ci si possa spingere nella costruzione di prove con finalita’ ricattatorie e calunniose.
Il punto che volevo fare tirando in ballo (e me ne scuso) il Direttore della Normale di Pisa serviva a sottolineare quanto volgare ed ipocrita sia, nella realta’, la tua natura di “intellettuale antifascista formato esportazione”, traboccante di faziosita’ preconcetta, di sessismo “modello curva nord” (come dimostra il post sulla Carfagna), di fragilita’ argomentativa e di opportunismo “ideologico”.
A me (e non solo a me) sembra invece che l’unica cosa che venga fuori da questa tua polemica isterica, sia che hai bisogno di una seria riconvergenza. E’ però encomiabile la difesa che fai della Carfagna. Dovresti scrivere a Paolo Guzzanti (non alla figlia: non era lei la senatrice) proponendoti come difensore di colei che è arrivata a fare il ministro per i suoi notori studi all’estero e le sue pubblicazioni in materia di diritti civili ed equità.
Notori, ma solo a te.
Io non difendo la Carfagna: Io difendo le “donne”, quelle “belle”, quelle che per essere “belle”, DEVONO, agli occhi dei provincialotti come te, agli occhi di milioni di individui come i Guzzanti e le Guzzantesse, agli occhi di tutti i brutti e le brutte che ossessionati dalla “bellezza” si fanno un complesso della loro “bruttezza” e vomitano invidia, agli occhi dei “vitelloni” di paese che oziando al bar davanti a una tazzulilla di caffe’ guardano il culo delle ragazze che passano, tirano fischi e, guardandosi compiaciuti tra loro, commentano burini:
“Sai che bxxxxxxxni che fa quella!”…
…..io difendo quelle donne, dicevo, che per essere “belle” DEVONO per forza essere quel tipo di donnine che “la da’ via facile”, quelle donne che se fanno carriera si devono portare dietro il peso dei pregiudizi della gente volgare che le chiama “BxxxxxxxE”.
I pregiudizi sono una brutta cosa. Sia quelli che colpiscono noi, sia quelli che colpiscono gli altri.
Post Scriptum:
Il “tuoi” Grillo, i “tuoi” Di Pietro” (quello dei venti esami di Giurisprudenza in un anno) cos’hanno pubblicato?
Chi se li sbatte all’estero? Ma chi li conosce?
Almeno la Carfagna puo’ consolarsi pensando che, per il fatto di essere una “Bella Fica”, miliardi di colleoni si masturbano da mane a sera davanti alle sue poppe; e poi, esaurita la carica del pistolotto, esclamano con disgusto:
“Certo che ‘sta Carfagna e’ proprio ‘na BxxxxxxxxxA !!!”
Io se fossi la Carfagna proverei per quei miliardi di bavosi un profondissimo senso di pena. E non perche’ hanno bisogno delle sue poppe per provare eccitazione, comprando la sua merce, ma perche’, una volta soddisfatta l’eccitazione, considerano le donne “belle” che gliela procurano delle grandi “BxxxxxxxxxE”. Bella riconoscenza!
E questo la dice lunga sullo stato attuale della civilizzazione umana e il livello “medio” del maschio moderno. (Sia esso omo, etero o tutti e due)
E non voglio fare alcun cenno al “silenzio” del femminismo contemporaneo che non riesce neanche a dire:
“Hey boys, se le carriere delle “belle” devono a volte essere oliate con i “BxxxxxxxI” non e’ colpa delle “BxxxxxxxxxxE”, ma della violenza che continua ad essere fatta al genere femminile dai teneri maschietti.
Ecco perche’ lo show della Guzzanti a Piazza Navona puzzava di “fascismo sessista”. E tu applaudivi.
Ma io mica ho attaccato le belle donne. Ho attaccato solo una che è diventata ministro, a sentire le intercettazioni telefoniche commentate in primis dal Senatore Paolo Guzzanti del PDL, in quanto “succhia uccelli” del PresDelCons.
Trasporre la eventuale prostituzione della Carfagna su tutte le belle donne significa avere qualcosa contro le donne in senso lato. Significa essere misogini e anche poco intelligenti. Io non ci ho proprio nemmeno pensato.
Guarda, Sciltian Gastaldi, che chi mostra poca intelligenza sei tu perche’ non solo hai dimostrato di non saper leggere/interpretare le varie dichiarazioni che citi, ma hai presentato il loro contenuto come “fatto”.
Ecco perche’ il titolo del tuo post:
“Carfagna BxxxxxxxxA”,
non lascia spazio a nessuna patetica giustificazione.
Tu volevi ingiuriare e diffamare, direttamente, chiamandola “BxxxxxxxxxA”, una persona sulla quale si costruivano illazioni, supposizioni, congetture…
Citando la tua stessa fonte, Wikipedia, che tu presenti, assai ingenuamente, come la Bibbia:
“…la dirigente del Popolo della Libertà Margherita Boniver, in una dichiarazione rilasciata al quotidiano La Repubblica, afferma l’esistenza di intercettazioni telefoniche a carattere privato tra la Carfagna e il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, LASCIANDO INTENDERE un retroscena imbarazzante….”
“…il giornale argentino El Clarín cita l’articolo di Repubblica, aggiungendo che… tra il Presidente del Consiglio e la neoeletta ministro delle Pari Opportunità vi SAREBBE STATO un colloquio riguardante prestazioni di natura sessuale e nella fattispecie un rapporto di sesso orale…”
« [Paolo Guzzanti]: È ammissibile o non ammissibile, IN UNA DEMOCRAZIA IPOTETICA, che il capo di un governo nomini ministro persone che hanno il solo e unico merito di averlo servito, emozionato, soddisfatto personalmente? POTREBBE ESSERE il suo giardiniere che ha ben potato le sue rose, POTREBBE ESSERE l’autista che lo ha ben guidato in un viaggio, POTREBBE ESSERE la meretrice che ha ben succhiato il suo uccello, ma POTREBBE ESSERE anche il padre spirituale che abbia ben salvato la sua anima, POTREBBE ESSERE il ciabattino che abbia ben risuolato le sue scarpe.[24] »”
I punti dei passaggi sopra riportati, evidenziati a caratteri capitali (capital letters), servono a farti afferrare qualcosa che un “giornalista professionista” che “insegna” italiano a studenti universitari canadesi che non sanno neanche cos’e’ il Fascismo (ma come siete messi da quelle parti!) dovrebbe sapere: cioe’ che il tempo usato in quelle dichiarazioni e’ il tempo “condizionale”. E tu sai meglio di me, perche’ “insegni” italiano a studenti universitari canadesi che non sanno neanche cos’e’ il Fascismo (lo hai scritto tu), che il tempo condizionale serve a formulare ipotesi, cioe’ che le azioni espresse dal verbo dipendono dall’avverarsi di certe condizioni le quali, dunque, finche’ non si avverano o si accertano, rimangono “condizionali”.
Esempio:
“Se non fossi nato “diverso”, AVREI avuto una vita meno travagliata”.
“Quella signorina che passeggia avanti e indietro sulla tangenziale est potrebbe essere una prostituta, ma potrebbe anche essere una ragazza con la macchina in panne che aspetta il soccorso ACI.”
“Quelle tre ragazze sbronzatelle e scollacciate che stanno uscendo dalla discoteca POTREBBERO essere tre “che la danno via facile” e che vogliono rimorchiare, ma POTEBBERO anche essere tre maestrine d’asilo che hanno finito di festeggiare l’assunzione a tempo indeteminato dopo 5 anni di precariato e che senza accorgersene hanno alzato troppo il gomito.”
“SE fossi bello, ricco e intelligente come Berlusconi, DOMINEREI la vita politica italiana per un …Ventennio”.
“Se fossi come Cecco Angiolieri, PRENDEREI donne belle e leggiadre e vecchie e laide LASSEREI altrui..” (ma siccome non lo sono mi tengo lo scorfano che ho sposato)
E concludo:
Trovo ipocrita il tuo comportamento perche’ non avresti mai attaccato un ministro, maschio, che avesse ottenuto una promozione per aver “ben succhiato l’uccello” del suo capo.
Hai attaccato la Carfagna, non come avversario politico, ma come “donna”, chiamandola “BxxxxxxA”, con disprezzo sessista, senza alcuna prova concreta, perche’ nel tuo sub-conscio catto-clericale, solo una donna puo’ fare carriera dispensando “BxxxxxI”. Quando sai benissimo che ci sono milioni di uomini, tra cui tanti uomini di Chiesa, uomini di Accademia, uomini delle Arti, uomini della Politica, uomini della Finanza, uomini dell’Industria, uomini, insomma, di Fama e di Potere che per fare carriera adoperano non solo la bocca, ma anche il cxxo.
Ragazzi, francamente questa discussione si sta attorcigliando su se stessa senza produrre altro che una polemica anche di livello piuttosto basso. Con il vostro permesso dichiarerei chiusa la vicenda: lascio aperti i commenti al post, ma vi pregherei di non postare ulteriori commenti su questa linea. Grazie, Ivan
Caro Scalpha,
Non c’e’ nulla di attorcigliato. Tutto e’ invece piuttosto lineare.
Si trattava di una volgarissima, assolutamente inacettabile caduta di stile e di standards giornalistici o blog-istici.
Roba da sollazzo circense per il godimento di quel “popolo bue” che si raccoglie delirante a Piazza Navona per ascoltare le “osterie” recitate dalla grande artista di teatro satirico di nome Guzzanti. (E poi si perdono le elezioni)
Titoli di giornale o di blog di quel livello non se ne sono mai letti.
Se si eccettua quella categoria di blogs che appartiene alla spazzatura della blogosfera.
Colgo l’occasione, Scalpha, per ringraziarti per l’ospitalita’ che hai dato ai miei interventi e ti saluto cordialmente augurando a te e alla tua sinistra di uscire dalla crisi onde riportare l’Italia ad una normale dialettica democratica fra forze di governo e forze di opposizione.