Qui a Londra già si parla di elezioni anticipate nel 2011. I conservatori hanno guadagnato più di 90 seggi, un successone, ma non abbastanza da assicurare loro la maggioranza assoluta. I laburisti non ce la farebbero a raggiungere la maggioranza nemmeno se chiudessero un accordo di coalizione con i lib-dem, che comunque chiederebbero immediatamente la riforma elettorale, il che li rende alleati indigesti anche per i conservatori. Lo scenario che pare delinearsi è quello di un governo di minoranza che traghetti il paese verso le elezioni anticipate nel 2011.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
19 risposte a “A Londra, punto e daccapo.”
Ti sbagli:
I laburisti e lib/dem, coalizzati con qualche minuscolo gruppetto, avrebbero una maggioranza sufficiente.
Conservatori e lib/dem, coalizzati, avrebbero una maggioranza larga.
I lib/dem, perdenti, hanno in mano la chiave per la formazione del governo di maggioranza. Dipende solo e soltanto da loro. Se scelgono i Conservatori, Cameron diventa Primo Ministro; se scelgono i Laburisti Brown, perdente e bastonato, rimane sulla sua poltrona.
Il sistema elettorale piu’ cretino del mondo democratico e’ andato in panne. Ha fatto cilecca. E permetterebbe al candidato in carica che ha perso, disastrosamente, di stare incollato alla poltrona alleandosi ad un altro candidato sconfitto e tenendo cosi fuori il partito che ha vinto e detiene la maggioranza relativa con due milioni di voti di scarto sul partito sconfitto il quale, alla faccia di chi ha vinto, se me rimane “democraticamente” in carica.
Ma come sono democratici questi britannici!
E poi gli Italians alla Severgnini parlano delle porcellate del sistema elettorale italiano in contrapposizione allo “spendido” sistema politico britannico che garantirebbe la “stabilita’” politica.
Ma quello che non leggeremo mai sulle pagine di Italians e degli altri blogs anglofili leccaculo, e’ la mostruosa figuraccia fatta dalla Grandissima Bretagna di non avere stampato schede elettorali sufficienti per tutti quelli che volevano votare, escludendo cosi decine di migliaia di persone dal diritto di voto. E questi sono quelli che vanno in giro per il mondo a controllare che in Afghanistan e in Irak le elezioni siano libere e trasparenti. Ah Ah Ah!
Eppure lo sapevano da mesi che l’affluenza alle urne sarebbe stata elevatissima proprio perche’ si andava ad eleggere il governo piu’ impopolare della storia del Regno, cioe’ il “governo incaricato di gestire la piu’ grave crisi economica mai attraversata: una crisi che, se malgestita, potrebbe portare la nazione sull’orlo del baratro come e’ successo in questi giorni alla Grecia”. (Guardian)
Ammettiamo che fosse successo in Italia: te l’immagini gli editoriali di Anelli di Fumo e i suoi appelli servili agli eserciti alleati di invadere un’altra volta la nazione per portare in Italia l’ordine e la democrazia?
Ma e’ successo in Inghilterra e in Inghilterra anche la cacca, per gli Italians, ha un profumo diverso, un profumo…potremmo dire… quasi…gradevole.
Luca, ma Anelli che t’ha fatto? I tuoi commenti sembrano avere un’unica preoccupazione: che ne avrebbe pensato o detto Anellidifumo. E’ possibile chiederti di concentrarti su quello che vuoi senza necessariamente attaccare personalmente uno che non è nemmeno tenuto a leggerti su questo blog? Grazie.
Il sistema elettorale non e’ il migliore del mondo ma non e’ neanche il piu cretino e di parlamenti “appesi” ce ne sono stati 3 negli ultimi 150 anni; per il resto il sistema ha funzionato come previsto. Il partito che ha la maggioranza assoluta in parlamento governa e il potere di scegliere (partito e condidato) sta agli elettori che in effetti hanno punito Labour e premiato i Tories.
Non e’ il sistema elettorale che potrebbe confermare Brown come primo ministro, ma e’ il fatto che in GB non c’e’ una costituzione scritta e per tradizione la regina non puo’ affidare l’incarico di formare un nuovo governo fino a quando il PM in carica non si dimette – elezioni o no.
E di schede elettorali ne sono state stampate a sufficienza. In GB bisogna registrarsi per votare percio’ si sa esattamente quante schede saranno necessarie; il problema e’ che in alcuni seggi troppe persone sono andate a votare la sera e non c’e’ stato tempo di fare votare tutti (che e’ sbagliato e stupido, ma non e’ una mostruosa figuraccia)
I blogs anglofili leccaculo danno magari una visione di parte, ma gli italiani anglofobi incazzati non sono molto meglio
Luca, rivedere il linguaggio. Grazie!
@Paolo:
Che il sistema elettorale sia il piu’ cretino perche’ particolarmente ingiusto lo dicono gli Inglesi. Anzi lo stanno dicendo in questo momento alla TV Laburisti e Lib/Dem. E lo stesso Cameron, conservatore e maggioritarista convinto del “first past the post”, e’ disposto a chiamare un referendum per modificarlo e imbarcare i Lib/Dem al governo che pongono la modifica in senso proporzionale del sistema elettorale come “conditio sine qua non”.
La rigidita’ del sistema britannico non e’ considerato da nessun costituzionalista il sistema adatto a rappresentare la realta’ delle moderne e differenziatissime societa’ post industriali.
Gli Inglesi sono, ancora una volta, indietro.
Scrivi:
“Non e’ il sistema elettorale che potrebbe confermare Brown come primo ministro, ma e’ il fatto che in GB non c’e’ una costituzione scritta e per tradizione la regina non puo’ affidare l’incarico di formare un nuovo governo fino a quando il PM in carica non si dimette – elezioni o no.”
E’ il sistema elettorale E QUEL CAZZO DI CONVENZIONI NON SCRITTE (che sarebbe ora che gli Inglesi si decidessero a scrivere) che permette al primo Ministro in carica, ma perdente, di rimanere al suo posto in mancanza di un’alternativa maggioritaria in Parlamento. Anche se il suo partito ha preso 2 milioni di voti in meno di quello che ha vinto e gode di una MAGGIORANZA RELATIVA, MA NON di una MAGGIORANZA PARLAMENTARE. Se Brown non si dimette e’ perche’ glielo permettono la legge parlamentare e le convenzioni: la Regina puo’ solo attaccarsi al tram e fare un pensierino erotico.
Sei informato malissimo:
Il fatto che molti siano andati a votare la sera non c’entra una minchia. Nei seggi non avevano le schede per fare la crocetta sul candidato. Qualcuno intelligente ha addirittura proposto di farne qualche migliaio di duplicati in formato A4; ma i presidenti di seggio non avevano istruzioni in proposito e la legge non diceva niente di specifico. Il certificato elettorale, gli elettori, ce l’avevano in mano. (magari falso, ma ce l’avevano). E le truffe elettorali in Gran Bretagna sono un problema: forse peggio che in Italia.
Il punto e’ che avevano stampate troppo poche schede pur sapendo che queste sarebbero state elezioni ad alta affluenza: Neanche nella Napoli della Jervolino!
Meno male che in Inghilterra i treni sono sempre in perfetto orario. Sono pulitissimi e il costo del viaggio London-Manchester, dall’anno scorso, e’ quadruplicato.
P.S.
Io adoro l’Inghilterra: quello che dico riflette l’opinione che il 90% degli Inglesi ha del suo paese. Gli unici che la vedono perfetta sono gli Italians alla Severgnini. Non chiederlo agli Europei cosa pensano dell’Inghilterra perche’ rischi di far girare le palle ai piu’ nervosetti.
Vedo che anche a tu, quando si tratta di Inghilterra, tendi a minimizzare e a relativizzare. Forse perche’ l’Inghilterra e’ il paese piu’ civile e meraviglioso del mondo. Non e’ vero: un sacco di cose fanno cagare: come in Italia. Peggio!
meno male che l’adori, figurati se la odiavi!
Ciao LuciaB. Come stai? Piacere di risentirti.
Ecco io l’Inghilterra l’adoro, ma non come questa Italian cretinella che oggi scrive al suo Beppino Pizzaiolo una letterina cosi:
“Cari Italians, ho votato lottando contro la mia inerzia e insofferenza italiana per queste cose, perche’ qui in Inghilterra le elezioni sono quasi belle… o meglio, eccitanti. Dovresti vedere i miei vicini che mettono i poster alla finestra con il nome dei loro beniamini nelle settimane prima del fatidico giorno: il n. 26 vota per i LibDem, opposto a lui ci stanno i sostenitori di Gordon Brown un po’ a basso tono. Andando al seggio ho incrociato Olaf (un mezzo danese mezzo inglese) per strada che aveva appuntato sulla giacca il gagliardetto verde del Green Party, lui e la moglie e 3 figlie piccole sono andati al comune per il conteggio live, e sono stati li’ tutta notte. Sembrava tutto quasi irreale, alcuni sono ovviamente preoccupati come i miei vicini laburisti che non vogliono i conservatori assolutamente al potere visto che ricordano con terrore gli anni della Thatcher. La maggior parte della gente qui nel vicinato pero’ e’ per i Liberal Democrats, come dire una via di mezzo, elettorato di medio/alta borghesia con buona educazione e liberi professionisti che si ritrovano molto in questo partito, qui d’altronde siamo a Cambridge. Si è votato giovedi’, dalla mattina alle 10 di sera in modo molto rilassato, non dovevi neanche far vedere un documento di identita’, bastava che dicevi dove abitavi! Gia’, qui sono contrari ai documenti di identita’ – passaporto a parte – ma quello e’ per i viaggi – che vengono considerati come un’offesa all’individuo visto che uno deve essere creduto sulla parola e non deve dimostrare chi e’ con un pezzo di carta! Io con la mia carta d’indentita’, la prima volta anni fa, ero proprio un’aliena. La votazione si faceva alla community hall presso la chiesa qui vicina, una stanzina piccolissima, spoglia, con 3 signori a prendere i nomi, nessun militare o presidente di seggio, non si mettono in mezzo scuole e chissa’ che e chi come da noi… mi ripeto e quasi non ci credo nel dirlo, votare qui e’ quasi bello.”
Samantha Caretti, samanthacaretti@yahoo.it
Io le ho risposto:
“Eh si, cara Samantha, con la “acca” fra la “t” e la “a”, che fa molto inglese e ricorda Samantha Fox, la reginetta del soft porno delle pagine 3 dei giornali della Regina,
Anche io sono un Italian alla Severgnini e ti capisco benissimo. Votare in Italia e’ davvero traumatico, un ‘esperienza vomitevole: poliziotti dappertutto e brutte facce che ti chiedono: “Tu, che caxxo fai qua? Sei venuto a votare? Mostra i documenti, cretino!
In Inghilterra, INVECE, e’ un’esperienza meravigliosa: Io abito a Oxford e il giorno delle elezioni mia zia, in vacanze per una settimana, e’ venuta con me al seggio elettorale e ha chiesto agli scrutatori:
“Passavo di qui, abito temporaneamente da mio nipote in Queen Victoria Street, al numero 36. Posso votare anch’io?”
E subito, tutti contenti, gli scrutatori le hanno dato una scheda dove lei ha apposto tre crocette. E quando siamo uscite ci hanno anche detto:
“Thanks for coming: have a nice day…”
Ma si puo’ essere piu’ “lovely” di cosi?
Io a questo paese ancora non ci credo….”
Certo deve essere molto frustrante vivere in un paese straniero verso il quale si hanno i sentimenti che ha il mio omonimo Signorelli. Ora capisco perché tanta acribia nei confronti di quegli italiani che vivono all’estero in paesi che, tutto sommato, apprezzano. Signorelli, ma quale condanna sta scontando per vivere in Regno Unito? Perché non torna nella sua meravigliosa Italia? Di sicuro per una mente come Lei si trova un posto al governo. Lei parlerà di certo un buon inglese, magari la fanno ministro degli Esteri, a patto possa dimostrare di aver fatto qualche favore personale al PresDelCons, chiaro.
@Luca Signorelli
Magari sono informato malissimo, ma nel mio seggio di schede ne avevano in abbondanza (alle 9:20 di sera) e tutti ma proprio tutti sono riusciti a votare. Sara’ stato l’unico caso in tutto il regno???
E Cameron (che la maggioranza dei British ha votato) non voleva e non vuole cambiare il sistema elettorale
Qual’e’ la connessione tra la mostruosa mancanza di democrazia in GB e il prezzo di VirginTrains?
@ PAOLO e LUCA
Mai detto che i 6 maggio non c’erano schede nei seggi elettorali inglesi.
Io ho detto che hanno aperto un’inchiesta perche’ non c’erano schede a sufficienza in alcuni seggi britannici, tra i quali un paio di seggi della Capitale. Di conseguenza, quella sera, dopo due ore di coda, in alcuni seggi, migliaia di elettori si sono visti chiudere la porta sul naso perche’ non avrebbero potuto votare essendo esaurite le schede elettorali sulle quali fare le crocette di preferenza. Neanche nella Napoli della Jervolino!
E’ CHIARO ADESSO?
E dovrebbe essere altrettanto chiaro che, come ho scritto, Cameron, maggioritarista convinto, come tutti i conservatori e buona parte dei Laburisti, non vuole il sistema proporzionale. Io ho scritto che per imbarcare i Liberali (che pongono il proporzionale come “conditio sine quan non” per partecipare al suo governo) e’ disposto ad indire un referendum o a discutere la faccenda in sede di commissione parlamentare.
OLTRE CHE DISINFORMATO NON SAI LEGGERE QUELLO CHE SCRIVO.
Io non ho parlato di “mostruosa mancanza di democrazia”. Ma il “democratic deficit” che il sistema maggioritario puro crea in un paese cosi eterogeno (c’e’ anche il deficit democratico di una Camera, quella dei Lords, che e’ ancora in buona parte ereditaria: la devono riformare dal 1920) e’ ampiamente trattato in tutte le facolta’ di Scienze Politiche del Regno di Sua Maesta’.
In Inghilterra si parla da sempre di deficit democratico! La situazione irlandese e’ il risultato di un deficit democratico istituzionalizzato. Come il razzismo nella polizia e nelle carriere.
E c’e’ nesso anche tra mancanza di democrazia e servizi sociali: Non e’ democratico avere soldi e poter accedere ad una migliore istruzione: Diane Abbott MP, la deputatessa nera di Hackney, circoscrizione povera di Londra di 240 mila abitanti, manda suo figlio in una scuola privata perche’ nelle scuole della sua circoscrizione si esce analfabeti. (Un bambino su quattro, nella Grandissima Bretagna, nel 2010 dopo Cristo, esce dale scuole dell’obbigo “functionally illiterate”: analfabetismo funzionale). E questo succede dopo 13 anni di governo SOCIALISTA e miliardi di sterline spese a vanvera per l’Istruzione pubblica!!!!
Qualcuno degli anglofili che mi legge si ricorda quel cretino di Tony Blair che 13 anni fa ando’ al governo con lo slogan:
“Education! Education ! Education!
AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH
Severgnini dice che “la Gran Bretagna ha un deficit di bilancio, colpe finanziarie e problemi d’integrazione che non ha mai avuto nella sua storia…” (e commette un errore, ma sostanzialmente ci azzecca e fa capire, con delicatezza tutta britannica, che il Regno di Sua Maesta’ e’ nella merda SOPRA il collo)
E come gli rispondono i suoi Italians?
Cosi:
“Caro Beppe,
Votare, in Inghilterra, e’ bello ed eccitante: mica come in Italia! E poi, quando i candidati si mettono in fila con la loro coccarda colorata per ascoltare il risultato dello spoglio dei voti ti devi commuovere come all’ultimo atto della Traviata: perche’ senti che qui e’ nata la democrazia!”
AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH
L’aspetto piu’ comico della faccenda e’ che questi Italians alla Severgnini, proprio perche’ “severgniniani”, sono anche Italians di Sinistra: cioe’ quelli che per 10 anni, sul forum Italians, hanno fatto il tifo per il Mortadella. Ed esaltano un paese (oggi socialista) con il sistema scolastico piu’ classista del mondo occidentale e che sforna, fatta eccezione per chi puo’ frequentare le “scuole buone”, la generazione studentesca piu’ ignorante d’Europa. Come deve a malincuore ammettere ogni docente universitario del Regno che, anno dopo anno, di concerto con il Senato Accademico, si trova costretto a rivedere verso il basso i criteri di valutazione degli orrendi e grammaticati “essays” che gli studenti gli sottopongono. Un professore mi ha confidato che se fossero applicati i criteri di 20 anni fa, in Inghilterra non si diplomerebbe e laurerebbe piu’ nessuno. A parte i soliti noti, cioe’ quelli di Oxford, di Cambridge, della LSE, dell’Imperial College e i celeberrimi ragazzi di Eton, il College aristocratico che nella sua storia ha regalato al Regno una ventina di Primi Ministri e molti altri storici personaggi.
Sentite: perliamoci chiaro:
Se non riesco a far passare un concetto cosi semplice la colpa e’ mia.
Provo a chiarire.
La continua, ossessiva, idiota contrapposizione cui assisto da anni tra i meravigliosi paesi del Resto del Mondo e la Repubblichina Italiota-Bananifera-Mafiosa-Berlusconiana-Lego-Fascista dalla quale si alzano pianti disperati e suppliche di soccorso perche’ San Gennaro ha smesso di fare miracoli, mi ha ormai gonfiato le palle.
Il Severgnini ha fatto certamente scuola, ma molti dei suoi esterofili/anglofili leccacullo hanno preso la tangente e ormai vagano nella blogosfera come meteoriti impazzite; e si lasciano dietro una litania di ingiurie, sberleffi e denigrazioni verso quel povero stivalino pieno di cacca nel quale, prima di aprire la finestra sul Resto del Mondo, questi “estero-nauti” avevano visto la luce e succhiato la prima goccia di latte materno. Tutti uniti, come anellidi, nel coro:
“Ingrata patria, mi fai cagare: non avrai le mie ossa!”
Non lo fa nessuno! Ho conosciuto centinaia di individui delle piu’ varie nazionalita’ che, oggi, sostano, risiedono temporaneamente o vivono stabilmente in paesi che non gli sono natali: nessuno che mi abbia mai sputato addosso il disprezzo per il proprio paese o ne abbia parlato in toni gratuitamente denigratori: Nessuno parla del proprio paese come l’italianuzzo frustrato che ha lasciato la sua terra (ma spesso si tratta di Terronia) per vivere in questi Meravigliosi Paradisi Terrestri: queste Terre civilissime, efficientissime, progreditissime, democraticissime come, per esempio, guarda la coincidenza!, questa Gigantesca, Mastodontica, Grandissima Bretagna!
Mamma che palle!
Io, caro Luca Alibrandi, sto benissimo in UK e sto benissimo in Italia. L’esperienza diretta e indiretta dei due paesi non mi ha mai portato a far pendere la bilancia delle preferenze verso il mio paese di adozione.
E tanto meno a disprezzare l’Italia.
L’onesta e l’amore per la correttezza dell’informazione mi portano a dire, senza timore di essere smentito, che Italia e UK hanno da lavorare ancora tanto per fare meglio dello schifio che stanno facendo. E con loro le altre 198 nazioni rappresentate all’ONU.
Ciascuno con le sue miserie. E in UK ce ne sono tante! E bisogna onestamente sottolinearle. Senza fare finta di non vederle.
La superficialita’ con la quale MOLTI Italians analizzano le loro esperienze estere e’ semplicemente patetica. E’ provincialismo allo stato grezzo.
Restare al paesello, se questo e’ il risultato, sarebbe stato meglio.
Il punto è, Signorelli, che lei disprezza il Regno Unito e forse non se ne accorge nemmeno di disprezzarlo, ma noi che la leggiamo qui ce ne rendiamo conto. E, per quel che vale la mia opinione, quando leggo Severgnini, Scalfarotto o qualche altro expat, in genere non parla mai male dell’Italia in quanto tale, ma stigmatizza ALCUNI comportamenti, ALCUNI fatti circoscritti.
L’amor patrio è una radice che ti porti dentro, non la puoi sradicare (non in tempi di pace internazionale) e chi critica la propria patria da fuori lo fa per amore, non certo per odio. L’amore incondizionato non è un bel servire l’Italia, perché che non sia il paradiso in terra mi pare oggettivo. Quella è propaganda. Chi pensa con il proprio cervello ha amore e alle volte frustrazione verso il proprio paese, perché sa che l’Italia è un paese tra i più belli, ma spesso è abitato o governato da gente che se ne frega della res publica. Invece in lei leggo una continua denigrazione sia del paese in cui vive, il Regno Unito, sia degli italiani all’estero che OSANO lamentarsi di un dato fatto.
Lei è sempre non obiettivo, sempre un ultrà della parte sua, oltre a non saper discutere senza insultare o denigrare chi dialoga con lei, come mostrato dallo scambio qui sopra.
Lei, caro Alibrandi, mi consenta, non ha capito un picchio.
Legga e rilegga i miei commenti. Forse il concetto filtrera’.
Con certi Italians ci vuole pazienza. Io scrivo che Italia e UK hanno da lavorare ancora tanto per fare meglio dello schifio che stanno facendo e lei capisce che io “disprezzo” l’Inghilterra.
Io scrivo “fischi” e lei legge “fiaschi”.
Io scrivo che bisogna parlare delle schifezze britanniche senza cercare di minimizzarle, allo scopo di fare vera informazione con commenti oggettivi e intelligenti, e lei capisce che sto denigrando gli Italiani che OSANO scriveno al Beppe che l’Uk e’ grande, libero, progredito, civile e democratico (e divertente) mentre l’Italia fa cagare.
A questo punto, lo devo dire con franchezza, mi sto scontrando con un italian piu’ ottuso di quel tale che si commuove quando vede i candidati inglesi con la coccarda colorata che aspettano i risultati elettorali.
Confermo che, per quanto riguarda le schifezze britanniche, i miei dati di fatto sono inoppugnabili e incontrovertibili; e si riassumono, dopo 13 anni di governo socialista durante i quali gli Italians come lei e il Beppino Pizzaiolo non si sono accorti di assolutamente nulla, in un bilancio sociale, civile, politico ed economico CATASTROFICO.
E questo lo si legge oggi sui giornali inglesi che gli Italians non leggono mai. Infatti passano il tempo a scrivere letterine al Beppino Pizzaiolo:
“Caro Beppe,
votare in Inghilterra e’ bello e divertente: mica come in Italia.”.
Lei difende se stesso e i suoi Italians da quella che si e’ rivelata come una fantozziana figuradimmmmmerda.
Io parlo di fatti.
E i fatti parlano chiaro. Chi li contesta e’ un anglofilo leccaculo: Un “typical italian”, come lo intendono gli sterotipi britannici.
L’Italia fa schifo? E’ verissimo: Sono daccordissimo: pero’ come fa schifo il Resto del Mondo. Altrimenti faccio come il grande Scalfaro: “Non ci sto!”
Questo volevo puntualizzare e ho puntualizzato.
P.S.
“ALCUNI comportamenti? ALCUNI fatti circoscritti?”
Ogni giorno c’e un fatto circoscritto o un comportamento descritto come “tipicamente italiano” del quale lamentarsi. Perfino il primo Ministro dev’essere per forza un typical Italian: mafioso, pelato, puttaniere-palpa-femmine e, naturalmente, “un-fit” a guidare la nazione.
Solo gli Inglesi producono Primi Ministri “fit”, “fittissimi”: non c’e’ che dire: guarda che risultati! Vero Beppe che mi stai leggendo?
Ultimamente anche il clima dei nostri seggi elettorali si e’ messo a fare schifo, mentre quello inglese e’ bello e divertente.
E lei, Alibrandi, vorrebbe che in queste dichiarazioni io leggessi tra le righe una manifestazione di “amore patrio”? Gli Italians alla Severgnini che denigrano, ma l fanno perche’ amano il paesello natale che li ha cacciati via? Sulle onde di “amara terra mia, io vado via”? Alla napuletana?
Mi faccia il piacere! Non si renda ridicolo, la prego!
Io ci leggo solo provincialissime scemenze! Chiaccherine imbecilli.
E le assicuro che ho ragione: come i somari! (Ah Ah Ah)
Buona settimana a lei e a tutti gli Italians.
sì sì, fatti inoppugnabili come il virus imbecile (lo hai detto tu che “si chiama proprio così”, uno dei tuoi fatti inoppugnabili) di cui si ammala il 46% (non si sa il 46% di che, di tutti quelli che vanno in ospedale? cavolo! sorprende che ne esca qualcuno vivo! ma ovviamente 46% resta cifra inoppugnabile di certo visto che lo dici tu), come il fatto che una buona fetta della popolazione inglese è totalmente rincretinita (parole tue – ovviamente ci sono anch’io che mi sono fatta abbindolare bene bene da Big Brother, perché il fatto che uno possa guardarsi intorno e pensare con la sua testa si applica solo a te, fatto inoppugnabile, è ovvio, io ero in ospedale e ho preso il virus imbecile), come la verità insindacabile che il Regno Unito ha il sistema “più cretino del mondo” (quanti record che si sta prendendo questo pericolosissimo United Kingdom!) in un paese che ha votato ad “affluenza elevatissima” [ben 65% !!] ed è regolato solo da “quel cazzo di convenzioni non scritte” (chissà cosa ci stampano su quei fogli che studiano i costituzionalisti qui, riprova sarai più fortunato, come sulle gomme da masticare?) e in cui gli elettori sotto i 31 anni probabilmente non sapevano nemmeno leggere la scheda perché sono functionally illiterate e “la generazione studentesca piu’ ignorante d’Europa” (ecco, un altro record!), rovinata da 13 anni di socialismo (Tony Blair socialista? questo sì che è uno scoop!!), per cui il rapporto HEFCE che dice che “Teenagers from the poorest homes in England are 50% more likely to go to university than they were 15 years ago” deve essere stato scritto da qualcuno ammalato dell’ormai ben famoso virus. O forse non era ancora stato “confidato” loro che ciascuno di noi docenti del Regno, “anno dopo anno, di concerto con il Senato Accademico, si trova costretto a rivedere verso il basso i criteri di valutazione degli orrendi e grammaticati “essays” che gli studenti gli sottopongono” (forse volevi dire sgrammaticati, ma qualche errore di spelling ci capita a tutti) e che se applicassimo i criteri di 20 anni fa non si laureerebbe più nessuno, ma proprio nessuno, fatto inoppugnabile che fuori da Oxbridge e quelle scuole lì non ce n’è nemmeno uno che sia uno di studenti appena in grado di scrivere un tema decente, per cui grazie di averci illuminato, con il tuo oggettivo sfatare pregiudizi, la smetto di avere allucinazioni e pensare che vivo in un paese che, con tutti i suoi difetti, è un paese che qualcosa ogni tanto ci può anche insegnare. Scusa, mi ero sbagliata.
Il Big Brother ti ha davvero rimbecillito, cara Marta. Ma prendila come una mia opinione personale. Credo che tu sia una delle tante vittime dello spinning socialista: “Abbiamo fatto l’Inghilterra piu’ bella e piu’ forte che pria”
Temo che di fronte a tanta ottusita’ saro’ costretto a concordare con te:
Quindi:
Negli ospedali britannici il rischio di infezioni causate dalla mancanza di igiene e’ minimo: fra i piu’ bassi del mondo cosiddetto sviluppato.
Un decennio di programmi/inchieste/denunce e campagne di stampa io le ho sognate le notti in cui tiravo la coca e mi fumavo mezzo grammo di crack.
Le statistiche internazionali lo dicono in modo chiarissimo: E’ l’Italia il paese dove appena si entra in un ospedale si rimane stecchiti dal virus imbecillissimo.
Il Regno Unito non ha affatto il sistema piu’ cretino del mondo: anzi: e’ il migliore: una Camera demo-aristocratica va infatti benissimo nel Terzo Millennio. Il maggioritario puro che tiene fuori da ogni forma di influenza politico-decisionale alcuni milioni di elettori va benissimo.
Infatti stanno distutendo di cambiarlo, ma non perche’ non funziona: come dice il Severgnini, gli Inglesi cambiano solo per il gusto di cambiare. Cosi, perche’ gli girano le biricoccole. Sono degli eccentrici.
L’attaccamento alle regole non scritte, alle convenzioni, alle prassi ai cerimoniali di corte e delle investiture e’ un segno di profondo rispetto per la tradizione. Agli Inglesi le regole stanno un po’ strette: ti dicono quello che devi fare. Forse hanno il complesso di Enrico VIII: se le leggi umane e divine non favorivano il suo interesse lui le cambiava. Un giorno si mise perfino in testa di farsi Papa e di fondare una nuova Chiesa, cosi poteva crearsi le leggi ad personam: un Berluschello ante litteram. Eh Eh Eh
Seguendo la stessa logica uno che perde le elezioni resta in carica e giochicchia con il sistema non scritto, ma convenzionalmente accettato, creandosi addirittura la possibilita’ di rimanere in carica per un altro mandato. Giochetti che in Italia sarebbero chiamati manovre di corridoio, bizantinismi della politica, politicume latino/mediterraneo, compromessi mafiosi della politica degli scambi e degli ammanigliamenti, ma che in UK fanno fare “wows” di meraviglia agli Italians come te che ragionano con la loro testa e quella del Severgnini.
Pero’ sulla massificazione degli accessi all’Universita’, cara Marta, non posso veramente essere daccordo. E’ stato una delle operazioni piu’ fallimentari del 13ennio socialista. L’accesso, poi, e’ democratico alla maniera nuovo-socialista: devi pagartelo. E devi indebitarti. Ti prestano i soldi se vuoi studiare. I conservatori ai poveri davano i Grants. I socialisti ai poveri danno i Loans. E a parte alcune eccezioni portano a casa una laurea squalificatissima. Sono gli stessi “pezzi di carta” di cui ci si lamenta in Italia. E gli specializzati di ogni settore vengono importati dall’Africa e dall’Asia e dall’Europa dell’Est, impoverendole di cervelli.
Si, Tony Blair era un socialista, uno nuovo socialista, un socialista della Third Way, un socialista che aveva capito che con la Clause 4 (clicca su Google) forse era meglio pulirsi il …naso, ma un socialista: quel tipo di socialisti che si riempono la bocca con la frasetta: “Not for the few, but for the many”. E poi portano la nazione alla catastrofe.
Capisco che essendo tu una comunista da zoccolo duro, l’aggettivo socialista applicato a T. Blair e a Gordon Brown ti faccia ridere. Il fatto che insieme a Gordon Brown abbia lasciato che la Mafia capitalista della City portasse il paese alla bancarotta non significa tuttavia che fosse un new/con texano. Anzi: conferma di essere un typical socialist: quello che e’ bravissimo a spendere male i soldi che gli altri hanno guadagnato.
“Teenagers from the poorest homes in England are 50% more likely to go to university than they were 15 years ago”. E’ verissimo. Hai mai provato a leggere i loro essays? Sono stati miseramente ingannati da un sistema ancora piu’ ingiusto e classista di quello che si voleva correggere.
E tutti i commentatori intelligenti, in Inghilterra, concordano nel dire che non e’ scritto da nessuna parte che il 50% dei giovani debba andare all’Universita’, come volevano i socialisti Tony Blaur e Gordon Brown: l’UK non ha bisogno di laureati in sociologia: ha bisogno di elettricisti, di idraulici, di carpentieri, di manovratori meccanici, di tecnici e di artigiani di ogni specie: oggi glieli manda la Polonia: mentre gli studenti inglesi si mangiano fuori il prestito governativo per gli Studi Accademici gozzovigliando nei bar e abbandonando i corsi, senza laurea in tasca, nella percentuale del 36%, dopo 3 anni di spinelli e di bagordi. Indebitati e senza laurea.
Education. Education, Education !
Tu devi vivere in una bolla tutta tua.
Sintonizzati almeni una volta alla settimana sulla BBC. Please. Una panoramica sui mali profondi della societa’ britannica te li offre, gratis, cioe’ pagando il canone, tutte le sere, alle ore 22 e alle ore 22.30. Ma tu forse a quell’ora sei a letto e stai entrando nel mondo dei sogni.
SI: volevo dire “sgrammaticati”. Vedo che ti piace soffermarti sui dettagli imnportanti. E’ cosi infatti che si perde la “visione dell’insieme”.
Mi chiedo perche’ Severgnini, che in Inghilterraa e’ molto “ammanigliato”, non riesca a fare pressioni sulle Istituzioni britanniche per conferire il titolo di “baronetto” agli italians anglofili che piu’ si sono distinti per il loro…bigottismo.
Esiste il Mal d’Africa: e’ un feeling che ti prende e non ti lascia piu’. Ma questo non vuol dire che l’Africa sia il Continente piu’ civile, piu’ progredito, piu’ sviluppato, piu’ democratico, piu’ avanzato, piu’ “bello e divertente” del mondo.
O no?
“Viva, Viva, viva l’Inghilterra , ma perche’ non sono nata qui…”
Se la Gran Bretagna fosse l’Italia:
Laburisti sconfitti, Brown: “Col cazzo che me ne vado”. Ma si prospetta un governo guidato da Margaret Thatcher.
(citazione da Emmanuel Negro)
E’ fatta!
Il socialista piu’ disastroso della storia europea se ne e’ uscito da Downing Street con la moglie e i due figlioletti per mano regalando Urbi et Orbi un’altra di quelle immagini gonfie di retorica anglo-socialista di cui gli Albionici sono maestri. Fino all’ultimo aveva cercato di rimanere aggrappato al seggiolone provando a spiazzare l’accordo Cons/Lib con un’altra manovra disperata “all’italiana” che avrebbe portato alla formazione di una coalizione di governo tra partiti elettoralmente sconfitti.
Lasciano, lui e il suo compare di malaffare, Tony Blair, Tony il Bugiardo, la nazione intera sull’orlo dell’abisso, durante 13 anni di malgoverno corrotto durante il quale i successi sono stati:
la creazione di 900mila posti lavoro per Polacchi e cittadini dell’Est europeo;
2 milioni e mezzo di disoccupati;
2 milioni di immigrati clandestini;
due generazioni di Albionici indebitate fino al collo;
la prospettiva di 70 milioni di abitanti per il 2030 grazie alla prolificita’ delle nuove e incontrollate ondate migratorie;
enormi pressioni su tutti i servizi sociali;
2 parlamentari neo-nazisti al Parlamento Europeo;
il totale fallimento multiculturalista;
l’auto-segregazione di tutte le minoranze etniche;
spinte secessioniste provenienti da ogni componente di quello che e’ ormai il Regno dis-Unito;
due guerre pianificate e condotte in modo incompetente e senza adeguate risorse;
Etc Etc Etc Etc Etc…………………….
Tornano i Tories: ancora una volta chiamati a risanare i disastri socialisti come avvenne nel 1979 quando la Thatcher salvo’ la nazione dalla follia sindacal/marxista.
E tornano con i Liberal/Democratici: una “sinistra” piu’ a sinistra dei “socialisti alla mortadella” disposta finalmente a mettere a frutto i 7 milioni di voti che il “modello democratico” anglosassone costringeva, inutilizzati, fuori dalla politica.
Ambedue i partiti della nuova coalizione Cons/Lib, nei loro discorsi inaugurali hanno sottolineato l’urgenza di sanare “gli immensi problemi economici e sociali” ereditati dai socialisti.
E Beppe Severgnini, il “suo” Economist e gli anglofili leccacullo non si erano accorti di nulla. In 13 anni di fumo e nessun arrosto.
Eh Eh Eh
Eh Eh Eh
L’Italia fa schifo: l’Inghilterra, INVECE……..
E’ fatta!
Il socialista piu’ disastroso della storia europea se ne e’ uscito da Downing Street con la moglie e i due figlioletti per mano regalando Urbi et Orbi un’altra di quelle immagini gonfie di retorica anglo-socialista di cui gli Albionici sono maestri. Fino all’ultimo aveva cercato di rimanere aggrappato al seggiolone provando a spiazzare l’accordo Cons/Lib con un’altra manovra disperata “all’italiana” che avrebbe portato alla formazione di una coalizione di governo tra partiti elettoralmente sconfitti.
Lui e il suo compare di malaffare, Tony Blair, Tony il Bugiardo, lascaino la nazione intera sull’orlo dell’abisso, grazie a 13 anni di malgoverno corrotto durante il quale i successi sono stati:
la creazione di 900mila posti lavoro per Polacchi e cittadini dell’Est europeo;
2 milioni e mezzo di disoccupati;
2 milioni di immigrati clandestini;
due generazioni di Albionici indebitate fino al collo;
la prospettiva di 70 milioni di abitanti per il 2030 grazie alla prolificita’ delle nuove e incontrollate ondate migratorie;
L’impellente necessita’ di costruire almeno 3 milioni di case nei prossimi 5/10 anni. Una task praticamente impossibile;
enormi pressioni su tutti i servizi sociali;
2 parlamentari neo-nazisti al Parlamento Europeo;
il totale fallimento multiculturalista;
l’auto-segregazione di tutte le minoranze etniche;
spinte secessionistiche provenienti da ogni componente di quello che e’ ormai il Regno dis-Unito;
2 guerre pianificate e condotte in modo incompetente e senza adeguate risorse;
Etc Etc Etc Etc Etc…………………….
Tornano i Tories: ancora una volta chiamati a risanare i disastri socialisti come avvenne nel 1979 quando la Thatcher salvo’ la nazione dalla follia sindacal/marxista.
E tornano con i Liberal/Democratici: una “sinistra” piu’ a sinistra dei “socialisti alla mortadella” disposta finalmente a mettere a frutto i 7 milioni di voti che il “modello democratico” anglosassone costringeva, inutilizzati, fuori dalla politica.
Ambedue i partiti della nuova coalizione Cons/Lib, nei loro discorsi inaugurali hanno sottolineato l’urgenza di sanare “gli immensi problemi economici e sociali” ereditati dai socialisti.
E Beppe Severgnini, il “suo” Economist e gli anglofili leccacullo non si erano accorti di nulla. In 13 anni di fumo e nessun arrosto.
Eh Eh Eh
Eh Eh Eh
L’Italia fa schifo: l’Inghilterra, INVECE……..
Ehi,Mosè, scusa se non ho tempo di risponerti e leggere i tuoi equilibrati e lucidi commenti, ho troppi essays da leggere. Ciao,
Marta
Ciao LuciaB/Marta,
Non ti preoccupare a rispondermi. Ti confesso che il dialogo con te e’ piuttosto monotono.
Lascio che a risponderti siano gli Inglesi: quelli che hanno rifiutato a larghissima maggioranza il “tuo” magnifico governo socialista, quello che voleva laureare il 50% dei giovani perche’ la laurea e’ una conquista democratica: devi solo chiedere un prestito al governo e poi restituirglielo. La laurea in Sociologia sembra essere di fondamentale importanza per lo sviluppo del paese.
Mi raccomando quando correggi gli essays: non sottolineare gli errori di spelling: esistono precise dispozioni emanate dalle Autorita’ Scolastiche Socialiste di sorvolare sulla Grammatica e la Sintassi: compito dell’educatore e’ “valutare cosa esattamente vorrebbe dire lo studente”: il “povero” si deve laureare: punto e basta; altrimenti: “Come facciamo a gonfiare le statistiche e far vedere al mondo quando siamo democratici?”
Poi, dopo il colloquio di lavoro, dal momento che chi assume si aspetta che il candidato si sappia esprimere senza farsi assistere da un esegeta che riformuli i suoi esoterici concetti e li renda divulgabili alle masse, il giovane democraticamente laureato si mette in lista per riordinare gli scaffali del supermercato e sparge la voce che la societa’ e’ ingiusta perche’ non gli trova un lavoro corrispondente alle sua capacita’ intellettuali.
E cosi le Universita’ britanniche socialiste si sono riempite di docenti non-british, molti Italians, perche’ i docenti British vanno a insegnare all’estero, dove trovano studenti universitari che abbiano una levatura, appunto, universitaria.
Ma questo e’ ormai alle nostre spalle.
Siamo entrati in una nuova era. Ci sono 200 mila miliardi di euro di deficit di bilancio da recuperare. Qualche posto di assistente universitario saltera’. Sorry!
C’e una tizia che scrive che e’ scappata dall’Italia perche’ nel “Brutto Paese” si vivono storie come quella di “Emmanuel Negro”.
E’ scappata in un paese civile: quello di Stephen Lawrence e della “MacPherson enquiry”. Ci e’ andata anche se lei lo sapeva che i Socialisti avrebbero perso le elezioni e sarebbe tornato il fascismo thatcherianom cioe’ quella sadica forma di governo che si diverte a licenziare la gente perbene e impedisce ai “poveri” di laurearsi.
Mica come i governi decenti del Resto del Mondo!
Ma piuttosto di vivere nel Brutto Paese, la nostra eroina della sinistra democratica si adatterebbe a vivere persino sotto il fascismo d’Oltre Manica. E, actually, ci vive felice e contenta.
La conosci ‘sta tizia? Eh Eh Eh