Il mio pezzo per “Il Post”.
“Sono cresciuto in un mondo in cui essere gay non era accettato, nemmeno da molti dei miei amici, così ho tenuto questo segreto per me per ogni giorno della mia vita”. Sono arrivato a Londra e ho trovato questa storia così inusuale, così fuori dal tempo, così semplice nel suo mettere in crisi i modelli, l’idea di tolleranza e di apertura che questa città rappresenta davanti a tutto il mondo, e figurarsi a chi proviene dall’Italietta nostra.
David Laws ha 45 anni e una carriera brillantissima come investment banker a JPMorgan, una delle principali banche d’affari del pianeta. Nei suoi anni di carriera ha probabilmente accumulato alcuni milioni di sterline di bonus annuali, forse nell’ordine di qualche decina. Giovanissimo, ha lasciato l’alta finanza e si è messo in politica, seguendo la strada più difficile: si candida nei Lib-dem, il partito condannato dal sistema elettorale a non contare una cicca. È dannatamente bravo e preparato – chi gli sta intorno se ne accorge – ma è anche uno tosto, che non scende a compromessi. Così quando George Osborne, responsabile economico dei Tories, gli offre un seggio nel governo ombra, Laws rifiuta senza tanti complimenti: “Non sono conservatore e se avessi fatto politica per fare carriera mi sarei comportato di conseguenza sin dal principio”. Chapeau.
Le elezioni del 2010 però catapultano imprevedibilmente i Lib-dem al primo governo di coalizione dopo un’eternità e David Laws, dopo aver gestito in prima persona le trattative per la formazione del governo per il suo partito, diventa uno dei cinque liberal-democratici con una poltrona da ministro. Viene messo a lavorare proprio con George Osborne (per la cronaca: classe 1971) che diventa Cancelliere dello Scacchiere, il nostro ministro dell’economia; Laws ottiene la poltrona chiave di ministro del Tesoro, l’uomo coi cordoni della borsa in un governo che si dà come principale obiettivo quello di risanare le finanza britanniche e di tagliare severamente la spesa pubblica.
Dopo soltanto qualche settimana, lo scandalo. Il Daily Telegraph, giornale vicino alla destra, porta la prima crisi nel governo Cameron-Clegg rivelando che Laws è gay e che ha passato qualcosa meno di mille sterline al mese (per un totale di meno di quarantamila) al suo compagno James Lundie, come prezzo per l’affitto di una stanza dell’appartamento dove vivevano entrambi, tra il 2004 e il 2009. In sostanza, Laws avrebbe mantenuto la sua residenza nella circoscrizione dove viene eletto deputato e avrebbe chiesto il rimborso dell’affitto della stanza dove viveva durante i suoi soggiorni a Londra: a casa del suo compagno. Si tenga conto che con 900 sterline al mese, utenze incluse, da queste parti non si sarebbe pagato nemmeno qualche giorno in un albergo di qualità media.
A rigore la cosa non avrebbe costituito peraltro una violazione fino al 2006, quando, sulla scia dello scandalo dei rimborsi spese, la Camera dei Comuni ha rivisto le regole: da allora, infatti, non è possibile pagare dei servizi a carico del contribuente quando questi servizi sono forniti non solo da un familiare ma anche da un “partner”, qualcuno con cui cioè si vive “more uxorio”.
In sostanza quello che Laws avrebbe dovuto fare in quel momento sarebbe stato smettere di percepire i rimborsi. Per fare questo, tuttavia, avrebbe dovuto spiegarne il motivo (il padrone di casa era il suo fidanzato) e quindi fare un coming out pubblico dopo anni di segreto. Cosa che anche nell’apertissima Londra, nella città che si direbbe più inclusiva e meno discriminatoria del mondo, non dev’essere evidentemente una cosa che uno – anche uno giovane, ricco, potente e famoso – fa col massimo della semplicità: “Sono cresciuto in un mondo in cui essere gay non era accettato, nemmeno da molti dei miei amici, così ho tenuto questo segreto per me per ogni giorno della mia vita”.
Effettivamente pare che nessuno sapesse. Anche nel minimo abbozzo di difesa, tentato e subito abbandonato, Laws ha tentato di dire che lui e James in realtà non vivevano come coniugi: “Nessun conto corrente cointestato e vite sociali separate”. Il video di meno di tre minuti con cui Laws annuncia le proprie dimissioni è allo stesso tempo di un’enorme, straordinaria dignità e, io trovo, di un’enorme, straordinaria tristezza: come tutta questa storia che racconta di una vita vissuta a metà, nella paura e sotto il peso di una profezia che non poteva che autoavverarsi.
Una storia triste e in cui tutti perdono qualcosa: “Lascio il lavoro per il quale mi pare di essermi preparato per una vita”, e infatti tutti qui a Londra sanno che con David Laws il governo perde la persona migliore per l’incarico delicatissimo che ricopriva. La discriminazione non è solo cattiva, è pure stupida.
34 risposte a “La discriminazione non è solo cattiva: è stupida”
Scalpha, forse sbaglio ma mi sembra che il punto principale non sia il sesso del partner di Laws, ma il fatto che si abbia chiesto il rimborso per un affitto che paga al suo partner fregandosene delle regole. E che siano ‘solo’ 1000 sterline al mese non cambia molto. Di MP che hanno subito conseguenze dallo scandalo dei rimborsi spese ce ne sono parecchi e la maggioranza e’ etero….
Formalmente fino al 2006 Laws sarebbe stato perfettamente in regola… il problema è che pare che lui sia rimasto “bloccato” dalle nuove regole del 2006. A quel punto o continuava a prendere il rimborso, oppure smetteva dicendo però che il motivo per cui smetteva era il fatto che il suo padrone di casa era il suo ragazzo. Insomma, la sensazione è che sia andato inutilmente nel panico e che sia stato zitto per evitare di fare coming out. Insomma, per 40 mila euro spalmati su 5 anni qui si sono persi un potenzialmente buon ministro.
uno che lavora per quegli aguzzini di jp morgan, responsabili della crisi, non merita alcun rispetto, a prescindere dalla propria sessualità
E degli operai della BP, cosa pensi, ora che il petrolio inquina il Golfo del Messico? E di quelli che lavorano nelle fabbriche di armi o che producono mine antiuomo? E degli operai della Fiat che con l’ossido di carbonio dei tubi di scappamento inquiniamo il pianeta? E di quelli di McDonald’s che con l’allevamento intensivo di animali stiamo rompendo l’equilibrio naturale tra le specie? Parliamone…
Caro Scalfarotto,
Ma fino all’altro giorno ci avevu presentato l’immagine di un Inghilterra “liberata”; un paese dove tutto e’ aperto, trasparente e tollerante. Un paese dove le minoranze oppresse trovano rifugio e comprensione.
Io cercavo di richiamare alla mente degli anglofili/esterofili che affollano di commenti idioti i blog della sinistra progressista che l’Inghilterra, dietro la facciata perbene, quella che affascina i visitatori/turisti, nasconde tanto di quella omofobia e tanto di quel razzismo che li puoi tagliare con il coltello, come la nebbia in Val Padana. Ma mi davano dello strollonzone! Vabbe’, ci sono abituato.
Quanto soffocante sia la cultura omofobica di questo paese lo dimostra il fatto che un uomo di quella intelligenza, con la stupidissima e inaccetabile scusa di non voler traumatizzare i genitori cattolici. Bella scusa davvero! In un paese di radicatissima cultura puritanico-protestante-vittoriana dare la colpa ai cattolici sempre visti come reazionari bigotti e fustigatori di costumi e’ sempre molto comodo; proprio l’opposto di quella aperta cultura “vittoriana” dietro la quale, come denuncia da decenni Peter Tatchell (the coordinator of the British gay human rights group OutRage! and human rights spokesperson for the Green Party of England and Wales) dozzine di parlamentari di tutti gli orientamenti politici, tra cui molti liberals come David Laws, nascondono la loro omosessualita’ per non indispettire le mogli, i figli, il partito e gli elettori inglesi che con i “parlamentari gay” sono sempre molto schizzinosi.
Tempo fa ho voluto sottolineare (per gli anglofili “alla Severgnini”) che una commissione parlamentare concluse, pochi anni fa, che in Inghilterra il razzismo e’ addirittura “istituzionalizzato.
Oggi, con questo mio intervento, intendo sottolineare che il caso Di David Laws riflette quanto angusta, soffocante, repressa sia ancora la societa’ britannica che costringe uomini di questo spessore intellettuale
a ricorrere a patetiche e pretestuose scuse di “difesa della privacy”, per nascondere quello che invece sente ancora come una “vergogna” da non confessare come uomo privato e, soprattutto come uomo pubblico. Un vero capolavoro di ipocrisia anglosassone!
D’altre parte, caro Scalfarotto, basta leggere cosa ne pensa lo stesso Peter Thatchell: “Troppo comodo rimanere nell’ombra e nello stesso tempo vedere i frutti delle nostre campagne per i diritti civili cariche di sofferenze e di umiliazioni…” (e di botte: quelle che Peter Thachell si prende a Mosca dove, dopo 80 anni di Socialismo, l’omofobia tocca punte di vera persecuzione. (Altro che Vaticano!!!)
La realta’ britannica e quella londinese sono ben diverse da come la sinistra progressista italiana vorrebbe rappresentarle. Non ostante tutto l’apparato legislativo, le campagne politiche, le solenni enunciazioni di principio l’omosessuale medio britannico non vive in aeree nere o asiatiche: e’ pericoloso. E deve attentamente selezionare anche le aeree bianche dove poter esprimere la sua personalita’. Sempre che possa permetterselo. Altrimenti vive nascosto o, come si dice in questo grande paese, “he keeps a very low profile”, tiene il profilo basso, si nasconde. E “viene fuori” a fine settimana, quando si reca nel West End dove puo’ socializzare liberamente, ma tenendo sempre conto che, sul night bus, qualcuno puo’ “riconoscerlo” e, come riporta la cronaca settimanalmente, essere crudelmente punito per il fatto di essere un “frocio”.
Rimane comunque inaccetabile, sotto ogni punto di vista, anche quello del Times, che difendendo David Laws parla di “stampa britannica omofobica” (homophobic press), che dopo quello che e’ successo con lo scandalo di centinaia di parlamentari ladri e truffatori scoperti con le mani nel sacco grazie alle inchieste del Daily Telegraph, il signor David Laws violava non solo le regole del 2006 (antecendenti lo scandalo che in italiano si chiamerebbe “expenses-opoli”), ma anche quelle recentissime, draconiane, del 2010. Ed ha accettato l’incarico ministeriale sapendo di vivere una situazione assolutamente illegale. Ha preso il rischio. Ha perso. Fa pena perche’ il mondo e’ venuto a conoscere il suo segreto e lui ne soffre, forse di vergogna catto-puritana: una vergogna che gli hanno inculcato nel cervello.
Ma ha sbagliato. E paga.
Ricordati comunque che in Inghilterra, in politica, chi sbaglia paga, ma fino a un certo punto. Poi di solito riappare. Per gli Inglesi rubacchiare e fare i furbetti, a ben guardare, altro non e’ che una marachella. (Vogliamo mettere le ruberie italiane? la Mafia? Stiamo scherzando? Suvvia!!!)
Loro non confessano i loro peccati al prete: loro i peccati se li confessaano da soli: e si assolvono cristianamente. Anche la Sarah Fergusson ha deciso di perdonarsi: “Ero ubriaca – ha confessato alla Tv americana – Ero confusa: non ho visto i diavolo negli occhi…! Il Maligno mi ha ingannato. In condizioni normali non avrei mai chiesto mezzo milione di sterline per aprire qualche porticina del Palazzo. E’ stato il “maligno” sotto forma di alcol, che mi ha fatto fare quello che nella mia vita non farei mai. Sono una donna virtuosa, io. Vengo da una famiglia dalla rigida etica puritanico-protestante…” (Ogni tanto succhio gli alluci dei miei amanti, ma, alla Corte della Regina, chi non lo fa…? – questo pero’ lo aggiungo io. Eh Eh Eh
Fra 6 mesi David Laws tornera’ al governo;
E fra due anni Sarah Fergusson, dopo un lungo periodo di penitenza alle Seichelles, coi soldi della Regina, cioe’ quelli del contribuente britannico, diventera’ probabilmente ambasciatrice britannica all’UNESCO.
I love England!
Beppe Strollonzo’
Post Scriptum:
“Con 40 mila euro spalmati su 5 anni” il fidanzato di David Laws si e’ comprato un villino rustico nel sud della Francia dove lui e il suo “ragazzo” trascorrevano rilassati week end lontano dagli occhi dei pettegoloni.
Un picciotto camorrista della Gomorra di Saviano con 40 mila euro spalmati su 5 anni mantiene la famiglia e sopravvive nella giungla. (Per 5 anni, senza sussidio di disoccupazione….)
Mi fa piu’ tenerezza il picciotto camorrista: lui le grida di aiuto le lancia: sono i suoi politicanti da strapazzo, i Gomorristi, che sono sordi e non lo sentono.
Il tanto bistrattato Telegraph non ha rivelato che Laws era gay, ma che aveva una relazione sulla quale aveva fino ad allora taciuto, dicendosi single. In un modo o nell’altro, Laws aveva fatto finire nelle tasche di questo partner del denaro pubblico. Il problema non era tanto nella natura omosessuale della relazione, ma nel fatto che Laws l’aveva tenuta nascosta, mentendo all’elettorato
Io vivo in Inghilterra, seguo la politica inglese e quando ho votato alle elezioni locali ho sempre votato per i Conservatori. In tutta sincerita’, se fossi un parlamentare conservatore, sarei probabilmente un “backbencher” della minoranza di destra. Detto questo, mi e’ dispiaciuto molto sentire delle dimissioni di Laws, le cui dichiarazioni e il piglio mi avevano parechhio intrigato; mi sembrava una persona seria e irresponsabile, e, date le sue esperienza pregresse, la persona giusta al posto giusto. Umanamente, posso capire le ragioni che hanno portato Laws a tacere della sual vita sentimentale, ma se ammiriamo giustamente la morale anglosassone, che non perdona truffatori e bugiardi, se guardiamo con invidia a quel mondo, specie considerando la miseria italiana, non dobbiamo essere severissimi con quelli che ci stanno antipatici e un po’ piu’ accomodanti con chi ci sta simpatico.
I motivi che hanno portato Laws a tacere – un silenzio che in fondo e anche un po’ menzogna – sono umanamente comprensibilissimi, ma e’ giusto chidere piu’ responsabilita’, e in questo caso anche piu’ coraggio, a chi si vuole prendere carico della cosa pubblica. Proprio non riesco a immaginarmi come in Inghilterra l’omossessualita’ possa essere d’ostacolo ad una brillante carriera politica. ANche Peter Mandelson, che ha ricoperto analoghe responsabilita’ economiche nei governi laburisti, e’ omosessuale, e non mi sembra che la questione sia mai stata sollevata per danneggiarlo. Credo addirittura che sarebbe molto piu’ facile il contrario, ovvero una levata di scudi contro personalita’ ritenute conservatrici, come nel caso di Ruth Kelly, ex ministro dell’istruzione, vista con sospetto perche’ membro dell’Opus Dei. Oltretutto David Laws e’ un liberal-democratico, e non mi sembra che le posizioni del suo partito nel campo dei diritti civili siano particolarmente ottuse e retrograde.
Forse Laws e’ stato vittima del dossieraggio del Telegraph, ci sta senz’altro, ma sta di fatto che i fatti di cui e’ stato accusato sono veri, e stonavano decisamente con l’immagine di grande onesta’ e correttezza etica su cui Laws aveva costruito la propria campagna elettorale nelle ultime elezioni, vantandosi di essere uno dei pochi parlamentari a non aver commesso malversazioni delle norme sui rimborsi. Da questo punto di vista, Laws ha senz’altro deluso e tradito il suo elettorato.
Laws ha voluto – umanamente – proteggere la propria riservatezza e quella della persona che ama, ma per farlo ha contravvenuto a una regola fondamentale del gioco politico (almeno per quanto riguarda i paesi seri): quando ci sono di mezzo i denari del cittadino, la riservatezza del politico conta fino a un certo punto.
Quanto al Telegraph, puo; darsi che dia voce a quella “middle England” con casa ( o case) di proprieta’, che vive in provincia e non va matta per la diversita’ caotica di Londra, e che non ha voglia di pagare piu’ tasse per coprire le spalle di quanti – certo pubblico impiego, quangos e enti culturali vari, rifugiati e immigrati, etc. – a torto o a ragione ritenga vivano un po’ sulle loro spalle; un’Inghilterra destrorsa che forse non piace ai lettori di questo blog, ma che esiste e ha diritto di essere rappresentata. Il Telegraph magari ha tenuto il dossier-Laws nel cassetto per mesi, ma se questo e’ il caso, Laws poteva immaginarlo e stare piu’ attento.
Per concludere, non ritengo che questo sia un caso di discriminazione (da chi sarebbe stato discriminato Laws?), ma di debolezza umana, per quanto comprensibile, e spregiudicatissima lotta politica
Caro Luca,
Interessante il tuo intervento.
E intelligente l’analisi.
Temo tuttavia che anche tu sia eccessivamente indulgente nei confronti di quella che chiami “la morale anglosassone”.
Ecco il passaggio del tuo intervento al quale mi riferisco:
“…ma se ammiriamo giustamente la morale anglosassone, che non perdona truffatori e bugiardi, se guardiamo con invidia a quel mondo, specie considerando la miseria italiana, non dobbiamo essere severissimi con quelli che ci stanno antipatici e un po’ piu’ accomodanti con chi ci sta simpatico….”
Due osservazioni:
La “morale anglosassone” ha ben poco da farsi ammirare, ormai. Vive di una rendita che negli ultimi decenni e’ andata consumandosi in modo vergognoso se consideriamo la cultura che rappresentava: sorvolando per un attimo sull’eredita’ che il colonialismo e la sua fase de-colonialistica hanno lasciato al mondo (terrificante!), i costi umani della sua Rivoluzione Industriale (atroci!) e la persistente stratificazione sociale basata sulle classi che nemmeno la generosissima e costosissima politica di “mass education” perseguita con zelo social-comunista dall’ultimo fallimentare governo laburista e’ riuscita a scalfire, (contrariamente all’Italia dove il 70% della classe borghese e professionale odierna ha origini operaie e contadine – merito indiscutibile del socialismo italiano di ispirazione cattolica -) i meriti storici, politici, democratici, scientifici e artistici britannici sono davvero sbalorditivi.
Ma il declino culturale, politico, economico, sociale e civile britannico dal dopoguerra ad oggi e’ troppo evidente per essere negato o minimizzato e dovrebbe ormai riuscire a convincere tutti, perfino uno dei piu’ supini estimatori della societa’ britannica (quella che non esiste piu’, ma sulla quale continua a scrivere in modo fantasioso e divertente il nostro pizzaiolo Beppe Severgnini).
Nessuna “invidia” verso quel mondo, dunque. E se esiste e’ assolutamente ingiustificata. Sono rimasti solo con l’Inglese ed e’ tutto quello che hanno da farsi invidiare dal mondo, che purtroppo deve impararlo mentre loro no. (Ma se per trovare uno che lo parli “bene” devi fare qualche sforzetto non indifferente: ti sei mai trovato di fronte agli scritti degli studenti che affrontano gli “esami di maturita’ britannici”? O di fronte agli essays dei loro corsi universitari?)
L’altra sera il programma satirico “Have I Got News For You” ha letteralmente “fatto a pezzi” il povero David Laws. Ma non era solo satira: se “leggi” tra le battute c’e’ rabbia, angoscia, disperazione. Perfino il leggendario senso dell’umorismo britannico si e’ fatto amaro e sconsolato. Gli Inglesi non si raccapezzano piu’: trent’anni continui di “sleaze”; enormi errori di programmazione sociale, deprimente perdita’ della loro identita’ nazionale; spappolamento dello “United Kingdom”, sputtanamento della sua istituzione piu’ prestigiosa: la Monarchia, le “Brown Envelopes” del periodo Thatcheriano, le “Expenses” del periodo laburista, le mazzette che spuntano da ogni angolo, la lievitazione “mafiosa” dei costi dei pubblici appalti (Il Dome che doveva celebrare il New Millennium avrebbe dovuto costare 200 Milioni di sterline: e’ costato un Bilione e nessuno ha scoperto perche’. Il parlamento scozzese: stessa storia. E centinaia e migliaia di casi simili. E poi le amministrazioni locali che praticano nelle aeree ad alta percentuale etnica la pagliacciata della “positive discrimination”: e i bianchi votano BNP (un milione d nazisti nel Regno Unito!); e poi il costo astronomico dell’Assistenza Sociale . A confronto le pensioni false del nostro Sud sono bruscolini. Qui ci sono 2 milioni di persone che non lavorano perche’ hanno mal di schiena (cosi dicono ai loro medici compiacenti); due milioni perche’ sono “depresse”. E questi non sono i disoccupati, questi sono gli “invalidi”, gli “inabili”. I disoccupati sono 3 milioni.
L’immigrazione clandestina e’ spaventosa e famelica: con risvolti criminali ormai endemici. Solo a Londra 400 mila immigrati irregolari/clandestini che non possono lavorare, ma lavorano: come schiavi; come a Rosarno.
E dall’inizio del secolo scorso che devono democratizzare la Camera dei Lords: a confronto la riforma della pubblica amministrazione in Italia sta andando come un razzo. E’ mezzo secolo che parlano di riforma elettorale per dare piu’ rappresentativita’ al loro Parlamento: se ci arrivano entro i prossimi cinque anni con i diretti interessati al Governo (i Liberal Democratici di David Laws) sono bravi.
Non continuo perche’ tu vivi a Londra e queste cose le sai e le leggi. E poi le ripetono tutti i giorni i cittadini che hanno ancora voglia di lamentarsi.
E i veri tagli devono ancora cominciare. Nelle casse non c’e nulla. Il deficit di governo e’ piu’ grosso di quello greco……(E in Italia Bersani sbraita!)
Ma cos’e’ esattamente che noi dovremmo invidiare a questa Grande bretagna?
Spiegatemelo: sono tutt’orecchi!
Ciao Ivan,
sono curioso:
“In sostanza quello che Laws avrebbe dovuto fare in quel momento sarebbe stato smettere di percepire i rimborsi. Per fare questo, tuttavia, avrebbe dovuto spiegarne il motivo (il padrone di casa era il suo fidanzato) e quindi fare un coming out pubblico dopo anni di segreto.”
Perché era obbligato a spiegare? Non poteva rinunciare e basta?Se non voleva che si sapesse in giro (sua decisione), perché rischiare chiedendo il rimborso spese (soprattutto se ricco)?
Luca, la discriminazione sta nel fatto che se uno non temesse per sé (non temesse dunque di essere discriminato) non avrebbe nessun problema a condividere la propria condizione. Se uno vive nel terrore, come Laws evidentemente faceva, poi succedono cose di questo genere.
Quanto a Strollonzò, i suoi commenti sulla Gran Bretagna sono sempre illuminanti. Dev’essere per le ragioni che descrive lui che migliaia di giovani di Manchester, Birmingham, Glasgow (per non parlare di Londra) si accodano ogni anno agli sportelli immatricolazione delle nostre università e vengono a lavorare da noi.
@Danilo: vediamo. Uno vive dal partner e si fa legittimamente rimborsare come fosse da un estraneo. Poi arriva la norma che dice che il partner non è un estraneo e allora quella persona smette contestualmente di farsi rimborsare. Se sei uno terrorizzato di essere scoperto in quanto gay, al primo giornalista che ti chiede perché non ti fai più rimborsare quale credibile risposta fornisci?
@scalpha Mi stai dicendo che un “no comment” non sarebbe stato sufficiente. Capisco.
Purtroppo ha rischiato quello che poi è effettivamente accaduto.
Sfido chiunque a trovarmi un rustico nel Sud della Francia a 40.000€. Altrimenti me lo sarei già comprato. Forse si può trovare, che so un ovile, un deposito ombrelloni, ma a quella cifre un rustico non lo compri proprio. Né a Biarritz né tantomeno a Mentone.
Trattasi infatti di “£500.000 villa”. Quarantamilaeuri un corno!
http://www.dailymail.co.uk/news/article-1282820/Double-Life-Private-Mr-Laws-In-London-seen-Provence-couple.html
Sul “no comment”. A Danì ma che sei ingenuo. Li insospettisci ancora di più i media. Soprattuto quelli gossippari. Laws ha fatto male, è stato maldestro ma succede che quando sei terrorrizzato, la paura ti immobilizza. Mai provato questa sensazione? Ti auguro di no.
Mi dispiace esprimere un giudizio mio su un uomo che non conosco, ma penso che il sor Law abbia sbagliato molti parametri della sua vita.
Cioè, io so cosa ha significato fare coming out in Italia, che fino a prova contraria penso sia un paese PIU’ omofobo della Gran Bretagna. Se sono riuscito io in Italia, con la mentalità clerico-fascista qui dominante, a maggior ragione poteva riuscirci lui, che immagino abbia per altro avuto negli ultimi anni un potere politico incommensurabilmente maggiore del mio.
Insomma, Law s’è fatto mettere nell’angolo dai suoi stessi fantasmi. Tutto sommato, un uomo così fragile è bene che non conduca la politica economica di una nazione. Perché per fare il ministro economico del Regno Unito durante questa crisi occorre avere una fortissima stabilità d’animo. Le pressioni sociali contro al tuo operato da ministro economico ideatore e responsabile di una stagione di sacrifici sono, secondo me, perfino maggiori delle pressioni sociali etero contro il tuo essere gay.
Cmqe grandissimo stile nel rassegnare le dimissioni. Si capisce che è stato un atto fatto con travaglio e sincerità. Penso che anche questo conterà quando, in futuro, mi auguro tornerà sulla scena del governo inglese, fortificato nell’animo dal non avere più niente da nascondere.
Anelli, è quello che ho pensato anch’io.
@Filippo. Non hai notato che ho aggiunto un “Capisco”. Siamo d’accordo, credo.
Scuate il ritardo, ma vorrei cortesemente chiedere qualcosa che non ha nulla a che vedere con le preferenze sessuali del signore in questione: non vi pare strano che un tipo che ha già guadagnato milioni di sterline e sente di avere un grande avvenire ma qualcosa da nascondere (non esprimo qui alcun giudizio, dico solo di cui lui non va fiero e pensa di dover nascondere) inciampi in una storia da 50.000 euro vale a dire un percentuale irrisoria della sua fortuna personale?
La domanda non è retorica e gradirei una risposta da tutti i lettori del sito che hanno un’opinione al riguardo. Grazie, OTT.
Rispondo all’intelligente domanda di Ottavio esprimendo il mio punto di vista.
David Laws voleva tenerlo nascosto alla mamma e al papa’. Fa un po’ ridere, ma e’ cosi. La cosa viene presentata in UK sotto l’aggettivo “cattolico”. E quando dici “cattolico”, in UK, si sottintende che e’ gente rozza, bigotta e particolarmente ottusa. Nel senso di gente senza “aperture mentali”. Gente con cui e’ difficile regionare.
Il papa’ e la mamma di David Laws, infatti, sono cattolici.
Non bisogna mai sottovalutare, in faccende di sesso, che i paesi anglosassoni hanno un’anima puritana che a confronto quella “clerico-fascista-italiana” di cui parla il signor Anelli di Fumo sembra quella delle ballerine del Moulin Rouge. Quando questo sottofondo puritanico/culturale esterno si mescola con quello familiare/personale, come nel caso di David Laws, permeato di profondissime convinzioni cattoliche, la miscela diventa esplosiva e gli omosessuali psicologicamente fragili, anche se intellettualmente portentosi, come il signor Laws, ne cadono inesorabilmente vittime, rendendo il loro dramma interiore irrisolvibile.
Ecco perche’ Peter Thatchell, straordinario attivista/pacifista/verde/ e combattente valoroso delle battaglie LGBT fino al punto da prendersi i cazzotti nella Piazza Rossa della Patria del Socialismo Fascista da parte di sessuo-razzisti “sovietici”, sponsorizzati dal sindaco di Mosca, capitale di una delle nazioni piu’ omofobe del pianeta, ecco perche’ – dicevo – Peter Thatchell non perde mai un’occasione per ricordare che nel Parlamento britannico un terzo dei deputati e senatori e’ “frocio”, spesso sado-masochista (come ci ricorda la piu’ famosa tenutrice di bordelli britannici cui hanno perfino dedicato un film e che “lavorava”, protetta anche dalla polizia perche’ il Capo era uno dei piu’ assidui frequentatori.
Molti di questi “froci che vivono nell’ombra” risultano sposati con prole e qualche volta si fanno beccare mentre cercano avventure “alla Pasolini” nei parchi periferici della London della prostituzione maschile; In quel caso si dimettono o non vengono ri-candidati dai loro partiti: “per aver tradito il loro rapporto di fiducia con gli elettori”. Tradotto dal politichese vuol dire’:
“Che eri frocio e che andavi a puttani ce lo dovevi dire prima, non dovevi lasciare che lo scoprissero i giornalisti (omofobi) del Daily Mirror e quindi sputtanare tutta la categoria, scemo!”
Questa gente non “viene fuori” perche’, come ho detto nel post precendente, l’ipocrisia puritana del Regno e’ cosi spessa da poterla tagliare con il coltello. “Venir fuori dall’ombra” significa perdere il seggio. A meno che, of course, tu non l’abbia guadagnato gia’ come “gay candidate”, e quindi ti sia gia’, onestamente, “scoperto”.
Naturalmente mi dispiace turbare le menti degli anglofili italiani che continuano a vedere nella Grande Bretagna un altrettanto grande faro di civilta’ dove tutto, in fatto di razza e di sessualita’ e di democrazia, SEMBRA correre liscio come il burro nella padella. (Avessero almeno un parlamento democratico nel senso moderno della parola!)
Ribadisco, quindi, CHE, al di la’ delle solenni proclamazioni di principio, al di la’ delle avanzatissime leggi sulla non discriminazione razzio/sessuale, l’Inghilterra e’ un paese dove assai spesso e’ meglio tenere il “low profile”, il profilo basso, altrimenti sono guai.
Inutile ricordare l’episodio dell’altro giorno: quello successo al “Greencoat Boy Pub”, nel quartiere di Westminster, nel cuore della capitale, non lontano dalla Casa del Parlamento, dove, appunto, si legifera cosi liberalmente in materia di razza, di sesso e di gender.
(Fosse successo a Milano…..)
Westminster non e’ il quartiere di Lewisham (per esempio), dove le coppie gay escono separate dalla metropolitana per non incuriosire le gangs omofobe nere e asiatiche che bighellonano giorno e notte, sovvenzionati dallo Stato Sociale neo-laburista, coltivando le loro paranoie, i loro vizi e dando vile sfogo alla loro “superiore” cultura sessuale cercando vittime da brutalizzare o accoltellare.
Un aspetto curioso della cultura protestante, con le sue profonde radici “puritaniche” (peraltro cosi spaventosamente evidenti negli Stati Uniti d’America, come sappiamo) e’ quello che vede gli stessi protestanti, loro, padri pellegrini/calvinisti/puritani-vittoriani (quelli delle gambe dei tavoli ricoperte da lunghissime tovaglie), dare del “bigotti” ai cattolici, sfruttatissimo proletariato urbano, moltissimi di origine irlandese, cittadini di serie “B”, fatti morire di fame e costretti all’immigrazione in America in quello che fu uno degli episodi piu’ vergognosi della storia del Regno, gente contadina con molti figli/braccia a carico, cugini (ecco il punto!) dei “Cattolici di Santa Romana Chiesa”, quella istituzione corrotta e simoniaca che si opponeva alle leggi ad personam del piu’ celebrato monarca inglese, un protestatario molto protestante, un “berluscone ante-litteram” che per avere un erede maschio si mise a decapitare e a imprigionare, dopo sommari “processi farsa” di tipo stalinista sovietico, tutte le mogli che non glielo davano; colui che un giorno, stanco di tante lungaggini, lacci e lacciuoli burocratico/ecclesiali, proprio come il nostro Berluscone (SI DICE), decise di farsi una Chiesa tutta per lui: la Chiesa d’Inghilterra, che oggi ha una Papessa e che vantava tra i suoi dinasti anche qualcuno con spiccate simpatie per il nazismo.
Insomma: come il nostro Berlusca (SI DICE), Enrico VIII, capo della sua Chiesa e del suo Governo poteva finalmente pulirsi l’ano con le leggi costituzionali e con quelle religiose e fare il cacchio che gli pareva. Ah Ah Ah! Proprio come, SI DICE, starebbe facendo il nostro… “SUA EMITTENZA il SULTANO”.
(Sono tentato di suggerire a qualche studente di Storia una tesi sul parallelismo fra Enrico VIII e il Berluscone).
Gli Inglesi adorano Enrico VIII, perche’ anche se fu un po’ fascista/uxoricida pose le premesse della grandezze politica della Grande Bretagna geografica.
Naturalmente sorvoliamo sul fatto che la grandezza imperialistica britannica, tra le sue “indirette” (si fa per dire) conseguenze pose anche le condizioni del patologico sottosviluppo africano grazie alla forzata emigrazione delle sue “braccia migliori”; e quello della bigottissima Irlanda, la poverissima Irlanda della “Figlia di Ryan”, che perse un milione di braccia durante la leggendaria “famine”.
(Cara Inghilterra, quanto bene e quanto male hai fatto al mondo donandole la macchina a vapore, la Regina Vittoria e la rivoluzione industriale!!!!!!! )
Ecco spiegato il motivo per cui il povero David Laws, pressato da una omofoba cultura esterna di origini puritanico/protestanti e da una interna di origini cattolico-romane, e’ finito divorato, come dice, giustamente, il nostro Anelli di Fumo, dai suoi stessi fantasmi. Fantasmi che in fatto di omosessualita’, in UK, e specialmente a Londra, multiculturalmente religiosissima, con un milione di anglicani di origini africano/indiano-occidentali, contrari a tutte le aperture della chiesa anglicana bianca, con qualche milione di anglicani bianchi, divisi sulle stesse aperture, con 1 musulmano ogni 7 abitanti, contrari a tutte le aperture sessuali dell’Occidente, con un milione di neo-nazisti (contrari ai “froci” punto-e-basta)…, fantasmi che in fatto di omosessualita’ – dicevo – popolano le menti di una vasta maggioranza dei suoi abitanti.
Dai cattolici clerico-fascisti all’italiana, come li chiama Anelli di Fumo, a mio avviso ingiustamente, la comunita’ gay britannica ha ben poco da temere: i nazi sono protestanti con la Union Jack alla finestra; i neri sono quasi tutti anglicani, in tutte le loro sottocorrenti, gli asiatici sono islamici e le teste di cacchio sono… dappertutto.
Ma non mi risultano episodi di intolleranza sessuale da parte di nessun clerico-fascista-cattolico-romano.
Sì strollonzò, infatti notoriamente i cattolici scarseggiano in Italia.
Tu, Anelli,
Dovresti leggermi con piu’ attenzione.
Nell’Italia cattolica le teste di cacchio clerico-fasciste-cattolico- romane ci sono.
Eccome!
Ma, per quanto paradossale possa sembrare a te, alla sinistra e agli anglofili alla Severgnini, fanno meno danno e sono meno intimidatorie e violente delle teste di cacchio omofobe nere, islamiche, nazi-bianco-protestanti, siano esse indigene e d’importazione, che (fenomeno di massa) operano in Inghilterra.
Naturalmente questo e’ il mio personalissimo punto di vista, basato pero’ sulla “vera” conoscenza della societa’ britannica. Non quella del turista-pizzaiolo di Via Solferino e dei suoi discepoli/apostoli che evangelizzano il mondo smerdacchiando la patria ingrata che li ha costretti all’esilio.
Ho gia’ espresso in passato il mio sbigottimento per le sperticate lodi al clima civile, tollerante, multiculturale e… via-magnificando che gli anglofili della blogosfera fanno alla Terra di Albione.
Ed ho gia’ sottolineato che questi “Fans della Regina” ignorano le inchieste pubbliche promosse dai governi del paese che hanno concluso, al di la’ di ogni ragionevole dubbio, l’esistenza nel paese di “razzismo istituzionalizzato”. Ripeto: “istituzionalizzato”.
Tornando all’omofobia, non sono solo gli episodi che contano: quelli che entrano nelle statistiche: le “statistiche del pollo”.
E’ il clima il fattore da tenere in considerazione. Ed e’ con il clima omofobo della multiculturalissima Londra e di tutte le altre grosse concentrazioni urbane multiculturali britanniche che gli omosessuali britannici devono fare i conti.
Ecco la ragione del “low profile”.
In ogni comune operano unita’ d’intervento appositamente costituite e addestrate contro il “sexual harassment”, una delle tante forme di “anti-social behaviour” che, insieme con il “racial harassment”, affliggono la tormentatissima societa’ britannica. Il fatto che siano cosi capillarmente diffuse, con numeri di emergenza stampati dappertutto, significa che il fenomeno e’ fenomeno di massa. Ed e’ grave. Ed e’ endemico.
Sono gli anti-social-behaviour officers, che lavorano CON la Polizia, ma non sono la Polizia. Sono nuove unita’ istituite appositamente per fare fronte ai fenomeni di cui sopra. Combattano comportamenti “collettivi”, non individuali e si servono di “intelligence”.
(Paese davvero civilissimo l’Inghilterra se devono costituire apposite unita’ per controllare fenomeni di violenza e di intimidazione endemica!)
E gli anglofili farebbero bene a stare zitti solo di fronte a questa mastodontica evidenza.
Stabilire graduatorie tra i livelli di omofobia italiana e quella britannica e’ da imbecilli.
Farle sulla base della legislazione anti-discriminatoria che in UK e’ senz’altro piu’ avanzata di quella italiana, e’ invece giusto e doveroso, ma non se ne deve concludere che la comunita’ omosessuale britannica sia e si senta protetta, non discriminata e conduca un’esistenza tranquilla.
Manco per il cacchio!
L’Europa tutta, non solo l'”Italia clerico-fascista”, ha problemi legati all’omofobia. E la multiculturalissima Inghilterra non fa eccezione. Anzi!
P.S.
Vorrei poter rispondere al commento di Scalfarotto:
“…Quanto a Strollonzò, i suoi commenti sulla Gran Bretagna sono sempre illuminanti. Dev’essere per le ragioni che descrive lui che migliaia di giovani di Manchester, Birmingham, Glasgow (per non parlare di Londra) si accodano ogni anno agli sportelli immatricolazione delle nostre università e vengono a lavorare da noi…”
ma non ho tempo: lo faro’ in seguito. Per il momento posso solo esprimere il mio sbigottimento per la sua mortificante banalita’.
A piu’ avanti e grazie per l’ospitalita’.
@Strollonzò:
Lasci esprimere anche a me un certo sbigottimento per la banalità di quanto segue: “…ma non se ne deve concludere che la comunita’ omosessuale britannica sia e si senta protetta, non discriminata e conduca un’esistenza tranquilla.”
Comunque, le assicuro che stabilire graduatorie non è affatto da imbecilli: i gay stanno moooolto meglio in UK che in Italia, glielo garantisco. Ah, scusi, dato che esprime giudizi con tale cognizione di causa mi permetterei anche di chiederle se lei è gay o se parla soltanto per sentito dire.
Mi stia bene!
Sto benissimo, grazie:
No, sono etero.
Prescindendo dal fatto che in materia di legislazione anti-dicriminatoria l’UK e’ (come ho gia’ sottolineato) piu’ “avanzato” dell’Italia (ma e’ meno “avanzato” dei paesi scandinavi: meno male che c’e’ qualcuno piu’ bravo della Signora Albione!), dal punto di vista pratico, nella prospettiva della qualita’ dell’esistenza, nella ordinaria quotidianeita’ del vivere, in materia di relazioni sociali e professionali etc etc etc… potrebbe, caro Scalfarotto, riassumere, in pochissimi punti, in modo mooooolto succinto, a grossissime linee, in poche parole, “in a nutshell”, le ragioni per cui un omosessuale di Londra se la passerebbe mooooolto meglio di un omosessuale di, chesso’, Milano, Roma, etc. ???
Glielo chiedo perche’ voglio cercare di capire quali sono i punti del contendere.
@ strollonzo’
pur, diciamo, deplorando una certa vivacità del nostro stroll devo ammetter che su molte cose puo’ dire cose abbstanza condivisibili (sottolineo abbastanza): sulle cose che gli ingesi ci potrebbero isegnare si potrebbe scrivere un’enciclopedia caro troll, ma io credco sia vero che anche noi abbiamo qualcosa da isegnare alla perfida Albione…tuttavia io avevo scritto per far notare che secondo me il tipo in questione pare un po’ troppo attaccato al denaro..; anche a quattro spiccioli (per lui)
@ Anelli, guarda che stroll conosce molto bene l’inghilterra (probabilmente ci vive) e quindi è inutile liquidarlo con due battute fai la figura del fesso (cosa che non sei)…insomma sto tipo è avaro/ avido secondo voi Si o NO? Risposta secca please…
Ottavio, ci vuol spiegare come mai il suo IP e quello dello strollonzò sono u.g.u.a.l.i? Escludendo che siate la stessa persona, usate forse lo stesso computer dalla stessa connessione? Sarà mica lei il compagno segreto dello strollonzò, a dispetto della sua professione di fede eterosessuale? Oddio, ma se così fosse, siamo in metaletteratura con il caso di Laws, meraviglioso.
Anelli di Fumo sta dando i numeri. Ha le traveggole.
Succede ai partigiani della liberta’ che vivono in esilio aspettando che eserciti alleati liberino (di nuovo) la sua penisola dal giogo fascista.
Partigiano by proxy. Eroe delle Rivoluzione (degli altri). Portavoce Rutelliano; poi Dipietrino, poi Travaglino. Un giorno, forse, portavoce Bertinottiano. Vagabondo errante in cerca di una collocazione laico-socialista. Punto di riferimento fisso: “Boronto” (Boring Toronto), citta’ canadese con la piu’ prestigiosa universita’ del globo terraqueo dove insegna ai suoi selezionatissimi studenti cos’e’ il “Fascismo. (Non ne avevano mai sentito parlare!)
Tra l’altro il nostro Anelli di Fumo vede “troll” dappertutto.
Una vera ossessione paranoide.
Chiunque contesti o relativizzi le sue verita’ e’ un fascista omofobo: un troll fascista e omofobo (magari anche leghista) che cerca di far entrare un po’ di dialettica democratica nella conformistica blogosfera di sinistra.
Deve avere l’esaurimento.
Catro Anelli ti assicuro che non so di cosa stai parlando…magari se mi spieghi cosa è sto IP (credo che stia per internet protocol ma non so come e dove individuarlo)capirei qualcosa… non conosco nessuno di questo Forum vivo a casa mia con moglie e flglia ed ho un vecchio PC portatile del 2003. Inoltre non so se hai letto cio’ che scrivo ma io non insulto ne aggredisco nessuno…sinceramente non capisco la tua osservazione.. apprezzo quello che scrivi ma non puoi sapere tutto e il Gustavo di Inghilterra ne sa più di te perché ci vive…(mica è colpa sua se tu vivi in Canada) Ti dico la verità in genere mi stai anche simpatico ma dopo quest’ultimi intervento penso che il mondo dei blog, troll, ecc; cominci a darti alla testa…spero che di non ricevere insulti dopo questo intervento.. saluti OTT.
Come dicevamo noi degli anni Settanta: “Tana per Strollonzò!”.
Ma che vor’ di? Mai sentito…io sono meridionale a da noi non si diceva me lo spieghi sto tana? Grazie. E poi una domanda: ma hai fumato roba forte ieri? 🙂 Ciao Anelli…
Tornando a cose serie e a dibattiti intelligenti vorrei provare a rispondere alla domanda del gentile Ottavio.
No, caro Ottavio, io non credo che David Laws sia un individuo “avido/avaro”.
Assolutamente no.
Credo che la giustificazione da lui presentata sia genuina.
L’uomo e’ per natura riservatissimo. Il tono di voce, il body language, la pacatezza dei gesti e delle parole rivelano non solo la sua finezza di autentito gentiluomo britannico (vecchio stile), ma anche la perfetta educazione puritanico-catto-borghese.
La “privacy” e’ stata la ragione vera del suo comportamento.
Ma Mr Laws era ed e’ anche un esponente di spicco del Partito Liberal/Democratico. Un partito che negli ultimi trent’anni, dai banchi dell’opposizione, ha continuamente lanciato terribili strali CONTRO i governi di Sua Maesta’, fossero essi Conservatori o Laburisti, con accuse di corruzione, di malaffare, di nepotismo, di pratiche oscure e di manovre di corridoio all’interno del Palazzo.
(Cliccare “sleaze” su Google e Wikipedia per scoprire cose interessanti sulla tanto decantata cristallina democrazia anglosassone).
E non dimentichiamo le accuse di “MENZOGNA” raccontate ai sudditi di Sua Maesta’ a proposito delle ragioni dell’intervento in Irak: menzogne che procurarono all’allora Primo Ministro Tony Blair il soprannome di Tony Bliar (bugiardo): Tony il Bugiardo.
E Mr Laws sapeva che la stampa britannica, in nome della liberta’ di stampa e di espressione, ma in realta’, ipocritamente, in nome del volume di vendite, che e’ un Dio Capitalista verso il quale i britannici hanno una devozione del tipo “Madonna di Pompei”, la stampa britannica – dicevo – e’ sempre affamatissima di scandali e “scoop” (esclusive) giornalistici.
Quando non ce ne sono se li inventano o se li fabbricano artificialmente, come nel caso della Sarah Ferguson, la …Duchessa di Windsor, che ha confermato, al di la’ di ogni ragionevole dubbio, tra lo stupore dell’Economist e di Beppe Severgnini), che in fatto di “mazzette” gli Inglesi non sono secondi a nessuno (che e’ un modo per dire che sono i primi). E sono anche “avidi ed avari”, come dimostra l’entita’ (500mila sterline) della “mazzetta” richiesta dalla Duchessa-Succhia-Alluci – (“Big Toe Sucker”, per l’abitudine di andare in vacanza con gli amanti durante le campagne di guerra del marito Andrew e succhiar loro golosamente, ai bordi della piscina, il ditone del piede) – solo per oliare la maniglia della porta che apre alla “stanza studio” dell’ex marito cornuto, ambasciatore britannico dell'”immagine” del Paese e procuratore di “business” per gli imprenditori del Regno, soprattutto nei Paesi Arabi, dove, come si sa, per le mazzette si ha la stessa riverenza religiosa che si porta al Libro Sacro del Corano.
Spesso questa stampa cosi famelica svolge un servizio di utilissimo pubblico interesse perche e’ dedicata in modo direi evangelico allo sputtanamento dei personaggi pubblici.
Qualche volta prende “granchi” colossali e paga di conseguenza. Esiste un fondo in ogni tabloids proprio per garantirsi da questi rischi: si sganciano una o due milioni di sterline, si scrive un’ “apology” sul giornale e la faccenda finisce.
Qualche altra volta centra il bersaglio con persone rispettabilissime colpevoli di avere uno scheletrino quasi innocente nell’armadio.
Come nel caso di David Laws.
Mr Laws sapeva in che paese si trovava e il rischio che correva: sapeva che non appena sedutosi sulla poltrona del prestigioso incarico ministeriale, i segugi della stampa omofoba (che in UK e’ un’industria: si vendono piu’ copie) si sarebbero messi al lavoro e in sedici giorni hanno raccolto le “prove” del grande segreto del ministro “cattolico” con il “difettino” sessuale per il quale il puritanesimo anglosassone ha una curiosita’ quasi morbosa.
E la frittata era fatta.
E mi dispiace immensamente per David Laws perche’ e’ un vero gentleman inglese del tipo che oggi non ne trovi piu’, riservato e discreto, onesto e democratico sincero, il quale, tra l’altro, si e’ macchiato di una colpa che solo qualche anno prima non era nemmeno reato. Lo e’ diventato a seguito degli scandali che stanno travolgendo il mondo politico britannico da decenni e che ultimamente hanno indotto lo stesso Parlamento ad introdurre regole rigidissime nell’attivita’ di ministri e deputati, proprio per recuperare una certa dignita’ ad un Parlamento che nella considerazione degli inglesi e’ caduto ai livelli di un cesso in un lupanare turco.
E proprio ieri sera, nel totale silenzio della blogosfera anglofila, dopo centinaia di casi precedenti, piu’ o meno gravi, quattro deputati, 3 Socialisti Nuovi (cioe’ diversi dai VECCHI) e 1 Conservatore, sono stati rinviati a giudizio e privati dell’immunita’ parlamentare per avere (in sostanza) mandato per anni in vacanza alle Seychelles la famiglia, la suocera, la cognata, i nipoti, i consuoceri e gli amici intimi…con i soldi fregati al contribuente.
E poi ci sono le “brown envelopes”, le bustarelle marroncino chiaro, quelle che vengono signorilmente lasciate sul “coffee table” dopo la “chiaccheratina tra amici che s’intendono” e che costuiscono una prassi consolidata dell’attivita’ politica britannica.
L’anno scorso due senatori – quelli che vengono messi nel seggio per diritti ereditari, cioe’, in pratica, perche’ durante lo schiavismo i loro antenati avevano ricoperto incarichi di grandi responsabilita’ a Corte, erano diventati miliardari con lo zucchero e il cotone e furono premiati per i servigi resi alla Corona con il singolare privilegio ereditario di sedere nei banchi della Camera Alta a decidere le sorti del paese (devono riformare questa bizzarra tradizione dal 1920, ma non hanno ancora trovato un accordo) – furono beccati a fare affari privati, in modo “particolarmente” scandaloso, nell’esercizio del loro pubblico ufficio.
Si scusarono dicendo che il livello dei loro compensi per l’attivita’ di “lobbying” – cioe’ d’influenzare con attivita’ di corridoio presso i legislatori le decisioni politico/economiche onde favorire i cosiddetti “gruppi di pressione” – dovevano ormai tenere conto del tasso di inflazione.
Va detto che nella cultura politica anglosassone il “lobbysmo” e’ una pratica assolutamente legittima. Ma mentre in America e’ regolato in modo draconiano, onde evitare “impropri arricchimenti”, in Inghilterra lo si e’ sempre lasciato nella “pratica consuetudinaria” lasciando all’integrita’ del parlamentare la responsabilita’ di ammnistrare con alto senso di responsabilita’ l’immenso potere di cui e’ investito.
Integrita’ e onesta’ nel Parlamento britannico?
Sapete qual’era uno degli slogan protestatari delle ultime elezioni politiche?
Eccolo:
“Mandateli tutti a casa… questa banda di ladroni e rinnoviamo questo parlamento di ladri e malfattori!”
(Sembra di sentire Tonino di Pietro)
P.S.
Questo e’ un altro articoletto della serie:
“l’Inghilterra e’ un paese normale”.
Proprio come lo voleva Maximus D’Alema.
P.P.S.
“Normale” per modo dire. I Socialisti Nuovi hanno lasciato un buco di un TRILIONE di sterline. Per pagarlo ci vorranno decenni (“decades”) nel senso che i nipotini e i bis-nipotini di Tony Bliar e Gordon Brown verranno al mondo con un debito sulle spalle.
Un paese davvero normale: come l’Italia.
Grazie per l’ospitalita’.
Grazie Gustavo. Sei sempre chiaro ed esauriente….(secondo me pero’ il tipo un po’ al soldo ci teneva, ed anche il suo fidanzato.
Io difficilmente mi sarei fatto pagare l’affitto da una partner..mah? Modern Times…in milanese moderno…
P.S. quando deicidi di venire a casa mia a scrivere dal mio PC fammi sapere che prendiamo un caffé insieme.. alla facciaccia di quelli di Toronto