Sono in viaggio ma seguo le cose italiane con apprensione. Mi pare che la giornata di oggi sia stata particolarmente importante e, se posso fare la mia previsione, penso che Berlusconi a questo punto farà il diavolo a quattro per andare a votare il prima possibile (con il porcellum). È l’unica possibilità che ha di sbarazzarsi di Fini, di blindare la sua compagine parlamentare con una miriade di fedelissimi, di evitare anni di logoramento e di essere eletto al Quirinale nel 2013 a metà della nuova legislatura. Se gli va bene sono quattro piccioni con una sola fava; se gli andasse male almeno ci avrebbe provato (il che è assolutamente nel suo stile) e comunque sempre meglio che dipendere per tre anni da Fini, Casini e Rutelli. Quanto a ciò che dovremmo fare noi, penso che Ignazio Marino abbia detto parole di grande saggezza (le riporto qui sotto) sulle quali concordo al cento per cento: opposizione dura e niente compromessi, una nuova legge elettorale e una nuova classe dirigente per presentarci al Paese in modo credibile.
GOVERNO, MARINO: IL PDL E’ MORTO, ORA PD D’ATTACCO: RIFORMA ELETTORALE E POI AL VOTO
Roma, 4 agosto 2010 – “Il Pdl è morto, ora ci vuole un Pd d’attacco. Il quadro in cui è nato il Pdl è cambiato irreversibilmente e l’Italia non può permettersi di tornare ai meccanismi politici degli anni ’60-’70. Il Pd insista per un governo di scopo, che riformi la legge elettorale. Poi presentiamoci al voto con una rinnovata classe dirigente: solo così non potrà farci paura la prospettiva di un parlamento di persone scelte dai cittadini e non nominate dai partiti. Chi nel Pd parla di Tremonti premier, contraddice l’azione di opposizione di questi mesi e anche l’indicazione del congresso di aprire ad alleati difficili ma ad oggi certi, per inseguire alleati altrettanto difficili, ma ad oggi improbabili”.
9 risposte a “Urne in vista”
io aggiungerei anche una legge severa sul conflitto di interessi ed una per ammutolire almeno un po’ le corazzate televisive dell’avverario che da 15 anni e 4-5 tornate elettorali (nazionali) falsano sempre e clamorasamnte i risultati.
il sistema bipolare compiuto si ottiene elimindo berlusconi,per avere poi una destra (conservatori)garante di alcune regole che la democrazia vera prevede, che berlusconi impedisce, quindi primo passo eliminare berlusconi!anche con Tremonti a capo di un governo tecnico, se questo è il prezzo. Mario
sì possono aggiungere tante altre belle leggi, ma alla data attuale pensando a elezioni vicine serve una legge elettorale nuova, al PD e all’Italia intera, ma solo un governo tecnico/transizione potrebbe farlo… berlusconi non avrà mai nessun interesse ad andare in quella direzione.
Peccato manchino i numeri al Senato. E peccato che Enrico Letta abbia annunciato una linea politica opposta a quella uscita dal congresso.
Ho come la sensazione – ma sicuramente mi sbaglio – che il PD non voglia andare alle elezioni anticipate per mancanza di fiducia nei propri mezzi e, se posso essere un pochino provocatore, per mancanza di un chiaro manifesto politico (almeno questa sembra essere l’impressione anche dell’opinione pubblica).
In aggiunta, non sono sicuro riguardo ai numberi necessari ad un governo tecnico per far passare una riforma elettorale, ma mi sembra un’impresa quasi epica, vista la forza del PDL in Parlamento. E, quanto conviene strategicamente al PD un’alleanza “arcobaleno” con forze politiche pronte a tutte per un posto al governo (“ascari-style”, diciamo).
Ivan, magari le vecchie volpi del tuo partito sono pronte a qualsiasi “revisione” ideologica per giustificare l’appoggio ad un governo “semi-balneare” e non si faranno molti problemi. Ma il tuo caso mi sembra leggermente diverso!
Ciao a buona serata
Per togliere di mezzo il Berluska ci vogliono programmi, non nuove leggi elettorali.
Il governo Berlusconi i programmi li ha: l’Opposizione no.
Il programma dell’Opposizione e’ la solita cantilena rompiballe dell’anti-Berlusconismo.
Togli l’anti-berlusconismo non resta una min-chietta. Cioe’ restano le televisioni democristiane, quelle socialiste e quelle comuniste: come ai bei tempi andati, quando l’informazione, in Italia, era una cosa seria, come nei “paesi normali”.
E gli uomini politici erano tutti “stinchi di Santo”. Mica come il Berluska e la sua cricca di stallieri mafiosi!
Bei tempi quelli! Senza il Berluska rompiballe, con i governicchi balneari e le mafie bianche e rosse che si facevano i caxxacci loro!!!
Adesso la Mafia prende un giorno si e uno no una bastonata sui denti.
E in un “paese normale” questo non e’ tollerabile.
Andiamo dunque baldanzosi alle elezioni e ripristiniamo lo status quo ante!
When do you want it? NOW!
Gustavo, per la prima volta condivido una cosa con lei: per battere Berlusconi ci vuole un programma convincente. Per il resto, continuo a pensare che lei abbia una gravissima distorsione della percezione. La mafia, la camorra, la ‘ndrangheta, le assicuro, da queste parti godono di ottima salute. E, sì, Mangano era un mafioso. Un mafioso assassino, non un eroe.
Oggi ascoltavo Penati a LA7 che affermava la necessità di riformare la legge elettorale in quanto concepita da Calderoli e c. per non permettere alla sinistra di governare.
Affermazione allucinante!
Si dovrebbe quindi procedere a predisporre una legge che permetta alla sinistra di vincere?
A mio avviso la legge elettorale è solo una foglia di fico; se il berlusca deve vincere vince sia con una legge che con un’altra.
Se una critica la si vuole fare a questa legge è quella che i candidati sono imposti da un listone predisposto dalle segreterie. Non c’è preferenza: è vero ed è grave.
Ma io che sono un uomo del sud, ricordo a tutti che il voto di preferenza è una trappola nelle nostre realtà perchè permette un controllo globale dei votanti e favorisce così il voto di scambio.
Chiunque ha partecipato al sud a campagne elettorali, sa bene che con le preferenze è possibile un controllo preciso di tutti coloro che potrebbero votarmi sezione per sezione. Lo fanno tutti da destra a sinistra indifferentemente, basta avere un struttura organizzata.
Vero o no?
Quindi sarei attento a criticare la vecchia legge elettorale, senza proporre qualcosa di nuovo ma che abbia gli anticorpi per evitare certe distorsioni tanto care alla politica clientelare del sud ed alla criminalità che ovviamente ci sguazza.
Le Mafie, le Camorre e le ‘Ndranghete godono ottima salute every-where, caro Scalpha.
Quanti presidenti americani sono stati eletti anche con i soldi (e i voti) della Mafia?
Condivide o sono io che ho una percezione della realta’ distorta?
La cosiddetta “Prima Repubblica” faceva piu’ schifo della “Seconda”.
Condivide o sono io che ho una percezione distorta della realta’?
Il “paese normale” di cui parlava uno dei suoi amici, D’Alema, era quello che il nostro Maximo sognava quando da giovane, prima della conversione post-Muro, gridava nelle piazze: “Viva Marx, Viva Lenin, Viva Mao-Tze-Tung?”
Condivide o sono io che ho della realta’ una percezione distorta?
L’informazione, nell’Era pre-Berlusconiana, faceva assai piu’ schifo di quella nell’Era Berlusconiana.
Condivide o sono io che ho una percezione distorta della realta’?
Potrei andare avanti fino a Natale e potrei dimostrarle che io e lei dividiamo molte “condivisioni” e abbiamo identiche percezioni del “reale”.
Solo che io non sono un comunista, o un ex-comunista, o un post-comunista o un neo-comunista.
E la realta’, mi creda, io la percepisco da multiple angolazioni, soprattutto dall’angolazione e nella prospettiva “storiche” e,
come si usa dire, “a livello” inter-nazionale, con eccellenti capacita’ comparative.
Ho scritto, per esempio, a la Repubblica un commentino a proposito della ossessione paranoide per quello che dicono i giornali esteri di…NOI.
Ho scritto che Americani, Inglesi e Spagnoli sono troppo disperati per interessarsi delle sventure italiane: ne hanno gia’ abbastanza delle loro. Tra cui la difficolta’ a coniugare il pranzo con la cena.
Ma mi e’ stato censurato.
Ecco, in questo caso, io e lei, abbiamo la stessa percezione: vediamo “fascismo” dappertutto.
Come anche Anelli-di-Fum0.
Eh Eh Eh