Basta arrivare alla quarta lezione del corso di inglese in fascicoli della Scuola Radio Elettra per scoprire che la parola “informazioni” in inglese non ha plurale. Che si parli un inglese così sciatto, o che non ci si curi almeno di farlo verificare a qualcuno che lo parli, in situazioni in cui costruiamo l’immagine dell’Italia agli occhi degli stranieri è segno di una noncuranza e di un dilettantismo insopportabili per chi lavora professionalmente nel settore del turismo. La parola “information” declinata al plurale dà agli altri le stesse sensazioni che proviamo noi italiani davanti ai cartelli “spaghetti bolognaise” che infestano i ristoranti di pessima qualità in tutto il mondo.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
6 risposte a “Spaghetti bolognaise”
Tutto vero, tutto vero. Però qui in Francia si ostinano a utilizzare panino anche al plurale per esempio: “Vuole uno o due panino monsieur?” argh!
[…] Scalfarotto solleva una questione atavica. Forse addirittura io, che non sono certo un cultore della lingua inglese (si stenderà […]
E’ un peccato sopratutto perchè si spendono € per fare queste cose. Detto questo penso che poco a poco stiamo creando il nostro “pidgin english”. L’inglese “europeo” generalizzato diventarà un pò come quello parlato in alcuni paesi africani qualcosa sempre meno legata all’inglese di inghilterra.
Marco D, non lo sapevo, invece in Inghilterra panini è sempre plurale anche quando è uno solo (vorrei un panini please).
Le importazioni linguistiche sono spesso buffe perché non funzinano quasi mai gli accordi grammaticali.
Peggio le traduzioni incompetenti, ma anche quelle possono essere decisamente buffe. Cartello a una Conferenza dei Rettori a Pisa anni fa: “Academic guns must be left in the robbing room” (= i fucili accademici devono essere lasciati nella stanza delle rapine”), quando probabilmente volevano dire “Academic gowns must be left in the robing room” (= le toghe accademiche devono essere lasciate nella stanza dei vestimenti). aaaargh!!
E finché si tratta di una “s”; ma hai presente il servizio Leonardo Express per l’aeroporto di Fiumicino?
A Termini parte dal binario 25 (lontano dai binari principali di Termini e tralascio note di colore comuni a tanti altri “servizi” di Trenitalia). Spesso usano quegli stessi vagoni (con la scritta “Leonardo Express – Roma Termini- Fiumicino Aeroporto” ben evidente sulla fiancata) per il Roma-Colleferro (o altre destinazioni Roma – Caselli Romani). Questi treni invece partono proprio dai binari principali, dove l’incauto turista appena uscito dalla metropolitana (e che vuole tornare in patria e magari è anche in ritardo col checkin) li vede e li prende al volo.
Sai quanti turisti sono stati sbarcati all’aeroporto “La Caciotta” di Colleferro ?
E non parliamo dei treni per l’aeroporto di Ciampino, spesso partono dal famoso binario fantasma numero 18 (che è come il binario 9 e 3/4 di Harry Potter: c’è ma non si vede).
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