Il commento di Piergiorgio Odifreddi al Nobel per la medicina dato a Robert Edwards, il padre della fecondazione in vitro. Odifreddi conclude dicendo che il problema dell’Italia non è la religione né il Critianesimo ma il Cattolicesimo, così come lo intende il Vaticano. Io credo che il problema non sia nemmeno quello di questa Curia, così chiusa e retriva, ma di una classe politica pavida e prona, da destra a sinistra, al suo volere. La Chiesa Cattolica fa il suo mestiere, che non mi piace di certo ma che trovo perfettamente legittimo. Quello che non trovo legittimo e normale è che in Italia nessun leader nazionale, senza eccezioni, abbia il coraggio di dire che nel nostro paese nessuna religione deve mai essere in posizione di condizionare le leggi che facciamo per tutti i cittadini.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
19 risposte a “Il problema non è la Chiesa, il problema è la politica”
Va affermato il principio secondo cui uno Stato laico deve sempre proteggere i diritti e la libertà di ciascuno.
Purtroppo viviamo in uno Stato “ad inclinazione dogmatica” particolarmente attento ai dettami della Chiesa.
Bravo! Sono anni che lo dico. Il problema è la politica, incapace di far valere la Costituzione, di decidere senza cedere a lobby esterne e forti, come quelle cattoliche. Se la paura è il voto, peraltro, non credo questo abbia mai spostato veramente i risultati di un’elezione.
[…] This post was mentioned on Twitter by Ivan Scalfarotto, Lucio Cincinnato and Carlo Tursi, nellina laganà. nellina laganà said: RT @ivanscalfarotto: Ho scritto un nuovo post: "Il problema non è la Chiesa, il problema è la politica" http://ping.fm/H65Bl […]
Da cattolico praticante, sono perfettamente d’accordo. E poi non confondiamo mai le gerarchie con i cattolici…
Questo è l’Ivan che mi piace leggere.
Scalfarotto ma per piacere.
Non è mancanza di coraggio, ma interesse immobiliare.
Ministri, parlamentari, manager statali e para, presentatori e portaborse alloggiati in palazzetti di proprietà vaticana. Prezzi di favore, tratta dei seminaristi (uno spasso le intercettazioni della cricca), piani regolatori che si risolvono per l’intercessione dell’altissimo, ospedali privati che spuntano su zone sottoposte a vincoli archeologici, chiostri di “università” cattoliche interdetti ai comuni mortali restaurati coi milioni di euro dei comuni mortali sopracitati, “grandi eventi” che foraggiano loschi figuri, imprenditori impomatati, consiglieri e assessori che cambiano bandiera ad ogni soffio di vento. Miracolismo italiano. Ha ragione Odifreddi il problema è il cattolicesimo e i cattolici che sono stolti per definizione. Crescere significa non avere un padre immaginario al quale delegare colpe e premi mentre si continua a bearsi della distruzione sociale. Quindi se volete continuare a giudicare “accettabili” le violenze di questo gruppo di laidi profittatori in tonaca, almeno poi smettetela di lamentarvi sui diritti negati e su un tessuto sociale ridotto a brandelli. Perché la colpa non è dei politici, ma dei conniventi. Il futuro è di chi sceglie, non di chi bela solo quando è sicuro che i lupi non sentano.
L’ultima frase del commento di Meursault mi sembra un’ottima epigrafe su questo commento finto indignato. Se non sai perché la politica italiana non sa prendere le distanze dal Vaticano, Scalfa, o sei ingenuo in modo esagerato, o semplicemente ti sei completamente dimenticato di com’è l’Italia. In entrambi i casi, quali proposte politiche convincenti potresti avanzare?
Mi permetta, Mersault, di farle notare che lei ha probabilmente ereditato i principi del cattolicesimo che insegnavano (?) a suo nonno. Non le farebbe male un ripassino, prima di trolleggiare nell’ignoranza.
Non essere buonista anche tu! Il comportamento della Chiesa non è stato sempre legittimo. Non dimenticare come il Vaticano abbia coperto reati gravi e l’uso del suo patrimonio per operazioni finanziarie poco trasparenti…
Antonio parlo con cognizione di causa e mi riferisco non solo alla dottrina cattolica (che conosco a menadito) ma all’azione degli enti, delle conferenze e delle diocesi in giro per il mondo. Invece di rimbeccare come una perpetua piccata, si legga cosa propone la conferenza episcopale in Nicaragua proprio per tener saldi i principi che lei difende.
Tra un glorialpadre e l’altro, s’intende.
Caro Meursault, l’unica cosa che lei prova e’ il suo furore cieco e iconoclasta. Mi dispiace vederla ridotto all’odio cieco.
O si crede o si pensa, e chi ha dogmi come i cattolici……
@Losna
… chi ha dogmi come i cattolici (?!?) non penserebbe mai di mettere in conflitto fede e ragione.
Buffo come qui si leggano commenti indignati su chi esprime opinioni sui gay frutto solamente di ignoranza e luoghi comuni – ultimo esempio, adozione per coppie gay – ma nessuno si scandalizza quando i cattolici vengono fatti bersaglio degli stessi “schiaffi a cinque dita” da persone che del cattolicesimo conosco a mala pena le ultime dichiarazioni di Bagnasco.
Ma si sa, cattolici=vaticano=pedofili=corruttori. Tutti. Poi mi raccomando: ci vuole dialogo. Gli altri. Essi’.
Ma non avete letto di come la Chiesa di Roma ormai pretenda di impicciarsi anche sui Nobel, che sono dei premi privati? Solo, in Scandinavia sono luterani, quindi possono resistere ad una chiesa cattolica di minoranza. Il problema del cattolicesimo è solo là dove è in maggioranza. Ai cattolici che si ritengono “adulti”, ricordo che la chiesa ha già risposto a Prodi: “Non esistono cattolici adulti, solo disobbedienti”. Per questo io, da cristiano, mi guardo bene dall’entrare in una chiesa che vuole pensare per me.
Antonio desista e torni nella condizione di suddito come specificato nell’enciclopedia di apologetica e come ricordò il vescovo di Prato. Vuole dissentire? Abbandoni i panni del parrocchiano e indossi quelli del pensatore libero. In caso contrario non pretenda il rispetto per una religione che ha in se il germe della discriminazione ed è retta da chi discrimina e infligge deliberatamente sofferenze. “Si tollera soltanto chi non genere intolleranza”.
E la Chiesa Cattolica è un’organizzazione che ha coniato la sua intolleranza nell’arco di millenni. Desista perché non troverà da parte mia né tolleranza né rispetto per il cattolicesimo. Chi è cattolico è connivente. Basta subire. La guerre c’est la guerre.
Si’, vabbe’. Come se i cattolici fossero un’entita’ unica col Vaticano (all’interno del quale, per inciso, in dissenso e’ ammesso). Il Vaticano non e’ mica l’ esercito parareligioso dell’inquisizione spagnola. Aggiornatevi, signori, magari smettendo di citare virgolettati di due righe letti al bar tra il cappuccio e un cornetto. L’ignoranza non e’ una scusante, come ben insegna Scalfarotto in materia di diritti civili ai gay.
@Lorenzo Gallo
Le fornisco un esempio di maggiore documentazione sulla “roba da matti”. Oggi sono generoso, va’. Lo trova sui commenti al blog di Luca Sofri, ma glielo riporto qui sotto cosi’ non si affatica.
Abbiamo un professore di bioetica, anzi due, e il presidente di una istituzione accademica che si occupa di problemi di bioetica.
Essi elencano punto per punto i motivi per cui ritengono che l’assegnazione del nobel non ha tenuto conto del parere di chi considera irrisolte le questione etiche legate alla procreazione artificiale umana. Nonne-mamme, uteri in affitto, mercato di embrioni, di questo parlano.
Cosa riportano i giornalisti? Vediamo i titoli. Il Vaticano attacca, tuona, si scaglia, lancia anatemi. Vaticano contro medicina. Vaticano accusa padre dei bebè in vitro. Vaticano infuriato. L’ira del Vaticano. Il Vaticano scomunica.
Sembra che si tratti di preti che urlano dal pulpito invitando al rogo, che ti spruzzano addosso l’acqua santa ordinando al maligno di abbandonare al tuo corpo, che invocano pioggie di fuorco sulla testa degli iniqui.
Invece si tratta di studiosi di bioetica che cercano di aprire un confronto su temi che vanno al di là della faccia contenta di chi riesce ad avere un bambino anche se naturalmente non potrebbe farlo. Che non si può fare tutto quello che tecnicamente è possibile fare senza interrogarsi su quanto sia giusto o meno.
I bioetici hanno detto “fuori luogo” e “profondo dolore”, perché i giornali ne approfittano per creare casino tutte le volte che possono? Si divertono a creare tensione affinché le gente finisca per accoltellarsi per strada? Dove caspita è l’etica professionale dei giornalisti: la categoria più odiata dopo quella degli avvocati?
A leggere certi giornali sembra quasi che i cristiani stiano progettando attentati e pianificando regimi teocratici. Robe da matti.
No, Antonio, i CATTOLICI. Trovo particolarmente insultante che i cattolici si arroghino il diritto di ignorare tutti i cristiani che non obbediscono al papa, come se noi non fossimo cristiani. E mi pare anche una risposta sul fatto della bioetica. Sempre e solo cattolici.
Comunque, chi disse che non esistono cattolici adulti era il presidente della CEI e amicissimo dell’attuale papa, non uno qualunque. Se poi volete essere cattolici ma non obbedire al papa… non fareste prima a convertirvi al Cristianesimo evangelico?
Forse i cattolici che conosce lei, Gallo. Eviti di generalizzare gratuitamente se proprio non riesce ad andare oltre i suoi stereotipi e il suo orticello.