Nel casino generale, Berlusconi se ne va rifugiandosi in Kazakhstan e Russia (due paesi che conosco bene) dai suoi amici Nazarbajev e Putin. Speriamo che Frattini gli abbia ricordato di tirare fuori dalle carceri kazake il nostro connazionale Flavio Sidagni che credo non se la stia passando particolarmente bene da quelle parti.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
2 risposte a “C’è un italiano in prigione in Kazakhstan”
Grazie Ivan per aver ricordato l’episodio. Ho letto l’appello della madre a Berlusconi il giorno precedente la sua visita in Kazakhistan, lo implorava di fare qualcosa per il figlio. Dentro di me ho pensato che purtroppo sperava invano, Berlusconi si disinteressa di un simile dramma umano, se fosse stata una bella ragazza forse avrebbe fatto qualcosa….mi piacerebbe sapere che ne sarà di quel povero uomo in una cella Kazakha per pochi grammi di fumo….e la cosa mi fa arrabbiare enormemente, da antiproibizionista mi ribolle il sangue e non posso che rimarcare come Berlusconi sia un inetto…
Certo che associare il dramma della carcerazioni di questo poveraccio ed il dolore della sua povera madre all’incapacità di berlusconi, è l’ennesima dimostrazione della mancanza di idee da parte di chi vuole etromettere con metodi stalinisti e non politici un presidente del consiglio incapace.
Ricordo che il poveraccio in cella in Kazhakistan, ahilui non era nuovo a creare grane; già altre volte l’ENI era stata costretta a trasferirlo da altre nazioni per evitargli quei giganteschi problemi che ora lo sfortunato sta vivendo. E la famiglia di luiè al corrente di tutto ciò.
E chi è stato expatriot sa bene che quando vivi all’estero la prima regola è rispettare le regole del paese che ti ospita, per quanto possano essere regole bieche stupide ed ignoranti. Perchè poi se succede il casino non è per nulla facile uscirsene.
Se proprio bisogna mobilitarsi, lo si faccia per Carlo Parlanti(http://www.carloparlanti.it/).