Torino è stata la città italiana meglio amministrata negli ultimi dieci anni: chi l’abbia visitata a distanza di tempo non può notare quanto bella e vivace sia diventata. E poi è la città della nuova Fiat (si potrà discuterne finché si vuole ma certo è un luogo dove non si ha paura di provare a fare innovazione), la città che si è dotata di un registro del testamento biologico, quella che consente ai propri cittadini di fare famiglia sulla base vincolo affettivo. Mi chiedo davvero che senso abbia ricorrere a una vecchia gloria che sta a Roma da decenni, quando in città forze fresche e di qualità certamente non mancano. E’ il solito meccanismo per cui alla fine quando in Italia si fiuta il pericolo si ricorre sempre all’esperienza e mai all’innovazione: chiamare qualcuno che abbia già fatto quel mestiere in passato e pazienza se lo rifarà sempre allo stesso modo nonostante i decenni che passano. L’Italia è come il festival di Sanremo: alla fine lo presenta sempre Pippo Baudo. Salvo nei casi a sorpresa, ovviamente, quando finalmente si trova il nome di un esordiente: come quest’anno, Gianni Morandi.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
5 risposte a “Piero Morandi”
Sì, okay.
Ma tutte quelle belle intenzioni e propositi da parte della giovane dirigenza del pd tale per cui “noi non chiederemo di avere dei posti di responsabilità, ma ce li prenderemo”?
Ahimè, non c’è una spinta propulsiva dal punto di vista generazionale all’interno del partito.
Ho come la sensazione, invece, che al momento l’unica “spinta propulsiva” nell’area del centrosinistra sia riconducibile a Vendola, alla sua capacità di creare prospettiva, di costruire una visione, di dire cose di sinistra.
Francesco 84 dice il vero. Non ci si può continuare a lamentare del fatto che i vecchi dirigenti del PD alla fine tirino fuori sempre i soliti noti, se ogni volta – DICO OGNI VOLTA – al momento buono i giovani candidati in pectore finiscono per non avere il fegato e ritirarsi in buon ordine. Se ho ben capito, Ilda Curti non ne ha voluto sapere (e avrà sicuramente le sue ottime ragioni private o pubbliche che siano, figurarsi). E Roberto Tricarico che fine ha fatto?
Tutto ricorda troppo la Serracchiani che non osò candidarsi dopo il Lingotto 2, ed era il suo momento.
Davvero, gli unici che sanno infilarsi in questo vuoto alla fine saranno quelli di Vendola, e per un riformismo moderno non è una bella notizia.
Corrado, concordo su ciò che dici eccetto l’ultima frase. Credo che “quelli di Vendola” siano portatori di una nuova proposta, nuova linfa e nuovi entusiasmi. Quegli stessi entusiasmi che io immaginavo (e auspicavo!) avessero dovuto provenire dalle nuove leve del pd (ricordo ancora la bindi che all’inizio dell’esperienza pd disse dal palco: “O il pd sarà fatto di giovani e di donne, o non sarà) ma la situazione mi sembra un po’ sconfortante.
O forse -detto senza ironia- siamo noi che ogni volta spezziamo il capello in 4?
La frase è di Anna Finocchiaro, ma il senso è chiaro lo stesso.
ok scalpha, però basta usare frasi vaghe ed impersonali (io ti stimo anche per questo, perchè tu parli in prima persona e dici il tuo pensiero a testa alta).
Tu che sei dentro il pd saprai rispondermi: chi ha candidato Piero a sindaco di torino?
così almeno so a chi rivolgermi e congratularmi per queste scelte così innovative e intelligenti…