Le cose le ha dette splendidamente Pippo Civati sul suo blog. L’intervista di Bersani lascia veramente perplessi e preoccupati. Per l’incaponirsi su una linea assolutamente perdente, come hanno dimostrato dolorosamente i fatti (ci vuole dell’abilità a spingere un giornalista a fare una domanda come “Perché volete sbattere di nuovo il grugno?”). Per come una persona eletta con le primarie abdica allo strumento che lo ha eletto e che è parte integrante del nostro stesso DNA. Perché sembriamo completamente sordi al grido del nostro elettorato: invece di pensare alle alleanze – con gente che ci ha detto peraltro chiaramente che nemmeno ci vuole come alleati e che ci è lontanissima nel merito delle cose da fare – dovremmo chiederci quali sono le nostre battaglie, per cosa vogliamo essere ricordati. Perché siamo l’unico partito di opposizione al mondo che non vuole le elezioni e non aspira a governare con un proprio programma chiaro e che invece aspetta che “maturi una riflessione” in casa d’altri. E anche perché lo sfacelo dell’Unione sembra essere già stato dimenticato. La cosa che mi preoccupa è che senza una linea politica chiara e sua propria, sulla quale eventualmente accettare richieste di alleanza (e non proporle col cappello in mano), il PD diventa un satellite che si illumina solo della luce dei suoi vicini, che ha senso soltanto come portatore d’acqua di linee politiche altrui: dal punto di vista del metodo fa poi poca differenza che si tratti di Vendola o di Casini. Non un buon modo per assicurare successi e lunga vita al PD e sicuramente non un buon modo per smettere di sbattere il grugno.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
27 risposte a “Sbattere il grugno”
Sopratutto perché con la rinuncia alle primarie e l’alleanza con chi non “parla la stessa lingua” assisteremo al suicidio del PD, perché la gente non lo voterà più, a partire da me. Alessio Domenichelli
[…] This post was mentioned on Twitter by Ivan Scalfarotto and Maurizio Cecconi, Pier Francesco Prata. Pier Francesco Prata said: RT @puta: Scalfarotto: Pd propone alleanza senza un programma e col cappello in mano http://bit.ly/hjelN5 […]
Condivido tutto! Spero che lei possa far sentire la sua voce alle orecchie del segretario!
[…] 2009. Update: vedo che cose simili le dicono Civati, Lerner, Luca Sofri, Ivan Scalfarotto (1 e 2), Francesco Costa. I soliti insomma. La pensa diversamente invece Marco Bracconi su […]
[…] levata anche all’interno del Partito Democratico, per esempio quelle di Giuseppe Civati e di Ivan Scalfarotto. Non […]
Manda un lenzuolo a Bersani con la tua contrarietà all’allenza col terzo polo. Partecipa a “Lenzuola per Bersani”.
Ivan,
mi spieghi come avvengono le discussioni all’interno del PD? Sei vicepresidente e leggendo quello che scrive il segretario, il presidente e vicepresidente mi sembrate di tre partiti diversi.
[…] Sbattere il grugno | Ivan Scalfarotto La cosa che mi preoccupa è che senza una linea politica chiara e sua propria, sulla quale eventualmente accettare richieste di alleanza (e non proporle col cappello in mano), il PD diventa un satellite che si illumina solo della luce dei suoi vicini, che ha senso soltanto come portatore d’acqua di linee politiche altrui: dal punto di vista del metodo fa poi poca differenza che si tratti di Vendola o di Casini. Non un buon modo per assicurare successi e lunga vita al PD e sicuramente non un buon modo per smettere di sbattere il grugno. […]
amici e compagni del PD, rompete gli indugi. Uscite fuori e lavorate con Vendola per creare l’alternativa. Farete solo del bene allo stesso PD
Scalfarotto lei viene a dirci che i papaveri del Pd stanno lì per fare il bene della collettività? Ci ha preso per bambini o telespettatori?
Siamo alla frutta. Se il PD continua a corteggiare il terzo polo senza ridefinire la propria identità è davvero finita ogni speranza di cambiamento. Un conto era tentare la strada di un governo di transizione anche eventualmente con Fini e Casini. Pensare oggi ad una alleanza elettorale con loro significa, oltre ad aver paura di un confronto con Vendola, continuare con una subalternità perdente.
Tradire la propria storia. Non saper cogliere il momento di maggior debolezza della banda bassotti che ci governa. Dimenticare che una larga parte del terzo polo ne ha fatto parte fino a poco fa.
Sono stufo, deluso, indignato: con questo tipo di scelte io morirò berlusconiano e naturalmente il PD non avrà più il mio voto assieme a quello, spero, di tanti altri.
Ma secondo te il segretario legge i commenti sul suo profilo Facebook? glieli fai leggere tu per cortesia? ci saranno 2 o 3 favorevoli contro 300…
Lara: leggere i commenti, quelli del PD?
Il metodo è questo (palesato dallo stesso Scalfarotto): a domande ed accuse circostanziate il gentile Ivan ha risposto: “inutile risponderti, tanto a te non ti sta bene niente…”.
Quindi se non vi sta bene l’orgia centrista, zitti e mosca. Poi potrete assistere gaudenti alle ammucchiate di partito nelle quali Scalfarotto e altri 3 si battono per il matrimonio gay, e Fioroni e altri 100 contro, oppure un paio di sprovveduti parlano di diritti sindacali mentre 100 faccendieri stile Calearo brindano a champagne. Spot, proclami, libri, qualche lacrimuccia che fa fiction e poi tutto come prima. Altro che la Costituzione, Tomasi di Lampedusa tocca leggere.
IL PD lo abbiamo fondato anche noi e non ce ne andiamo…se ne andassero loro a fare i terzopollisti.
contenti loro, ma la paura delle primarie fa novata o forse di più, perchè il segretario sarebbe al 100% Vendola.
Io temo che il PD non riesca a superare il 15%…
La linea non è perdente ma diabolica e criminale.
Il pd si smaschera e mostra la sua vera natura, cioè che è la stessa cosa del finto nemico che ha sempre finto di combattere.
Pd e pdl, pappa e ciccia.
Quanto sei Cara e Dolce, Lara.
Il pd è bene che vada ben al di sotto del 15%, perchè ciò significherebbe che sarebbe finalmente finito il berlusconismo.
Mettiamola cosi:
Il Comunismo e’ finito.
Grazie Ivan per la posizione che hai assunto. Forse Bersani è costretto a barcamenarsi, ma è veramente da masochisti e da senza tempra farsi trattare sempre con sufficienza e farsi sbattere regolarmente la porta in faccia . Del resto se il Terzo Polo aprisse al PD perderebbe voti a favore del Pdl, quindi, perché insistere? E’ controproducente.E ferisce mortalmente noi, i poveri elettori del PD, ai quali cosa resta? Il suicidio? O Nichi Vendola… Ora che ci penso, non vorrei suicidarmi e nemmeno morire d’infarto vedendo Berlusconi Presidente della Repubblica. Brrrrr… Baci, Tita
Ultim’ora.
La ciliciata Binetti ha avanzato la proposta di un ddl medievale che esclude il riconoscimento a qualunque altro tipo di famiglia se non quella naturale, santa, retta, pia, benedetta, cattolica, mulino bianco uomo-donna. E chi avrà protestato vivamente? Il Pd? Ma no.
Ha protestato ufficialmente l’Idv attraverso le parole di Sonia Alfano. Ed è strano, a pensarci bene. La Alfano non è lesbica e non è nemmeno il paravento gay di un “partito ammucchiata” che nasconde il clericale disinteresse.
Si fa così per parlare, comunque. Non vorrei mai che le vergini bianche dei seggi immacolati capissero cos’è la politica reale. Potrebbero superare bruscamente la pubertà…
E sempre per la serie “la politica spiegata ai miei figli” aggiungo spostilla esplicativa:
Casini ha ovviamente elogiato la proposta (marchettone pro domo vaticana). Al concubino Pierferdi s’è unito il coro dei berluscloni che hanno snocciolato la solita litania “famiglia nucleo centrale della società, del mondo e dell’universo intiero”. Prova del nove dei porporati gonnelloni che in un colpo solo (e con una missiva all’autolesionista binetti) hanno appeso un giogo che strangola la falsa laicità del catechista Bersani. Si dice che don Fioroni stia già componendo un exsultate jubilate alla maniera mozartiana come voto di devozione alla madonna delle persecuzioni protettrice di tutti i razzisti. Lei nel presepe centrista che farà, Scalphy, Saulo che cade da cavallo e poi si redime? Let us know.
refuso: la critica alla Binetti è arrivata da Silvana Mura dell’Idv e non dalla Alfano che ha, invece, zittito l’europarlamentare pdllina che si era scaldata a sentir definire corruttore l’epigono dell’amore.
Il punto e’ un altro:
IL COMUNISMO E’ FINITO.
Il PD delle primarie era quello a “vocazione maggioritaria” che non voleva dire governare da soli, ma avere l’ambizione di rappresentare la maggioranza degli italiani o, perlomeno, una buona fetta di questi. Voleva dire saper ascoltare e fare sintesi di diverse sensibilità e istanze con una proposta ALTA.
Oggi il PD si sta ritirando nel recinto di una “Cosa 4” che ha lasciato il fianco sinistro a Vendola e l’area moderata a Rutelli, Casini ecc.
E’ chiaro che un partito che arriva a stento al 23% (e va calando) non può avere l’ambizione di fare le primarie perchè non ha la forza di fare proposte condivise.
Ma il problema non è che perdiamo le primaria, è che stiamo perdendo ogni giorno di più il PD.
Nella condizione di debolezza in cui siamo non mi scandalizzerebbe se, in una situazione di emergenza come questa, si dicesse “dobbiamo aggregare una ampia coalizione di forze attorno alla NOSTRA FORTE PROPOSTA POLITICA, ed abbiamo un candidato che è condiviso da tutti, per cui non possiamo fare le primarie.”
Io però chiederei che ALL’INTERNO DEL PD siano rispettate almeno 5 condizioni ESSENZIALI:
– Una candidatura a Presidente del Consiglio forte, credibile e che faccia veramente sintesi (un nuovo Prodi per intendersi)
– Il partito per scegliere i suoi candidati mette in moto le PRIMARIE per TUTTI i candidati (primarie sulla base dei vecchi collegi della Camera e su base provinciale)
– Rispetto della norma statutaria del LIMITE DEI MANDATI (senza deroghe)
– Deciso aumento della rappresentanza femminile nelle liste (in posti eleggibili)
– LISTE VERAMENTE PULITE (Esclusione dei condannati, anche in primo grado, e di quanti sono rinviati a giudizio per reati di stampo mafioso o contro la P.A.)
Comunque Bersani è coerente con l’impostazione politica Dalemiana che conoscevamo ben prima che fosse eletto Segretario: PD partito socialdemocratico che si allea con il centro; decisioni politiche in mano ad un ristretto gruppo di dirigenti che si ritengono capaci di fare le scelti migliori per il “popolo” e quindi abolizione delle primarie.
Si, daccordo…..pero’ stiamo esulando dal punto. E il punto e’ questo:
IL COMUNISMO E’ FINITO.
(Anche nella sua forma post-comunistica)
credo che l’intervista di oggi a l’Unità chiarisca molto meglio cosa intendeva bersani http://beta.partitodemocratico.it/doc/200974/bersani-alleati-con-chi-vuole-una-nuova-italia.htm
Infatti, l’intervista a Bersani di oggi dice che vuole fare una proposta a tutti, alla destra e alla “sinistra” del PD, poi chi ci sta ci sta. Devo dire che la cosa era detta, in modo meno chiaro ma evidente, anche nella prima intervista – a Repubblica. Solo che il titolo ha sparato la faccenda dell’alleanza col terzo polo.
Mi sa che è perché tutti già pensano che Bersani pensa, ecc. E certo come minimo è stato l’ennesimo clamoroso esempio di cattiva comunicazione.
Resta che la frase sulle primarie alla amministrative da “riformare” è una grande e pessima stupidaggine.