Mi è piaciuta un sacco l’intervista a Chiamparino pubblicata oggi da Repubblica (che non riesco per il momento a trovare in rete, quindi niente link – Aggiornamento: eccola qua, grazie a Daniele Viotti). In particolare sono d’accordo al 100% sulla sua posizione su Fiat e Marchionne (la sfida sulla produttività va affrontata, invece di dribblarla) e sono molto contento che uno come lui si spenda così direttamente sui diritti. Sono un pochino più scettico sulla possibilità che quest’alleanza da Vendola a Fini di cui parla il Gotha del partito possa partorire una visione comune e non restare, per dirla con Chiamparino, una specie di Cln.
Dove non sono proprio d’accordo è su Fassino candidato sindaco. Torino è secondo me la città che è stata meglio governata in Italia negli ultimi 10 anni. Non aveva una gran reputazione ed è diventata invece una città piena di bellezza, di vita, di cultura, di innovazione. E’ Fassino, mi chiedo, il profilo giusto per diventare il Sindaco di Torino? Secondo me, no. Perché fare il sindaco di una grande città non dovrebbe essere un incarico da fine carriera; perché sarebbe necessario premiare e costruire sulle competenze che hanno contribuito a fare di Torino ciò che è oggi invece che ricorrere a qualcuno che è stato a Roma per decenni; perché tutti parlano dell’urgenza del rinnovamento ma poi il rinnovamento come lo fai se per un incarico del genere pensi a uno che ha già ricoperto tutti gli incarichi che seguono: segretario di partito, parlamentare, ministro, ministro-ombra, capo dipartimento e inviato dell’Unione Europea per la Birmania?
9 risposte a “Chiamparino, Fassino e Torino”
Mi permetto di essere più cattiva: credo che a Roma l’attività più diffusa in questo momento tra i nostri parlamentari sia quella di contare quante deroghe chiedere allo Statuto per permettere a chi ha superato il numero di mandati di ricandidarsi alle politiche… almeno Fassino si toglie il problema!
con tutti i distinguo del caso su laicita’ e omofobia (o assenza di), a torino servirebbe l’equivalente di renzi, vista anche la necessita’ di affrontare marchionne con un sindaco che si possa spendere senza paura e senza (piu’ o meno) responsabilita’ o (peggio) dipendenza verso/da la direzione nazionale, secondo me fassino per quanto mi da lì’impressione di persona degnissima e intellettualmente onesta mi sembra inadatto all’incarico, ad esempio mi pare che chiamparino sia piu’ forte caratterialmente e piu’ deciso, forse anche appunto per l’essere in un certo senso un outsider a livello nazionale
[…] This post was mentioned on Twitter by Ivan Scalfarotto. Ivan Scalfarotto said: Chiamparino, Fassino e Torino http://ping.fm/v13oK […]
Francamente, Fassino appare bolso e troppo rivolto al passato. Oltre che caratterialmente provato e instabile. Ma, vi prego, Renzi no! Abito vicino a Firenze e vedo come si comporta… Com’era la battuta “tutto chiacchere e distintivo…” Chi ha 28 anni scarsi è già presidente della Provincia di Firenze più che un predestinato sembra un… Se fosse serio dovrebbe esternare meno e amministrare, amministrare, amministrare… Almeno fino ai 40 (diciamo 5-6 anni da sindaco). Insomma, il tempo occorrente a poter dare un giudizio politico sulla sua capacità. Ma, non mi pare il suo progetto politico
Con tutto il rispetto, per quanto mi riguarda mi ci vuol altro che una dichiarazione sui diritti civili per entusiasmarmi
… Poi, non vedo come si possa raccogliere la “sfida di Marchionne”! Io una idea, per aumentare la produttività, ce l’avrei: far lavorare di più gente come Marchionne (magari pagandoli molto meno),
io certi ragionamenti proprio non li capisco, ho 22 anni, ma non ho mai pensato di dover giudicare un politico secondo che sia vecchio o giovane, abbia fatto più o meno esperienza. Se ragioniamo così Berlusconi sarebbe meglio di Ciampi perchè è più giovane? ci sono 90enni arzilli che scompaginano tutte le carte, penso a Fruttero e gente giovane capace solo di seguire i soliti 3 schemi. Fassino è un grande politico italiano, uno che ha una carriera lunga anche perchè ha cominciato molto giovane,a 30 anni era già responsabile fabbriche per il Pci di Berlinguer,è entrato in parlamento presto,ha lavorato alla fondazione del Pds, ha guidato i Ds in due che saranno forse le vittorie più significative della sinistra italiana, le regionali del 12 a 3 e poi con la candidatura di Prodi le politiche, dopo di che, decide di dimettersi da segretario sciogliere i Ds che ha riradicato nel territorio e fondare il Pd, nel quale non ha alcun incarico immediato. Non mi pare un poltronaro, mi sembra una persona che con alle spalle una grandissima carriera politica, vuole tornare nella sua città, da cui non si è mai distaccato, ha sempre mantenuto casa lì ad esempio, e dare il suo contributo. Per di più accettando di correre per le primarie, primarie serie che non danno la sicurezza di un esito garantito. Se la Bresso e Chiamparino dicono che conosce la città ci si potrà ben fidare no?
Trovo assurdo che si dica ha ricoperto troppi incarichi non deve candidarsi, è come non assumere qualcuno perchè ha troppi master. E’ in politica da una vita perchè è bravo, altri, come Bertinotti, son stati rispediti a casa dagli elettori. Io non direi mai, Scalfarotto non si può candidare a un qualunque incarico perchè è stato vicepresidente del Pd. Che assurdità è…
Il rinnovamento lo fai anche valorizzando le competenze che ci sono già sul campo, non solo sparando lì qualcuno solo perchè è giovane anche se le competenze per governare meglio ce le ha qualcun altro….
se il nuovo che avanza é Renzi dateci 10, 100, 1000 Fassini!!!
bravi claudio e pellizzer dal 33% di veltroni al 25 di oggi prossimo obiettivo (con l’attuale dirigenza ) è raggiungere il PCF di georges marchiais ossia sparire.