Il mio post per “Il Post”.
Il Senato degli Stati Uniti ha finalmente definitivamente abrogato la famigerata clausola “Don’t ask, don’t tell”, una norma che con un nome assai grazioso in realtà celava una volontà discriminatoria implacabile e spietata. “Don’t ask, don’t tell” (“Io non te lo chiedo, tu non me lo dire”), badate bene, non voleva per nulla essere una cineseria del tipo “Oh, come siamo discreti e democratici da queste parti che ci facciamo tutti civilmente gli affari nostri”. La clausola significava invece: “Io, le forze armate, non ho il diritto di chiedertelo. Tu hai il dovere di non farmelo sapere in nessun modo, perché se si viene a sapere per qualsiasi ragione, anche per purissimo caso, che sei gay o lesbica allora vieni espulso seduta stante”.
Insomma, la norma inventata da Bill Clinton permetteva alle persone GLBT di entrare e di non essere licenziati su due piedi dall’esercito solo a condizione di: negare di essere gay, di essere molto capaci a coprire il segreto e anche di avere la forza di gestire l’angoscia dovuta al fatto di trovarsi in una posizione di ricattabilità e di debolezza sulla base di una propria caratteristica insopprimibile ed essenziale. Si capisce perché Obama, che di discriminazioni ne sa qualcosa, ne abbia fatto un punto di forza della sua politica. Questo è quello che il Presidente degli Stati Uniti ha dichiarato subito dopo il voto: “E’ tempo di riconoscere che il sacrificio, il valore e l’integrità non sono definiti dall’orientamento sessuale più di quanto non lo siano dalla razza, dal sesso, dalla religione o dal proprio credo”. Non si capisce quanto tempo dovremo aspettare per sentire un leader politico italiano dire una cosa così forte perché così chiara e semplice nella sua asciutta civiltà.
Una risposta a “Il sacrificio, il valore, l’integrità”
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