In questi giorni in cui ministri, parlamentari, direttori di giornale e il potere blindato e armato fino ai denti difende contro ogni ragionevolezza, buona fede e lucidità il diritto alla privacy di un signore molto anziano che pospone le sue ciclopiche responsabilità istituzionali alle tette e alle chiappe di procaci fanciulle travestite da infermiera, lasciatemi dire una parola su Marco. Marco che ho conosciuto per lavoro e di cui ho apprezzato le capacità professionali e l’intelligenza. Marco che ha creduto e ha lavorato con grande serietà e visione su un progetto per nulla scontato, intuendone le potenzialità e il valore. Marco che sapeva sorridere e concentrarsi. Marco che era competente e stimato sul lavoro e profondamente amato dal suo compagno, dai suoi amici, dai suoi cari. Marco che è morto la notte di domenica e che è stato fatto a pezzi dai giornali, senza che nessuna Santanché si mettesse ad abbaiare per difenderne la privacy. Anche quella, in questo paese malato, chiaramente non è uguale per tutti.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
4 risposte a “La privacy non è uguale per tutti”
Eh no caro scalpha…
è la solita litania anglofila!
Voi poveri leccac..o britannici fingete di non sapere cosa succede nel regno unito!
Ma sapete che muore un infermiere ogni ora per colpa di una politica labourista che inchioda alle proprie responsabilità la fluttuazione del consenso popolare??
Continuate a lodare gli infermieri inglesi perchè non capire cosa significa avere a che fare con gli infermieri inglesi.
E comunque è colpa anche di Severgigni.
Ludovica Alberoni
Ho cercato e credo di aver capito a quale tragico evento ti riferisci. Ti abbraccio forte forte.
[…] This post was mentioned on Twitter by Ivan Scalfarotto, Loris Coppotelli. Loris Coppotelli said: RT @ivanscalfarotto: La privacy non è uguale per tutti http://ping.fm/dQ093 […]
Credo anch’io di aver capito a quale “Marco” si riferisce…e anche a quale signore mooooooooooolto anziano a cui non è rimasto nemmeno un briciolo di dignità; un signore che di signore ha molto poco e che ha ancora una vita politica anche grazie ad una bella fetta della popolazione che lo osanna, purtroppo!!!
Di quell’uomo, Marco, posso solo dire che ogni tanto chi fa notizia dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza, invece di esser sempre pronto a gettar fango sulla dignità e la memoria di un essere umano che ormai non è più fra noi, e che in ogni caso, purtroppo, non può più usufruire del diritto di replica!Non ha importanza il come è morto, quello, semmai, al massimo dei casi può interessare alla procura; la cosa che credo dovrebbe essere davvero importante per noi è solo una: è morto un essere umano, punto.
Ma non nominatemi la Santanchè per favore, quel personaggio è solo buono di difendere i diritti di chi fa comodo a lei, come quelli delle donne; diritti importantissimi ma che difende in quanto donna e non perchè crede davvero in ciò per cui si adopera con tanto fervore…sono convinto che se fosse nata uomo non si sarebbe nemmeno posta il problema. Fa ridere, difende i diritti delle donne ma non degli esseri umani…e noi persone transessuali chi siamo?Esseri umani di serie B?…Secondo la signora Santanchè noi siamo persone ai margini della società, senza rendersi conto che è la cara società a metterci ai margini (lei compresa) semmai, e che non ci mette nelle condizioni più idonee per poter essere ben posizionati all’interno di un popolo che alla fine della fiera vuole solo persone “normali” e non PERSONE!!!
Scusa la divagazione sulla Santanchè, ma quando sento il suo nome mi si drizzano i capelli!!!In ogni caso concordo: il dirirro della privacy a quanto pare non è uguale per tutti…ma come tutto il resto!!!!
Un caro saluto
Marco Michele C.MI