Quello che fa specie, nella lettera del Presidente del Consiglio oggi al Corriere, sono il contenuto, il fatto che l’abbia scritta e anche il tono da statista che ha deciso di utilizzare. Dopo un’eternità al governo e dopo aver avuto una maggioranza che gli permetteva di fare sostanzialmente ciò che gli pareva (e che ha utilizzato soltanto per mettere in piedi leggi assurde e di nessuna rilevanza per il Paese), Berlusconi si ricorda di Bersani e del PD. Non più “comunisti” ma addirittura partner con cui affrontare, prima ancora che con Casini e Fini, una riforma costituzionale che metta l’Italia sulla strada dell’efficienza tedesca. Posso sbagliarmi ma io credo che l’intervista di Pisanu il 29, quella di D’Alema ieri (con l’apertura di Casini) e quella di Maroni oggi stiano indicando che Berlusconi scricchiola. Diciamoci la verità: questa compattezza dietro la figura di un uomo ormai privo di qualsiasi credibilità e con un’immagine pubblica devastata quanto può durare? Cosa succederebbe se si aprisse improvvisamente una fronda dentro il PdL? Quanti berluscones stanno soltanto aspettando che accada qualcosa?
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
3 risposte a “Le ultime lettere di S. B.”
Voglio sperare che la linea del PD rimanga ferma, ma ho paura che qualcuno dei soliti (D’Alema? Letta? Latorre?) comincerà a valutare la proposta di B. come qualcosa di serio.
Caro mmc,
non ci sarebbe nulla di male se la valutassero.
Ma credete veramente che andato via il berlusca si apriranno le cateratte del cielo e la luce prenderà il posto delle tenebre tra uccellini cinguettanti e mandorli in fiore?
Se non ci si mette d’accordo, questa volta finisce veramente male.
E non si può pensare di andare ad elezioni senza aver democraticamente mandato a casa un governo eletto e che per di più ha ricevuto per 3 volte in un mese la fiducia.
Ignorare questi aspetti significherebbe mettere i presupposti per un’ulteriore periodo indeterminato di veleni e reciproche accuse.
Gli anni passati ci hanno insegnato che le battaglie dei duri e puri antiberlusconiani sono finalizzate solo all’autocelebrazione di singoli sedicenti rivoluzionari a cui gliene frega solo della cadrega e del portafglio; e le ultime performance della coppia Dipietro/DeMagistris oppure dei vari Travaglio/Santoro/Gomez, ne sono una prova lampante.
Quindi mediare e mettersi d’accordo; senza paura e con la coscienza di fare solo il bene del paese.
Un saluto
Sinceramente non penso che i Berluscones abbiano molta voglia di (altre) fronde interne. Molti di loro sanno che a Lui devono molto (tutto). E che senza di Lui sono vere e proprie nullità.
Cercheranno di tenerselo stretto il più possibile perchè sanno che dopo molti di loro perderebbero la cadrega. Quello che temono di più costoro non è tanto l’innocuo (ed assai confuso) PD, ma soprattutto la concorrenza della Lega.