E’ stata una buona giornata: abbiamo fatto davvero un gran lavoro in assemblea. Un’assemblea che era nata con l’inopinata cancellazione dei diritti civili dall’ordine del giorno e che si è conclusa con Bersani che diceva una cosa – per noi rivoluzionaria – come quella per cui diritti civili e diritti sociali non possono che essere inscindibilmente una parte centrale del programma del Partito Democratico e con Rosy Bindi che parlava del lavoro da fare su questi temi nelle prossime settimane. Siamo riusciti a coinvolgere in questo sforzo gente come D’Alema, Pollastrini, Cuperlo. Tutto merito di Ignazio Marino, di Michele Meta, Paola Concia, Ettore Martinelli, Sandro Gozi, Marta Leonori e di tutti gli altri delegati nazionali del gruppo che fa capo a Marino che hanno lavorato come una squadra, parola assolutamente sconosciuta a molti (ne sono gravemente allergici grandi e piccini) nel mondo della politica. So benissimo che in un paese ideale di questa cose non si dovrebbe nemmeno discutere ma l’Italia, come sappiamo, non è il paese ideale. E nemmeno un paese accettabile. Altrove i diritti civili sono una cosa scontata per tutta la sinistra e anche per la destra, almeno quella presentabile. Da noi si fa una fatica enorme a dire cose che sono un’ovvietà in tutto il mondo civile. Ma se non ci fossimo stati noi questa volta, credetemi, di unioni civili e di testamento biologico non si sarebbe nemmeno parlato. Non faccio politica da molto ma una cosa l’ho imparata. Che ogni centimetro guadagnato va sudato e nessuno ti regala nulla. Se il gruppo Marino è ancora tutto là tanto tempo dopo il congresso (e si sa che le correnti di minoranza tendono a sciogliersi come neve al sole) è perché ci siamo uniti intorno a valori comuni e avevamo una mozione in cui c’erano scritte delle cose chiare, assolutamente innovative e ancora tutte attuali. E’ un cammino lungo. Siamo molto lontani dalla meta, ma certo oggi abbiamo oggettivamente fatto un passo in avanti.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
5 risposte a “Rientrando dall’assemblea nazionale del Pd”
E’ vero che sui diritti civili e siciali occorre avere sempre gli occhi aperti e non dare nulla per acquisito. Ma si può dire con certezza, nonostante tutto, che se il PD ha una riconoscibilità, essa è incentrata sui temi della mozione marino: nucleare, diritti civili, laicità dello Stato. Grazie al lavoro della “Squadra”! continuate così. Grazie
Apprezzo il tuo sforzo e il tuo entusiasmo. Ma per quanto riguarda i diritti civili non riesco a togliermi l’impressione che il PD non abbia fatto altro che “avviare una discussione”.
Il PCI prima, i DS poi, il PD infine, hanno sempre avviato discussioni sui diritti civili. Sarebbe pure ora che arrivassero ad una conclusione. Per ora, sospendo il giudizio.
uhm…. ma proprio rosy bindi doveva mettersi a capo di questa prossima discussione? mi sembra un segnale chiaro aver messo lei. non vedo ahimè passi avanti. anzi 🙁
Scalfarotto ma a chi vuole darla a bere?
Guardi che qui di bimbette dalle trecce biondi non ce n’è. Lei crede davvero che proponendo un’ennesima trafila come quella dei pacs bindiani si arrivi ad un punto comune. Si sturi le orecchie: i cattolici non firmeranno mai una legge di tutela delle coppie omoessesuali. Mai. Never(meglio così?). E in caso il vostro baraccone riesca a guidare il prossimo governo, sarà affossato di nuovo dalle proposte sui temi etici. Coi cattolici non si ragiona, hanno dalla loro una presunta Verità imprescindibile. La sua, a quanto pare, è quella delle scampagnate.