“Learning to love yourself/It is the greatest love of all”, cantava Whitney Houston in una canzone meravigliosa di tanti anni fa: imparare ad amare se stessi è indispensabile per poter amare gli altri. E’ come la storia della maschera dell’ossigeno sugli aerei di cui ho parlato anche in “In nessun paese”. Come ti insegnano gli assistenti di volo durante le procedure di sicurezza bisogna prima mettersi la maschera e poi aiutare chi ne avesse bisogno: “Il messaggio è chiaro: per potere compiere qualsiasi gesto, incluso dare una mano al prossimo, la prima cosa da fare, anche nella peggiore delle situazioni, anche nel malaugurato caso che si depressurizzasse la cabina dell’aereo sul quale state viaggiando, è assicurarsi di essere vivi e di stare bene. Se non si hanno energie sufficienti per aiutare se stessi non si può pensare di essere di qualche utilità agli altri.” E’ per questo che oggi, invece di celebrare la giornata degli stati vegetativi, il governo di un paese migliore avrebbe dovuto celebrare – nel ricordo di Eluana Englaro – la giornata dell’amore verso se stessi, la giornata della dignità e della libertà di ciascuno.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
2 risposte a “The greatest love of all”
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la giornata degli stati vegetativi è di una ipocrisia sconvolgente!! a che serve, a chi serve?