Il mio post per “Il Post”.
Si avvicina il 150° anniversario dell’unità e ho deciso di celebrarlo adeguatamente e pubblicamente. Ho visto tante volte negli Stati Uniti famiglie esporre la bandiera a stelle e strisce e l’ho sempre trovata un’abitudine piuttosto eccentrica anche se un po’, in cuor mio, guardavo con un senso di (come definirla?) invidia il patriottismo di francesi e americani. In fondo, mi son sempre detto, si capisce che se uno si prende la briga di mettere la bandiera nel cortile di casa sua poi coerentemente sta pure molto attento a chi mette con le chiappe sul divano dello studio ovale. Guarda noi – senza bandiere a garrire nel vento e con una marcetta come inno nazionale – in che diavolo di mani ci siamo messi. Così ho deciso di mettere da parte ogni ritrosia internazionalista e ho deciso di fare anch’io la stessa cosa. Ho messo una bandiera sul balcone di casa. L’ho fatto perché mi è parso proprio un buon momento per celebrare l’Italia, la Repubblica, il valore di tanti che hanno speso o dato la vita per fare del nostro Paese una democrazia. Mi è sembrato un ottimo momento per celebrare le istituzioni, la Costituzione, l’unità nazionale, il senso civico, la solidarietà tra le regioni. E pure un buon momento per ricordarmi della legalità e per chiedere che la nostra bandiera resti pulita dalle macchie della corruzione e il nostro territorio delle mafie e della monnezza. Un buon momento, insomma, per far sventolare la nostra bandiera. Se quelli della Lega tirano fuori il loro vessillo nell’aula di Montecitorio e non si vergognano, potrò ben far io sventolare il tricolore sotto il cielo di Milano, a casa mia.
Io ho messo una bandiera sul balcone di casa. Se potete, fatelo anche voi.
8 risposte a “Un tricolore sul mio balcone”
L’ho fatto anche io, per i tuoi stessi motivi, sin dal giorno in cui hanno deciso che il 17 marzo 2011 sarebbe stato un giorno festivo. Cosetta di Lissone prov. Monza e Brianza
Il nostro tricolore è esposto ormai da un mesetto. Hai fatto bene, Ivan! Bravo!
Una volta la bandiera la esponevano i “fascisti” e voi eravate affezionati alla Bandiera Rossa. (Mai visto un tricolore alle manifestazioni comuniste!)
Oggi i post-comunisti espongono il tricolore insieme ai post-fascisti.
Io espongo la bandiera azzurra di Forza Italia e un triangolino tricolore sullo sfondo verde della Lega.
Prima si fa il Federalismo e poi, ma solo poi, si tornera’ ad esporre con orgoglio il tricolore di un’Italia nuova e Federale.
Io invece, che non sono tifoso del pallone, ne ho comperate due prima di una partita della nazionale, e aspettavo il giorno 17 per esporle. Seguo il vostro esempio, e le espongo questa sera stessa.
@ Vittorio Caprioli. C’è da qualche parte un po’ di confusione sul concetto stesso di federalismo. Gli stati si federano, per UNIRSI, non per dividersi. Così è sempre stato.
@ OMAR SUPIO
Verissimo quello che dici.
La bandiera avrebbe dovuto unire, affratellando (Fratelli d’Italia!), lo Stato Borbonico e lo Stato Sabaudo, includendo le altre Storiche Regioni politico-geografiche d’Italia: Lombardo-Veneto, Stato Pontificio e staterelli sparsi.
Fallito il progetto, come tutti possono constatare, con lo Stato Borbonico piu’ borbonico di prima che a distanza di 150 anni si ritrova con i Corleonesi e i Casertani e gli Jervolini al posto dei Borboni, l’unica soluzione “unitaria” e’ proprio il Federalismo che, nel suo progetto principale, consiste nel responsabilizzare economicamente i politici e gli amministratori della Terronia lasciando che siano i Terroni a giudicare se il loro operato.
Perche’ il giochetto di dare sempre la colpa ai “Piemontesi” e i trucchetti di far sparire i soldi dalla Cassa del Mezzogiorno, con il Federalismo, finiscono subito.
Un’Italia piu’ omogenea e’ anche piu’ unita.
Solo allora tutti scenderemo in piazza con le bandierine tricolori.
Per il momento sventoliamo quelle azzurre e quelle verdi che hanno reso possibile l’unico vero progetto di unita’ nazionale : il federalismo, appunto.
Se poi Scalpha vuol fare la solita retorica comunista, faccia pure: prima la faceva con le bandere rosse; oggi con il tricolore.
Nihil sub sole novi (a Sinistra): sempre lo stesso brodino.
Caprioli ha ragione, una volta la sinistra non apprezzava il tricolore, perché veniva usato come simbolo nazionalista.
Oggi i tempi sono cambiati e al nazionalismo si sono sostituiti i valori costituzionali.
Io ho 37 anni, non sono mai stato iscritto al partito comunista, e mi sento orgogliosamente vicino ai valori di uguaglianza e rispetto che si possono leggere negli articoli della nostra costituzione. Mi riconosco in essa e sono felice di esporre un simbolo del mio amore, non tanto per la “patria” – concetto in cui non credo, anche perché penso sia un contenitore vuoto che ognuno riempie con i contenuti che crede -quanto per i valori che essa esprime.
@ Vittorio Caprioli. Ti do molto volentieri atto del tono assolutamente civile del tuo interloquire, il che è oggi un fatto piuttowto raro. E’ piacevole ragionare così. Grazie. Non di meno posso condividerti solo in parte, soprattutto per quanto attiene alla storia iniziale, e alle responsabilità degli amministratori “terroni”. Ti scrivo dalla Terronia !!!!!!- Per il resto, i comunisti, la Patria intsa come esclusione di chi è nato fuori di qui, e molto di quel che rimane, devo ringraziare Matteo Balocco, che mi precede qui innanzi, il quale, con la sua giovane età esprime tutto quello che avrei voluto dire io, e che integralmente sottoscrivo.