A Milano si gioca un bel pezzo del futuro dell’Italia. Se Giuliano Pisapia ce la farà a diventare sindaco, il centrosinistra italiano potrà mettere in piedi nella mia città un modello di governo autorevole per tutto il Paese. Siamo reduci da 5 anni di non governo: Milano è una città che, per sua fortuna, cammina anche da sola ma se avessimo finalmente un’amministrazione comparabile a quella di Sergio Chiamparino a Torino, questa città potrebbe davvero esplodere e tornare al rango di capitale europea che le spetta di diritto.
Voglio dire una parola in particolare sul PD milanese che, guidato da Roberto Cornelli, dopo le primarie perse si è messo lealmente e completamente a disposizione di Pisapia, a partire dallo stesso Stefano Boeri che si è dato disponibile a correre come capolista del partito democratico. E’ la politica che vorremmo sempre vedere, quella che prende le primarie e la partecipazione sul serio. E voglio anche ricordare l’enorme lavoro del gruppo consiliare uscente che, sotto la guida di Pierfrancesco Majorino, ha lavorato indefessamente per limitare i danni della giunta Moratti mettendo al centro del proprio lavoro il nostro territorio e la nostra comunità, combattendo per esempio contro la mafia quando la destra negava che esistesse un problema mafioso in città. O lavorando sul piano di governo del territorio proposto da una giunta che mentre chiunque si preoccuperebbe dell’inquinamento e della qualità dell’ambiente vuol costruire – pensate un po’ – un tunnel sotterraneo di 14 chilometri tra la Fiera e Linate.
E poi una coalizione solida e compatta, liste pulite fatte di persone brave e competenti (penso per esempio, oltre a Majorino, a Rosaria Iardino, Paola Bocci, Marilisa D’Amico), una voglia di cambiare questa città genuina e credibile.
Purtroppo, a causa del mio piede fratturato, non potrò essere fisicamente tra poco in piazza con Giuliano Pisapia e Roberto Vecchioni, ma ci sarò col cuore. Incrociamo le dita, anche questa volta da Milano può partire una grande novità per l’Italia.