La questione dei diritti GLBT sarà uno dei banchi di prova di un governo che vorrà far tornare l’Italia ad essere protagonista della comunità internazionale. Bersani, ieri in Direzione, parlava della “ricostruzione” su cui dovremo lavorare. I diritti civili ne saranno parte fondamentale.
Per questo ho scritto la lettera che segue alle associazioni GLBT italiane.
“La condizione delle persone omosessuali e transessuali nel nostro paese è la cartina di tornasole dello stato di prostrazione della democrazia in Italia.
La comunità nazionale accetta senza apparente turbamento che in questo paese viva un gruppo ampio di cittadini privo di soggettività, di tutela e di diritti. Non vi è nessuno scandalo davanti al fatto che ad una minoranza non inconsistente di persone siano riconosciuti pieni doveri e diritti diminuiti. Intorno a una comunità di persone la cui dignità è quotidianamente negata e a cui è lecito rivolgere ogni attacco verbale o fisico, non si leva nessuna sostanziale difesa civica, politica o giuridica.
E’ una situazione allarmante, questa, non solo per i diritti delle persone GLBT ma per i diritti di tutti gli italiani. Non è un caso che nel nostro Paese negli ultimi anni siano peggiorate le condizioni di ogni gruppo sociale: le donne, i giovani, le famiglie, i lavoratori, i malati, gli immigrati, gli anziani. Il governo che verrà non potrà dunque eludere le questioni dei diritti, perché le risposte a quelle questioni saranno il modo più efficace per disegnare la visione del paese che si vorrà mettere in pratica.
Il partito democratico, il mio partito, è impegnato in un lavoro serio e complesso per delineare una posizione chiara e convincente su questi temi. La segreteria nazionale, i gruppi parlamentari e la Commissione sui Diritti, guidata dalla Presidente del partito, stanno lavorando attivamente su questioni che hanno costituito sin dalla sua fondazione un banco di prova per un partito nato dall’incontro di culture politiche diverse.
Eppure – nonostante i ritardi, i silenzi e qualche infelice presa di posizione – io credo che il PD sia stato e debba essere un alleato indispensabile nel cammino per l’uguaglianza dei gay, delle lesbiche, delle persone bi e trans in questo paese. Senza il supporto della sinistra democratica e riformista non è pensabile cambiare questo paese né ottenere le leggi di cui questo Paese necessita.
A cominciare dal matrimonio per tutti come accade in paesi di cultura latina e cattolica quali la Spagna, il Portogallo, l’Argentina. O come una legge che consenta alle persone trans di ottenere la rettifica anagrafica a prescindere dall’intervento chirurgico. O ancora una legge che riconosca i diritti dei bambini figli di coppie omosessuali, bambini che già esistono e di cui la politica fa finta di nulla.
Senza il PD, la sua partecipazione, senza una nuova cultura politica che ne trasformi radicalmente l’approccio a questi temi e senza i suoi voti di sostegno in parlamento questo non accadrà. Il Partito Democratico deve mettersi alla testa di questo grande sforzo di comprensione e di inclusione, e questo io considero parte fondamentale del mio impegno.
Una nuova generazione di dirigenti più vicini al proprio tempo sarà di grande aiuto in questo lavoro, ma non sarà possibile vincere se non con la collaborazione di chi – come voi – quotidianamente e da anni lavora in tutto il paese per rappresentare, assistere e supportare i cittadini e la comunità GLBT.
Per questo, io metto a disposizione delle Associazioni e del Movimento il mio impegno e il mio lavoro all’interno del PD perché si possa continuare il dialogo, il percorso comune finalizzato al raggiungimento della piena uguaglianza delle persone GLBT. Mi rendo sin d’ora disponibile ad un colloquio che certo non comincia oggi ma che da oggi vorrei ancor più sistematico e continuativo. Parliamoci, parliamone.
Il Paese è in grave sofferenza e potrà venire fuori da questa situazione soltanto se l’intera comunità nazionale saprà farsi coesa e unita. Chi pensasse di lasciar fuori da tutto ciò gli italiani che sono gay, lesbiche bisex o trans sarebbe destinato a sconfitta sicura. E’ un lusso che l’Italia, oggi, non può davvero permettersi.
Ivan Scalfarotto”
13 risposte a “La mia lettera al movimento GLBT italiano”
Scusami Ivan, non capisco: la lettera è rivolta alle associazione o al PD?
Perché nell’introduzione parli esplicitamente della necessità di un nuovo approccio del PD alle problematiche sociali – e conosciamo tutti molto bene l’approccio attuale, purtroppo.
Quindi, come dicevo, mi sfugge il perché di questo destinatario, dell’invito alle associazioni.
Non dovrebbe arrivare prima dal PD, questa volontà? E non dovrebbe arrivare prima al PD, questo invito?
In cosa dovrebbe consistere questo dialogo che tu e le associazioni dovrebbero intrattenere? Su quali argomenti, e con quali finalità?
[Ecco, questo commento doveva essere un “Non mi far commentare”, e invece ne è uscita una pappardella colossale]
[…] cristiana alicata GLBT, IMPOLITICO glbt, ivan scalfarotto, lgbtqi Lascia un commento E io sono orgogliosa di lui. […]
Forse vuoi essere eletto in parlamento? Questa sviolinata serve solo alla tua carriera politica !
Dopo anni e anni ad avallare ogni possibile inciucio e pastrocchio nel tuo partito, Ivan, la tua credibilità è zero. Molta gente ti legge e ti commenta solo perché, per ora, non sembra esserci nulla di meglio. Ma la tua rivendicazione dei diritti LGBT è altrettanto velleitaria e di facciata della “secessione” con cui prendono i voti i Leghisti; solo fumo negli occhi.
“Il partito democratico, il mio partito, è impegnato in un lavoro serio e complesso per delineare una posizione chiara e convincente su questi temi.” Scusa ma di quale PD stai parlando? Il PD che conosco io è lontanissimo da quanto scrivi! Il PD che conosco io è un partito fermo, vecchio e con una classe dirigente che dovrebbe dedicarsi ad altro. E lo dico da persona di sinistra…
Avverti pure D’Alema tanto che ci sei. Il PD non è più credibile, è semplicemente un coacervo di particolarismi. La fronda-marino è talmente esigua ed ininfluente che conta solo sui blog.
Mi spiace ma non sono affatto d’accordo. Questa tua lettera al movimento GLBT italiano è di una tristezza disarmante. Credo che in queste parole ci sia solo pura demagogia e sento, da lontano, affilare le armi per la prossima campagna elettorale.
Adesso urgono i fatti e un radicale cambiamento del PD. Come puoi convincerci del fatto che il “tuo partito” sta compiendo un lavoro serio e complesso se attendiamo da anni i frutti di questi sforzi? Come puoi scrivere certe cose se la tua è una lotta continua per rimanere a galla nel panorama politico italiano e sempre in cerca di continua visibilità?
Non puoi ripetere in loop didascalico sempre le stesse cose sognando di essere un Harvey Milk “de’ noantri”!
Bravo, Ivan. Convincente come al solito. I diritti delle persone GLBT sono la cartina di tornasole dell’idea di paese che il PD ha in mente.
farsi ascoltare significa dire cose chiare e coerenti, altrimenti dopo un po’ si smette di prendere sul serio l’interlocutore.. sentire te e poi sentire D’alema… e già ci chiediamo qual è la voce ufficiale del pd. Siamo in fase censimento: il pd ha detto chiaramente come fare per dare visibilità alle coppie di fatto? questo semmai lo hai detto tu… ti ricordi anche la questione dei manifesti delle coppie etero e gay che in friuli hanno infiammato il partito, se era giusto o no che una coppia omo rappresentasse la regione? potrei continuare… insomma, non te ne voglio, anzi, io ti stimo molto, ma davvero a volte non si capisce se parli a nome tuo o a nome del partito che rappresenti, ma che con la sue contraddizioni, spesso non rappresenta te!
[…] risposta alla lettera che Ivan Scalfarotto scrive ieri al Movimento GLBT, arriva oggi la risposta di Paolo Patané, […]
Il PD non è certo Scalfarotto né la Concia né Marino, ma se non ci fosse gente come loro sarebbe una devastazione. Quello che dovremmo fare è aiutarli invece che dargli addosso.
Caro Ivan trovo la tua lettera necessaria in un momento di stanchezza, delusione e frammentazione del movimento e di scollamento con alcune spalle politiche di cui c’è necessità. Tu -, il tuo ruolo, la tua formazione e sensibilità il tuo peso dentro al Pd e tanto altre cose che si possono dire parlando di te – sei persona preziosissima. Magari il movimento riuscisse a cogliere questa offerta di dialogo. Il fatto che il Pd sia “un partito nato dall’incontro di culture politiche diverse” lo rende fragile ma al contempo getta le condizioni di una sfida, quella di poter davvero andare al governo, di poter essere davvero una forza maggioritaria. Dentro lo sguardo che ha una forza così, chiamamola una forza del futuro, i cittadini lgbt ci stanno a pieno titolo perché parte integrante della società. Tu inviti il movimento a non riunchiudersi nella logica della minoranza e a dialogare facendoti garante di questa possibilità. Mi auguro vivamente che la tua iniziativa abbia il seguito che merita, perché è intelligente e di buon senso, e richiama alla responsabilità tutti, sia il Pd che ha bisogno di lavorare molto sulle questioni lgbt, sia il movimento che ha bisogno di uscire da un atteggiamento autoreferenziale e da una logica che favorisce la dispersione. Delia
[…] risposta alla lettera di Ivan Scalfarotto al movimento LGBT Caro […]