In questo caso userò “caro vicepresidente del PD” e non carissimo Ivan come di solito uso fare.
La mia non vuole essere una presa di distanza, anzi, tutt’altro, il fatto è che in questo caso specifico vorrei rivolgermi all’esponente di un partito politico e non all’amico.
Ho letto la lettera che hai indirizzato al movimento e non posso che condividere i tuoi pensieri e le tue parole; Purtroppo non posso anche fare a meno di pensare che quel “banco di prova” alla quale ti riferisci, rispetto alle nostre istanze, sia stato un esercizio fallimentare per tutta la sinistra (permettimi in questo caso di non calcolare la destra); Poche, ahinoi, sono state poche le battaglie che i partiti e le associazioni LGBTQI hanno portato avanti insieme e in modo convinto; Pur riconoscendo l’eccellente lavoro di alcuni esponenti politici, anche del tuo partito, ed il valore di alcuni esponenti del movimento, alle volte si ha l’impressione che non ci sia comprensione tra politica e movimento, e tra politica, movimento e cittadini.
Concordo sul fatto che dobbiamo unire le forze per la nostra battaglia sui diritti, ma abbiamo anche l’obbligo di far comprendere a fondo ai nostri partiti e alla cittadinanza tutta il perchè delle nostre istanze; C’è ancora una sorta di pudore a parlare delle nostre esistenze da parte delle istituzioni, una sorta di “scomodi parenti” alla quale dedicare una parte marginale del programma politico; In tutto questo spesso l’inefficacia politica del movimento stesso gioca un ruolo importante nella non risoluzione delle nostre istanze, riflettere sul nostro operato sarebbe già un ottimo punto di partenza, che associato al lavoro di costruzione, come quello da te espresso nella tua lettera, potrebbe risultare efficace, soprattutto se riusciamo ad arginare personalismi e interessi di “parte”.
Da me e dall’ Associazione che rappresento troverai sempre terreno fertile, nella buona semina per un ottimo raccolto.
Grazie
Fabianna Tozzi Daneri
presidente Associazione Trans Genere