C’era un sacco di gente, ieri al Forum delle culture (qui le bellissime foto di Carlo Traina). Quello che mi è piaciuto è che, come mi è stato detto dai locali, ci fosse un sacco di gente nuova e non le solite facce che si vedono agli eventi di partito. E’ esattamente quello di cui il PD ha bisogno a Napoli, tornare a parlare alle persone oltre che ai militanti storici. Perché i voti dei secondi non li abbiamo mai persi ma quelli dei cittadini ce li siamo persi proprio tutti. E poi mi è piaciuto anche che si sia discusso a fondo: non è stato un processo dei sindaci (De Magistris e Emiliano) al partito (rappresentato da Orlando), come qualcuno ha scritto. Emiliano è il presidente del PD pugliese, non dimentichiamolo. E poi il partito era molto ben rappresentato da Ignazio Marino, da Maria Chiara Carrozza, da Francesco Nicodemo e dalla maggior parte degli oratori, tutti regolarmente iscritti e con responsabilità da dirigenti. Però abbiamo affrontato a viso aperto le difficoltà, senza nasconderle sotto il tappeto. Napoli ha oggi una nuova amministrazione e io credo che senza il PD questa amministrazione non potrà fare tutto quello che c’è da fare per Napoli. Ma noi stessi faremmo un grave errore se non appoggiassimo a aiutassimo De Magistris e la sua squadra. Io su molte cose mi ritengo lontano dalle idee del Sindaco di Napoli, temi del lavoro in primo luogo. Eppure credo che sia proprio compito del PD mettere a disposizione di chi oggi governa la città quella dose di riformismo che ieri De Magistris ha confermato di non avere troppo in simpatia ma che penso sia uno strumento che manca alla sua cassetta dei ferri e che presto potrebbe tornargli utile. Come ho detto ieri, passato l’evento di Changes non viene meno il bisogno di discutere con la stessa libertà e con la stessa qualità con cui lo abbiamo fatto ieri. L’idea è quella di darsi un appuntamento mensile di discussione per non spegnere i riflettori sulle cose da fare, sulla partecipazione politica, sui grandi cambiamenti che la città invoca. Grazie dunque a tutti, e a presto.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
4 risposte a “Changes a Napoli – Il giorno dopo”
Scaldfarò, ma ti sei posto il problema se De Magistris ed i suoi alleati vogliono il PD? O meglio, questo Pd napoletano? Scendere da Londra e tentare di dare indicazioni su una situaizone amministrativa senza precedenti è alquanto semplicistico.
Rocco, io non “scendo da Londra”. Vivo di nuovo in Italia da 3 anni e sono a Napoli almeno due volte al mese da almeno 7 mesi (oltre al fatto di averci abitato e studiato in passato). Se De Magistris vuole o non vuole il PD è un problema del PD, non di De Magistris, dato che le elezioni (tu che non scendi da Londra lo saprai meglio di me) le ha vinte lui e noi le abbiamo perse malamente. Quindi, cerchiamo di rinnovare a fondo il PD e di acquisire consenso e vedrai che De Magistris sarà contento di collaborare con noi.
Caro Ivan, io contesto la prospettiva. De Magistris ha un obiettivo chiaro: annientare il PD. Prchè dovrei essere contento di collaborare con lui e la sua maggioranza, fatta dai Carc e rifondaroli vari? Lui si è candidato contro il PD. I democratici deve farcela con la loro classe dirigente, indipendentemente da LDM ed il suo populismo. Ed a mio avviso, commettete un errore nell’invitarlo a q1ueste manifestazioni. Legittimate un avversario, una persona che nel momento in cui lancerà il suo movimento, innanzitutto punterà a togliere voti al partito di cui sei vicepresidente.
Aggiungo. O con Monti o con De Magistris. Le due opzioni sono incompatibili.