L’articolo di oggi di Aldo Cazzullo sulla prima del Corriere è uno di quei pezzi che mentre li leggi sei così d’accordo che avresti voluto scriverli tu (cioè io).
“A questo punto Monti e i suoi ministri hanno due strade. Adeguare il proprio passo alla debolezza del sostegno parlamentare, avanzando con cautela e ritraendosi quando il malumore si fa manifesto, come nel caso delle liberalizzazioni mancate. Oppure procedere con decisione sulla via delle riforme, compresa quella del mercato del lavoro. … Se invece il governo dovesse esitare e fermarsi un’altra volta, si garantirebbe forse una navigazione parlamentare più tranquilla, ma perderebbe il proprio autentico fondamento: la consapevolezza popolare che i sacrifici e i cambiamenti sono necessari e a lungo andare salutari; purché riguardino tutti, comprese le lobby piccole o grandi.”