L’onorevole Emanuela Munerato durante il dibattito sulla manovra ha deciso di presentarsi in aula vestita da operaia, per ricordare a Monti e al suo governo i sacrifici che i lavoratori dovranno affrontare a causa della manovra. Una lodevole iniziativa. Peccato che l’Onorevole Munerato abbia sempre dimenticato a casa la divisa mentre votava con coerenza militaresca tutti i provvedimenti del governo Berlusconi, quello che in Italia non c’era la crisi, quello dei tagli orizzontali, quello dello scudo fiscale fatto a beneficio dei milionari evasori. E aggiungo anche che con il voto suo e del suo partito ha cancellato la norma voluta dal governo Prodi contro le dimissioni firmate in bianco dalle lavoratrici donne al momento dell’assunzione. Chissà quante operaie sono state licenziate in questo modo mentre in aula l’Onorevole Munerato votava, indossando eleganti tailleur da deputata.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
Una risposta a “I tailleur della Munerato”
più che pensare al passato della Munerato, di cui francemente non me ne frega una beata cippa, mi preoccupo di quanti licenziamenti potrebbero esserci se passasse la riforma dell’art. 18 col beneplacito del PD (Ichino in primis)